-Auguri Zoro- aveva urlato per tutta la giornata, ridente e saltellante, Rufy, ballandogli attorno e ridendo senza motivo, rendendolo quasi sordo.
 
-Auguri… ah…- geme lei, nel silenzio della notte, ansimandogli nell’orecchio, inumidendogli di baci i tre pendagli dorati.
 
-Auguri!!! Sai mi ricordo quando ci siamo conosciuti: tu nei guai e io, prode e coraggioso, pronto ad aiutarti…-
Le solite bugie del cecchino, aggiunte agli auguri di buon compleanno che lo avevano fatto ghignare divertito.
 
-Mm… Auguri… ah, ah, ah…- ansima sincera, pura, innocente, rinunciando a ogni maschera, disertando il nascondiglio di bugiarda e ladra.
Per stanotte, la verità è l’unica veste che coprirà il suo diafano corpo nudo.
 
-Auguri Marimo- aveva fumato a denti stretti Sanji, esibendogli una torta alla crema, servita poi alle sue Dee, più che a lui. Ma che gliene importava, in fin dei conti?
 
-Auguri… ah!!!-
La Dea ramata soffoca i gemiti contro la sua gola, fumando in leggere nuvole di condensa i gemiti, addolcendo ogni spinta con il suo morbido corpo, accogliendolo in se e vibrando al suo tocco.
 
-Auguri!!!!- urlò eccitato il piccolo Chopper, sbattendo gli occhi scintillanti, augurandogli mille di quei gioiosi giorni di festa.
 
-A-ah-auguri… mm-
L’eccitazione è a mille.
Brucia nelle vene, imperla di sudore i loro corpi uniti, scivola sulla pelle, brilla nei suoi occhi di cioccolato, facendolo ghignare di piacere.
 
-Auguri Bushido-san- sorrise sornione Robin, mantenendo il sobrio e rispettoso comportamento di sempre.
 
-AH AH AH AH… auguri… mmm-
La compostezza, il controllo, la sobrietà che sempre mantiene negli allenamenti, si scardina davanti a lei, nuda, vogliosa, sua, mentre i movimenti accelerano, i battiti dei loro cuori accaldati si prolungano.
 
-Auguri Fratello- gli aveva malmenato le spalle con le sue enormi mani Franky, incurvandogli la schiena come un vecchio.
 
-Auguri… mm… mm…- gli impianta le unghie nella pelle del dorso, arrossandola, aggrappandosi a lui mentre inarca la schiena di piacere, accarezzandogli le spalle taurine.
 
-Yohoho-ho… auguri…- cantò allegro lo scheletro, suonando la nota canzone di buon compleanno con il suo fidato violino.
 
-… ah, ah, ah, ah… a-auguri… mm…-
La voce testa come corda di violino, i gemiti che cantano solo per lui, mentre le pelli, e i corpi, si stringono sull’apice dell’orgasmo, intonando a una sola voce un unico grido di piace.
 
Si libera in lei, appagato, caldo di piacere, estenuato dal coito, ma ancora in grado di ghignare soddisfatto.
In fin dei conti è il suo compleanno, e vuole godersi appieno il suo regalo.
Scivola su un fianco, nel cigolante letto, seguito dalla sinuosa figura felina della cartografa, che come una gatta, si stiracchia accanto a lui, per poi posare, con totale nonchalance, il capo ramato sui pettorali scolpiti, baciandoli piano.
La fissa compiaciuto, coprendo i loro corpi nudi e ancora caldi con un leggero lenzuolo, fradicio di quell’amore arso di passione e desiderio.
Lei.
Poteva desiderare altro?
-Dimmelo ancora- ghigna, accarezzandole la spalla tatuata.
Nami ride, alzando piano le labbra fino alle sue.
-Auguri- soffia piano –Auguri buzzurro-
Lo bacia, lo vuole.
Ancora.
-Auguri di buon compleanno, amore mio-
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE:
O.o… ehm, ecco, non so esattamente da dove esca questa “cosa”, il che è tutto dire, ma davvero non so da dove, e come, mi sia nata nel cranio per festeggiare –in ritardo ovviamente- il compleanno del Roronoa nazionale… vabbè, diciamocelo, la disintossicazione forzata da quarta spada fa male.