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Autore: Focosa    17/11/2013    3 recensioni
Non è facile amare per sempre una persona solo tramite dei ricordi, o alle poche cose concrete che questa ci ha lasciato. Però c'è un uomo che è in grado di amare per sempre. Ma a quale prezzo?
Severus Piton si reca come ogni notte davanti allo Specchio delle Brame per rivedere Lily e rievocare i ricordi legati a lei.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ALWAYS



Non è facile amare per sempre una persona solo tramite dei ricordi, o alle poche cose concrete che questa ci ha lasciato.

Però c'è un uomo che è in grado di amare per sempre. Ma a quale prezzo?
 

«Tesoro mio, sono tornato!» disse l'uomo, devoto. Di fronte ad uno specchio che rifletteva l'immagine di se stesso insieme alla sua amata Lily. Ogni giorno vi si recava per poter godere dell'illusione che il suo grande amore fosse ancora lì con lui.
Severus Piton aveva una doppia vita, ormai.
Quella da professore di pozioni, odiato dalla maggior parte degli studenti, diviso fra persona onesta e Mangiamorte. E la vita che in realtà non esisteva, quella che viveva ogni notte davanti a quello specchio.
Ormai era diventato matto.
Consumato dall'amore per quella donna che non poteva più stringere a se. Forse era il rimorso per non essersi mai dichiarato da giovane, quando poteva, a spingerlo a fare ciò che ormai era di routine.
«Parlami, ti prego... Odio il fatto che non puoi farlo» disse con una lacrima.
La figura di Lily non aveva parola per lui. Era solo un'immagine, dopotutto. L'insulsa copia di ciò che era stata in vita.
Ed anche lui, in quello specchio, accanto a lei, era una copia.
Lei gli appariva sempre con un candido vestito bianco, la carnagione chiara, le guance rosee che la facevano sembrare viva, almeno in quell'impronta di lei, e poi la cosa migliore della sua persona: gli occhi. Quei magnifici occhi verdi che avevano fatto innamorare chiunque, che avevano fatto innamorare Severus.
E poi lui: vestito del solito nero tetro in contrasto con il pallore della sua pelle.. gli unti capelli corvini, e gli occhi dello stesso colore. Un aspetto lurido, che aveva sempre avuto.
All'interno dello specchio erano entrambi giovani, dimostravano un'età di non più di 20 anni. Pressappoco l'età in cui la vita di lei si spense. E quella sessa età in cui anche lui si era spento, poiché una parte di lui era morto con lei.
Una vita senza Lily era di gran lunga una sorte peggiore della morte. E ancora peggiore era il fatto che si era imposto di non dimenticarla mai, seppur soffrendo.
La sua vita ormai era una bugia, una finzione.
Fingeva di averla ancora con se tramite quello specchio.
Fingeva di poterle dimostrare amore rischiando la vita per tenere in vita suo figlio.
Ricordò il giorno in cui aveva preso quella rischiosa decisione, era anche il giorno in cui per la prima volta si era rifugiato in quello specchio...

***

«Oh Merlino, sei proprio tu!» aveva detto, con le lacrime agli occhi, quando trovandosi davanti allo specchio era apparsa la figura di Lily.
Quella situazione lo aveva scosso talmente tanto che aveva tentato di immergersi nello specchio, abbracciarla. Il primo segno di follia fu proprio quello.
Rassegnandosi di non poterci riuscire, si era seduto ai piedi dello specchio, e la figura di Lily aveva fatto lo stesso. Cominciarono a parlare, o almeno Severus parlava a lei.
«Mi manchi così tanto, Lily» piangeva, «è passato solo un giorno e tu già mi manchi. Oggi ho parlato con Silente. Ha detto che era destino che tu morissi, ma questa cosa io non la accetto»
Non l'accettava perchè si sentiva colpevole, anzi era colpevole. Colpevole di aver fatto troppo poco per salvarla, colpevole di essersi fidato della persona sbagliata. Come avrebbe mai potuto perdonarsi per questo?
«E' tutta colpa mia Lily... E' COLPA MIA» aveva urlato portando poi il volto verso terra, come per nasconderlo.
Quando aveva smesso di piangere sollevò il viso verso di lei, e la figura di Lily sorrideva, come per consolarlo. Poi aveva detto, senza che nemmeno un sussurro ne venisse fuori, ''Ti amo, Sev'' e le lacrime di Severus si erano convertite il lacrime di gioia.
Ma la gioia si spense subito. Conosceva la magia di quello specchio, sapeva perfettamente che non mostrava la verità ma solo ciò che lui voleva vedere. Lily non avrebbe mai detto che lo amava, perchè non era vero. Lei non lo aveva mai amato.
Ma questo contava?
No, ciò che contava era che lui la amava.
Alcuni interminabili minuti dopo, passati nel silenzio più assoluto, aveva deciso di non pensarci più, e aveva ricominciato con il suo discorso riguardo a quando accaduto poche ore prima nello studio di Silente.
«Mi ha chiesto di proteggerlo, Lily» disse ad un certo punto, «Tuo figlio, il bambino per cui tu ti sei sacrificata, per il quale sei...» piangeva, singhiozzava. Non ce la faceva a dire morta, si rifiutava di farlo, di accettare la verità. Aveva tentato di riprendersi per continuare a parlare «Non credo che occorra proteggerlo, ormai l'Oscuro Signore non c'è più. Il tuo sacrificio è bastato, ma Silente non è dello stesso parere. Che cosa devo fare, Lily? Eh? Cosa? Dimmelo, ti prego, ormai non lo so più» si era disperato nuovamente. Questa volta si era gettato contro lo specchio, nella speranza di ricevere un suo abbraccio consolatorio, ma sapeva che era chiedere troppo.
I minuti stavano passando, forse anche le ore, e lui era ancora in attesa che lei lo illuminasse. E in un certo senso ciò accadde. «Proteggerò tuo figlio, Lily...» aveva decretato infine «Farò questo per te, farei ogni cosa per te»
Un cenno di felicità da parte di lei, e una parola senza alcun suono: ''Grazie''. E una lacrima aveva rigato contemporaneamente entrambi i loro visi.

***

…ma dopo qualche tempo capì che forse aveva sbagliato a decidere di proteggerlo.
Lo avrebbe fatto per Lily, ovviamente, avrebbe fatto qualunque cosa per lei. Ma il giorno in cui Harry Potter era arrivato ad Hogwarts, si era reso conto che stava proteggendo anche il figlio di James Potter, a cui Harry assomigliava in modo pazzesco. Appena vide in ragazzo, ogni parte di lui, razionale o meno, aveva stabilito che fosse ''il nuovo James'' e lo aveva odiato.
Una notte in cui si era recato, come suo solito, di fronte a quello stesso specchio dove si trovava ora, aveva stupidamente lasciato riaffiorare i ricordi di quando erano tutti a scuola. Di quando tentava di dichiararsi a Lily e Potter si metteva in mezzo...

***

Erano seduti sulla fresca erba nel cortile di Hogwarts. Come ogni pomeriggio. Era il terzo anno, e si sentivano ancora come al primo. Perchè le cose per loro non cambiavano mai. Ne in meglio, ne in peggio. Ma qualcosa sarebbe dovuto cambiare. Questa volta era deciso, glie lo avrebbe detto.
Prese un respiro profondo e...
«Severus, hai sentito almeno una parola di quel che ti ho detto?» aveva detto Lily interrompendo i suoi pensieri.
«Eh?»
La ragazza sbuffò «E' una cosa seria, Sev... Quel ragazzo mi fa impazzire. Non so quale sia il suo problema, ma si diverte nel vedermi arrabbiare»
Ah già, stavano parlando di Potter, ormai parlavano sempre di Potter. Non gli dispiaceva il fatto che Lily lo disprezzasse, ma ormai ne parlava tanto quanto le ragazzine che erano perdutamente innamorate del nuovo cercatore di Grifondoro.
Scosse quel pensiero dalla testa, e prese coraggio «Lily, ascoltami. Devo dirti una cosa importate»
Catturò l'attenzione della ragazza che mise da parte i suoi piani anti-Potter. «Dimmi, ti ascolto»
«Sai, è da molto tempo che provo a dirtelo. Io...»

«Ehi, Evans!»
Eccolo, era di nuovo lui...
«Potter! Che diavolo vuoi ancora?»
«G-già, non vedi che stavamo parlando» disse Severus, con voce un po' tremolante.
«Oh, ma c'è anche Mocciosus! Ehi, ragazzi, venite venite! C'è il nostro amicone!»
In un batter d'occhio l'intera banda fu lì. In quell'anno avevano iniziato a farsi chiamare i ''Malandrini''. Che cosa stupida, pensava Severus. Ma appena li vide tutti lì davanti a lui, subito si sentì piccolo piccolo, e temeva che sarebbe stato ancora una volta vittima dei loro scherzi.
«Oh, salve signorine» disse quel simpaticone di Black.
«Che fate? Prendete il thè del pomeriggio e parlate dei ragazzi che vi piacciono?» disse Minus in quello che era un vano tentativo di ilarità.
«Ovviamente. E immagino che tu, Evans, parlavi di me. Non è così?»
Severus deglutì e poi serrò i denti, come per mandare giù un boccone amaro. Lily invece arrossì un po' per vergogna, un po' per il fastidio. Tutto questo perchè effettivamente lei stava parlando di lui fino ad un attimo prima.

«Sei così pieno di te, Potter, da pensare una cosa così stupida?» aveva detto lei, poco dopo.
«Già, stava parlando di te, ma non nel modo in cui speri» continuò Severus, facendo un grave errore. Evidentemente l'ego spropositato di James Potter era talmente potente da riuscire a sentire solo quello che gli andava. E infatti il malandrino disse «Ah, quindi stavi davvero parlando di me?» avvicinandosi pericolosamente a Lily. Lei arrossì talmente tanto da avvampare, e si infuriò anche di più. Sbraitò dicendo «Non ti sopporto proprio, Potter!» e si alzò correndo via, verso il castello.
«Aspettami Lily!» disse Severus inseguendola, lasciandosi alle spalle le fragorose risate di quei quattro imbecilli.

Appena riuscì a raggiungerla fu la fine. Pareva fosse arrabbiata più con lui che con Potter. «Come ti è saltato in testa di dire a Potter che stavo parlando di lui?»
«Ma io non... è stato lui che ha frainteso!» cercò di ribattere, ma Lily pareva non averlo sentito.
«Dio mio chissà cosa avrà pensato! Mi tormenterà a vita per questa storia» continuava a ripetere facendosi prendere dal panico, «E' tutta colpa tua, Severus»

***

...sentì riecheggiare quell'ultima frase come se glie l'avesse detta solo un attimo prima. Poi Severus tornò in se. Non voleva ricordare quella storia, perchè fu proprio da quel giorno che James si mise veramente in testa di conquistare la povera Lily, e quello stesso giorno loro divennero rivali in amore. Rivali non dichiarati, ovviamente, come non erano mai stato dichiarati i sui sentimenti per Lily. Dopo quella volta non ci riuscì mai più, anche se ci provava.
Ma, appunto, non voleva ricordare questo fatto, e tornò a pensare ad Harry. A tutte le volte che lo salvò da guai, come quando al suo primo anno tentò di bloccare il malocchio che Raptor stava gettando sulla sua scopa durante quella partita di Quiddich, o quando al terzo anno si interpose fra lui e Lupin, trasformato in lupo mannaro. Ogni volta che accadevano queste cose tornava proprio davanti a questo stesso specchio, e ripeteva sempre queste esatte parole «L'ho aiutato, Lily. E' salvo grazie a me», a quel punto anche lui appariva nello specchio accanto a Lily, e lei gli metteva un mano sul cuore, sorridendogli. E quella era la gioia più grande per lui.
Ora pensava soprattutto a quante altre volte lo avrebbe dovuto salvare, ora che il Signore Oscuro era davvero tornato, come Silente aveva supposto. Aveva paura, sapeva che avrebbe rischiato tanto, forse sarebbe arrivato a dare la vita, ma non importava, perchè sapeva che ogni volta che lo salvava Lily lo avrebbe ringraziato.

Nel frattempo, troppo occupato nell'affogare nei ricordi, non si era reso conto che stava albeggiando.
Era quello il prezzo più grande da pagare per aver scelto di amarla per sempre: ogni giorno il rimorso e la sofferenza si impadronivano di lui. E i ricordi del passato lo uccidevano.
Ma neanche di questo gli importava. Doveva dimostrare a se stesso di quanto potesse amare quella donna. Doveva dimostrarselo, poiché non aveva mai avuto il coraggio di dimostrarlo a lei.
E magari, ora che lui aveva capito quanto realmente amasse Lily Evans, magari anche lei -dovunque si trovasse in quel momento che non era più con lui- lo avrebbe saputo. E un giorno quando si sarebbero riuniti il passato avrebbe potuto non contare più.

Premette il palmo della mano sul freddo specchio, dove ora Lily stava premendo il suo. «Ora devo andare. Non preoccuparti, tornerò domani. Io tornerò sempre da te»



 

 

Spazietto di Focosa:
Alloooora, avete versato almeno una lacrimuccia?
In questa Shot l'obbiettivo era quello di saltare di continuo fra presente e passato,
non so se sono riuscita a rendere bene l'idea che avevo in mente...
Ditemelo voi :D

  
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