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Autore: radioactive    16/11/2013    5 recensioni
CAP. 1 La presentatrice lo guardò dal basso verso l’alto, stupita da tanto impeto, lo invitò a sedersi, appoggiandogli una mano sul braccio, «siamo davvero felici di avere tributi così entusiasti di partecipare ai Giochi, Narek» si complimentò allora, appoggiando tutto il peso sul gomito affondato nel braccio della poltrona su cui era seduta, «ci aspettiamo grandi cose da te».
«Anche io mi aspetto grandi cose da me stesso» sorrise in risposta.
L’allarme scandì la conclusione dei tre minuti e i due si alzarono, Candysse prese la mano di Narek e la portò in alto, «signori e signore, Narek Yakir dal Distretto 4» esultò.

[...] Si addormentò poco dopo, sognando gli occhi inquisitori del padre che lo guardavano nella folla, facendo rabbrividire come la visione di un fulmine su un mare in tempesta.
Siamo tutti sulla stessa barca, pensò, abbandonandosi al sonno, ed io sono il capitano.

| 19esimi Hunger Games ● Narek Yakir ● DISTRETTO 4 |
→ avvertimenti e rating cambieranno.
Genere: Azione, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mags, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Tributi edizioni passate
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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PROLOGO

Lui odiava il verde.

 

 

 

 

 

La luce che si infrangeva contro lo specchio gli ferì gli occhi, costringendolo a portarsi una mano davanti al viso e a socchiudere le palpebre. La sua compagna di distretto, Cyndi, camminava con le mani congiunte dietro la schiena tenendo tra le dita una frusta – gli sembrava di aver capito che avesse imparato ad usarla al 4, suo padre vendeva corde o qualcosa del genere, ora come ora non gli importava.

Si girò dalla parte opposta del vetro: dall’altro lato della strada si ergeva qualcosa di simile ad un castello, anche se li aveva visti solo nei libri, sembravano della stessa roccia degli scogli che trovava in alcuni punti della spiaggia del Distretto 4, era chiara e lucida, le guglie della costruzione arrivavano fino alla sommità della cupola che delimitava l’altezza dell’Arena.

«L’ho trovato» pronunciò una voce alle sue spalle – Crydee ed i suoi capelli corti, del Distretto 10, conduceva verso gli altri due il ragazzo del 7. Quest’ultimo era un po’ scemo ma ci sapeva fare con le asce, una strana combinazione – al suo distretto lo chiamavano tutti “Cane Pazzo”.

«Finalmente!» Cyndi fece una mezza giravolta verso gli altri due, i suoi riccioli castani volteggiarono assieme a lei. In fondo alla via che svoltava a destra i due del secondo distretto aspettavano quasi spazientiti il resto del gruppo.

Narek sorrise debolmente a Crydee, che si affrettò a raggiungere Iyn e Cas – i due del distretto dei Pacificatori, Cane Pazzo la seguiva stringendo tra le mani la grossa ascia. Il ragazzo del 4 riportò gli occhi sul vetro dell’abitazione che fissava prima, come il castello, la casupola sembrava fatta di scogli e, nonostante fosse meno alta, possedeva anch’essa una figura longilinea.

Non era molto tranquillo, a dir la verità: l’Arena aveva dimensioni molto ristrette ed era costituita da qualcosa di vagamente simile ad una strana città chiusa sotto una cupola la quale, a sua volta, sembrava trovarsi sul fondo del mare. Narek alzò lo sguardo verso lo zenit e in quel momento giurò di aver visto un  branco di pesci attraversare l’oceano. Quella sensazione sgradevole lo fece rabbrividire e l’impugnatura attorno al tridente diventò più stretta – la cosa lo metteva un po’ in soggezione: in fondo era il suo habitat naturale.

Riportò gli occhi azzurri sullo specchio, cambiando leggermente angolazione; da quel punto riusciva ad intravedere la parete del castello alle sue spalle e, chinandosi indietro i primi spuntoni sulla sommità di questo. Si girò per controllare l’aspetto dei pinnacoli, contorcendosi per guardare la stessa immagine dal vetro.

Qualcosa non andava.

Con il manico del tridente, colpì la lastra che si infranse ai suoi piedi e afferrò il coccio più grande, inclinandolo in modo da vedere il punto più alto della costruzione dietro di lui. Non era sicuro di voler controllare, a dirla tutta.

«Narek, qualcosa non va?» domandò Cyndi, appoggiandogli una mano sulla spalla.

Il ragazzo sussultò e respirò a fondo, cercando di cacciare dalla sua testa l’immagine delle guglie più in alto che diventavano verdi come fossero spuntoni di smeraldi. «Andiamo» suggerì, lasciando cadere il pezzo di vetro e incamminandosi verso gli altri quattro, Cane Pazzo aveva iniziato a girare in tondo tenendo l’ascia come se fosse un martello da lanciare lontano.

Guardò un’ultima volta in alto: il castello di pietra grigia continuava ad essere di pietra grigia. Eppure era sicuro di non essersi sognato la metamorfosi dell’edificio dietro di lui – e poi lui odiava il verde.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




«Veramente più volte appaion cose

che danno a dubitar falsa matera

per le vere ragion che son nascoste.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE D’AUTRICE «viviamo e respiriamo parole»

 

Ok, inaugurando la conclusione di Die on the front page, just like the stars pubblico il prologo in medias res di Quando si muore, si muore soli. 19esima edizione dei giochi che vede come protagonista Narek Yakir del Distretto 4.

A differenza della mia ff precedente su Hunger Games, questa volta tenterò di fare qualcosa di più “organizzato” e magari meno frenetico, anche se dubito considerando il genere di Arena che mi sono fissata. In tutti i casi, posso affermare che il tema principale di questa storia è appunto “l’apparire” delle cose – ma lo capirete leggendo.

Ho deciso, inoltre, di non linkarvi nessun volto di nessun tributo per lasciare la vostra immaginazione libera da ogni paletto :D ma vi metterò comunque descrizioni fisiche – se mi ricordo.

Il banner, se Raziel vuole, verrà sostituito prima o poi, devo solo trovare l’ispirazione.

Ultima cosa! La varietà di tributi di questo gruppo (M2 – F2 – M4 – F4 – M7 – F10) ha un motivo che verrà spiegato più avanti, non temete(?).

Insomma, spero che vi possa piacere ♥

→ la citazione finale è di Dante Alighieri; Divina Commedia - Purgatorio, 22.

 

Alla prossima~

radioactive,

 

 

 

 

EDITs;

28/11 – cambio grafica.

 

 

   
 
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