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Autore: Irishkoala    16/11/2013    6 recensioni
“Quante volte ti ho detto di non metterti i miei vestiti quando esci?!”
La domanda arrivò del tutto estranea, era l'ultima cosa che Jared si sarebbe immaginato.
Non capì nemmeno cosa c'entrasse.
“Che vestiti?”
“I miei”
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Faith.'
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Matter of Clothes

Nel mentre pubblico ciò sto sistemando l'epilogo di Bl che arriverà entro martedì ^^ 
Nell'attesa lascio questa cosa orrenda che avrà due anni di vita e che non ho mai postato perché non mi ha mai convinto.
Però vabbè, se vi piace meglio, altrimenti fa lo stesso uguale :3
A presto con il finale ;)

Kisses
L.


Matter of Clothes








Jared!”

La chiamata repentina fece sobbalzare il cantante, seduto sul divano con chitarra e fogli alla mano che, per l'ultimo quarto d'ora, si era estraniato da tutto e tutti per scrivere.

Sorprendente visto chi aveva in casa, ma quei due giorni di libertà assoluta anche dalla presenza del fratello, gli stavano facendo sognare quasi di essere davvero in convivenza.

Infradito, vestiti comodi, suoi oggetti sparsi nelle varie stanze come se ci fossero sempre stati e quella fosse la loro ubicazione obbligatoria, nessun impegno e la sua totale disponibilità ogni secondo.

A Jared sembrava di sognare di averlo in giro per casa in quel modo.

Aveva desiderato da secoli di poter avere del tempo del genere da passare con lui, se avesse voluto confessarsi del tutto era quello che avrebbe voluto avere sempre ma non esprimeva nulla ad alta voce perché sapeva che non era possibile. Si godeva quegli istanti quando poteva averli ma poi si riducevano ad essere troppo pochi.

E la sera dopo Shannon sarebbe tornato e l'idillio finito. Ma non voleva pensarci, altrimenti sarebbe durato ancora meno.

Cosa?” chiese, ignaro di cosa avesse potuto sorprendere così tanto il compagno che, seduto sul pavimento con la schiena appoggiata al divano dov'era lui, era stato in silenzio fino a un secondo prima, con il portatile acceso davanti e, senza dirglielo, amando totalmente i brevi accordi che il musicista aveva suonato di tanto in tanto nel suo comporre.

Colin ruotò metà della schiena in modo da vederlo e Jared capì ancora meno nel notare che l'irlandese era quasi arrabbiato.

Quante volte ti ho detto di non metterti i miei vestiti quando esci?!”

La domanda arrivò del tutto estranea, era l'ultima cosa che Jared si sarebbe immaginato.

Non capì nemmeno cosa c'entrasse.

Che vestiti?”

I miei”

Ho capito, ma quali?”

Colin sbuffò all'ignoranza studiata di Jared che invece sapeva benissimo di cosa l'altro stesse parlando. Magari non di quale capo in particolare ma aveva le idee chiare verso cosa l'irlandese intendesse.

Ne avrei una lista lunga da dirti ma prendiamo questi per esempio..” fece sarcastico, alzando il portatile con entrambe le mani e mettendolo a livello della visuale dell'altro in modo che potesse diventarne partecipe.

Jared si trovò davanti ad una foto di sé stesso in spiaggia, preso da metà busto in su, con una camicia a quadri di diverse sfumature di blu e bianco, occhiali da sole e capello.

Deglutì senza rendersene conto e Colin fece uno sguardo ovvio, anche troppo enfatico.

Jared cominciò a scuotere la testa, allungando una mano avanti per definire la totale poca importanza di quella foto.

Ah eddai, chi vuoi che se ne accorga? Mica sanno che è tua!”

Le tue Echelon magari!” affermò risoluto, alzando il tono e Jared deglutì ancora più vistosamente quando le sue pupille incontrarono una seconda foto, o meglio, composizione di due foto.

La sua designata e una di Colin attaccata a fianco, ad una premiere, con la stessa camicia addosso e la scritta nel tweet 'Farrelleto is the way'.

In mezzo secondo Jared cercò di formulare una qualsiasi giustificazione logica ma sapeva di essere nel fango.

Cosa mi ero fumato quando ti ho dato la mia password di twitter?” biascicò tra i denti, sperando che l'altro ci passasse sopra ma Colin gli lanciò un sorriso finto, assottigliando le palpebre e scuotendo la testa.

L'avrei scoperta lo stesso e, comunque, non è questo il problema attualmente! Ti ho ripetuto migliaia di volte di smetterla di lanciare messaggi subliminali di qualsiasi tipo e attraverso qualsiasi mezzo. Già sono esagitate, evita di fomentarle ancora di più!”

Jared riempì le guance di aria, trattenendo per un istante lo sbuffo che fece dopo, sgonfiandole gradualmente.

A lui piaceva mandare quei messaggi.

Tra i due era l'unico che aveva voglia di poter raggiungere un gradino più alto fuori dalle mura di casa nel far conoscere al resto del mondo ciò che erano loro due.

Non ci sarebbe stato niente di male. Se lo ripeteva sempre.

Ma le continue reazioni del compagno al riguardo lo fermavano ogni volta.

Ora si era trattato di una camicia. Ma poteva trattarsi di qualunque cosa.

Una canzone, una frase con un doppio senso nascosto che però lasciava qualcosa di dubbioso se ascoltata dalle persone giuste, uno sguardo fatto in un certo modo anche se era da solo davanti alle telecamere.

E Jared ne soffriva ancora di quel suo distacco da quello che ormai era consolidato ma, di tutte le barriere che avevano già infranto, quella era l'unica di Colin che non sapeva ancora come sconfiggere.

Decise di non ribattere.

Come al solito.

Ok d'accordo...” concesse rassegnato, sapendo che sarebbe stata una battaglia persa in partenza.

E se non ti spiace me la ridai anche..”

Io non ce l'ho, te l'ho ridata!”

No Jar non me l'hai ridata!”

Beh io non ce l'ho!”

Colin sgranò gli occhi aprendo le braccia di lato.

E dove sarebbe finita scusa? Ogni volta che vengo qui io perdo sempre dei vestiti. Ho il guardaroba a metà ormai” ribatté mentre Jared si era chiuso nell'ostinazione e decisione completa di fargli credere la sua versione.

Non ne ho idea, non è colpa mia se non sai tenere dietro alle tue cose!”

L'irlandese roteò gli occhi, sospirando e mettendo le mani avanti in maniera retorica per fargli capire di finirla.

Lasciamo perdere” si girò di nuovo, riappoggiandosi con la schiena al divano e Jared si zittì sentendosi improvvisamente in ansia.

Ansia inspiegata verso qualcosa di incerto.

Quell'incertezza che conosceva bene e che voleva sempre tentare di evitare ripetendosi che andava tutto bene, che la loro era una coppia normale e che non si trovavano costantemente su un filo che la maggior parte delle volte traballava.

Come se il divano stesse scottando Jared fece un salto improvviso, scendendo e mettendosi in piedi facendo sobbalzare l'altro, colto di sorpresa, che spostò lo sguardo verso l'alto per la diversa altezza a cui si trovavano ora.

Dove vai?” ebbe il tempo di chiedere prima che il cantante facesse uno scatto veloce fuori dalla sala diretto alle camere.

Arrivo!” gli urlò nel tragitto, sperando di non venire seguito e di non fargli destare troppe domande.

Corse in camera sua e aprì la cassapanca su un lato. L'armadio no, sarebbe stato troppo scontato.

Ed, effettivamente, erano tutti lì.

Negli anni che erano passati aveva raccattato, senza essere scoperto, o almeno così voleva far finta di credere, una serie di t-shirt, due felpe, tre camice e due paia di jeans.

E sì, li aveva anche indossati a volte, Colin l'aveva sempre saputo e non aveva mai detto niente, ma Jared non glieli aveva mai ridati perché, in qualche modo, avere in casa qualcosa di lui gli dava sicurezza.

Gli faceva credere che, per quanto futili, Colin avrebbe sempre avuto un motivo per tornare da lui anche quando le cose avrebbero annunciato un finale disastroso e, anche provandoci, non riusciva a separarsene.

Anche quello scatto improvviso era stato per un bisogno inconscio di controllare che ci fossero ancora, che non fossero scomparsi lasciandolo senza niente e che poteva ancora sperare che un giorno Colin gli avrebbe chiesto di tirarli fuori davvero per ridarglieli.

Sembrava che nemmeno l'irlandese fosse così incline a farlo, sia che lo sapesse o meno.

Fece un sorrisino tra sé e sé prima di richiudere velocemente il coperchio della cassapanca quando sentì dei passi sulle scale e arrivò appena in tempo alla scrivania dove aveva alcuni spariti, prima che Colin entrasse e notasse che aveva fatto tutt'altro.

Si può sapere che ti è preso?”

Niente...cercavo questi, mi servivano per la canzone che stavo provando”

Jared capì subito che non lo convinse ma continuò con la recita nonostante lo sguardo che aveva addosso parlava più dell'uomo a cui apparteneva.

Colin si avvicinò, gli prese i fogli di mano riappoggiandoli sulla scrivania e gli bloccò i fianchi facendogli anche fermare lo sguardo sul suo.

L'ho sempre saputo” sussurrò sottovoce, cercando con un gesto dolce il viso dell'altro che sospirò chiudendo gli occhi in rassegnazione e passandogli le braccia attorno al collo per appoggiarsi ad esso.

E tu lo sai che sono pessimo a tenerti nascoste le cose”

Colin sfregò la guancia sulla sua prima di dargli un bacio poi spostò lo sguardo verso la stessa cassapanca appena richiusa che però funse da oggetto traditore.

Jared si morse le labbra quando notò che un lembo della camicia era rimasto penzolante all'esterno e si maledisse per aver sentito quel bisogno di controllare quando c'era in casa anche il compagno. Di solito lo faceva nei momenti in cui era da solo, per una necessità di sentire l'altro vicino.

Colin tornò a guardarlo alzando un sopracciglio ma con divertimento, mentre Jared abbassò lo sguardo sentendosi quasi in imbarazzo e non volendo che quei vestiti e accessori tornassero al diretto proprietario.

Non c'è problema” sussurrò l'irlandese facendogli rialzare lo sguardo sorpreso.

Quindi posso tenerli?”

Ottenne un cenno d'assenso “Pensavi il contrario?”

Ma...prima hai detto che..”

Mi conosci Jar, ma non capisco perché tu ne abbia così bisogno”

Jared sospirò, di nuovo in imbarazzo non certo di volerglielo confessare.

Perché...” tentennò “...perché mi danno l'impressione che tu sia qui anche quando non è vero” liberò con un conseguente sgonfiamento della cassa toracica e il calore diffuso nelle guance.

Colin sorrise, allo stesso modo sentendo però caldo allo stomaco e rialzò il viso di Jared prendendolo per il mento poi appoggiando le labbra sulle sue.

Sei unico Jared” sussurrò sulle sue labbra quando si distanziarono di pochi millimetri facendo reagire l'altro solo nel modo opposto che lo riprese per la nuca tirandoselo contro di nuovo.

Come hai fatto a scoprirlo?”

Colin lo guardò sornione e con una vena scontata nell'espressione.

Non sei molto bravo a trovare nascondigli intelligenti ed è da qualche mese che lo so”

Jared si limitò a darsi dell'illuso da solo, ormai sapeva che non poteva davvero più far passare inosservate certe cose a lui, ma non gli dispiaceva.

Anche ora, non era così grave che l'avesse saputo, rimarcava solo quanto fosse forte il loro rapporto anche quando entrambi pensavano, invece, di avere troppi punti deboli nel mantenere in piedi quella relazione.

Però smettila davvero di inviare messaggi di qualsiasi tipo” rimarcò l'irlandese distruggendo l'idillio nella mente di Jared e facendolo sbuffare definitivamente.

Okok ho capito...smettila di pensarci e sfruttiamo la casa vuota prima che mio fratello torni a rompere” fece Jared, apposta per cambiare discorso, sapendo che avrebbe spinto il tasto giusto.

Infatti lo sguardo di Colin si illuminò seguito da un verso compiaciuto e una stretta più forte sui fianchi del compagno da cui lo spostò per fare quei due passi che gli sarebbero serviti per raggiungere il letto.

Non esci più da qui fino a questa notte”

Le otto grazie, Shan torna alle nove...vorrei riportare la casa in uno stato decente prima”

Colin sbuffò “Che palle”

Stà zitto e comincia” gli tappò la bocca con un bacio, portandoselo completamente addosso mentre, con le mani, aveva cominciato a sfilargli la canotta che finì in fretta sul pavimento.

Anche quella, difficilmente, sarebbe tornata nelle mani dell'irlandese.



   
 
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