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Autore: Fred Halliwell    15/11/2013    10 recensioni
Dopo secoli di assenza in questo fantastico fandom, sono tornata con una nuova one-shot in pieno stile Jarida.
È ambientata dopo l'altra mia one-shot e dopo la mia long quindi se non le avete lette non so quanto ci capirete ^^'' ... sorry!
Per Jack e Merida, infatti, 'sta per presentarsi una nuova ed eccitante sfida, molto più insidiosa del solito, perché sentimentale e non avventurosa.
Questa volta dovranno mettere in gioco le loro stesse emozioni per superare la crisi che li aspetta dietro l'angolo. Ci riusciranno? E di preciso di cosa si tratta? Beh, ormai stanno insieme da alcuni mesi e il loro rapporto è sul punto di subire una svolta. Volete sapere che tipo di svolta? XD
Mi dispiace ma per scoprirlo dovrete leggere la mia one-shot XD, a mio parere molto dolce, quindi spero che vi piaccia e che mi farete sapere cosa ne pensate perchè tengo molto al giudizio del miei lettori ^^
Buona lettura!
Ps Dedicata alla cara _Calamaretta_941 ^^
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Jarida's Universe'
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Ehilà! Salve gente!
Dopo secoli di silenzio sono tornata con una nuova one-shot sempre incentrata sull’universo Jarida!
Tanto tempo fa avevo prometto a _Calamaretta_941 un regalo di compleanno ed eccolo qui, anche se un po’ in ritardo.
Lei è stata una delle poche che mi ha seguita con costanza e passione, da vera fan insomma, e ora scrive a sua volta una fantastica storia, che vi consiglio vivamente di leggere. Certo, ora che tutti voi andrete a leggere vi renderete conto che questa one-shot ha ben poco a che vedere con un compleanno ma è lo stesso dedicata a lei.
Auguri in ritardo cara _Calamaretta_941!
In più se questa è la prima volta che aprite una mia storia in questo fandom, sappiate come come l’altra mia one-shot (Happy Eater, Aster!) anche questa è ambientata dopo la mia long … e anche dopo l’altra one-shot se è per questo XD, quindi se non capite qualcosa o chiedete (e vi risponderò senza problemi ^^) o andate a leggere le altre storie inserite nella mia serie Jarida’s Universe.
Ora lascio tutti voi alla lettura, ci rivediamo alla fine ok?
Baci!                                                       
Ps: come al solito chiedo scusa per gli eventuali errori di calligrafia ^^’’’


 

PER TUTTO C'È UNA PRIMA VOLTA ...


Già quattro giorni dopo che avevo iniziato la mia relazione con Merida avevo capito che i rapporti a due erano complicati: non erano fatti per me.
Non fraintendete: io amavo e tutt’ora amo quella pazza coi capelli rossi e ricci, ma vivere un rapporto più intimo con qualcuno era una questione particolare, bisognava abituarsi gradualmente alla cosa e purtroppo Merida non era il tipo di persona a cui piaceva aspettare o adattarsi in qualsiasi modo alle novità poco gradite. Pretendeva da me che mi comportassi in modo consono al mio nuovo “status di fidanzato” (parole sue, non mie e tengo a sottolineare che ancora non ho capito cosa vogliano dire), standole vicino e facendola ridere quando necessario.
Lei per me lo faceva ed io ci provavo, lo giuro, ma nessuno mi aveva mai insegnato a relazionarmi con l’altro sesso (nessuno mi vedeva: come potevo farlo?) e avevo sempre paura di dire qualcosa si sbagliato; mi trattenevo troppo e così, nel primo periodo della nostra storia, sembravamo due estranei, due pezzi di ghiaccio (e se lo dico io vuol dire che potete fidarvi!). La cosa non stava andando bene …
Litigavamo sempre e Merida divenne triste; temeva che non fosse stata una buona idea quella di provare a frequentarci e diventò più fredda con tutti (Guardiani, Yeti, fratelli vari e chi più ne ha più ne metta!), i quali fin da subito avevano accolto la nostra relazione con gioia e forse poca sorpresa.
Già durante lo scontro con Pitch era evidente il nostro affetto reciproco che giorno dopo giorno, ora dopo ora, diventava sempre più forte. Quell’improvvisa freddezza tra di noi, quindi, sconvolse un po’ tutti.
Harry, Hubert e Hamish mi avevano adorato fin dal primo istante in cui ci eravamo conosciuti. Tutti e quattro condividevamo la passione per l’avventura e il divertimento nel fare scherzi, ma Merida era la loro sorellona e quando capirono che ero io a farla soffrire cominciarono a farli a me, gli scherzi.
Il più memorabile fu la burla della doccia! Non ho idea di come fecero ma al posto dell’acqua, come la aprii, uscì fuori la pastella dei biscotti. Ricordo che i miei capelli profumarono di vaniglia e cacao per tre giorni. Persino lo yeti Phill cominciò ad agitarsi, temendo che potessimo instaurare una guerra a suon di scherzi, al cui confronto quella di Troia sarebbe sembrata una disputa coi gavettoni.
Fu allora che North mi prese da parte: << Problemi con tua fidanzatina, Jack? >>
<< Non è la “mia fidanzatina” >> risposi io arrossendolo e facendolo ridere.
<< Definizioni non essere importanti >> fece lui passandomi un braccio sulle spalle << Importante è che tu dovere essere te stesso con lei, o vostra storia non funzionerà >>
Non avevo niente (o tutto, dipende dai punti di vista) da perdere, quindi provai a fare come aveva detto lui: non mi trattenni più, trattando Merida come prima di quel fatidico bacio. Divenni con lei tenero e divertente, protettivo e scherzoso. La prendevo in giro, non temendo più una sua reazione negativa. Il nuovo Jack (o meglio dire il “vecchio” Jack) le piacque e tutto parve tornare come prima.
Baci, abbracci e carezze divennero parte integrante della nostra quotidianità, la nostra relazione sempre più intima e passionale. Innamorati più che mai, eravamo sempre insieme, anche se continuavamo a litigare almeno una volta al giorno. La mia inesperienza nel campo femminile e il suo caratteraccio erano un mix esplosivo che ci portava perfino a lanciarci degli oggetti addosso. Una volta Merida mi lanciò una lampada, che però finì addosso a North, entrato nella stanza per puro caso. Da quel giorno non appena uno di noi di due (di solito Cupido visto il suo temperamento focoso) cominciava ad alzare la voce, lui scompariva dalla circolazione per minimo due ore.
È per questo che al momento sto volando verso la tana di Bunnymund.
Io e Merida stiamo insieme già da alcuni mesi e come ho già detto il nostro rapporto è diventato più intimo, ma credo comunque di aver fatto un guaio. Ora la Pasqua è passata da parecchio e penso proprio che Coda di Cotone possa concedermi un po’ di tempo per ascoltare ciò che ho da dire. Avrei preferito chiedere a North piuttosto che a lui, ma il Guardiano della Meraviglia è divenuto come un padre per me e mi imbarazzava parecchio parlare con lui di certi argomenti. Toothiana era più amica di Merida che mia e Sandy … beh Sandman era un tipo di “poche parole” ed io avevo bisogno di qualcuno che mi desse consigli.
Atterrai sul soffice e vellutato strato d’erba che ricopriva la tana del Guardiano della Speranza. Ero stato lì poche volte (una, mi fece notare il proprietario l’ultima volta, quindi con questa siamo a tre), ma ogni volta quel posto mi faceva sorridere. Era tutto colorato, profumato e luminoso, così dissimile dal suo padrone, ma perfettamente adeguato a ciò che doveva rappresentare: rinascita e speranza.
<< Aster! >> lo chiamai a gran voce non vedendolo in giro << Ci sei? Vorrei parlarti >> Non mi sembrava giusto chiamarlo “Coda di Cotone” o “Canguro di Pasqua”, visto che dovevo chiedergli un consiglio, quindi optai per il nome, ritenendolo più adatto alla situazione.
Mi bastò aspettare pochi secondi per vedere una macchia grigia correre verso di me a quattro zampe. A pochi metri si levò in tutta la sua altezza e mi guardò torvo con i suoi occhioni verdi << Muoviti di un solo centimetro, Jack … >> mi disse con tono minaccioso  puntandomi contro un dito della zampa pelosa << Congela anche un solo uovo e ti sbatto fuori a calci! >>
Non capii subito a cosa si rifesse, così quando lo feci non potetti trattenere una risatina. Quella mi costò un’occhiataccia ancor più torva, quindi mi affrettai a ribattere << Fu un incidente, Coda di Cotone >>
<< Pasqua …  hai congelato venti uova il giorno di Pasqua >> la voce di Bunnymund parava un eco lontano, ma si capiva che stava un avere una crisi isterica << Lo stesso giorno di Pasqua in cui ti eri offerto volontario per darmi una mano, Jack! >> Sul mio nome il suo tono ebbe un’impennata evidenziando il suo stato emotivo. Credo di aver raggiunto un nuovo record, l’ho fatto imbestialire in meno di un minuto e dicendo meno di sette parole. Sono un grande!
<< Quelle di riserva la fai apposta, no? >> gli dissi con un sorriso sarcastico.
Se avesse potuto mi avrebbe incenerito con lo sguardo, ma si limitò a sbuffare << Che vuoi ghiacciolo? Perché sei venuto qui a darmi fastidio? >>
<< Volevo proporti una questione … >>  gli risposi improvvisamente più serio e rimanendo sul vago. Lui se ne accorse e mi indicò un sasso poco dietro di me, in modo che potessi “accomodarmi” (per quando comodo potesse essere un sasso) e lui si accovacciò davanti a me.
<< Allora? >> mi incitò non appena fummo alla stessa altezza << Di che volevi parlarmi? >>
<< Riguarda Merida … >> cominciai mentre un morsa gelida mi si chiudeva intorno alla trachea.
Bunnymund scoppiò a ridere << Jack Frost che viene a parlare con me dei problemi di cuore che ha con Cupido?  >> si portò una mano sul petto peloso in gesto di falsa meraviglia << Così mi sconvolgi. Dì un po’, non è che il mondo sta finendo e io non sono stato informato? >>
Per la stizza lo colpii con la base del bastone, stando bene attento a non congelarlo << Non sfottere >> gli dissi mentre sentivo la gote farsi più calde, segno che ero arrossito << La faccenda è seria, credo di aver fatto un guaio! >>
<< Tu fai sempre guai >> mi rispese incrociando le braccia al petto << Fa parte del tuo DNA. Cosa ci sarebbe di diverso sta volta? >>
Scossi in capo talmente forte che mossi i miei capelli bianchi a destra e a sinistra << Non metterti a scherzare a dammi retta Aster >> lo implorai << Sei l’unico con cui posso parlare di questa cosa >>
Il coniglio inarcò un sopracciglio guardandomi dubbioso << Nel senso che ero l’unico libero o che è un argomento troppo imbarazzante per parlare con North? >>
<< Temo la seconda … >> risposi lapidario.
I suoi occhi verdi si dilatarono per la sorpresa, sta volta vera << Oh mio Dio, che hai fatto Jack?! >>
Il suo tono accusatore mi fece arrossire ancora di più, ma era stato io a scegliere lui come confidente e ora che avevo lanciato il sasso non potevo nascondere la mano.
Presi coraggio e cominciai il mio racconto: << È successo poche ore fa …
 
[FLASH BACK]
Avevo fatto un giro portando un po’ di divertimento qua e là per il mondo e Merida mi aveva seguito. Era piacevole svolgere la nostre mansioni insieme e così lo facevamo spesso, ma di solito con noi c’erano anche i suoi fratelli, mentre questa volta eravamo stati da soli … completamente soli per tutto il giorno.
Lei mi disse che li aveva mandati in giro per fare pratica << Non posso dipendere sempre da me >> mi spiegò prima di darmi un bacio a fior di labbra << Così avrò meno lavoro e loro si distraggono un po’ >>
Anche quando tornammo al Polo non trovammo nessuno in giro e non sapendo di preciso cosa fare salimmo verso le nostre camere << Vieni dentro >> mi disse lei con un sorriso ammaliante, prendendomi la mano e tirandomi all’interno della sua stanza. Mi piaceva come l’aveva sistemata, Merida aveva buon gusto, ma più di tutto mi piaceva il suo letto.
Il suo materasso era più morbido del mio e ogni volta che mi ci sdraiavo sopra mi pareva di sprofondare. Quella volta non fece accezione. Merida mi mise le braccia al collo e prese a baciarmi con foga, spengendomi sempre di più verso il mobile sopracitato per poi gettarmi sopra di esso. Nel movimento mi cadde in terra il bastone, ma non ebbi di certo il tempo di riprenderlo, perché subito Merida si sdraiò sopra di me riprendendo da dove aveva interrotto. Io non feci resistenza, mica sono scemo, anzi con un repentino movimento di reni invertii le posizioni, facendo attenzione a non schiacciarla troppo con il mio peso.  Adoravo sentire le sua labbra sulle mie e le sue mani sul mio corpo. Mi piaceva da impazzire, soprattutto in quella posizione di “semi-sottomissione”, così presi ad accarezzarla a mia volta, stringendo con dolcezza i suoi fianchi.
Era da parecchio, ormai, che ogni volta che la sentivo così vicina avevo voglia di qualcosa di più … di più “profondo”, ecco! Avevo voglia di lei, di sentirla mia fino in fondo. Per entrambi sarebbe stata la prima volta, ne ero consapevole, ma quello sembrava proprio il momento giusto e da come lei stava rispondendo alle mie carezze pareva proprio che fosse d’accordo. Cominciai a baciarla con foga, quasi a volerla divorare, passando la mano tra i suoi capelli ricci e avvicinandola di più a me. Lei rispondeva con la stessa passione, almeno inizialmente, e mi teneva fermo stringendo con forza il cappuccio della felpa. Mi limitai a fermarmi per guardarla solo un paio di volte, ma sempre rimanevo abbagliato dalla sue bellezza, da quel sorriso imbarazzato, da quel nasino tempestato di lentiggini coperte da un leggero e pudico rossore, dai suoi capelli sparsi sulla coperte come un’aureola infuocata e dalle sua braccia allargate in un implicito invito a farmi stringere da esse. Era a quel punto che ogni volta mi ributtavo a capofitto sulle sue labbra arrossate dai troppi baci. Fu quando le mia labbra scesero dalla sua bocca al suo collo che la situazione cambiò.
Il suo corpo si pietrificò, ebbi quasi paura di averla congelata, ma percepivo ancora il suo calore e non ci diedi troppo peso. << Jack? >> mi chiamò << Cosa stai facendo? >> nella sua voce c’era paura e tensione.
<< Shh >> le dissi posandole un dito sulle labbra, senza neanche alzare la testa dall’incavo del suo collo profumato << Voglio solo farti star bene, renderti felice >> ogni parola era alternata a un bacio e pian piano stavo scendendo lungo la spalla, spostando con il naso la sottile bretellina del suo top verde petrolio.
Alzai gli occhi sul suo viso e quello che vidi non mi piacque. I suoi, di occhi, erano dilatati e le sfumature rosa che li caratterizzavano da quando era diventata un Guardiano avevano coperto quasi tutto l’iride << Cosa vuoi dire? >> mi chiese. Ma sapevo che aveva capito.
Non le lasciai il tempo di dire altro e mi tuffai famelico sulle sue labbra, mentre le mie mani scendevano lungo il suo corpo, infilandosi anche sotto il top. La reazione di Merida non tardò e provò ad allontanarmi. Io, però, ero così preso da quelle belle sensazioni che non ci feci caso, nonostante lei continuasse a fare leva sulle braccia per respingermi e non rispondeva al mio bacio come prima.
Credevo fosse solo tensione e nulla più, semplicemente ignorai le sue resistenze << Jack … >> mi chiamò nuovamente quando liberai le sue labbra ritornando al collo. A quel gesto non mi sfuggì un suo gemito di piacere ma continuò ad allontanarmi, seppur debolmente << Jack, per favore … >> continuavo a non ascoltarla << Jack fermati! >> urlò infine e, sbattendo furiosamente le ali piumate, richiamò una folata di vento che mi spinse lontano, giù dal letto.
Solo quando mi rialzai da terra e vidi il suo volto rosso, le labbra gonfie e gli occhi troppo lucidi capii cosa stavo per fare << Merida io … >>
<< Che ti è preso?! >> esplose lei << Ti stavo chiedendo di fermarti! >>
Abbassai lo sguardo, colpevole << Mi dispiace … >> ammisi << Non volevo spaventarti, né farti pressioni, è solo che sono mesi che stiamo insieme e mi sentivo pronto per un passo del genere. Ti desidero, Merida. Ti desidero dalla prima che ti ho baciata >>
Lei arrossì ma il suo sguardo furente non mutò di una virgola << E a me non pensi? E se fossi stata io a non sentirmi pronta? >>
Panico.
In effetti non ci avevo pensato. Come avevo potuto essere talmente egoista da non notare i suoi tentativi di allontanarmi, come avevo fatto a non pensare che forse lei non voleva? << Merida non volevo farti del male, lo sai! >>
I suoi occhi azzurri mi perforarono l’anima << A si? Lo so? No che non lo so! Non abbiamo mai parlato di fare questo passo >>
Quelle parole mi ferirono e mi arrabbiai << Pensavi che volessi farti del male? Che volessi fare qualcosa senza il tuo permesso? Sul serio?! Io non faccio cose del genere! Io volevo che la prima volta fosse speciale per entrambi >>
Lei abbassò il capo, accora scossa, e si coprì quel poco di pelle che ero riuscito a scoprire << Me lo puoi giurare Jack? >> mi domandò con voce fredda << Mi puoi giurare di non aver mai fatto nulla del genere? Tu hai perso la memoria, non hai la minima idea di come tu fossi da umano >>
Io spalancai la bocca, colpito e offeso dalla sua affermazione << Manny mi ha scelto come Guardiano, non lo avrebbe mai fatto se avessi mai fatto qualcosa del genere! >>
<< Non mi riferivo a questo >> mi disse subito lei con tono leggermente mortificato per il fraitendimento << Ma al fatto che non ricordando il tuo passato, per te potrebbe non essere la prima volta … >>
Per la seconda volta il panico prese il sopravvento su di me. Neanche a questo avevo pensato!
Grazie a Toothiana avevo recuperato gran parte dei miei ricordi, ma solo quelli legati alla mia infanzia. Di certo non potevo sapere se avevo avuto una relazione o un rapporto intimo con una ragazza prima di Merida, anche se in cuor mio credevo di no. Abbassai lo sguardo e mi chiusi in un imbarazzante silenzio.
<< Va bene Jack … >> mi disse ancora lei coprendo meglio il suo corpo con le braccia << Ora è meglio se vai via … >> e io ubbidii senza fiatare …
[FINE FLASH BACK]
 
… e questo è quello che è successo. Poi sono volato qui da te per chiederti consiglio >>
Quando finii il mio racconto Bunnymund mi stava guardando come se fossi un alieno << Cioè tu hai … ? >> la domanda rimase sospesa ma capii perfettamente cosa volesse insinuare.
<< Non le avrei mai fatto del male! >> risposi prontamente << So che non lo avrei fatto, ma in quel momento … in quel momento mi sembrava che lei volesse la stessa cosa … >>
Il Guardiano della Speranza mi diede una botta in testa << Sei un cretino! >> mi disse << Dovevi calmare i bollenti spiriti >> e poi scosse il capo << Tu controlli il ghiaccio, non potevi raffreddarti da solo?! >>
<< Questo lo sapevo da me >> gli risposi con stizza e massaggiandomi la testa << Ora puoi darmi quale informazione che non so? >> aggiunsi con sarcasmo << Te lo ripeto, sembrava che lei volesse la stessa cosa. Giuro! >>
Il coniglio si postò una zampa pelosa sotto il mento << Forse era così … almeno all’inizio … >> lo guardai senza capire. Il mio sguardo doveva essere parecchio eloquente, perché lui si fece una mezza risata e poi mi spiegò << Lei ti ama, proprio come tu ami lei, è evidente a tutti >> non potei fare a meno di arrossire << E forse in quel momento voleva sul serio condividere “quella cosa” con te, ma poi si è resa conto di cosa stava succedendo e si è bloccata >>
<< Ma perché? >> la domanda mi uscii spontanea << Stiamo insieme da mesi, stiamo bene. Perché non mi vuole? >>
Bunnymund sorrise malinconico << Questo non è me che lo devi chiedere >> purtroppo sapevo che aveva ragione << Ma Merida ti vuole, credimi >> si avvicino mettendomi una zampa pelosa sulla spalla << Solo che devi considerare anche il suo punto di vista. Purtroppo nonostante lei sia Cupido, con l’amore non è mai stata molto fortunata. L’unico uomo che abbia mai amato oltre a te ha tentato di ucciderla … e per ben due volte! >> il pensiero di Pitch mi fece ribollire il sangue nelle vene, ma lo lasciai continuare << Lei si è … beh diciamo “conservata” per 1500 anni. Non è poco! Per tutto questo tempo è rimasta da sola e condividere un qualcosa di così intimo con qualcun altro deve essere un trauma >>
In effetti neanche a questo avevo pensato e mi sentii un verme << Sono un verme >> lo dissi apertamente, non avevo bisogno di nasconderlo. Dovevo imparare a pensare bene prima di agire!
Bunnymund si fece una risata << Spero per te di no, ti ricordo che Merida li odia i vermi >>
Questo mi fece ridere ma il buon umore non tornò a lungo … << Cosa devo fare ora? >> chiesi moggio come mai lo ero stato in vita mia.
<< Chiedere scusa sarebbe un buon inizio >> mi disse << Valle a parlare e falle capire che un episodio del genere non si ripeterà più e che tu aspetterai i suoi tempi con calma >> mi lanciò un occhiata truce << Perché lo farai vero? Non la forzerai a fare qualcosa che non vuole? >>
<< Mai! >> giurai con energia << Mai più farò qualcosa che possa turbarla >> lo dissi con talmente tanta enfasi che mi misi a gesticolare.
Il coniglio mi fece un sorriso << E allora che aspetti ghiacciolo. Prima sparisci, prima fai pace a prima potrò tornare alle mie uova senza la paura che tu le congeli >>
Risposi al sorriso << Grazie Aster, sei stato un amico >> e detto questo presi quota librandomi nel cielo grazie all’aiuto del vento.
 
Quando arrivai al Polo Nord, trovai il suo proprietario e i tre fratelli di Merida davanti al pannello di controllo del globo. Non appena mi vide mi venne incontro con aria trafelata, mentre i tre puttini mi continuavano a guardare dal fondo della sala con occhi truci: << Jack, ma cosa essere successo? >> mi disse con gli occhi sbarrati << Toothiana essere volata qui di corsa dal suo palazzo imprecando contro te. Avere lanciato me sguardo minaccioso e detto cosa tipo “Maschi, esseri stupidi e inutili” prima di chiudersi a chiave in stanza di Merida insieme a lei >>
Un brivido freddo mi corse lungo la colonna vertebrale << E sono ancora lì dentro? >>
<< Da! >> mi rispose North << Ancora lì >>
Manaccia. Non solo dovevo affrontare Merida, ma anche Toothiana? Non sarei stato in grado di fronteggiarle entrambe ma dovevo provarci comunque: non avevo scelta! << Non preoccuparti North, ora vado io a parlare con loro >>
Gli occhioni azzurri dell’uomo mi scrutarono nel profondo << Problemi con tua fidanzatina, Jack? >>
Il sentire nuovamente quella frase mi diede coraggio. Era la stessa di quando North mi aveva aiutato la prima volta, forse seguendo nuovamente quel consiglio me la sarei cavata di nuovo << Si North, ma ora so come risolvere tutto >> e gli regalai un rassicurante sorriso che lui ricambiò prontamente. Dal fondo della sala anche quello che credevo fosse Hamish mi sorrise, incoraggiandomi a risolvere quella insidiosa questione con sua sorella.
Beh, almeno avevo qualcuno dalla mia parte in tutto quel casino!
Usai il vento per salire al piano delle nostre camere e senza indugio bussai alla porta di Merida. Ad aprirmi fu Toothiana, che non appena mi vide mi richiuse la porta in faccia. Chissà perché ma me lo aspettavo << Toothiana aprimi >>
<< Scordatelo Jack >> mi rispose quella da dentro << Sei un grandissimo stro … >> l’insulto però non arrivò mai a termine. La fatina si era bloccata e sentivo un vociare sommesso venire da dietro la porta anche se non capivo cosa quelle due si stessero dicendo. Passarono alcuni secondi e poi Toothiana riaprì la porta per poi svolazzare fuori << Mi ha chiesto di conferire da sola con te >> mi disse << Ma io rimango in allerta >> mi lanciò uno sguardo di fuoco e poi volò via.
Io mi voltai verso Merida << È proprio arrabbiata, vero? >> dissi mente entravo e mi richiudevo immediatamente la porta alle spalle.
Lei se ne stava seduta sul bordo del letto, con le gambe piegate  davanti al busto e si teneva le ginocchia con la braccia << Si direbbe di si >> mi disse solo.
L’imbarazzo era palpabile, si poteva tagliare con un coltello, ma io ero deciso a porre fine a quella situazione << Merida io volevo scusarmi con te >> lei alzò gli occhi per incontrare i miei mentre io mi avvicinavo con passo svelto al letto << Sono stato uno … beh sono stato uno stronzo, Toothiana ha ragione! Non mi sono reso conto di quanto importante questo passo fosse per te. Non volevo forzarti a fare nulla, lo giuro. Io ti amo troppo per farti del male e mi sento un mostro per quello che ti stavo facendo. Perdonami ti prego >> mi stavo quasi per mettere in ginocchio.
<< No >> mi rispose lei facendomi momentaneamente gelare il sangue nelle vene << Non ti perdono perché non c’è niente da perdonare >> la guardai confuso e nuovamente il mio sguardo doveva essere piuttosto esplicito perché si fece una mezza risata e prese a spiegare << Sono io che mi dovrei scusare. Ti ho dato dei segnali equivoci e tu ti sei solo comportato di conseguenza >>
<< Mi stavi fermando. Io l’avevo notato e l’ho ignorato >> ribattei io.
<< Vero, ma dopo che ti avevo istigato a continuare >> mi rispose lei arrossendo non poco. L’argomento era imbarazzante anche per me, quindi la capivo << Il fatto è che inizialmente non volevo fermarti >>
Questo mi stupii non poco << Lo volevi anche tu? >> domandai con un filo di voce.
Lei arrossì furiosamente annuendo << Certo Jack >> mi disse << sei il ragazzo più attraente e simpatico che io conosca, sei il ragazzo che amo >>
Questo mi fece sentire come in paradiso. Mi avvicinai a lei sedendomi sul letto a mia volta << Ma non sei pronta, lo capisco e ti giuro che ti aspetterò perché io … >> ma riuscii a finire la frase perché Merida mi aveva messo un dito sulle labbra per poi sostituirlo con le sue, di labbra.
Fu un bacio dolce e veloce, molto casto che mi lasciò uno strano retrogusto, la voglia di averne di più << No, Jack, sono pronta >> questo mi fece saltare di gioia ma non dissi ne feci nulla, sentendo che non aveva ancora finito di parlare, e infatti continuò << Oh meglio, ora, sono pronta. Il parlare con Toothy mi ha fatto capire quanto stessi sbagliando >>
Inarcai un sopracciglio, confuso, e chiesi: << In che senso? >>
<< Io ti amo Jack >> disse lei << Ti amo più della mia stessa vita, lo sai? Era da parecchio che volevo … beh che volevo fare “questa cosa” con te, ma la sola idea che tu avessi condiviso quest’esperienza con qualcun’altra mi terrorizzava >>
<< Nel senso che eri … gelosa? >> non so perché ma la cosa mi inorgogliva e divertiva al tempo stesso. Di solito quello geloso ero io. Merida si era sempre mostrata superiore a queste cose e il sapere che provava i miei stessi patimenti in un certo senso mi faceva piacere.
<< Non gelosa … oddio, anche gelosa >> questo suo scatto mi fece ridere, ma non glielo feci notare << Ma soprattutto temevo di non essere all’altezza o ancora peggio che poi tu potessi pentirti di avermi scelta come tua compagna o anc … >>
Sta volta toccò a me zittirla con un bacio << Ma quanto sei scema … >> e la baciai di nuovo per estinguere sul nascere una sua nuova protesta << Tu sei l’unica ragazza al mondo capace di farmi innamorare di più e arrabbiare contemporaneamente con ogni singola parola che dici. Sei completamente pazza ed è per questo che ti amo >> lei mi sorrise con gli occhi lucidi di commozione e le gote rosse d’imbarazzo. Mai l’avevo vista tanto fragile, lei che di solito avrebbe la forza necessaria a spaccare il mondo in due << Non posso giurarti che per me sarebbe la prima volta. Ma di sicuro sarebbe la prima volta con la donna che amo, perché anche se non lo ricordo sono certo che mai e ripeto mai, ho amato qualcun’altra come ora amo te >>
Merida distolse lo sguardo arrossendo furiosamente e cercando di ritrovare tutta la dignità che aveva perduto con quella conversazione << Bene >> disse solo, ma nel suo tono di voce si notava l’emozione che le avevo scatenato << E ora che abbiamo risolto che si fa? >>
Un sorriso malandrino mi comparve sulle labbra << Beh, io una mezza idea ce l’avrei … >>
Lei mi guardò con la faccia sconvolta più finta che avessi mai visto << Jackson Overland Frost! Fare queste proposte a una principessa? Ma si vergogni! >> ma intanto mi aveva afferrato per il cappuccio della felpa e trascinato sul letto prendo a baciarmi con foga.
Infondo per tutto c’è una prima volta ….
 
 
 
Attimi Bonus - Bunnymund’s P.O.V.
<< Direi che hanno risolto >> disse Toothiana ridacchiando mentre dal piano superiore venivano dei rumori “decisamente ambigui” e mentre Sandman ricreava con la sabbia l’innocente immagine di Jack e Merida che si baciavano.
Poverino non aveva idea di cosa quei due stessero facendo!
North si fece a sua volta una risata << Da! Bello essere giovani e pieni di energie! >> poi si voltò verso di me << Essere stato bravo a informare noi di accaduto Aster, così noi abbiamo aiutato loro >>
Io gli lanciai un sorrisino divertito << Come potevo non fare nulla? Quei due è meglio averli stanchi e felici, che arrabbiati e pieni di energie! Almeno distruggeranno solo le loro camere da letto >> un inquietante tonfo fece sobbalzare tutti e quattro << … almeno lo spero … >> aggiunsi guardando in alto.
<< Da >> fece North << Io invece spera che soffitto sia solido >> e rise da solo. Solo alcuni elfi lo imitarono, ma anche loro guardavano preoccupati sopra le loro teste.
Io scossi il capo << In fondo si meritano di essere felici >>
Toothiana mi lanciò uno sguardo malizioso << È solo per questo che li hai aiutati Aster? Sicuro? >>
Io le lanciai a mia volta uno sguardo strano, non capendo cosa volesse insinuare << In che senso? >>
<< Beh, questa non è una cosa di vostra competenza? >> mi disse << Non si dici forse “copulare come conigli”? >> e scoppiò a ridere, seguita a ruota anche da North.
Io sentii il mio muso andare a fuoco ma non dissi una parola lasciando che quei due continuassero a ridere e che Sandy continuasse a non capire perché lo stessero facendo.
Non potevo neanche darle tanto torto, perché conoscendo l’energia che avevano quei due, sarebbero rimasti chiusi in quella camera per delle ore … per molte ore …




 
The Fred’s Hollow:
Ok, eccoci al post capitolo.
Prima di cominciare con le spiegazioni intendo ringraziare tutti coloro che sono arrivati a leggere fin qui, perché vuol dire che almeno hanno aperto la pagina e letto velocemente qualche parolina prima di arrivare a questo punto XD
Quindi grazie!
Vi sarei ancora più grata se foste così gentili da lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate ^^’’’, prima di questo, però, volevo dirvi alcune cose riguardo la one-shot che non vi ho detto prima, ok?
Bene! XD
Leggendo questa storia  avrete pensato: “è che è ‘sta roba?”
Effettivamente forse ho trattato la tematica “sesso” in termini fin troppo infantili e il rating arancione forse non era necessario ma in realtà era proprio quello che volevo.
Nonostante in questo fandom ci siano molte altre storie a carattere lemon o comunque a rating arancione o rosso (tra l’latro molte di queste sono veramente bellissime: se potete leggetele!) personalmente ritengo che questo stile non si adattava a Jack e Merida … o perlomeno ai MIEI Jack e Merida.
Jack è stato solo per 300 anni. Non ha mai potuto farsi vedere o toccare da nessuno. Il suo spirito è genuino e puro come quello di un bambino e sebbene nella mia mente sia più “sveglio” di Merida da quel punto di vista è comunque ancora un adolescente alla prima cotta e alle prime esperienze.
Merida, d’altro canto, già da umana era poco avvezza alle tematiche amorose e poi da Guardiana anche lei ha avuto le sue brutte esperienze, quindi anche dal suo punto di vista volevo che il “sesso” fosse visto un po’ come un momento unico e speciale da condividere solo con la persona che si ama.
Ripeto, forse per i tempi che corrono e considerando il rating arancione da me inserito, forse è un po’ banale come storia ma spero comunque che vi sia gradita e che sia riuscita a trasmettere l’amore che loro due provano l’un per l’altra e la voglia di completarsi a vicenda anche se si ha paura di un passo del genere.
Ora che mi sono spiegata vi lascio andare ^^
Fatemi sapere cosa ne pensate ok?
Kiss Kiss!
  
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