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Autore: Hendy    15/11/2013    2 recensioni
“Riesci ad usare la tua abilità ora?”
Mikoto allora prese un respiro profondo. Aprì il palmo della mano e cercò di concentrarsi, chiudendo gli occhi. Con suo grande dispiacere però, riuscì solo a creare una piccola sfera di energia, prima che un capogiro prendesse il sopravvento su di lei.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Misaka Mikoto, Shirai Kuroko, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Accidenti, perché dobbiamo essere di turno pure oggi con questo freddo? Io e la mia Onee-sama potevamo fare così tante cose insieme oggi. Avremmo potuto fare shopping, riunirci in una tavola calda insieme, scaldarci da questo freddo pungente usando i nostri corpi… Fuuuuuuuuuuu. ”
“Su col morale Shirai-san, ci saranno altre occasioni! L’AntiSkill conta su di noi.”
Uiharu Kazari e Shirai Kuroko erano di pattuglia quel giorno. Erano le vacanze invernali e il freddo di certo non mancava. Ultimamente ad Academy City gli atti di vandalismo erano aumentati considerevolmente, ed era compito di Judgment e AntiSkill aiutare in questa faccenda. Ma questo impiegava rigidi turni di pattuglia da rispettare e poco tempo da dedicare ai propri piaceri personali. E così Kuroko non poteva fare a meno di lamentarsi del poco tempo che scorreva con la sua adorata Misaka Mikoto Onee-sama.
“Uiharu, non puoi capire quanto sia grande la passione che provo per Onee-sama, la terza più potente tra i  Level 5 di Accademy City,  la “Railgun” della Tokiwadai, l’inimitabile Principessa Elettric--”
*Driiiiiiiiiiin*
“Mi sa che è il tuo cellulare, Shirai-san”
“Pronto? Ah, Senpai.. Sì… Sì, siamo qui vicino, andiamo subito… Ricevuto! Uiharu, è arrivata la segnalazione di un'altra aggressione. Dobbiamo andare, ci teletrasporteremo!”
“Sì!”
Teleporter o Teletrasporto, era l’abilità per cui era famosa Shirai Kuroko. Grazie a questo potevano ricoprire lunghe distanze in breve tempo, il che era ottimo per una situazione simile. Dopo una manciata di secondi si trovavano già nel posto in cui era stata fatta la segnalazione. Atterrarono appena fuori da un vicolo, da cui sentirono arrivare delle voci. Entrarono velocemente, non sapendo ancora cosa le attendeva.
“Siamo della Judgment! Vi dichiaro in arresto per aggressione. Allontanatevi da quella ragazza se non volete passare dei guai”
Cinque loschi individui stavano circondando una studentessa della Tokiwadai, riconoscibile dalla divisa, stesa a terra e semi-cosciente. Veder arrivare una coppia di studentelle delle medie non spaventò affatto quei cinque che anzi, risero a crepapelle alla loro vista, non sapendo ancora con chi avevano a che fare.
“Ahahah, la Judgment è caduta veramente in basso per mandare voi. Beh, meglio così. Che ne dite di unirvi a noi?” Due di loro abbandonarono il gruppo in direzione di Kuroko e Kazari. Così facendo, si poté intravedere meglio la figura della ragazza il cui viso prima era nascosto dagli stessi. Appena Kuroko riconobbe la studentessa della Tokiwadai, il suo cuore perse un battito.
“Onee-sama!!!”
*
 
Mikoto quel giorno si stava dirigendo in gelateria. Camminando per strada, qualche minuto prima, vide un volantino della gelateria in questione la quale offriva un portachiavi a forma di Gekota in regalo a tutti coloro che ordinavano la coppa speciale del giorno. Inutile dire quali fossero le intenzioni di Mikoto.
“Riuscirò a prendere quel Gekota a tutti i costi! Kuroko sarà impegnata tutto il giorno perciò posso nasconderlo più tardi, senza sentire la sua solita predica.”
Si stava già pregustando il suo futuro nuovo gadget quando, ad un tratto, partì un suono dal nulla che la fece rabbrividire. La cosa successe in un lampo. Un attimo prima stava camminando e un attimo dopo dovette appoggiarsi al muro come sostegno per non cadere. Questo suono acuto si stava propagando nell’aria come onde elettromagnetiche ed era così forte che gli stava perforando la testa.
“Che diamine..?”
Questo fischio le ricordava la potenza di Capacity Down, quel suono potente abbastanza da disturbare i poteri di qualsiasi Esper nel raggio di tiro, ma la cosa strana è che solo lei sembrava sentirlo. Nessun altro infatti sembrava infastidito o meglio, nessun altro sembrava averlo notato. E ciò che sembrava ancora più strano è che non sembrava arrivare da nessuna direzione in particolare. Mikoto sentì le sue energie prosciugate come se questo suono le avesse scaricato le batterie. Raccogliendo le forze, cercò di allontanarsi, oscillando pericolosamente, ma nel mentre, urtò un uomo che non sembrò gradire molto il gesto.
“Ehi ragazzina! Dove te ne stai andando senza nemmeno una scusa? Già che ci sei, per farti perdonare perché non resti con noi eh?”
L’uomo prese Mikoto per il braccio, trascinandola in mezzo ai suoi compagni in modo da non farla scappare. Appena  Mikoto si sentì strattonare, cercò di lottare per fuggire dalla presa di quel tipo, attirando l’attenzione di alcuni passanti lì intorno. Cercò di liberarsi con una scarica elettrica ma…
I miei poteri!.. questo suono… li sta neutralizzando?! Com’è possibile?!”
Non potendo contare sui suoi poteri, l’unica cosa che le venne in mente fu liberarsi con le maniere forti. Sganciò un destro contro il tipo che la tratteneva, il quale lasciò la presa, spiazzato dal colpo, e cercò di scappare intrufolandosi in un vicolo lì vicino. Ma la fuga non durò molto visto che inciampò subito dopo, privata della forza di correre da quel suono che ancora riecheggiava nella sua testa. I cinque teppisti che formavano la compagnia, presto la circondarono. La persona che prima tentò di trattenere Mikoto, parlò con una voce amara e quasi divertita da quella situazione.
“Ehi ehi, dove te ne stai scappando? Ti devo ancora ringraziare per quel pugno.”
Dopo aver detto questo, piazzò un calciò in mezzo alle costole di una Mikoto ancora a terra, che la fece piegare in due dal male.
“Che fai, non dici niente? Sai che sei pure carina? Chissà, magari dopo che te l’avrò fatta pagare possiamo uscire insieme.”
Uno dei cinque la prese per i capelli, facendo gemere Mikoto, e la mise in piedi, giusto il tempo per ricevere un altro pugno dritto nello stomaco che la atterrò di nuovo.
Mikoto provò a richiamare l’elettricità ma l’unica cosa che riuscì a fare fu una scintilla.
Questo suono sta risucchiando le mie forze. Come può essere… Mi sento così debole. Lasciatemi stare… lasciatemi stare…Cazzo!”
Prima che potessero riprendere quel loro passatempo, una voce dietro di loro li interruppe.
“Siamo della Judgment! Vi dichiaro in arresto per aggressione. Allontanatevi da quella ragazza se non volete passare dei guai”.
Mikoto riconobbe subito la voce. “Questa voce…” pensò.
A queste parole gli individui si girarono di scattò, solo per trovarsi due giovani studentesse in fondo al vicolo che mostravano una fascia verde nel braccio, simbolo della Judgment. Le risa furono immediate.
“Ahahah, la Judgment è caduta veramente in basso per mandare voi. Beh, meglio per noi. Che ne dite di unirvi a noi?”
Così dicendo due di loro lasciarono il gruppo permettendo ad una Mikoto ormai stremata, di vedere in faccia le sue salvatrici. I loro sguardi si incrociarono.
“Onee-sama”, urlò una Kuroko sorpresa e allo stesso tempo spaventata, nel vedere la sua amata così conciata. Quel suono che tormentava Mikoto ancora non se n’era andato. Stava raggiungendo il limite. Kuroko spiazzò i cinque delinquenti in un batter d’occhio e si teletrasportò al suo affianco, seguita da Kazari che le corse incontro.
Raccogliendo le sue ultime energie, si rivolse a Kuroko.
“Kuroko…Questo suono…allontaniamoci, portami via da qui…”
Dopodichè il buio si impossessò di lei e tutto divenne solo un ricordo lontano.
 
*
 
Dopo aver steso i cinque, Kuroko si teletrasportò al fianco di Mikoto. Sembrava così debole e indifesa.
“Che ti hanno fatto per ridurti in questo stato?”
Appena Kuroko le sfiorò la spalla, sentì gemere Mikoto. Non l'aveva mai vista in quelle condizioni. Ogni tocco sembrava accentuare il suo dolore. Raccogliendo le energie residue, Mikoto riuscì a dire qualcosa.
“Kuroko…Questo suono…allontaniamoci, portami via da qui…”
Dopodiché perse i sensi. Kuroko rimase spiazzata, cercò di chiamarla più volte ma senza ottenere altre risposte.
“Onee-sama! Onee-sama!! Accidenti!!”
Prese Mikoto per il braccio e cercò di sostenere il capo, pronta a teletrasportarsi con lei.
“Uiharu, pensaci tu qui fino all’arrivo dell’AntiSkill. La porto in ospedale. Raggiungimi lì!”
E senza dare il tempo alla sua compagna di rispondere, si teletrasportò.
  
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