Solo.
Izzy era solo, ed era esattamente quello che desiderava.
Si avvolse la sciarpa attorno al collo, faceva dannatamente freddo in quella capitale così a nord dell’Europa.


La sciarpa di lana nera gli copriva anche la bocca, così come il berretto che era saldamente calato sulla sua testa gli proteggeva il capo dal freddo pungente.
Dopotutto era pur sempre inverno, per di più nel periodo natalizio.
Era pressoché ovvio che non ci fossero delle temperature equatoriali, soprattutto in una zona così a nord.


Era partito da casa sua la settimana precedente.
Aveva preso il vecchio borsone che usava quando era un ragazzo e aveva messo dentro dei cambi di vestiti, un paio di libri e una scorta illimitata di calzini.
Senza dire niente a nessuno aveva preso il primo volo per l’Europa e aveva detto un ‘arrivederci’ veloce agli Stati Uniti.
Aveva bisogno di stare da solo in compagnia del caro e vecchio Jeffrey Isbell, che pian piano stava tornando.
Era stufo di essere Izzy, sentiva la mancanza di quel timido Jeff che in realtà era.


Il vento gelido gli punse le guance arrossate, un timido sorrisetto solcò le sue labbra screpolate.
Stare solo non gli dispiaceva, anzi, lo aiutava a mettere in ordine i pensieri.
Non era più Izzy Stradlin, il famoso ex-chitarrista ritmico dei Guns N’ Roses, ma era un uomo infreddolito che camminava per le strade innevate di una capitale europea.
Un semplice uomo.
Non una famosa rockstar.
Un uomo.
Non Izzy Stradlin.
Jeffrey Isbell.




Angolo della matta
Non ho idea di cosa significhi tutto ciò, so solo che in questo periodo vorrei fare come Izzy.
Vorrei sparire, andarmene per un po' e starmene da sola per i cazzacci miei.
Lascio a voi i commenti.
Alla prossima!