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Autore: saramik    14/11/2013    0 recensioni
Sara è una ragazza semplice con qualche problema con se stessa Jared è un ragazzo semplice al di la delle apparenze cosa faranno per salvarsi a vicenda?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV Jared.
Se le succedeva o era successo qualcosa sarebbe stata solo colpa mia. Dovevo fermarla quella sera. Che scemo. Non avevo potuto credere a quello che mi aveva detto michela, e la cosa che più mi dava fastidio è che lei soffrisse tanto a causa mia. Eravamo stati scemi entrambi a dire la verità. Ero alla guida della mia macchina , Shannon e Michela avevano preso quella di lui e si stavano recando il alcuni caffè dove Michela e Sara erano state le volte prima che erano state a Parigi. Io mi stavo dirigendo verso l’albergo avreì cominciato le ricerche da lì. L’albergo era in una via vicino alla Torre Effeil. Paecheggiai e chiesi subito alla hall se l’avevano vista rientrare e loro mi dissero di no. Erano le Tre e faceva freddo. Dov’era? Poi alzando gli occhi al cielo vide la torre Effeil illuminata e non sapendo neanche per quale motivo mi diressi verso  quella. Avevo un presentimento. E il mio istinto mi diede regione. La vidi rannicchiata su una panchina con le braccia attorno alle gambe piegate. E la testa china. Mandai un messaggio a Shannon per dirgli che l’avevo trovata e di rassicurare Michela, di andare a casa e che sarei stato con lei io quella notte. Volente o nolente mi doveva ascoltare. Mi sedetti vicino a lei sulla panchina e le accarezzai un braccio.
Lei si  voltò di scatto e i suoi occhi incontrarono i miei. Aveva pianto e aveva delle occhiaie tremende che neanche il miglior trucco del mondo avrebbe coperto.
 
Pov Sara
 
Che ci faceva lui lì?Ero contenta di vederlo di respirare il suo profumo di perdermi nei suoi occhi. Ma come aveva potuto trovarmi! Accidenti Michela era una pettegola, sapevo che non avrebbe mantenuto la promessa e io mi ero fidata.
  • Ciao Sara- e mi fece un mezzo sorriso.
  • Ciao Jared..- non sapevo da dove cominciare.
  • Forse è meglio che andiamo in albergo qui fa troppo freddo, e sta per iniziare a piovere.- Mi mise un braccio intorno alle spalle e ci dirigemmo verso l’albergo.
Entrai mi tolsi il cappotto e lui mi squadrò dalla testa hai piedi. Non sapevo che dire l’aria era elettrica tra noi eppure così pesante.
  • Ora capisco…- disse lui improvvisamente.
  • Capisci cosa?
  • Nulla lascia perdere… Senti noi dobbiamo parlare, ma tu hai bisogno di fare una doccia calda e quindi facciamo così tu vatti a fare la doccia e io esco un attimo a prendere qualcosa da mangiare. Ci rivediamo tra una mezz’ora e PARLIAMO. – sottolineò l’ultima parola. Si avevamo bisogno di parlare e di chiarire.
  • Ok.- detto questo mi chiusi in bagno e mi abbandonai al getto bollente della doccia e raccolsi tutte le cose che volevo dirgli.
Jared
Ora capivo cosa intendeva dire Michela quando diceva che dovevo vederla per capire. Aveva l’aria spenta non era la stessa ragazza di qualche settimana prima. Le occhiaie erano profonde e aveva gli occhi arrossati come s avesse pianto parecchio, era dimagrita tanto anche quando ero con me non mangiava molto, ma sembrava senza forze. Uscii dall’albergo e mi rivolsi ad un pub proprio di fronte prendendo un paio di sandwich freddi, dato che la cucina era chiusa e due muffin al cioccolato. Mi feci preparare del thè caldo dalla caffetteria. Le avrei aperto il mio cuore quella sera e la cosa i rendeva ansioso dato che l’ultima volta che lo avevo fatto mi ero ritrovato con un secco NO.
 
POV Sara
 
Mi asciugai i capelli e presi dalla valigia il pigiama che mi ero portata. Quando lo tirai fuori mi venne da ridere: era il pigiama che Jared mi aveva dato la prima sera che avevo dormito da lui.
Quando gli aprii la porta lui fece un sorrisetto squadrando il pigiamo.
  • Me lo ricordavo meno ampio questo pigiama..- aggiunse sarcastico lui.
  • O si sarà allargato a forza di portarlo..
  • Oppure la persona che lo indossa ha perso peso… Te l’ho già detto devi mangiare.- detto questo posò la busta che aveva in mano sul tavolino e mi fece  segno di sedermi sul divanetto. Tirò fuori dei muffin e dei sandwich e mi porse il thè caldo. Poi si sedette vicino a me. Dato che non stavo toccando cibo mentre lui stava divorando il suo sandwich si girò di scatto verso di me poggiò quello che stava mangiando e mi prese le mani.
  • Senti parliamo se non ti va di mangiare ok?- ridisse lui.
  • Ok
  • Michela mi ha detto che avete parlato e ciò che le hai detto di quello che è successo l’ultima volta che ci siamo visti.. Ma qualcosa non mi torna…
  • Cosa di preciso?- oddio non stavo capendo dove volesse andare a parare la situazione tra me e lui mi pareva chiarissima quella sera.
  • Lei mi ha detto che tu credevi che io avessi intenzione di lasciarti.. ed è per questo che mi hai lasciato.
  • Si e cosa non ti torna?- ero seccata non mi andava di ripensare a quella sera.
  • Io non avevo intenzione di lasciarti assolutamente…- la voce gli tremava e sapevo dai suoi occhi che non mi mentiva. O mi Dio che avevo fatto?  
  • Io…Io..- non riuscivo a parlare e non riuscivo a pensare. Le lacrime iniziarono ad uscirmi copiose.- Jared mi dispiace Io Io pensavo che tu..
  • Non capisco perché tu abbia pensato una cosa del genere… Sono stato male questi giorni senza te e tu non mi rispondevi al telefono e io volevo vederti e mi sono buttato sul lavoro.-
  • Mi dispiace.. Io pensavo di non essere ciò di cui tu hai bisogno.. ti ho visto sempre vicino a donne perfette.. a modelle..
  • Queste cazzate non le voglio sentire- disse lui un po’ arrabbiato.- Tu sei perfetta e quello di cui o bisogno lo so io.. e ho bisogno di te. – e mi bacio appassionatamente.
Il tempo sembrava essersi fermato e non so quanto duro quel bacio .
  • Ma perché non rispondevi alle mie chiamate?- disse lui quando si staccò dalle mi labbra.
  • Io pensavo che mettere distanza tra noi me avrebbe fatto soffrire di meno.. che separarmi da te nettamente avrebbe fatto più male al momento e poi però sarebbe passato e invece…
  • E invece..?
  • Era peggio, mi mancavi e mi manchi da morire… potrai mai perdonarmi? – speravo che avremmo trovato una soluzione cavolo lui aveva detto di avere bisogno di me. Poi mi fece un sorriso
  • La prossima volta che avrai qualche dubbio parlane prima con me…Non voglio che tu stia male a causa mia o perché tu pensi delle cose assurde. Comunque la frase che volevo dirti quella sera era che ero stato benissimo quella settimana e che volevo, anzi voglio, che la nostra diventi una storia a tutti gli effetti. Anche se sarà difficile per via del tour che comunque finirà a giugno. E per via anche della distanza. Io non posso trasferirmi e lo sai benissimo. qUello che volevo proporti era ed è di venire a stare quest’estate da me e di vedere come va.. e magari pensare di venire a stare da me poi.
Non ci potevo credere era tutto ciò che potevo sperare e desiderare.. ma stavo sognando? Lo guardai come imbambolata, come sa da un momento all’altro potesse svanire davanti hai miei occhi.
  • Sara ti senti bene?.. che c’è? Dimmelo se non mi vuoi? Dimmi qualsiasi cosa….
  • Come posso non volerti se la tua assenza è stata una tortura… ma ti prego dammi un pizzico sul braccio o crederò di stare sognando.- e invece del pizzico mi diede un altro bacio.
  • Lo prendo per un si,- fece lui con il suo sorriso magnifico. Poi ad un certo punto mi girò forte la testa e dovetti  mettermi le mani sulla testa avevo l’impressione di cadere,
  • Piccola ti senti bene? – lui i prese tra le braccia e li fece stendere sul divano.
  • Probabilmente un calo di pressione.. dammi un minuto. Almeno la stanza non girava più
  • Sono un ‘idiota dovevo farti mangiare.. Devi mangiare , sei dimagrita troppo e poi vedi che succede? Prima anche al concerto ti sei sentita male… ce l’ho ha detto il paramedico che ti ha visitata. Non va bene.
  • Lo so Jay.- mi rimisi seduta e lui mi passò il sandwich e il thè caldo che aveva preso. Mi guardò mangiare con  il viso stanco e preoccupato. Mi sentii in colpa perché lui si stava preoccupando per me e io dovevo far di tutto per tornare ad essere più o meno me stessa. Quando finì lui mi prese la tazza e l’appoggiò sul tavolino e mi abbracciò strettissima. Poi  senza dire una parola, non ce ne era bisogno, ci dirigemmo verso il mio letto. Eravamo stanchi ma felici entrambi e ci addormentammo abbracciati.
Il mattino seguente mi svegliai con il sorriso sulle labbra. Jared mi stringeva a se. Non mi sentivo così bene da parecchi giorni ormai. Avrei dovuto tenere duro un paio di mesi e poi saremmo stati insieme per l’estate. Ne avrei approfittato per cercare un lavoro, magari come insegnate di italiano in qualche scuola. Poi sentì la sua mano che mi accarezzava il fianco, doveva essere sveglio anche lui allora e mi girai.
  • Buongiorno – gli dissi dandogli un bacio sulla spalla.
  • Buongiorno piccola – e mi accarezzò il viso. Poi cominciò a baciarmi il collo e scese fino al seno. Mi tolse la maglietta e io lo feci  con la sua. Facemmo l’amore, in modo molto passionale. Come a voler recuperare le tante volte che non l’avevamo fatto in quel mese di lontananza. Dio come era fantastico stare con lui. Quando finalmente ci sdraiammo stanchi e ansimanti. Ci guardammo negli occhi e ci venne da ridere ad entrambi.
  • Le giornate dovrebbero iniziare sempre così -  disse lui ridendo.
  • Mi trovi concorde- e gli feci l’occhiolino. Poi mi feci seria – quando devi ripartire?
  • Dovremmo ripartire stasera o meglio stanotte e voi?
  • Domani pomeriggio- avevamo solo un altro giorno da passare insieme.
  • Senti, non ci deprimiamo adesso, ora io chiamo i ragazzi e vedo se possiamo spostare la partenza a domani tanto il concerto è martedì in Germania. Poi tu il week end lavori? Non credo di avertelo mai chiesto.
  • No non lavoro.- che cosa aveva in mente quel pazzoide del mio… Ragazzo? Faceva strano definirlo mio…..
  • Senti ho ancora 6 settimane di concerti sparsi per l’Europa e ho pensato che ogni tanto potresti venire a trovarmi o io venire a trovare te. Che ne dici?
  • Per me va benissimo. – I due mesi sarebbero volati e avevamo l’idea di passare l’estate insieme.
  • Ora chiamo i ragazzi e gli chiedo della partenza ok?- e detto questo scese dal letto e si riinfilò i boxer, dopo aver fatto un paio di passi tornò indietro e mi diede un baciò sulla bocca dolcissimo. Io mi alzai e andai verso il bagno. La mattina era cominciata nel migliore dei modi e poi avevo ancora tutto il giorno da passare con Jared e forse anche il giorno dopo se la fortuna e i ragazzi mi assistevano. Mi buttai sotto la doccia, ne avevo proprio bisogno e poi che fame che avevo. Il mio stomaco doveva essersi riaperto.
  • Hey, piccola, per la partenza è tutto sistemato. In aeroporto andiamo insieme domani pomeriggio Emma ha trovato un orario vicino al vostro. Poi ho dovuto dire a Shannon s poteva passare a portarmi il cambio, i vestiti di ieri sera sono immettibili, ti dispiace?- si era affacciato alla porta del bagno e mi guardava.
  • No tranquillo… Senti ma perché non ti vieni a fare la doccia insieme a me almeno dopo quando arriva Shannon usciamo e stiamo fuori tutta la giornata, insieme?- avevo fatto la voce maliziosa sperando che capisse.
  • Solo perché risparmiamo sui tempi?- disse prendendomi in giro, e venendo verso la doccia.
  • Non solo per quello adesso che mi ci fai pensare..- stavo al gioco che avevo cominciato io.
  • Fammi posto.
 
 
  NOTA DELL'AUTRICE: SCUSATE DI SOLITO CI METTO UNA VITA A PUBBLICARE E POI VI RITROVATE ORMAI NON SO' PIù QUANTI CAPITOLI INSIEME.... PENSERETE CHE SONO IMPAZZITA è CHE HO AVUTO UN VOMITO, PERDONATEMI LA PAROLA, DI IDDE E QUINDI HO SCRITTO TUTT QUELLO CHE MI VENIVA IN MENTE. AGGIORNO ORA TRA QUALCHE GIORNO...RECENSITE PER FARMI CAPIRE...
  
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