Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Ale HP    15/11/2013    1 recensioni
Buona Thadastian Week!
Day 1: Cliché - Running for you. "
Se c’era una cosa che Sebastian odiava era correre – specialmente se si trattava di farlo in mezzo alla calca.
Eppure, quando aveva visto il ragazzo del caffè del giorno prima passargli di fianco, la prima cosa che pensò di fare fu corrergli dietro. E non era di certo una cosa che faceva tutto i giorni. "
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cooked like a cake 

Vivere a stretto contatto con qualcuno non è mai semplice - come potrebbe essere facile dividere il bagno con uno che lascia le mutande nel lavandino? - nemmeno quando si è stati abituati per anni a un compagno di stanza evidentemente psicopatico come Sebastian Smythe.

Thad si era convinto che vivere col suo migliore amico non fosse una cosa molto complicata - e forse al principio non lo era nemmeno - e che sarebbe stata un’esperienza come minimo divertente. Si era ripetuto in continuazione frasi del tipo “Ehi, ma cosa cambierà mai dalla Dalton?”

Ci si può mai sbagliare così tanto?

, rispondeva la mente di Thad, mentre il ragazzo era costretto a levare via dal bagno i boxer dell’amico, che ovviamente dormiva.

Vivere con Sebastian Smythe si era rivelata la cosa più complicata del mondo. Perché Sebastian era un disordinato cronico, tragicamente senza lavoro e depresso, lamentoso in una maniera indescrivibile e - cosa più importante - goffamente perfetto. Thad l’aveva dovuto ammettere, mesi prima, quando si era trovato faccia a faccia con lui e si specchiava nei suoi occhi - i suoi meravigliosi occhi; era perfetto per lui, in tutto e per tutto, e anche se diceva di non sopportare i suoi boxer lasciati per la casa, in cuor suo era più che certo che non potrebbe mai far a meno di prendere le sue mutande, lavargliele e fargliele trovare pulite ai piedi del letto. E non doveva, perché lui un ragazzo ce l’aveva, e lo amava anche.

« Mmh? » borbottò Sebastian, quando intravide Thad alzare la persiana e iniziare a raccattare i vestiti per la stanza.

« Non dovresti essere a lavoro? » aggiunse poi, dopo aver distrattamente dato uno sguardo all’orologio: undici spaccate, Thad sarebbe dovuto essere a lavoro già da tre ore.

« Oggi non ci vado, ho una cosa più importate da fare ».

« Che sarebbe, esattamente? » chiese stupito l’altro; mai Thad si era preso un giorno di ferie - nemmeno quando era malato - e non si sarebbe mai aspettato che l’avrebbe fatto.

« Ho fatto una lista » disse prontamente Thad, sedendosi sul letto dell’amico mentre caccia un piccolo foglietto scritto in ogni millimetro. « “Le cose che Sebastian deve fare se non vuole trovarsi fuori da questa casa” » recitò, poi, soddisfatto.

Sebastian gli lanciò un’occhiata tra lo stupito e il disgustato.

« Numero uno: Deve alzarsi da quel letto puzzolente e lasciarmi fare il bucato in santa pace ». Sebastian annuì: non era poi tanto difficile quello. « Numero due: Deve smetterla di lasciare le mutante proprio nel lavandino. Ci laviamo i denti lì, Sebastian! Se le lasciassi sul pavimento sarebbe già un passo avanti ». E anche questa ci poteva stare, acconsentì. « Numero tre: Deve cucinare il martedì e il giovedì sera. Mi va bene anche un panino, ma non farmi mai più cucinare dopo due giornate come quelle! ».

« Non so nemmeno come si taglia un panino! » si lamentò Sebastian.

« Secondo te perché non sono andato a lavoro? » Thad lo disse con un grosso sorriso, per poi continuare con la sua infinita lista.

« Non riuscirò mai a fare tutto questo! » sbuffò ancora Sebastian.

« Credo in te e nelle tue capacità » concluse l’amico, lasciandosi la lunga lista sul letto.

Così, successe tutto in fretta. Sebastian si ritrovò improvvisamente con una ciotola di uova in mano e un grembiulino rosso che gli copriva il pigiama, con Thad al suo fianco che gli dava istruzioni una continuazione.

« Spiegami ancora perché devo fare tutto questo » disse poi, completamente disperato.

« Perché non puoi continuare così, è questo è il primo passo per uscire dalla tua depressione cronica ».

Sebastian sbuffò, contrariato. « Non sono depresso ».

Thad annuì ironicamente e, senza ascoltare le sue lamentele, gli fece accendere il fuoco. « Sbatti le uova e poi mettile nella padella » disse.

« E se non volessi? » chiese Sebastian, avvicinandosi pericolosamente a Thad, in mano ancora la ciotola con il tuorlo dell’uovo.

Thad trattenne il respiro, stordito dalla presenza di Sebastian così vicino alla sua. Era a disagio, ed era la cosa più strana del mondo quella che sentiva, perché Sebastian era sempre stato il suo migliore amico, non capiva come tutto d’un tratto potesse sentire lo stomaco aggrovigliarsi e le farfalle farci la samba lì dentro.
Era completamente assurdo.

« Lo… lo fai e basta » mormorò, inizialmente indeciso su che dire.

Sebastian gli diede uno spintone, ridendo. « Che c’è? »

Lui distolse lo sguardo, tornando alla padella. « Penso che puoi iniziare a fare la frittata ».

In tutta risposta, Sebastian posò la ciotola sul tavolo, si avvicinò a Thad e lo prese per la faccia. « Non ce la faccio più » disse, sospirando arrabbiato. « Sai perché sto così? Me lo potevi chiedere, invece di mettere su questa farsa! »

Thad scosse la testa, essendo l’unica cosa che aveva il coraggio di fare, quel ragazzo era esattamente imprevedibile come una tempesta in mare aperto.

«  Tu e Chris » disse infine. « Non me ne fotte un cazzo di saper cucinare una frittata, voglio solo che capisci che… »

« Anche tu » lo interruppe Thad. « Anche tu sei un problema per me, e per colpa tua ieri ho lasciato Chris. E lui mi ha licenziato, non è vero che ho preso un giorno di vacanza ».

Sebastian lo lasciò finalmente andare, lasciandosi cadere su una sedia accanto al tavolo. « Che cazzo stai dicendo? »

« Sto dicendo che anche io mi sento morire ogni volta che mi stai vicino, e anche io stavo iniziando ad odiare Chris, sto dicendo che anche io stavo cadendo in depressione, e che nemmeno a me interessa se tu sai o meno cucinare una frittata » disse infine. Aveva preparato quel discorso giorni prima, l’aveva studiato per bene e aveva deciso che Sebastian l’avrebbe capito e ricambiato.

Perché se non fosse stato così, avrebbe soltanto rovinato cinque anni di amicizia.

E Sebastian non poté far altro che baciarlo, di fretta, perché aveva aspettato quelle parole per anni, nonostante non fosse nel suo stile.

« Ora posso imparare a fare la frittata » disse, soddisfatto.

Ma Thad lo tirò di nuovo a sé e lo baciò a fondo, perché quel piccolo e irruento bacio di qualche secondo prima non poteva di certo bastargli. « Penso che possa aspettare » disse, ridendo e trascinando entrambi nella sua stanza.

Sebastian fu certo che non ci potesse essere conclusione migliore di un’amicizia.

Perché Thad era bello, infinitamente bello, era simpatico, era suo amico, sapeva che poteva sempre contare su di lui e in tutta la sua vita non aveva mai trovato una persona così. Ed era cotto, era cotto di lui in una maniera imbarazzante, ma in quel momento non era un fattore importante, non mentre era intento a baciarlo.



note:
Anche oggi una toccata e guga, visto che devo scappare. Spero che questa cosa senza nè capo nè coda sia di vostro gradimento!
Ci si vede domani,
ale <3
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Ale HP