Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: damnhudson    20/11/2013    1 recensioni
Non era stata capace di respirare a fondo e cacciare via quelle lacrime, perché la delusione che provava era troppa. Era praticamente quello che succedeva sempre quando si trovava a pensare al paradiso che stava vivendo col ragazzo.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jake Puckerman, Marley Rose
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Falling for betrayal is worst.

Stava seduta all'angolo della stanza, ormai tutti erano andati via. Aveva preso in considerazione l'idea di sedersi al piano, ma poi avrebbe pianto e avrebbe cercato delle scuse per l'azione del suo ex ragazzo. Lo faceva sempre. Sebbene fossero gli altri a compiere le brutte azioni lei lasciava che tutto le cadesse sopra, trovava scuse per addossarsi la colpa. Non lo faceva a posta, non era vittimismo. Era semplicemente la sua costante paura di sbagliare che la portava a fare tutto questo. E mai, mai si era sentita così sola.
Era sola. Sola in una stanza con delle sedie tutte in disordine. Sola in una stanza in cui, se avesse pianto, avrebbe sentito l'eco di quelle lacrime amare e piene di rancore verso il ragazzo a cui avrebbe dato tutto di sè, se solo le avesse dato un po' più di tempo. Si sentiva male e la sua testa era piena di " Cosa sarebbe successo se... ? "
Aveva passato mesi e mesi a pensare alla sua famiglia con Jake, aveva immaginato i loro figli con gli occhi azzurri e la pelle scura. Aveva immaginato i loro nomi, ma poi aveva convenuto che era meglio che lei ne scegliesse uno e il suo ragazzo l'altro, come una qualsiasi coppia avrebbe accordato e adesso era sola.
Era come uno di quei momenti in cui vedi tutte le avventure passate con quella persona e non riesci a fermarle. E Marley aveva iniziato a piangere, inconsapevolmente. Non era stata capace di respirare a fondo e cacciare via quelle lacrime, perché la delusione che provava era troppa. Era praticamente quello che succedeva sempre quando si trovava a pensare al paradiso che stava vivendo col ragazzo.
Si era chiesta più volte cosa avesse fatto per meritare così tanto amore e alla fine, come da copione, tutto le era stato tolto. Senza darle spiegazioni, solo un tradimento. E allora cosa avrebbe fatto? Da dove avrebbe riniziato?
Perché doveva riniziare, per forza. Non si sarebbe data per vinta. Non avrebbe dato a Bree la soddisfazione di vederla a pezzi, anche se dentro lo era. Era distrutta. Non aveva una motivazione valida per sentirsi viva e l'aggettivo, proprio quello, al momento era il più lontano. Tante erano le domande che albergavano nella sua testa. Ognuna di esse riguardava Jake. Si chiedeva dove fosse e se la pensava.
Ma proprio mentre quelle domande la sfioravano, lo vide apparire alla porta, poggiandosi allo stipite, con espressione grave. Il suo volto era segnato e sebbene non fossero lacrime, quello era dolore, tristezza. Quella che si poteva vedere nello stesso viso della ragazza che lo osservava. Col cuore che le martellava nel petto non riusciva a muovere un muscolo, non riusciva a pensare a cosa potesse fare. Doveva lasciare la stanza ed ignorarlo, ma non ci riusciva. L'amore della sua vita la stava guardando e non riusciva a bearsi del suo dolore perché gliene recava solo altro e questo faceva male il triplo. Era un labirinto senza uscita. Lo amava. Lo amava eccome. E forse amava più Jake che se stessa.
Lui dondolò sulle gambe, spostando lo sguardo sopra la foto di Finn appesa al muro e le capì cosa doveva fare. Se non riusciva a parlare, forse cantare le avrebbe fatto bene e allora gli fece un cenno col capo.
« Entra, chiudi la porta. »
Aveva detto. Lui aveva ascoltato quella voce che non sentiva da quasi tre giorni e aveva fatto come gli era stato consigliato. Anche il suo cuore era spezzato. Anche lui era deluso da una situazione che non avrebbe mai voluto ma che si era cercato.
C'era il perdono per gente come lui? C'era il perdono per i traditori? Si era venduto per una botta e via. Aveva scambiato il suo epico e liceale amore per una cheerleader, per una botta che mai, mai avrebbe portato all'intensità che aveva con Marley. Si era seduto al suo fianco ed era rimasto in silenzio, aveva cercato le parole da dirle e aveva alzato lo sguardo. Gli occhi blu si scontrarono contro i castani del ragazzo ed ogni discorso, ogni proposito d'entrambi si sciolse, come se non fosse  mai esistito.
« Prima che tu dica una qualsiasi parola... Devo cantarti una canzone. »
Si era alzata, lasciandolo lì. Ce l'aveva fatta. Aveva vinto lei. Aveva parlato e si era alzata. Era una canzone a cappella, non se l'era preparata. Ci aveva pensato in quel momento, perché era chiaro quanto le parole fossero perfette per lei e lui, per la loro situazione. Jake aveva annuito e aveva lasciato Marley alzarsi e guardarsi intorno, sperando di non vedere nessuno. Che si vergognasse di lui? Non poteva essere la stessa Marley che aveva conosciuto tempo prima, ma lui non poteva proprio dire niente, visto che l'aveva tradita a discapito di quanto le avesse promesso.
Marley prese un sonoro respiro e si poggiò al piano, davanti a lui e iniziò ad intonare quella canzone che aveva imparato nel tempo di una settimana. Parola per parola, incisa nel suo cuore e nel suo orgoglio. Ma soprattutto sulla sua pelle, perché quando canzoni del genere le impari in poco tempo, esse parlano di te, di come ti senti, di come vorresti comportarti ma non puoi e Marley, aveva lasciato che fosse la canzone a parlare per lei.


« I remember years ago
Someone told me I should take
Caution when it comes to love
I did, I did
And you were strong and I was not
My illusion, my mistake
I was careless, I forgot
I did
And now when all is done
There is nothing to say
You have gone and so effortlessly
You have won
You can go ahead tell them
Tell them all I know now
Shout it from the roof tops
Write it on the sky line
All we had is gone now
Tell them I was happy
And my heart is broken
All my scars are open
Tell them what I hoped would be
Impossible, impossible
Impossible, impossible »

Inutile dire quanto quelle parole fossero pesanti per Jake, quanto gli facessero male al cuore, quanto si sentisse toccato. Non poteva biasimarla, però aveva sperato che tutto passasse dopo qualche giorno ed invece il randore, il dolore e i sentimenti negativi c'erano ancora. Si chiese se fosse possibile che un sentimento tanto grande passasse in così poco, si chiede se Marley ancora l'amava. Non capiva come mai questi dubbi lo attanagliassero proprio ora, dopo che il danno era fatto e che probabilmente sarebbe stato irreparabile. Cosa avrebbe fatto adesso, anche lui, da solo? Piangere? No, quello era troppo semplice. Doveva vivere con le conseguenze di tutto quel male che aveva causato. Pensava a Marley, però. A come si sentisse mentre la gente parlava di lei in corridoio, come stesse quando Bree le passava vicina e rideva. Era uno stupido, lo rionosceva.

« Falling out of love is hard
Falling for betrayal is worst
Broken trust and broken hearts
I know, I know
Thinking all you need is there
Building faith on love and words
Empty promises will wear
I know, I know. »

E questo era il pezzo che più Marley attendeva, quello dove si parlava di tradimento. Dove gli diceva che sarebbe stato difficile da far paura. Ecco. Marley non ce  l'avrebbe fatta da sola. Era troppo piccola per tutto quello, troppo inesperta. La sua pelle era candida, non aveva cicatrici, questa era la prima e non sapeva come curarla. A chi si sarebbe appoggiata senza sembrare troppo bisognosa? A Blaine, forse? Lei c'era quando tutto andava a rotoli con Kurt. Lui le avrebbe potuto insegnare come medicare quelle ferite. Tina, forse. Dopo la rottura con Mike, era tornata in pista e nessuno, se non la stessa asiatica, sapeva quanto ci stesse male. Chi le restava? Unique. Ma Unique era inesperto tanto quanto lei. Il suo amore per Ryder si era fermato in tempo. Artie e Kitty ballavano su una luna felice. C'era solo lei, col suo dolore e un Jake che non aveva saputo aspettarla.

Si era chiesta più e più volte cosa avesse sbagliato, si era chiesta perché tutto quel dolore. Eppure non riusciva a trovare una risposta. Lo meritava, forse? No, ne era sicura. Aveva fatto tutto bene. E se lei aveva fatto tutto come Dio comandava, non restava che dare la colpa ad una persona, la stessa persona alla quale dedicava quella canzone e che le aveva spezzato il cuore. Jake Puckerman, il suo sogno proibito, poi non tanto proibito. Il suo sogno che era come una mela guasta, adesso. Lo guardò con rammarico, le lacrime negli occhi e quella voglia di abbracciarlo che faceva male. Si staccò dal pianoforte, si avvicinò alla sua sedia il tanto giusto per recuperare la borsa e lo guardò.
« Mi dispiace, Marls. » Disse Jake, toccandole di sfuggita la mano.
« ...Anche a me, Jake. » Aveva detto. Gli aveva voltato le spalle. Se n'era andata. Ma non da quella relazione. Lei infondo ci sperava ancora. Se ne stava andando per fingere che tutto era finito. Se ne andava per far vedere che non era distrutta, ma in realtà lo era. Molto più di quanto lei stessa sospettasse.



Marti.
Al contrario di quanto avessi detto, ho accantonato lo scorso progetto e mi sono buttata su una nuova os. Il che fa ridere, io mi butto sempre sulle os. Non so cosa dire, quando scrivo la maggior parte delle cose sono personali. Io capisco benissimo i sentimenti di Marley, mettiamola così.
Tra l'altro, maledizione, non mi scende questa scelta del piffero di Ryan di far tradire Jake. Che bisogno c'era? Aveva rovinato tutte le mie OTP, una non me l'ha nemmeno mai fatta diventare canon, ( finntana/seblaine, scegliete voi. ) perché a me, sempre questo dolore? Nulla, io vi voglio bene voi persone che shippate Jarley. Avete tanto coraggio a farlo.
Nulla, ho finito AHAHAHAHA. Non so quante parole siano, ma spero sia piaciuta. Magari la prossima volta scrivo su qualcosa di bello, eh AHAHAHA
Ps: la canzone è Impossible - Shontelle. Ascoltatela, è bella.
Pss: qualche errore c'è sicuro, ma this is me. Non è betata, qualcosa potrebbe esserci. ):
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: damnhudson