Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: LadyBlackRose    15/11/2013    1 recensioni
Lilia è una ragazza, umana. Prega, per riportare al cielo le anime rapite dai demoni, e costrette a vagare nel mondo umano. Ma questo non le basta, vuole fare di più.. lei vuole lottare, ma angelo non si diventa così, unicamente portando al petto una croce.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Scatto seduta velocemente. Sono in camera mia, stavo sognando? Ho la croce in mano, fuori piove.. che stà succedendo? Ho sognato? Era un incubo? Oppure è successo d’ avvero? Mi alzo e vado in bagno. Apro l’ acqua calda, riempio la vasca e mi ci infilo dentro dopo essermi spogliata. Mi lascio scivolare fino alle orecchie, in modo che l’ udito si fa più attento. Ma non tanto per una qualche utilità, ma per rilassarmi il più possibile. 
Sono tesa, che quello sia stato veramente un sogno? No.. ne sono certa, era troppo vivido e.. reale.  Prima di abbassare lo sguardo, per convalidare i miei pensieri passo una mano sul torace. Tutto sembra a posto, porto lo sguardo in quel punto, dove quella freccia si era scagliata. Nulla. Sto impazzendo, ne sono sicura. Trattengo il respiro e m’ immergo fino a coprire l’ intera faccia. Trattengo il respiro mentre tutti i fatti mi aleggiano in testa. E’ come un ronzio, che non finisce.
“Hai paura lilia”
“Chi sei?”
“E’ stato così facile..”
E’ stato così facile.. è stato così facile cosa? “Hai paura” .. “Hai paura” … “Hai paura” . Sento come un serpente che mi risuona in testa. Mi ritrovo seduta sulla vasca, dopo essere scattata nuovamente e grido, senza il controllo, viene da se, dall’ interno di me, come una cosa che non riesco a controllare:
“SI HO PAURA! E ORA SMETTILA DI TORTURARMI!”
“Quindi lo ammetti.” Una risata sadica.
Sgrano gli occhi e mi alzo dalla doccia raccogliendo i vestiti più velocemente possibile.
“Dove sei?” Mi guardo attorno, non vedo nessuno.
“Dove sei?” Ripeto, tono più fermo, ma impaurito allo stesso tempo.
“Non mi vedi?” Mi risponde la voce beffeggiante.
“Mi senti, ma non vuoi vedermi, lo so.”
“Cosa sei?” Ripropongo la domanda, sperando non in un'altra risposta enigmatica.
“Te l’ ho detto cosa sono! Unisciti a me.”
“C.. come faccio ad unirmi a te se non so cosa sei.”
“Oh, si che sai cosa sono, è il tuo inconscio, che non te lo vuole far’ vedere” Stupidate, ecco cosa, l’ inconscio.. no! Io so resistere al mio inconscio.
“Lo sai.. ? Gli angeli mantengono le promesse.” Angeli? La testa continua a vorticare: Destra sinistra, sinistra destra, su, giù ed ancora giù e su. Non lo vedo.
“Forza, combatterai per i tuoi ideali. Non è questo che vuoi?”
“Sei un angelo?”
“Beh.. possiamo dire, una specie.”
“Una specie?”
Trattengo il respiro: Ciò che tu non vuoi che io sia.. ciò.. che tu non vuoi.. che io sia..
Non so che dire, non so a cosa pensare, sono impaurita, indifesa.. non ho nulla che mi possa proteggere.
“Tu non hai idea di quali siano i miei ideali” Temporeggio, cercando una comunicazione con quella voce. Risuona solamente nella mia testa? E’ una parte di me? Che cosa mi sta succedendo?
“Ho sempre vissuto con te, da quando sei nata.. io li conosco i tuoi ideali, spogliati di tutto e avvicinati, segui il tuo cuore, Lilia.” Porto lo sguardo in basso, sto tremando, involontariamente, è una reazione del mio corpo che non vorrei accadesse. Stringo i pungi. Alzo la testa, la giro, mi guardo attorno
“Fatti vedere.”
“Devi essere tu a volermi, devi fare il primo passo.” La stessa voce risuona melliflua, compiacente, quasi armoniosa, ma al contempo sibilante, come qualcosa di cattivo, che ti vuol portare a fare l’ opposto di ciò in cui credi.
“Metti da parte la tua paura, è quella che ti porta a reagire in tal modo, vedrai..” Fa una pausa, sento una stretta fredda, una morsa che m’ abbraccia, come una madre che ti culla.. no, non come una madre che ti culla, essa ti provoca piacere, al contrario di ciò. Porto una mano alla gola come per slacciarmi i primi bottoni di una camicia che non ho addosso, mi chino in ginocchio serrando gli occhi e cercando di respirare, mi sembra di star’ male, mi manca la voce.
“.. io e te staremo bene assieme, potremo fare cose, che gli altri hanno idea possano esistere, potrai fare ciò che tu vuoi.”
La testa mi pulsa, ora sono certa di star’ male, mi batte, sento un ronzio che risuona e non mi da pace
“Tu menti” Alzo di poco la testa, socchiudendo gli occhi.
Non capisco più quel che mi sta succedendo, deglutisco, non sento più niente, respiro veloce..
“Vattene!” Riesco a scandire le ultime parole, mi lascio andare, scivolo a terra, mi distendo, le gambe cedono, riesco appena a definire le forme del mio bagno, non resisto più.
  
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