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Autore: Maya98    17/11/2013    2 recensioni
John va a Sottomondo per sconfiggere il Re di Cuori Moriarty.
E Sherlock ovviamente è il nostro Cappellaio preferito.
(Alice in Wonderland 2010!Crossover)
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ho appena visto Alice in Wonderland per la prima volta e dopo la magnifica storia di Patta97 ‘John in Wonderland’ (leggetela!) non riuscivo a tirarmi via di testa il crossover. Allora ho scritto ancora sotto le emozioni provocatemi dal film :)

Ho praticamente scritto le scene di quel film sotto chiave Sherlockiana. :)

 

 

 

 

Impossibile

 

 

-Nah, lui non è quel John.-disse Lestrade scuotendo la testa con fare rassegnato, servendosi una lunga tazza di te:-Non è quello giusto.-borbottò poi.

-Certo che lo è.-ribatté il Cappellaio con stizza, zittendolo con un’occhiataccia. Poi tornò a volgere i suoi grandi occhi verdi verso il ragazzo, che aveva sbuffato con fare seccato, inclinando la testa come se lo stesse studiando:-Lo riconoscerei fra mille.

 

...

 

-Cappellaio!-squittì la voce terrorizzata della topina, in fondo al tavolo rotondo.

Accidenti a Mycroft e ai suoi piani cappelluti! Non gli avrebbe più dato retta, guarda che putiferio...Se aveva scampato la fucilazione da parte del Fante Moran era stato davvero un colpo di fortuna, altro che il genio di quell’accidentaccio di gatto pigro e grasso...

-Su, Molly, datti una mossa!-gridò, porgendo il cappello e attendendo che la topina ci saltasse dentro:-Dobbiamo andare da John.

John che li aspettava, in compagnia del Re, con la spada e il suo sorriso gentile.

 

...

 

Corrergli incontro, dopo averlo visto al cannocchiale, era stato naturale.

Perché la regina aspettava i paladini, Gladstone aspettava la sua famiglia e lui...a lui chi rimaneva, se non il tanto, tanto pazzo Cappellaio Matto?

-Ora sei alla tua altezza naturale.-disse Sherlock, squadrandolo dal basso all’alto, sistemandosi il suo berretto da caccia. Aveva negli occhi una luce tutta nuova. In un certo senso, simile a quella che aveva visto nel castello del Re Moriarty, mentre faceva quello che era destinato a fare da sempre, ma differente. Uno specchio. 

-Niente pozioni o torte, già.-replicò John, inclinando la testa a destra per poterlo meglio guardare. Sembrava diverso, ora. Ma aveva qualcosa di familiare, qualcosa di antico, oh! così antico...

I suoi occhi verdi brillavano nel buio come boccioli di stelle.

-Sei comunque terrificantemente basso.-esclamò il Cappellaio, aggiustandosi il colletto del cappotto per nascondere un sorriso più che lapalissiano.

 

...

 

-Mi mancherai, quando mi sveglierò.-sussurrò John, con le braccia appoggiate alla balconata. Davanti a lui, il cielo splendeva di quel blu che assumono tutte le cose quando fai calare le palpebre e inizi finalmente a sognare. Ma non riusciva a guardarlo, con il cuore pieno di tutte quelle cose. Di tutte quelle grandi novità. Chi era, poi, lui per sconfiggere un enorme creatura? Certo, aveva fatto l’addestramento da militare, e non si tirava indietro a nessuna sfida, ma di creature del genere non aveva mai sentito parlare, e se non fosse stato all’altezza?

Sherlock il Cappellaio Matto lo guardò di traverso con i suoi grandi occhi investigatori. Si sentiva trapassato nell’anima, da quegli occhi magnetici.

Era vicino, così vicino, giusto un soffio...

-Credi ancora che questo sia un sogno?

Riusciva a contargli le ciglia, sotto a quel buffo cappello e a quei pazzi riccioli ribelli che gli danzavano attorno al viso mentre si muoveva, in ogni caso, mentre lo nascondeva sotto la fascia di un cerotto alla nicotina per trasportarlo verso la rocca della Regina, mentre lo lanciava oltre un fiume per trarlo in salvo, mentre ingannava Re Moriarty per concedergli la via di fuga.

-Certo. Un bellissimo e assurdo sogno...

Sarebbero bastati così pochi centimetri, così pochi battiti d’ali di farfalla, per raggiungerlo con un bacio...

 

...

 

-Arriverà?-chiese il Re, guardando Sherlock di sbieco, mentre questo giocherellava con la sua lente di ingrandimento.

-Certo che sì.-borbottò questi, appoggiandosi al cavallo nero con fare annoiato. Mascherando con quella manovra la sua vera intenzione, buttò anche lui un occhio dietro di sé, verso l’esercito schierato, per vedere se la familiare figura del ragazzo sarebbe spuntata:-Non si tira mai indietro ad una battaglia.-sussurrò poi, ma più tra sé e sé che per il buon Mike.

Eppure, quando finalmente John irruppe nella sala per schierarsi con tutto l’esercito, non riuscì a mascherare il tuffo al cuore che provò. Il ragazzo si posizionò di fianco a lui, sul suo cavallo bianco e imponente, degnando di appena uno sguardo il Re. Aveva gli occhi incollati su di lui, un sorrisino appena accennato all’angolo della bocca, come in cerca di approvazione.
Sciocco. Come dubitare che sarebbe stato al suo fianco?

 

...

 

-È impossibile.-disse John scoraggiato, quando vide l’enorme mela IOU aprire le sue fauci in un aspetto molto più che spaventoso. Sembrava uno di quegli incubi, da cui ti risvegli tutto sudato e avvolto nelle coperte, pregando che la luce del sole arrivi presto a combattere l’oscurità. Come avrebbe fatto a sconfiggere un tale mostro? Lui che il massimo a cui era preparato erano soldati talebani e fischi di granate nel deserto?

-Una volta eliminato l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità.-disse il Cappellaio, con fare saccente, le mani immobili sulla spada in una stretta ferrea.

Potevano entrambi udire benissimo il suono delle parole non dette fra loro.

Credici e ce la farai.

 

...

 

Nell’esatto momento in cui John tagliò a metà l’enorme mela, e il Re di Cuori cadde al suolo, gli occhi del Cappellaio furono calamitati verso l’alto. Poco importava di Moran, il Fante, che gemeva sofferente sotto di lui, o il fatto che Moriarty fosse finalmente stato sconfitto. C’era qualcosa, quella sensazione di benessere che ti rimane quando ti svegli da un bel sogno che non ti ricordi, ma che sai comunque essere stato magnifico, che attirò la sua attenzione.
E una volta alzati gli occhi verdi verso l’alto, riuscì a vedere John in piedi sulla rocca, brandendo ancora la spada, che faceva scorrere gli occhi sulla folla sotto di lui.

Finché non incontrò i suoi.

Era un sorriso, quello che nacque spontaneo su entrambi i volti. Fu come se il tempo si fosse fermato per tutto il resto, attorno a loro. Rimasero semplicemente così sospesi, nella certezza di avercela fatta, nell’affermazione di un sorriso mentre i loro occhi si incontravano, brillanti, sulla sottile linea di confine tra sogno e realtà.

 

...

 

-Mi farà tornare a casa?

-Sì, se è ciò che vuoi.

Fece scorrere lo sguardo su tutte le persone che aveva conosciuto lì, allora e anche in passato. Come aveva potuto dimenticarli, una volta? Come aveva potuto lasciarsi alle spalle quel meraviglioso e ricco sogno, così insensato e assurdo da essere completamente strabiliante? Come aveva potuto lasciare alle sue spalle degli esseri così stupefacenti, straordinari, fantastici?

It’s extraordinary. Quite...extraordinary.

Fantastic! Brilliant! Amazing!

 

Sherlock il Cappellaio Matto tenne lo sguardo basso, senza incontrare i suoi occhi neanche per una sola volta. Probabilmente stava deducendo tutto ciò che gli stava passando per la testa in quel momento. O forse semplicemente non voleva mostrare le sue vere intenzioni.

Ancora mille parole non dette risuonavano tra loro, profondamente assordanti come il silenzio.

Perché non resti?

Oh, che pazza, assurda, meravigliosa idea, sarebbe.

Dette uno sguardo a tutta la troupe che aveva accompagnato quel suo secondo viaggio rendendolo indimenticabile, così vivido, ridicolo e assolutamente favoloso. Ma i suoi occhi continuavano ad essere calamitati sulla stessa magnifica persona. La stessa pazza, folle, mattissima persona.

Sherlock alzò lo sguardo, mentre lui avvicinava la bottiglia alle labbra in procinto di bere il sorso fatale che lo avrebbe riportato nel suo mondo. Di là aveva tante cose da sistemare, per mettere in ordine la sua vita, ora che finalmente sapeva cosa farsene...

Il respiro caldo sul suo viso, i riccioli a sfiorare la sua fronte, la visiera anteriore del buffo cappello da caccia a coprire il suo scalpo, mentre si faceva sempre più vicino, centimetro per centimetro di aria rubate, nella notte, sulla terrazza...

Ora che finalmente poteva combattere con l’arma della volontà un matrimonio a cui non teneva, una famiglia che disprezzava, per fare finalmente della sua vita di là qualcosa di concreto, qualcosa di suo...

Il calore di due labbra inesperte sulle sue, lente, e due pozzi di smeraldo aperti sul mondo per risucchiarlo via in una voragine senza fine...

Cling!

Fu solo quello, il suono che la boccetta produsse infrangendosi al suolo. Non più di questo, così quieto e poco rumoroso, così sulle sue, indisturbato, indiscreto.

Eppure tutti sobbalzarono, sorpresi.

E quando John alzò gli occhi, con le guance rosse per l’emozione e nessuna capacità di parlare per via di quest’ultima, era certo che avrebbe trovato uno sguardo folle, così tanto pazzo e matto, ad attenderlo.

-Hai detto che hai un posto nella tua casa, giusto?-chiese al Cappellaio con manie investigative, sorridendo con l’angolo della bocca:-Posso pagarti l’affitto, se mi ospiti. Sono una persona placida con cui vivere insieme.

Non c’era sorriso più brillante in tutto Sottomondo.

 

 

 

 

 

 

 

Angolino della Skizzata:
Questa è dedicata tutta alla mia pazza Matix che mi ha fatto vedere oggi Alice in Wonderland. Mi sono ricreduta, non è affatto assurdo, anche se lei è un po’ stupida. E poiché non abbiamo visto il finale insieme, ecco, questa è per te, tesoro mio :)

  
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