«“È diventato Bette Midler... è diventato Bette Midler” ommioddio, è geniale! …e non ha assolutamente senso», commentò la mia coinquilina, nonché migliore amica, Rachel Berry, futura Funny Girl.
«Ma ha perfettamente senso e penso di amarlo», dissi riabbottonando la camicia e sorridendo.
«E... che mi dici della borchia sulla lingua?», continuò lei.
Già, altra bella novità: oltre al tatuaggio, ora avevo anche un dolorissimo, nonché stupendo, piercing alla lingua. Ci pensai su un momento e decisi di optare per la verità. Mi sedetti sul letto davanti a Rachel e ordinai i miei pensieri per fare un discorso decente: «Penso che... ci trovavamo sulla stessa barca. Da quando Finn è morto, sono andato avanti come se non fosse successo nulla, ma sono anche stato in una specie di trance e penso che avessi solo bisogno di essere riportato alla vita reale. E c’è qualcosa nell’avere una borchia di metallo che mi trapassa la lingua che fa il suo dovere», commentai con quella parlata strascicata che era il marchio di ciò che avevo fatto e di cui non mi ero pentito. “O almeno, non ancora”, pensai.
Rachel sorrise. «Quindi parlerai in quel modo per sempre?»
«No, dovrebbe diminuire in un paio di giorni – “Spero”, pensai – Dovresti proprio fartene uno!», risi alzandomi dal letto. «Ora, vado su Skype con Blaine e gli mostrerò il mio nuovo tatuaggio e il mio nuovo piercing. Forse, se metto i Maroon 5, sarò cyber-fortunato», continuai andando verso la mia camera e salutando Rachel, rimasta pensierosa sul letto.
Appena in camera, aprii il computer e accesi Skype, sperando che Blaine fosse già connesso ad aspettarmi. Gli avevo mandato un messaggio per avvisarlo di vederci che avevo qualcosa d’importante da mostrargli, lui aveva solo risposto –Ci sarò, ti amo- con diversi smile e qualche cuoricino, il che mi aveva fatto sorridere.
La mia aspettativa non fu delusa: lui era già online e appena fui connesso, ricevetti subito il bip dell’avvenuto messaggio e della richiesta di wecam. Sorrisi e accettai e subito il viso del mio futuro marito fu visibile sullo schermo. Era seduto con la schiena contro la spalliera del letto e stava sorridendo.
«Ciao straniero, come vanno le cose lì da te?», chiese avvicinando il viso allo schermo e mandandomi un bacio.
Ridacchiai e ciò mi procurò un po’ di dolore alla lingua, cosa che a lui non sfuggì. «Che cos’hai, Kurt?», chiese preoccupato.
Dato che parlare era ancora fuori discussione, decisi di scriverglielo: - Ho un po’ male alla lingua, Blaine, ma non è nulla di grave, anzi. È una delle cose che volevo mostrarti-
Lui guardò il messaggio scritto e poi tornò a guardare verso la web. «Perché scrivi? Aspetta... non mi farai vedere un taglio sulla lingua? Fossi lì, saprei bene come curartelo», sorrise malizioso.
Cercai di non ridere e di non immaginarmi quello che intendeva. – Chiudi il becco, Anderson, e guarda-, scrissi.
Lui annui e io tirai fuori la lingua borchiata. Lui rimase a bocca aperta fino a che non richiusi la bocca e nascosi la lingua. «Sei arrabbiato? Ti fa schifo? Oddio... Blaine, ti prego, dì qualcosa», mormorai col tono strascicato causato dal piercing.
«Parli da schifo, Kurt», rise lui. «Ma... non sono arrabbiato e non mi fa schifo... sono solo... sorpreso, credo. Anzi, senza il credo. Lo sono eccome. Non ti facevo tipo da... piercing alla lingua. Non ti sarai mica fatto anche un tatuaggio», rise.
Rimasi in silenzio qualche minuto e lui scosse la testa. «Dimmi che non è vero...», ridacchiò. «Ora devi proprio farmelo vedere!»
Sorrisi malizioso. «Non vedevi proprio l’ora di avere una scusa per farmi spogliare, eh, Blaine?».
Ricambiò il sorriso. «Dipende da dove ce l’hai, ho tantissime di quelle scuse da usare».
Mi slacciai i bottoni e tolsi la camicia. «All’inizio volevo qualcosa di diverso, ma dato che il tatuaggio non era venuto come volevo io, l’ho fatto un po’ cambiare e ora penso proprio di amarlo», dissi girandomi e mostrando il dietro della spalla destra.
«“È diventato Bette Midler”, uao Kurt... è stupendo! Anche se... bè... speravo ti fossi fatto tatuare il mio nome», mormorò Blaine un po’ deluso.
Alzai un sopracciglio e ridacchiai. «Tatuare il nome del mio primo, vero ragazzo, a cui ho dato anche la mia verginità e che presto sarà mio marito... poco originale, direi. Ma mentirei se dicessi di non averci pensato, forse, per il prossimo tatuaggio, potrò farci un pensierino».
Rise. «Non mi diventerai un fanatico dei tatuaggi, adesso».
Risi. «No, ma... magari, la prossima volta, tu potresti venire con me e farti tatuare il mio nome», feci spallucce.
Sì sistemò meglio contro la spalliera del letto. «Come regalo di nozze?», sussurrò.
Annuii. «Come regalo di nozze», ridacchiai.
«Sai, conoscendoti, pensavo che ti saresti fatto tatuare una scritta come… “Andrà meglio” o qualcosa del genere», commentò Blaine, muovendo un po’ le mani con quel suo modo adorabile di fare.
Mi sistemai anche io contro la spalliera del letto, incrociando le gambe e passandomi le dita fra i capelli. «Mi stupisco di quanto tu mi conosca bene, Blaine. In effetti, il tatuaggio iniziale doveva essere proprio quella frase, ma dato che avevo bevuto, ho scritto male la frase al tatuatore».
«E cosa avevi scritto?», chiese lui, curioso.
«“Andrà più meglio”», borbottai.
Lui scoppiò a ridere e io mi finsi offeso. «Non è divertente, Blaine!», commentai, incrociando le braccia al petto.
Lui tossì un paio di volte per mascherare la risata e scosse la testa. «Non dovresti mai bere, Kurt».
«Era solo limoncello, e non ne ho bevuto tantissimo!», mi giustificai.
Lui fece un’espressione strana e solo poco dopo capii di aver detto la cosa sbagliata. Appoggiai una mano alla base del collo e ridacchiai seguito poi da Blaine. «Non reggi proprio per niente», rise.
Risi. «A te, com’è andata? Fatto qualcosa d’interessante alla settimana del Glee?»
Blaine sorrise. «Stiamo twerkando e non sono molto bravo... L’incubo di gawerk», scosse la testa.
Sorrisi malizioso. «Mi piacerebbe vederti», risi.
Blaine sospirò. «Tina ha fatto un video su di me che twerko... credimi, non vuoi vedermi twerkare...»
Mi avvicinai allo schermo e sorrisi dolcemente. «Tu non sai quanto sei sexy, Blaine. Anche se fai delle cose che pensi che ti vengano male, e poi alla fine riesci in tutto!», appoggiai una mano sullo schermo, ad accarezzargli il viso. «Però minaccerò lo stesso Tina di darmi quel video», risi. «Non posso non vederti twerkare».
Lui ridacchiò e mise anche lui una mano sullo schermo dove c’era la mia, cosa che se fossimo stati faccia a faccia, le nostre mani si sarebbero incontrate e le dita incrociate. «E dille anche di cancellare le eventuali copie», rise. «E tu, twerkerai mai per me?», chiese malizioso.
Sorrisi. «Solo se mi prometti di non riprendermi».
Rise. «Il che, è proprio quello che vorrei fare».
Rimanemmo in chat per ore a ridere, scherzare e a fare battutine, ma per tutto il tempo che passai a parlare con lui non pensai ad altro che al momento in cui avrei potuto abbracciarlo e baciarlo, sull’altare, dopo aver recitato le rispettive promesse.
«Ti amo, Blaine», sussurrai.
«Ti amo anche io, Kurt».



MySpace: Eccomi qui, alla mia prima storia che non riguardi One Direction, ma un'altra cosa che amo molto: Glee, precisamente i Klaine. Sì, IO AMO I KLAINE, ok? ok. Spero che questa one-shot vi sia piaciuta perché a me è dispiaciuto tanto che non abbiano fatto la video chat Klaine nella serie, insomma... niente più Klaine da troppe puntate.ç_ç mi mancano i Klaine, ho bisogno di Klaine.c.c DATEMI UNA SCENA KLAINE E NESSUNO SI FARA' MALE. D:
detto questo, vi lascio. Spero che vi sia piaciuta e boh, buona domenica a tutti. :'') xoxo