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Autore: MadCheshireCat    17/11/2013    2 recensioni
'A volte qualcosa di molto piccolo ed apparentemente insignificante può essere la causa scatenante di una serie di eventi più o meno assurdi.' Ispirata da un prompt su Tumblr, una breve flashfic su un avventura che di avventura ha poco.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cancer DeathMask, Pisces Aphrodite
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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589 parole. Davvero corta, soprattutto per una come me che di solito si dilunga. Ora che ci penso, quelle che ho postato qui su EFP sono cortine...Beh, in ogni caso, anche questa é nata da un prompt che mi fu spedito da Gem.
Io questi due li adoro con una passione particolare e sono abbastanza certa che la loro relazione rasenti spesso il poco razionale e la stranezza...Alla fine, hanno caratteri estremamente diversi, o no? In ogni caso, ecco la storia! Enjoy!


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"Devo togliere quel neo. Adesso. E sono nel posto giusto."
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”Fammi capire, Afrodite. No, davvero. Tu mi stai letteralmente costringendo a perdermi la Sagra del gamberetto perché devi portarmi in Svervegia a farmi levare un cavolo di neo che io, da povero sfigato che sono, mi ritrovo al centro del petto? Dico io, ma si può essere più…Più maniaci di così?” Deathmask aveva passato tutto il tempo a lamentarsi, senza dare un secondo di pausa al suo compagno di viaggio che, per tutta risposta, si era messo le cuffie nelle orecchie ed aveva oscurato gli sbraiti italiani con le canzoni degli ABBA, ossia l’unica cosa utile per zittire la voce fastidiosa.
Erano arrivati in Norvegia già da un bel po’, ma ciò non impediva ad un Italiano DOC di lamentarsi del freddo polare che per lui era peggio di una tortura. Se Afrodite aveva addosso semplicemente una giacca, dei jeans aderenti e un paio di stivali, Deathmask sembrava un parente dell’omino Michelin, tanto era arrotolato in sciarpe, cappelli e giacche a vento.
"Su, su, lagnone. Guarda me! Non ti vergogni di essere così sensibilino? Oggi fa quasi caldo!" lo svedese sorrise malefico quando vide gli occhi rossi dell’amico lanciare lampi d’odio verso di lui, ma fece del suo meglio per sembrare il più disinteressato possibile. "Dobbiamo noleggiare una macchina e cercare un bell’albergo! Non accetto NIENTE al di sotto delle 4 stelle…" Vide chiaramente il granchio sobbalzare, per poi tentare di liberarsi la faccia da uno degli strati di sciarpa. "Che scherzi? Da dove li tiro fuori tutti quei soldi, eh?! La spesa dell’albergo la dividiamo!" "Sì, sì, sì, caro. Ora andiamo…"
Alloggiarono all’hotel Elgkjøtt, dopo che Deathmask rise per almeno mezz’ora a causa del nome dell’albergo, che, tradotto a grandi linee significava ‘Carne d’alce’. Afrodite prese possesso del bagno per più di due ore invece, rattristando profondamente l’italiano che aveva offerto la possibilità di fare la doccia insieme, così, per risparmiare tempo. Inutile dire che fu malamente spinto via dal bagno dal piede dello svedese.


Niente da dire, Angelo fu costretto a dormire per terra dato che Afrodite non intendeva dividere il letto, dicendo che ‘la bellezza ha bisogno di spaazio’. La più grande cavolata che lui avesse mai sentito, motivo per cui si infilò nel letto alle tre di notte, appropriandosi di un cuscino, di parte delle coperte e della schiena dello svedese. Per poco più di qualche ora, dato che la sveglia si mise a suonare in maniera crudele, sadica quasi. Al posto di un trillo gioioso, sembravano le trombe degli angeli dell’Apocalisse, che segnava l’inizio della fine del mondo.
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"Questa schifosa macchina fa pena! Le marce entrano per grazia divina, il riscaldamento fa cilecca e c’é odore di marmotta impagliata qui dentro!" Da bravo italiano, il granchio guidava esattamente come un corridore di rally mancato, prendendo le curve alla larga, senza frenare ai dossi e, cosa che faceva letteralmente sbiancare Afrodite, andava ad una velocità inaccettabile dall’umana concezione. "D-Deathmask, frena! Frena! Cosa succederebbe se un cervo attraversasse la strada? Pot-" "Avremmo sugo di selvaggina per cena, ecco cosa! Ora zittisciti, sono io l’unico che può lamentarsi qui! Svervegia del cavolo!" Ingranò la quarta, prendendo una curva tanto stretta da far praticamente volare la faccia dello svedese contro il finestrino, stampandocela. "La mia…Bellissima…FACCIA!" si massaggiò la guancia dolorante, guardando male Deathmask, che stava sghignazzando selvaggiamente. "Così impari a volermi portare qui per farmi levare un NEO. Che di male a te non ne ha fatto!"
  
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