Libri > Orgoglio e Pregiudizio
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Autore: MM_White    13/11/2013    4 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se Elizabeth avesse promesso a Lady Catherine de Bourgh che non avrebbe sposato suo nipote Darcy? Questa storia comincia proprio da qui, per reinventare il finale. Oltre all'orgoglio e al pregiudizio si insinueranno tra i due protagonisti molti altri sentimenti, come la Passione.
«Ebbene sì, provo dei sentimenti per lei,» disse allora Darcy con impeto «che cosa cambia adesso? Ti rispondo io: niente! Io rimarrò Darcy, l'uomo ricco e arrogante, padrone di Pemberley, lei invece rimarrà Elizabeth, con i suoi libri, la sua ingratitudine e i suoi pregiudizi. Non potremo mai stare insieme».
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci qui, ci troviamo esattamente alla fine. Non credevo sarei riuscita a terminarla, non riesco mai a finire niente, io. Eppure con questo progetto è stato diverso... Sarà stato merito vostro e dell'affetto che avete dimostrato per questa mia storiella. Non mi dilungo ancora per molto così vi lascio leggere il proseguimento della storia, volevo solo ringraziarvi, ringraziare chi ha recensito, chi ha sollevato qualche critica e chi mi ha riempito il cuore di orgoglio con commenti di approvazione... Ringraziare chi ha inserito la storia tra le seguite o adirittura fra le preferite. Ringraziare anche chi ha solo letto qualche capitolo o tutta la fanfiction e ringraziare mia cugina FredLove che mi ha spronata a condividerla su EFP e che in fondo, mi sprona a fare del mio meglio ogni giorno...


In seguito a lunghe giornate piovose, la tenuta di Pemberley tornò ad essere illuminata da un tiepido sole. Le pareti bianche dei muri esterni, che già normalmente conferivano all'abitazione una mirabile e imponente struttura, erano state rese maggiormente lucenti dalle incessanti piogge che le avevano pulite a fondo. Ne uscirono più luminosi e vitali anche i numerosi arbusti che ornavano l'immenso giardino anteriore, così come anche i pioppi e gli abeti che circondavano, per tutta la sua estensione, la tenuta.
Il terreno, morbido e umido, era diventato fanghiglia.
Ma rimaneva comunque una splendida e calda giornata di sole e poco contava per Elizabeth, che era stata costretta a rimanere in casa durante quegli interminabili giorni di pioggia, il fatto che il terreno fosse diventato prevedibilmente fango.


Quando furono annunciati i coniugi Bingley, Darcy era in piedi davanti ad una finestra, intento ad osservare divertito ciò che accadeva in giardino.
Si scostò allora per ricevere gli ospiti con un sorriso, percorrendo a grandi passi il maestoso salone.
«Charles, amico mio!» Disse non appena li raggiunse, «signora Bingley.» Proferì dopo un inchino.
«Darcy! Caro, carissimo amico! L'abitudine mi spinge a definirti tale, anche se ormai siamo cognati!» Bingley lo abbracciò con calore, provocando nell'uomo un certo disagio.
«Ti ritrovo felice e spensierato come sempre, ma prego, accomodatevi pure!»
«Noto con piacere che invece tu, Darcy,» disse l'uomo prendendo posto sul divano, «hai acquisito un'aria radiosa che non avevo mai visto prima sul tuo volto».
«Convengo con molto piacere anch'io...» Si affrettò a confermare Mrs Bingley. «Ho visto raramente, o addirittura mai, il signor Darcy sorridere!»
«Avete entrambi ragione, signori» Disse Darcy con evidente imbarazzo, «non avrei mai immaginato quanto lieta e allegra potesse rendere un matrimonio la mia vita.»
Bingley apprezzò di buon grado ogni cambiamento positivo avvenuto nel carattere del vecchio amico, «puoi affermarlo, Darcy, in quanto hai deciso di prendere in moglie la gentildonna appropriata.»
«Credo che avrò sempre a mente questo particolare, ma ditemi,» cercò di cambiare argomento Darcy, «è stato difficoltoso il viaggio?»
«Siamo stati obbligati a fermarci più volte, causa il maltempo.» Rispose mesto Bingley.
«In merito a questo volevamo scusarci per il ritardo». Concluse poi Jane.
«Non desidero che porgiate le vostre scuse per un ritardo che non interessa assolutamente la vostra reale volontà».
Mrs Bingley, curiosa e ormai impaziente, cercò allora di chiedere dove si trovasse in quel momento sua sorella, ma interrotta dall'entrata nel salone della governante, fu costretta a zittire.
L'intromissione era giustificata da un annuncio al padrone di casa, riguardante l'arrivo di ulteriori visitatori. Darcy apparve sorpreso e, dopo aver sollecitato la governante ad informarne sua moglie, dette il permesso di farli accomodare. Fecero così capolino nella sala, con grande sorpresa dei presenti, i coniugi Oliver.
Dopo i consueti convenevoli, che apparivano però carichi di sincera contentezza, si apprestarono tutti a prender posto circondati dal pregiato mibilio.
«Mi rammarica il fatto di non avervi potuto avvisare prima, Darcy,» Annunciò Oliver chiaramente imbarazzato, «ma il nostro viaggio verso Netherfield ci portava nei paraggi e non sarei riuscito a perdonarmi se non vi avessi fatto visita».
«Avete fatto bene, Oliver, Pemberley è sempre pronta ad accogliere i miei amici nonchè gli amici della signora Darcy».
«Inoltre, noto che se fossi arrivato a Netherfield oggi, non ne avrei trovato i padroni!»
L'ironica considerazione riuscì a strappare un sorriso a tutti, compreso Darcy, ma una fragorosa risata si sollevò dal salone solo quando vi entrò Elizabeth Darcy, padrona di Pemberley.
Mrs Darcy, tenendo per mano un frugoletto di appena due anni, apparve stupita. Poi, guardandosi la veste, iniziò a ridere di gusto anche lei. Era sporca di fango di almeno tre dita, così come lo erano le scarpe e le scarpette del bambino. Poi, alzando lo sguardo e osservando con meraviglia i presenti, esclamò gioiosa: «Jane! Bingley! E ci siete anche voi, Oliver! Che magnifica sorpresa ricevervi tutti assieme!»
Oliver si alzò: «Vi presento mia moglie, Mrs Oliver».
Le donne si concesero un breve inchino.
«Dovete perdonare il mio aspetto, Mrs Oliver, giocavo in cortile con il bimbo,» si giustificò, «era una giornata troppo bella per rimanere in casa, ma la vostra presenza è una scusa perfetta per farlo!»
Darcy la guardò «certe sue strane abitudini non cambieranno mai», pensò divertito e con premura le si avvicinò: «Mrs Darcy, mia cara, se i signori Bingley e i signori Oliver vorrano farci il piacere di deliziarci della loro presenza a cena, avete tutto il tempo per andarvi a cambiare».
Una risposta positiva degli ospiti, sucitò nei padroni di casa una gioia immensa.


Fitzwilliam Jr Darcy, il principino dell'intera tenuta, era ormai fra le braccia di Morfeo quando i commensali presero posto a tavola. Nonostante vi fossero più persone del previsto, la cena risultò sfarzosa e abbondante, nonchè curata nei minimi dettagli. Pemberley non era mai stata così accogliente e popolata da gente tanto amichevole e amabile come quella sera.
Elizabeth era una perfetta padrona di casa, gentile e comprensiva, mentre l'arrivo del piccolo Fitzwilliam aveva reso Darcy un uomo affettuoso e affabile. Erano riusciti, insieme, a migliorare ognuno, gli aspetti negativi dell'altro. Non che fossero completamente spariti, questo è chiaro, Darcy era rimasto l'uomo orgoglioso che era sempre stato, e la bellezza e l'intelligenza di Fitzwilliam Jr non facevano altro che accentuare questo suo senso di fierezza, mentre Elizabeth, nonostante ormai si fosse adattata alla vita coniugale a fianco di un gentiluomo di tale elevatezza sociale, non riusciva ancora a contenere alcuni modi che per alcuni potevano apparire come «provinciali».
Per tutta la giornata, Elizabeth provò un lieve senso di imbarazzo ad avere in casa il signor Oliver, ma i comportamenti di quest'ultimo, che apparivano amichevoli e senza alcun senso di rancore o rimpianto, avevano rasserenato l'animo inquieto della donna, permettendole di godere del clima sereno che quella piacevole cena aveva da offrirle. Notò tuttavia, con grande dispiacere, che Mrs Oliver parlava davvero poco. Il suo atteggiamento nei confronti degli altri ospiti e dei padroni di casa era distaccato e a tratti sembrava perfino che non comprendesse perfettamente ciò che veniva detto durante la chiaccherata. In quei momenti stringeva il braccio del marito e Mr Oliver, prontamente, le sussurrava qualcosa, sucitando nella consorte un lieve risolino.
«Oliver, cugino mio» esordì Bingley, «non siate egoista deliziando solo Mrs Oliver delle vostre divertenti battute! Faccia ridere anche noi!»
Oliver arrossì, «Credo che stiate fraintendento Bingley, in quanto Mrs Oliver non ride mai alle mie battute, le considera scialbe e prive di spirito!»
«Allora credo proprio di aver frainteso, e per questo vi porgo le mie scuse, Oliver. Posso allora dar pace alla mia curiosità chiedendovi come mai ogni tanto sussurra alla vostra signora in modo tale che nessun altro possa udirvi?»
«Mr Bingley!» Lo riprese Jane, arrossendo.
«Bingley,» Darcy chiamò l'attenzione dell'uomo, «Mr Oliver avrà le sue ragioni, non dovresti sentirti minacciato. Sono fermamente convinto che non criticherebbe mai nessuno dei presenti o tantomeno si prenderebbe gioco di noi con battute di spirito sussurrate nell'orecchio di Mrs Oliver».
Elizabeth guardò Darcy con il cuore carico d'orgoglio. Lentamente, avevano imparato entrambi a non farsi guidare più dai preconcetti.
«Spero che Bingley non pensi davvero tanto male di me, Darcy» disse Oliver, «e non vorrei mai crederlo. Avrei dovuto dirvelo prima e vi porgo le mie scuse, ma la mia bellissima dama non parla perfettamente la nostra lingua. Ci sono ancora delle espressioni per lei incomprensibili e per questo motivo devo tradurgliele in francese. Non pensavo che per voi fosse rilevante.»
Sul volto di Elizabeth comparve un sorriso carico di tenerezza.
«Mrs Oliver, non ha alcuna importanza per noi il fatto che non sappiate parlare bene l'inglese,» disse, «saremo deliziati di sentire il vostro parere ogni volta che lo riterrà opportuno».
Mrs Oliver sembrò comprendere e sorrise. Era una donna dal viso molto bello e bilanciato. I capelli dorati contornavano il viso candido con voluminosi boccoli mentre le gote rosa rendevano ancora più brillante il colore celeste degli occhi. Aveva uno sguardo vispo e intelligente e non sembrava avere più di vent'anni d'età. L'abbigliamento e i nastrini che le decoravano l'acconciatura sottolineavano la sua predispozione e il suo interesse a seguire le ultime tendenze dettate dalla moda. Elizabeth incominciò a credere che si trattasse della ragazza alla quale Oliver era stato promesso sposo. Oliver sembrava riluttante all'idea di un matrimonio combinato ma, evidentemente, dopo aver conosciuto la ragazza al suo rientrato in Francia, aveva cambiato idea. Sperò con tutto il cuore che la sua fosse stata una scelta non dettata dalla rabbia di un rifiuto ma dall'amore. Ma dai loro sguardi complici e i dolci sorrisi che spesso si rivolgevano, Elizabeth fu contenta nel pensare che il loro fosse un matrimonio felice.
«Vi ringrazio,» disse Mrs Oliver con voce flebile e l'accento tipicamente straniero, «siete molto gentili con moi».
Oliver sorrise, «con me, mia cara, con me!»
«Vedo che avete un buon maestro di lingua inglese, Mrs Oliver,» la rassicurò Jane, «imparerete in fretta».
«Oh certo, Mrs Bingley, penso anche io che Mr Olivier sia un istruttore ottimo!»
«Tuttavia, non riuscirò mai a farti pronunciare il nostro cognome in maniera corretta, ma chère!»
Elizabeth rise, riportando la mente a un dolce e ormai vecchio ricordo.
«Io conosco un modo,» continuò l'uomo, «per deliziarvi della voce di Mrs Oliver senza dover sopportare il suo accento!»
Mrs Oliver arrossì abbassando lo sguardo, «Mon cher, s'il vous plaît...» Cercò di convincerlo, ma Oliver aveva già avuto l'approvazione di Mr e Mrs Darcy ad usare il pianoforte a coda della sala accanto. Gli ospiti si alzarono allietati da tavola e circondarono Mrs Oliver la quale, imbarazzata, incominciò a muovere alcune dita sulla tastiera. Le note si levarono leggere per tutto il salone e quando Mrs Oliver incominciò a cantare una ballata francese, tutti i presenti apparvero stupiti nell'ascoltare una voce tanto dolce e gradevole.
Darcy cinse la vita di Elizabeth con un braccio e lei, radiosa, si appoggiò a lui. Potè in quella posizione osservare gli spettatori che si erano riuniti intorno al pianoforte. Mr Oliver guardava sua moglie con talmente tanta ammirazione che Elizabeth non dubitò più sul loro amore sincero. Poi posò lo sguardo su Jane e Bingley e, dalla mano della sorella sul ventre, intuì e sperò con tutto il cuore, che a breve, e forse proprio dopo il concerto di Mrs Oliver, avrebbero annunciato l'arrivo in famiglia di un nuovo pargolo.

Era un momento che infondeva serenità e felicità, uno di quei momenti in cui avverti le lacrime agli occhi senza spiegartene il motivo, un momento talmente delizioso e perfetto che sicuramente, e il suo cuore lo sapeva per certo, non avrebbe dimenticato mai più.



Grazie a tutte da emmEmme ❤

   
 
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