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Autore: Purple Deep    17/11/2013    1 recensioni
{ Sirius/Remus accennata | Dedicata a Grotesque, perchè so che mi ucciderà se gliela dedico ♥ }
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Gli si era presentato quella mattina davanti alla porta, senza nessun tipo di preavviso, nemmeno il solito gufo nero che portava i suoi messaggi. Aveva semplicemente bussato alla sua porta, accompagnato solo dal suo solito sorriso noncurante e da una motocicletta.
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Flashfic ambientata poco prima che Sirius scappi di casa, senza troppe pretese. Spero vi piaccia ♥
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Un giro in moto.

Gli si era presentato quella mattina davanti alla porta, senza nessun tipo di preavviso, nemmeno il solito gufo nero che portava i suoi messaggi. Aveva semplicemente bussato alla sua porta, accompagnato solo dal suo solito sorriso noncurante e da una motocicletta.
Non gli aveva detto come se l'era procurata: sinceramente Remus non credeva che i suoi genitori avrebbero consentito a fargli un regalo, considerando i loro rapporti negli ultimi tempi. 
Aveva liquidato la domanda con un semplice <<Segreto. >> , una parola sussurrata, con un ghigno divertito dipinto in volto. Gli aveva rivelato che molto presto avrebbe aggiunto un sidecar, per renderla più comoda, ma che per ora non era ancora riuscito a procurarselo.
E poi lo aveva trascinato in quella situazione assurda.
Il vento gli scompigliava i lunghi capelli castani, che si rifiutavano a stare anche solo un pò in ordine. Era costretto a tenere gli occhi socchiusi, mentre il compagno davanti a lui invece, nascondeva gli cchi grigi dietro a  degli improbabili occhiali, che, a suo dire, si chiamavano googles. 
Ma, sinceramente, mentre sorvolavano le campagne desolate inglesi, in uno di quei pochi giorni in cui il sole riusciva a farsi uno spazio tra le nuvole, aveva ben altro a cui pensare.
Non gli era mai piaciuto volare, anzi: imparare come andare su una scopa senza ribaltarsi era stata una vera e propria sfida. 
Per il ragazzo che sedeva di fronte a lui, invece, era stato uno scherzo. Un talento naturale, così lo chiamavano. Remus aveva sempre creduto che Sirius fosse capace di volare solo perchè gli piaceva. Perchè, invece di essere terrorizzato come Lupin in quel momento, fremeva da capo a piedi, assaporando ogni singolo secondo in cui il vento gli scompigliava i capelli e gli accarezzava il volto, ogni secondo nel quale poteva pensare solo a librarsi in aria e liberarsi dalle preoccupazioni.
In fondo, Sirius era sempre stato un ragazzo molto sentimentale, per quanto tentasse di nasconderlo dietro quell'aria da strafottente, e lui sapeva che probabilmente era venuto da lui solo per scacciare un pò i pensieri sui litigi che aveva avuto con la sua famiglia ultimamente. 
<< Ci scopriranno, Sirius! >>
<< Ma che dici? Chi ci potrebbe mai vedere, in mezzo al niente? >> 
Fu quasi sicuro di sentirlo ridacchiare. 
<< La verità è che sei solo terribilmente spaventato, mi stai torturado la vita. >>
Remus notò solo in quel momento la propria stretta un pò troppo salda sui fianchi dell'amico, e, con un controllato rossore sulle guance, allentò la presa.
<<...Dai, ti riporto a casa. >> 
Aggrottò le sopracciglia nel notare il repentino cambiamento d'umore dell'amico. Era evidente che qualcosa non andasse. Diede un'ultima occhiata sotto di loro -tentando di farsi coraggio- osservando i campi ingialliti dall'estate e le poche vie formate da ciottoli. 
<<Mh, va bene. >>

***

<<Beh, vuoi per caso partire all'avventura ora che hai la motocicletta? Dove andrai? >>  
Chiese sarcasticamente Remus. Erano di nuovo davanti casa sua e, con suo grande sollievo, i suoi piedi toccavano terra. 
<< Non so, via. >> 
Guardava nel vuoto, Sirius. La sua voce sembrava terribilmente seria, eppure manteneva quel suo solito sorriso in volto. 
<< Non ti starai mica facendo idee strane, vero? >> 
Il castano era un pò preoccupato. Sapeva che l'altro si faceva trasportare dai sentimenti, e, dopo lo strano comportamento dell'amico si era preoccupato. L'altro stette in silenzio, senza spostare lo sguardo dal vuoto, senza muovere un muscolo.
<<Per Merlino, hai solo sedici anni! >> 
La sua voce doveva essere piuttosto irritata, perchè vide l'altro guardarlo negli occhi, alzare un sopracciglio, e poi ridere divertito.
<<Non ti preoccupare, non scappo mica. >> 
Poche parole, e salì sulla moto, partendo e sparendo in un batter d'occhio. Com'era arrivato se n'era andato. 
Remus sbuffò irato, gridando nella speranza di farsi sentire.
<<Non mi salutare, mi raccomando! >>








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Angolo dell'autrice:
Iniziamo: ho preso spunto da una mia role. Eh sì.
Non è che speri chissà cosa da questa fic, ma ho amato questo momento, che ci posso fare. 
Amo questi due.
Negli anni di Hogwarts, durante la prima guerra, durante la permanenza ad Azkaban e durante la seconda guerra.
Li amo sempre.
Ci sentiamo, comunque, eh? Per qualsiasi domanda, sulla storia o qualsiasi altra cosa:

Ask

A presto!
#Matt

P.S. Spero di non aver fatto errori di battitura, in caso, ditemelo! :3







 
   
 
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