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Autore: Balla sulle nuvole    18/11/2013    2 recensioni
Marco/Gianluca |Slice of life | One-Shot | Yaoi / Missing Moments |
Dal testo:
“Quindi sono i miei capelli che non ti piacciono?” si affrettò a chiedere Marco, preoccupato alla sola idea che qualcosa in lui potesse non piacere al compagno.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gianluca Zanardi, Marco Maseratti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: L'arancione non è un colore per rossi.
Fandom: Inazuma Eleven.
Avvertimenti: Yaoi.
Pairing: 
Marco/Gianluca.


 

L'arancione non è un colore per i rossi.

 

 

Gianluca sospirò rassegnato, osservando con sguardo critico e visibilmente schifato la maglietta arancione del compagno appena uscito dal camerino.
Non solo quello era un colore che detestava fin da bambino ma, oltretutto, abbinato ai capelli rossicci tendenti al viola di Marco era un vero e proprio pugno nello stomaco al buon gusto, decisamente inguardabile.
Purtroppo, la cosa non lo stupiva, l'unico che in tutto il negozio sembrava non essersene accorto era proprio il giovane Maseratti intento a contemplarsi davanti allo specchio.
“ Come mi sta?” chiese allegramente, esibendosi poi, per l'ennesima volta, in una finta sfilata di moda. Lo sguardo carico d'aspettativa ed un sorriso raggiante.
Gianluca deglutì, scrollando il capo con disapprovazione ed energia. Un gesto che, di norma, gli capitava di compiere più volte al giorno quando usciva con l'amico.
“Male, davvero malissimo” rispose infine, cedendo alla curiosità fin troppo visibile sul volto del rosso.
Per un istante, un solo istante, Marco smise di sorridere, immobile e privo di qualunque espressione come una statua di marmo. Poi, con naturalezza, prima che l'amico potesse fermarlo, agilmente si tolse la maglietta.
“Se non ti piace, Giangi, non vedo perché comprarla” dichiarò, amicandogli lascivo.
Gianluca arrossì all'istante, dando una rapida occhiata alle commesse che, come c'era d'aspettarsi, erano molto più interessate ai muscoli del difensore che alla mancata vendita e certamente lui non poteva biasimarle.
Non erano solo gli addominali di Marco, che sembravano scolpiti da Michelangelo in persona, ad affascinare il gentil sesso ma anche la naturalezza dei suoi movimenti ed il sorriso terribilmente candido e contagioso, perfetto.
Per non parlare del verde dei suoi occhi, intenso e ricco di vita.
No, Gianluca non poteva proprio biasimarle da sempre il compagno di squadra, per quanto fosse casinista, sorridente ed infantile affascinava anche lui e forse il motivo era proprio la loro drastica diversità.
“Sei il solito esibizionista” commentò con acidità ed un'occhiataccia, alzandosi dalla sedia in cui da ore elargiva, senza peli sulla lingua, pareri tutt'altro che positivi sullo stile troppo colorato del riccio.
Marco rise per nulla turbato,”Sei stato tu a dirmi che quella maglietta mi sta malissimo, quindi perché avrei dovuto tenerla su fino al camerino?”.
“Non è colpa mia se dopo il fucsia, il giallo limone ed il verde evidenziatore hai scelto l'arancione. L'arancione, Marco!”
A quelle parole il difensore si accigliò, sicuro di essersi perso qualche cosa in quella conversazione, “ l'arancione è un bel colore”.
Gianluca sospirò di nuovo, massaggiandosi le tempie, “ col colore dei tuoi capelli è un pugno in un occhio, così come tutte le magliette che hai provato finora”.
“Quindi sono i miei capelli che non ti piacciono?” si affrettò a chiedere Marco, preoccupato alla sola idea che qualcosa in lui potesse non piacere al compagno.
Il moro sgranò gli occhi, Marco a volte era proprio un idiota, come poteva pensare un'assurdità del genere?
“Giangi?” lo incalzò il difensore, mostrando un adorabile broncio.
Gianluca si morse il labbro inferiore, come poteva uscire da quella situazione? Dire al ragazzo quanto in realtà amasse ogni suo singolo riccio era presso che impensabile, decisamente contro la sua natura, non ci sarebbe mai riuscito. Lui non diceva certe cose, gli morivano in gola in un gomitolo di parole che non volevano uscire.
In panico, mentre Marco continuava a ripetere il suo nome, prese una semplice maglietta azzurra e gliela tirò in faccia.
Senza dire una parola, il rosso la indossò all'istante, guardandolo interrogativo.
“Ecco, con questa si che rendi giustizia ai tuoi capelli” biascicò per tutta risposta Gianluca, tornando impassibile.
Marco non degnò nemmeno di un'occhiata lo specchio che gli stava davanti, cercando distrattamente nelle tasche il portafoglio, prima di dirigersi alla cassa,“Ah, Giangi, quindi i miei capelli ti piacciono?”
Imprecando Gianluca uscì dal negozio.

  
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