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Autore: Risa Lily Angelie    18/11/2013    7 recensioni
Sequel di "Wherever you will go."
***
[...] ma diamine!, sono la sua fidanzata!
Non può essersi dimenticato di averne una, no?
... No?
***
~Koizumi Centric.~
[Risa/Otani, perché la distanza non può impedire un pensiero.♥]
{Avvertenze: OOC, credo (spero lieve ^^"), fluff diabetico e... Surprise!}
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Risa Koizumi, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Lovely Complex: After the end. ~♥'
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Note dell'Autrice ('Autrice' si fa per dire): Questa short è un sequel (o spint-off? Boh) di 'Wherever you will go.'; per cui, questa short è comprensibile (?) solo per chi ha letto la prima.
Enjoy! :3





Disegno, cancello, disegno ancora, cancello di nuovo.
'Non ci siamo.' penso sbuffando, accartocciando il foglio che ho sotto il naso.
Devo disegnare una bozza per il concorso. Avevo pensato ad un abito lungo, dai colori del tramonto, in cima dal colore più scuro, e poi via via, più chiaro, e con la schiena completamente scoperta.
Ma, a quanto pare, oggi le mie mani non vogliono saperne di collaborare.
'Ma chi me l'ha fatto fare, di partecipare a questo concorso?!' Rifletto, frustrata. 
La risposta alla mia domanda arriva rapida, veloce; nella mia mente, balenano un paio d'occhi nocciola.
Otani. 
Il solo pensare al suo nome, mi provoca una fitta lacerante allo stomaco.
È stato lui a convincermi a partire.

"Non se ne parla neanche! Ne abbiamo già parlato! Tu vai e fai neri quei parigini con la puzza sotto il naso, chiaro?" (*)

Già. Avrei preferito restare ad Osaka. 
'Quello stupido...' penso distrattamente, stringendo convulsamente il mio disegno stracciato, stretto nel mio pugno.

"Puoi anche andartene in capo al mondo, ma sappi che, ovunque andrai, io ti amo e ti amerò sempre!" (*)

 Lui mi ha detto queste cose, davanti ad una quantità non ben definita di persone, lui. Lui, che si vergogna anche di darmi un innocente bacio, in pubblico.
Vengo scossa improvvisamente da un singhiozzo. Mi passo una mano tremolante sotto il naso, mentre i miei occhi diventano lucidi.
Pensare ad Otani è pericoloso; è deleterio per il mio umore.
Ormai sono a Parigi da due settimane, e, tranne qualche lapidario messaggio ("Ehi Koizumi, come va? E lì com'è il tempo?") non si è fatto vivo.
Capisco che sia impegnato con l'Università, e anch'io ho il mio bel da fare, ma diamine!, sono la sua fidanzata! 
Non può essersi dimenticato di averne una, no?
... No?
Sospiro pesantemente, asciugandomi una lacrima che sta scendendo lungo la guancia.
So che non dovrei - ne va della mia sanità mentale, ma la mia mente inizia a viaggiare fra i ricordi.

"Ahahahahahahah, guarda che faccia che hai! Ahahahahah!" Sghignazzò Otani, contorcendosi dalle risate.
"Ma cosa ti ridi, cretino!" Ribattei inacidita, lanciandogli contro il cuscino che lui, per primo, mi aveva tirato, colpendomi in viso.
Era un normale sabato sera, a casa Otani, mentre alla TV c'era un film noiosissimo.
"Cretino? È così definisci il tuo fidanzato?" Commentò lui, afferrando al volo il cuscino.
"Oh, se vuoi, posso trovare qualcosa di meglio!" Cantilenai, facendogli la linguaccia.
"Ah, tu-!" Otani venne interrotto al lancio, da parte mia, di un altro cuscino, che lo prese in pieno viso.
"Ahahahahahah, oh, Kami, che faccia che hai!" Sghignazzai io, divertita.
"Bene, allora vuoi la guerra!"
"Cos- Oh, non ci provare!" 
E a quel punto, saltai giù dal divano e corsi via, inseguita da Otani.
"Vieni qui!"
"Scordatelo, Nano!"
Eravamo così felici... 


Una lacrima scivola dalla guancia e finisce sul dorso della mano.
'Cavolo, non ci siamo.'
"Devo smetterla di pensare ad Otani, prima che-" Mi blocco da sola, mentre, nella mia testa, entra prepotentemente un altro ricordo.

"Ti amo." Mormorò Otani di punto in bianco, prendendomi per mano, mentre camminavamo una sera per le vie del centro, addobbate a tema natalizio.
"E-eh?" Balbettai, sgranando gli occhi, sbilanciandomi appena.
"Mi hai sentito." Sentenziò lui, nascondendo il viso sorto la sciarpa rossa.
"C-come mai cotanto, uhm... Slancio d'affetto?"
"Oh, se vuoi ti dico che sei una Spilungona, Rompi-scatole, Petulante, Isterica, Nervosa, Nevrotica, Acida, Lunatica e... Uhm, hai preso un paio di chiletti, di recente?"
"Cos- Mi stai dicendo che sono grassa?!" Ringhiai di disappunto.
Otani scosse la testa.
"Lascia perdere."
"Otani?"
"Mmh?"
"Me lo ridici?"
"C-che?"
"Quelle due paroliiiiiine~" Gongolai.
"Scordatelo."
"M-ma... Ma uffa!"
All'improvviso, Otani si voltò verso di me, piazzandosi, in punta di piedi, a un palmo di mano di distanza dal mio naso.
"Ti amo." Soffiò rosso in viso, cercando di nascondersi con la sciarpa.
Arrossii violentemente.
"I-il mio cuore..." Balbettai, con le ginocchia che tremavano.
"Oh, non fare la scema. E ora andiamo, su!" Brontolo, afferrandomi un polso e trascinandomi via.


Vengo catapultata al presente dallo squillo di un cellulare. Il mio cellulare.
E se fosse Otani? 
Presa da questo pensiero, frugo in giro, mentre la suoneria del telefono tuona, isterica.
Lo ritrovo nascosto sotto una pila di fogli. 
Guardo il mittente: Nobu.
Dovevo aspettarmelo.
"Pronto..." Dico, titubante, accettando la chiamata.
-Ehilà, Risa! Come va?
"Beh, ecco-" Non faccio neanche in tempo a rispondere, perché lei mi precede.
-Senti, dimmi una cosa. Come si chiama l'hotel dove alloggi?
"C-che?" Balbetto, perplessa.
-È urgente!
"S-sono al Mercure Paris Centre Tour Eiffel (**)..." Farfuglio.
-Stanza?
"La 302... Ma cosa-"
-Grazie, ciao!
"No, aspetta, Nobu-!" Troppo tardi; ha già attaccato.
Lascio cadere stancamente il cellulare sulla scrivania, e io mi accascio sulla sedia.
La distanza mi sta uccidendo.

"Uhm... Che ore sono?" Mugolai aprendo gli occhi e lanciando uno sguardo all'orologio. "Oh, cavolo! Otani, Otani!" Brontolai, scuotendo la figura addormentata di fianco a me.
"No, mamma, non ci voglio andare a scuola..." Fu il suo balbettio sconnesso, mentre si rigirava dall'altra parte.
"Ma quale mamma!" Esclamai, tirandogli una cuscinata sul viso. "I miei arriveranno a momenti!"
Io ed Otani ci eravamo incontrati a casa mia, appena i miei se ne erano andati, per... 'Fare le cose che le coppie fidanzate fanno'.
Solo che sapevo che i miei genitori sarebbero tornati alle quattro. E, indovinate che ore erano? Le tre e cinquanta minuti.
"C-cosa?" Otani lanciò un'occhiata alla sveglia. "Cavolo, ma è tardissimo!".
Per ovvie ragioni, né io, né lui volevamo farci trovare a casa da soli.
"Quello che ti stavo dicendo io!" Trillai, scendendo dal letto.
"Potevi avvertirmi prima!" Ringhiò lui, infilandosi i pantaloni.
"Stavo dormendo!" Risposi piccata, mettendomi una maglietta. "E, si dà il caso, che io mi sia svegliata perché TU russi!"
"Eh? Io non russo!"
"Sì che russi!"
"Beh... Tu scalci!"
"S-scalcio?!"
"Sembri un cavallo imbizzarrito!"
"Pft." Borbottai, spintonandolo fuori la camera da letto. "Cavolo, due minuti!" Esclamai, cacciando letteralmente Otani fuori casa.
"Ma Koizumi-!"
"Ti chiamo io stasera!" Gridai, chiudendo la porta.
Due istanti dopo, suonò il campanello.
 Aprii la porta.
"Le scarpe." Disse Otani indicando un punto non meglio identificato dietro di me.
Arrossii di imbarazzo.
"Oh, Kami! Scusami..." Balbettai, porgendogliele.
Lui scosse la testa e, dopo essersele infilate, si mise in punta di piedi, quanto bastasse per un bacio a fior di labbra.
"Ti chiamo io, stasera, uhm?"
"O-okay..." Farfugliai, mentre Otani si allontanava. 


Sospiro, profondamente.
Kami, se mi manca... 
Un bussare insistente alla porta mi fa sobbalzare. Sbuffo sonoramente, imprecando a denti stretti.
"Ma qui non ci si può neanche deprimere in santa pace?!" Sbotto esasperata, spalancando la porta.
"Deprimere? Che c'è, ti manco troppo?"
Il mio cuore perde un battito; davanti a me c'è Otani, in carne, ossa, e un mazzo di rose rosse fra le mani.
Boccheggio, ad occhi spalancati.
"M-ma... Cos- Ma tu..."
"Quest'hotel ha un nome lunghissimo." Sentenzia, entrando nella mia camera, come niente fosse. "Quando me l'ha detto Nobu, me lo sono dovuto scrivere, altrimenti l'avrei dimenticato."
"M-ma... Nobu?" 
'Ecco perché mi aveva chiamata, prima!' Realizzo, sempre più stupefatta.
"Oh, c'è da dire che da qui c'è una bella vista sulla Tour Eiffel!"
"O-Otani..."
"Uh?"
Prendo un respiro profondo, mentre diverse lacrime fanno capolino oltre le ciglia.
"Che ci fai, qui? Avrai speso una fortuna per questo viaggio! E, cavolo!, perché non ti sei fatto vivo, in queste due settimane?!" Improvvisamente, tutta la felicità si trasforma in rabbia. "Mi sono spaventata! Ho pensato di tutto!" Piagnucolo, puntandogli un indice contro. "Pensato che volessi lasciarmi, che non mi volessi più, che mi avessi dimenticato, che ti fosse successo qualcosa! I-io..." La mia arrabbiatura si scioglie in lacrime.
"E-ehi, calmati..." Otani mi porge un fazzoletto. "Ora sono qui, okay?"
"Non farlo più, Scemo! Ho avuto paura..." 
"Su, rilassati..." Otani si siede sul letto, e mi fa cenno di sedermi vicino a lui.
Iniziamo a parlare, di quello che succede ad Osaka, dei suoi studi, del mio concorso e di quant'altro.
"Mmh. Visto che starò qui solo un paio di giorni, io ne approfitterei di dare in'occhiata a Parigi, tu no?" Dice Otani, sorridendomi.
"Okay..." Mormoro. "Ma, prima..." Sussurro, avvicinandomi a lui e strattonandolo per la camicia. "...dobbiamo recuperare il tempo perduto."
Lui sorride, malizioso.
"Sai, non avrei potuto dirlo meglio."

E, poco dopo, stiamo... facendo quello che le coppie fidanzate di solito fanno.







~Angolo di Risa-chan.~ 

Konnichiwa, minna! :3
Allora. Questa short mi girava per la testa da un po'. Ha avuto diversi titoli, diverse trame, diverso tutto (?)
E nonostante tutto continua a non convincermi, ma ormai è andata (?)
Come sa bene (?) Nady-chan (la quale mi ha fatto versare fiumi di lacrime con 'All fall down' - se non l'avete letta, FATELO, perché merita c_c) ieri mi ero messa a scriverla, e l'avevo anche terminata, solo che il mio tablet ha chiuso la pagina da solo. E io non avevo salvato.
Quando si dice "la rosicata" (?)
Che dire; scrivere 'sta cosa mi ha ucciso.
Oh beeeeeeh, che dire... Ah, sì. Scusate l'OOC. T.T
(*) queste due frasi le ho prese da Wherever you will go.
(**) l'hotel esiste davvero (mi sono documentata, lol) e sarebbe (?) vicino la Tour Eiffel u.u
Ora mi dileguo, prima che mi agitiate contro i forconi urlando tipo "Sei piena di roba da aggiornare e invece continui a pubblicare short?! Ma sei scema?!"
Eh, l'ispirazione non si comanda >.>
Ciao a todi (??)

Risa-chan.
   
 
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