Film > Thor
Ricorda la storia  |      
Autore: lady hawke    16/11/2013    4 recensioni
"Deduco che te lo aspettassi." riprese lui, quasi ammirato dalla sua compostezza. "Perché hai chiesto comunque?"
"Per vedere se avresti avuto il coraggio di dirmelo."
"Saggio, da parte tua." Loki continuava a rimanere calmo, ma aveva perso quella crudeltà interiore che aveva avuto solo pochi minuti prima. Era gentile senza essere tagliente. Era doloroso e piacevole. "Due sono le strade che posso percorrere con te. Hai già indovinato quali?"
Nel fare un pezzo di strada con il Dio dell’Inganno ci si trova davanti ad ostacoli di varia natura, non sempre agevoli, ma mai insormontabili. Quello che non può mai cambiare, però, è la destinazione finale.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Darcy Lewis, Loki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Autore: Ladyhawke
Fandom: Thor
Titolo:  Le due strade
Personaggi: Loki, Darcy
Riassunto:  "Deduco che te lo aspettassi." riprese lui, quasi ammirato dalla sua compostezza. "Perché hai chiesto comunque?"
"Per vedere se avresti avuto il coraggio di dirmelo."
"Saggio, da parte tua." Loki continuava a rimanere calmo, ma aveva perso quella crudeltà interiore che aveva avuto solo pochi minuti prima. Era gentile senza essere tagliente. Era doloroso e piacevole. "Due sono le strade che posso percorrere con te. Hai già indovinato quali?"
Nel fare un pezzo di strada con il Dio dell’Inganno ci si trova davanti ad ostacoli di varia natura, non sempre agevoli, ma mai insormontabili. Quello che non può mai cambiare, però, è la destinazione finale.
Rating: Pg13
Word: 1579 circa
Generi: Introspettivo, drammatico, ma penso di poter dire anche angst. Dove c’è angst c’è gioia!
Avvisi: No, non è a lieto fine, proprio no.
Note: Ci ho preso gusto a scrivere delle Loki/Darcy per la semplice ragione che trovo i due personaggi particolarmente complementari. I personaggi non si sono ancora incontrati sullo schermo, per mio sommo dolore, ma sono certa che, se si incontrassero, sarebbero momenti bellissimi. Autori degli script, ce l’ho con voi, perché puzzate davvero un casino. La storia non ha volutamente appigli temporali precisi, perché ho scelto di giocare il succo della faccenda sui dialoghi, mi direte voi se è stato un suicidio o meno. Se ve lo state chiedendo: sì adoro i nostri due amici, ma non riesco proprio ad immaginarmeli sposati con un nugolo di bambini, cioè… in realtà ci riesco, ma magari ne parleremo in un’altra storia. Però potere focalizzarvi sull’immagine di Loki con il grembiule, che male non fa.
Beta: Nessuno, perché così prevede il bando del contest a cui la storia partecipa. Ma la sto rileggendo da un’ora. Tanto mi sfuggirà qualcosa, e smadonnerò!



Le due strade


Si era sorpreso nel vederla piangere, lì di fronte a lui, seduta a gambe incrociate e con la schiena appoggiata alla parete. Si era sorpreso perché era scoppiata non appena l'aveva visto, e perché non l'aveva mai, mai vista versare una lacrima prima. Darcy Lewis non era mai nemmeno sembrata capace di essere triste. Invece ora lo era eccome, senza alcuna apparente ragione.
Dopo la sorpresa, però, era venuto il fastidio, crescente al punto di renderlo rabbioso, e il desiderio, l'impulso e il bisogno che lei smettesse. 
"Sei davvero come tutti gli altri." le sputò la frase addosso come un insulto. Detestava le debolezze; odiava vederle negli altri come odiava sentirle su di sé.
"Perché sono un essere umano come tutti gli altri." Darcy rispose con voce tremante, asciugandosi il viso con una manica. 
Era vero, e Loki aveva finto che non fosse così per troppo tempo. Darcy gli era sembrata diversa per il suo modo di fare, per le sue chiacchiere a caso, per non aver mai giudicato la sua persona e le sue azioni. Era rimasta la stessa, per tutte le volte in cui se ne era andato ed era tornato: libera da pregiudizi e da paure stupide. Sempre Darcy, quella strana, buffa umana. Eppure, ora non lo era più.
"E questo fa di te una grandissima delusione." C'era calma, in Loki, quella sua solita quiete crudele, preludio delle sue azioni peggiori. Lei lo sapeva, e di norma avrebbe usato l'ironia per liberarsi da quello stallo e da quell'atmosfera pesante, ma non le riusciva più. Era troppo triste e troppo arrabbiata, per farlo. 
"Vorrei poter dire lo stesso di te, ma finora hai ripagato davvero tutte le aspettative."
Darcy si era immaginata più volte i diversi possibili scenari derivanti dal frequentare Loki, e in nessuno aveva previsto un lieto fine. Non era previsto semplicemente perché non era possibile e Darcy, che aveva un'ottima attitudine a vivere alla giornata, si era abituata ad accettare da lui quello che concedeva, quando voleva o quando ne era in grado. Meno aspettative significava meno delusione, e meno dolore.
Ma, alla fine, aveva dovuto arrendersi all'evidenza che tutto quel via vai non era per lei, nemmeno in minima parte. Darcy era la scusa per poter tornare su quel pianeta, per poterlo studiare meglio, per decidere come conquistarlo per il puro gusto di farlo, e questa volta senza errori o fallimenti. 
Non era un fine, ma solo lo strumento. Non appena lo aveva capito, Darcy si era ritrovata triste e per la prima volta davvero indifesa: non c'era niente che potesse fare, né per sé, né per lui. 
"Mi hai sovrastimato, Loki? Cosa pensavi di poter fare, con me?" piangeva ancora Darcy, ma aveva smesso di tirare su con il naso. Era calma anche lei, in apparenza, e determinata a sapere.
Il Dio dell'Inganno distolse lo sguardo da lei, indeciso. "Niente."
"Allora non dovrei essere una delusione."
E invece lo era. Loki non voleva niente da lei, non voleva nemmeno lei, non l'aveva quasi mai voluta. Ma si era aspettato che potesse capire, che la comprensione le evitasse certe sceneggiate da femminuccia. 
"Ti facevo più intelligente."
"È strano, mi credono tutti più stupida di quello che non sono in realtà, invece."
"Perché te ne stai qui a piangere come una sciocca, allora? Cosa è cambiato?" 
Non l'avrebbe ammesso, non a parole, ma il sereno, continuo e inattaccabile ottimismo della giovane studentessa erano diventati un punto fermo perfino per Loki. Darcy era, e rimaneva, il luogo dove ritornare, l'ineluttabile certezza e l'equilibrio. Era riuscita inconsapevolmente a tenerlo in piedi quando lui non era stato in grado di farlo da solo. Un peso che evidentemente si era rivelato troppo grande per lei, che gli stava crollando davanti agli occhi come un castello di sabbia. 
"Sei tu, Loki. Tu e il tuo bisogno di distruggere qualunque cosa su cui metti gli occhi. Non ce la farai a trattenerti ancora per molto. C'è un limite oltre il quale nemmeno io posso darti retta, e lo varcherai presto."
Per un breve istante, Loki ebbe la tentazione di aiutarla a mettersi in piedi per poterla guardare negli occhi, ma non sarebbe servito a niente. A che scopo mettersi alla pari ora, quando non lo sarebbero stati mai più?
"Che cosa temi?"
Darcy alzò gli occhi scuri su di lui. Non era spaventata dalla sua persona: in un certo senso, era come se si fosse sempre fidata. "Quello che farai. Te ne pentirai, presto o tardi, ma lo rifarai di nuovo, e di nuovo."
“È la mia natura."
"E in fondo ti piace moltissimo." Rispose la ragazza, velenosa.
Loki avrebbe potuto mentire, dire che non era vero, e che la natura intima di qualcuno è radicata così profondamente che non può essere contrastata. Il Dio dell'Inganno avrebbe potuto controllarsi, darsi un freno, se solo l'avesse voluto. Era probabile che nell'universo ci fosse perfino qualcuno in grado di placarlo per davvero, ma di sicuro non poteva farlo lei. 
"Non mi farai sentire in colpa. Farò quello che andrà fatto."
"Farai quello che vuoi."
"Sempre, Darcy. Nessuna catena di nessun tipo è in grado di trattenermi a lungo. Non tentare, con me. Non sentirti in dovere di provare a fermarmi. Perderei la stima che ho di te."
"Ne hai mai avuta?"
Loki alla fine decise di chinarsi, per guardarla davvero in faccia. Darcy Lewis se l'era meritato, in fondo. Non erano in molti quelli in grado di poter dire di essere stati trattati con rispetto da lui.
"Ne ho ancora, nonostante tu ti stia comportando come una sciocca ragazzina sentimentale. Sai essere migliore di così, e sai essere anche più saggia."
"Che cosa sono per te?"
Una buona domanda. Niente, era la risposta razionale che sarebbe uscita dalle labbra del Dio, in circostanze normali. Ma Darcy era stata una presenza utile, a Loki. Necessaria per mettergli ordine nella testa, per farlo sentire compreso, per farlo sentire perfino amato, certe volte. Se Loki avesse potuto avere degli amici, lei avrebbe fatto parte della categoria. 
"Qualcosa di buono, per un po' di tempo." Glielo disse con voce quasi dolce. Fu sincero, e non infiorettò la verità. Non avrebbe potuto dire di più, o di meglio, e Darcy lo sapeva. Smise di piangere per davvero, e si asciugò la faccia. Non era di certo quello che una donna si aspetterebbe di sentirsi dire da un uomo, ma poteva bastare.
"Ciò non mi salverà comunque alla fine, vero?"
Loki sospirò, come se fosse realmente dispiaciuto. Come se la cosa non dipendesse in realtà da lui: "No."
Darcy, a questo punto dei fatti, avrebbe potuto chiedere spiegazioni, domandargli perché non potesse meritare di meglio, perché una sillaba dovesse sigillare una condanna senza appello, ma non avrebbe cambiato nulla. Nessuno poteva cambiare le decisioni di Loki in alcun modo. Nessun appello e nessun cambio di programma. Lei aveva compreso, e aveva accettato.
"Deduco che te lo aspettassi." riprese lui, quasi ammirato dalla sua compostezza. "Perché hai chiesto comunque?"
"Per vedere se avresti avuto il coraggio di dirmelo."
"Saggio, da parte tua." Loki continuava a rimanere calmo, ma aveva perso quella crudeltà interiore che aveva avuto solo pochi minuti prima. Era gentile senza essere tagliente. Era doloroso e piacevole. "Due sono le strade che posso percorrere con te. Hai già indovinato quali?"
Lasciò a Darcy il tempo di pensarci con calma, rimanendo chinato davanti a lei, diviso tra una briciolo di senso di colpa e un intenso piacere per il gioco a cui la stava sottoponendo. C’era qualcosa di magnifico nel poter osservare gli occhi di lei vagare da un punto all’altro del pavimento in cerca di risposte. Poteva quasi sentire il suo cervello lavorare e lavorare. Poteva sentirla torturarsi, e si ritrovò a desiderare che quel momento durasse a lungo.
"Dipende da te, Loki. Dal tuo senso di colpa o dalla tua gentilezza." Darcy fece una pausa, prendendo fiato e inghiottendo saliva. "Potresti finirmi subito, toglierti il pensiero in fretta."
"Oppure?"
"Oppure potresti farlo come ultima cosa." 
"Molto bene." Loki annuì, soddisfatto.
Darcy, seduta davanti a lui, tremava, ma riprese subito a parlare: "In fondo, sono due diverse forme di gentilezza. Se morirò subito, sarà per togliermi la pena e il dolore di vedere ciò di cui sarai capace; se sarà alla fine, sarà  segno che, forse, l'idea di uccidermi ti crea dispiacere." 
Loki sorrise dell’ingenuità della ragazza, e parlò con voce tranquilla, come se stesse spiegando qualcosa ad un bambino: "No, Darcy, è che sono un Dio, e la tua vita e la tua morte sono in mio potere. Solo questo." si avvicinò a lei, tanto da poterla sfiorare e da poterla baciare come non faceva da mesi. Darcy lo lasciò fare, bisognosa di un contatto che sembrasse anche solo vagamente umano. Non sentì calore, mentre Loki le sfiorava il collo con una mano, ma un brivido di freddo. Una sensazione nota, e a cui era affezionata.
"Ma sorridi, oggi non è il tuo giorno, e nemmeno per il tuo pianeta. I tempi non sono ancora maturi."
La baciò di nuovo, lasciando che lei lo stringesse a sé, cercando di sopprimere dentro il senso di colpa che cercava di spuntare dal suo subconscio, nel tentativo di trovare uno spiraglio o di proporre soluzioni alternative. Non ci sarebbero state, Loki aveva deciso.
Ma Darcy forse aveva visto giusto: le circostanze sarebbero dipese dall'affetto che lui nutriva per lei. In ultimo, nell’ultimo giorno della sua esistenza mortale, avrebbe avuto consapevolezza dell'unica cosa che non aveva capito del Dio dell'Inganno. 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: lady hawke