Attenzione: Questa storia è ambientata
dopo il GT e l’età dei personaggi è cambiata (vi chiedo perdono per questo).
Alla ricerca del principe azzurro…
La ragazza di cui vi sto parlando, si chiama Katia, un’ adolescente di 17 anni che viveva nella città del nord.
Capelli castani, lungi e ricci, occhi verdi che esprimevano dolcezza e calore, una ragazza semplice, simpatica, determinata e molto legata alla figura del padre.
Era orfana di padre dall’età di 5 anni, adorava suo padre, era il suo idolo, il suo punto di riferimento, l’unica persona che sapeva capirla e sapeva come prenderla. Dopo la sua morte Katia si sentiva ormai vuota, senza qualcuno che le stesse accanto, visse un’infanzia difficile, forse troppo veloce che la rese più matura rispetto alle ragazze della sua età, ma anche priva di un affetto paterno e di un’infanzia felice. L’unico suo ricordo che aveva erano i Monti Paoz, lei e il padre si rifugiavano spesso lì per giocare o anche solo per parlare e dopo l’accaduto non aveva più messo piede in quel posto. Viveva con la madre, non aveva un buon rapporto con lei, infatti spesso tornava a casa ubriaca e con un uomo che neanche conosceva. In quella famiglia si sentiva lei la madre, era lei a dover lavorare come barista nonostante frequentasse il quarto anno alla scuola superiore, era lei che doveva preparare da mangiare tutti i giorni, era lei che doveva recarsi quotidianamente al supermercato e fare le faccende domestiche, ed era sempre lei che si addormentava ogni sera con le lacrime agli occhi sognando i monti Paoz. Adorava quel luogo, desiderava di andarci un giorno e ci sarebbe andata se non fosse per la malattia della mamma che la costrinse a rimanere sempre accanto a lei. La donna era debole di cuore e, dopo i numerosi infarti subiti, l’organo malato non resse più e la vita della donna giunse al porto. Ormai Katia si sentiva davvero di sprofondare, prima la morte del padre, poi la situazione in famiglia della madre ed ora anche la sua morte, la ragazza cadde in una profonda depressione, dalla quale si riprese solo dopo due mesi, grazie alla zia che rimase accanto a lei per molto tempo.
Un
difetto di Katia? Era una di quelle ragazze un po’ ingenue, che vivevano la
loro vita credendo che tutto si sarebbe risolto come nelle favole.
Si sentiva un po’ come Cenerentola,
adorava quella favola e si rispecchiava molto in lei, ma a differenza sua, da
lei non sarebbe mai arrivata la fatina che avrebbe trasformato la zucca in
carrozza, i topini in maestosi cavalli, che le avrebbe donato un abito sublime
e le fantomatiche e tanto sognate scarpette di cristallo e soprattutto lei era
convinta che non fosse mai presentato il suo principe azzurro, che tardava ad
arrivare.
Dopo
la morte della madre, andò a vivere con la zia, sorella dell’ormai defunto
padre e dopo aver compiuto i 18 anni, realizzò il suo più grande desiderio:
andare a vivere sui Paoz. L’eredità della madre non era granché, ma era
sufficiente per raggiungere il luogo, conservarsi qualche spiccio e affittare
una piccola casupola ai piedi dei maestosi monti.
Era determinata su questo, avrebbe frequentato
il liceo di Satan City e si sarebbe trovata un lavoro da praticare nel
pomeriggio. Ormai aveva deciso e poi chissà, magari il suo principe azzurro si
sarebbe fatto vedere sui monti Paoz.
Continua…
Salve gente, questo è il prologo della mia nuova fic, mi è venuta in mente stanotte, spero che vi piaccia. Come sapete, accetto critiche di tutti i tipi, ho davvero bisogno del vostro giudizio che mi inciti a continuare.
Ringrazio anticipatamente chi leggerà la
ff, vi aspetto numerosi.
Modificata dopo i consigli di Sexxxychichi
(grazie tesò), io la vedo peggio di prima…dimmi tu!! Un bacioo
Un bacione azzccus azzccus
Gokussola4ever