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Autore: Kitsune Hatake    20/11/2013    0 recensioni
"Era bello stringerti e lasciarmi stringere, non avevo completamente voglia di staccarmi da quel contatto tanto casto quanto bello"
Piccola storia nata su facebook; in questo racconto posterò le role che facciamo assieme al mio partner. In un universo AU due personaggi totalmente diversi, l'affascinante e conquistatore Kakashi Hatake stringe un legame sentimentale con l'allegra e timida Kitsune Uzumaki. Tra l'imbarazzo generale, il batticuori e le rappresaglie per trovare la forza giornaliera per aprirsi sempre di più verso l'amato, questa storia si svolge in un contesto ben diverso dalla classica Konoha in cui Kakashi è un Jonin d'Alto Livello e Kitsune la Volpe a Nove Code di Naruto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Kakashì Hatàke

-Come di consueto, portavo le cuffie alle orecchie ed il mio sguardo era posto sul libro alquanto osè che stavo leggendo. 
Sorrisi arrossendo, leggendo una riga alquanto imbarazzante, socchiudendo lo sguardo: i miei otto cani stavano giocando sull'erba, spiccava il sole e la musica risuonava a palla nelle mie orecchie. 
Niente mi poteva distrarre, o almeno così credevo finché una ragazza dai capelli rossi fece la sua entrata nella zona verde e naturalmente non me ne accorsi, a causa della mia passione nel leggere questo genere di libro.- 


Kitsūnē Nō-Kyūbi Uzūmākī


-Tenevo lo sguardo alzato verso il cielo, quel turchese era magnifico e non potei che pensare che tutto sommato la vita non era poi cosi male. Certo, c'erano molti punti no ma il più del resto della sua vita era abbastanza bella.
Abbassai gli occhi, sorridendo allegramente verso i cani che stavano giocando; per quanto mi piacevano aveva sempre un'assurda paura che non mi capacitavo neanche a sforzarmi.
Feci qualche passo in avanti, alzando la mano e lasciando una carezza sul capo di uno di essi; poco lontano c'era un ragazzo dai capelli argentati, dovevo ammetterlo non era niente male, anzi, sotto sotto a prima vista una fantasietta ci scappava tutta.
A quel pensiero scossi il capo sospirando, era raro per me farmi delle fantasie romantiche su uno sconosciuto ma dovetti ringraziare il telefono che in quel momento squillò.
Ero alquanto scocciata, sopratutto perché mi dovetti fermare.. cosi decisi di andarmi a sedere un po più lontano, dove c'era una piccola area gioco per i bambini. Avevo sempre avuto un debole per l'altalene cosi appena ne vidi una gli corsi incontro ridendo divertita, mi sentivo una bambina di tenera età anche se ero bella che cresciuta. Una volta seduta, risposi immediatamente mantenendo lo sguardo su quell'angelo che leggeva.-


Kakashì Hatàke


-Mi sentivo osservato e anche se avevo i miei fedeli compagni al lato, la sensazione non si fermava. 
Alzai lo sguardo guardandomi intorno, i miei occhi si soffermarono su una ragazza abbastanza formosa proprio di fronte a me, seduta su una delle numerose altalene di quel parto. 
Dovevo ammetterlo, eri molto bella e non era cosa di tutti i giorni il mio fantasticare su una ragazza come te. 
Mi alzai, decidendo di fare conoscenza: riposi il mio Volume nella tasca anteriore dei jeans, abbassando per un'attimo lo sguardo, dirigendomi verso di te. 
La giacca che indossavo dava in bella vista la mia camicia, il mio passo lento ma deciso poteva benissimo far capire le mie intenzioni. 
Sorrisi una volta arrivato al tuo cospetto, eri ancora più bella da vicino e senza tanti scrupoli ti porsi la mia mano destra, riponendo la sinistra nella tasca, sussurrando a bassa voce.- 

Piacere, il mio nome è Hatake Kakashi, onorato di far la tua conoscenza...


Kitsūnē Nō-Kyūbi Uzūmākī


-Forse dovevo smetterla di fissarti, sapevo perfettamente che era maleducazione però era più forte di me. Eri cosi carino che mi era impossibile non fermarmi a guardare il tuo delicato volto chinato a leggere chissà quale lettura, quando mi accorsi che ti eri accorto del mio sguardo, mi sbrigai a distoglierlo. Ringraziai il cielo che avevo un udito fino e che anche un singolo fruscio mi allertava; ma non in quel momento. Chiuse gli occhi continuando a parlare al telefono, il cuore incominciò a battermi senza motivo.. oppure c'era? Forse era l'effetto che mi faceva nel sentire quel che mi dice la persona dall'altro capo del telefono oppure del perché sentivo dei passi piuttosto pesanti; maschili di per certo, avvicinarsi in maniera decisa a me. Quando la chiamata terminò, riposi accuratamente il telefono nella borsetta di un rosa confetto; in pendant (abbinato) al vestitino che indossavo. Era semplice, in stile impero corto a metà coscia. Indossavo delle scarpe aperte e con un bel tacco dal rosso acceso, che bene o male riprendeva con i capelli. Quando tu arrivasti dinnanzi a me, portai lentamente gli occhi verso di te rimanendo folgorata. Da lontano eri bellissimo ma da cosi vicino sei realmente mozzafiato, feci scorrere velocemente lo sguardo verso il tuo corpo; la camicia candita con il nero notte della giacca riuscivano a mettere in risalto la tua figura prestante e di questo potevo solo che compiacermi, di sicuro eri un ragazzo da un buon stile e dall'intelligenza impareggiabile.
Portai la mano sulla tua, sorridendo dolcemente; di sicuro ti sei reso conto perfettamente che le mie guance erano divenute rossissime e che i miei occhi scarlatti di erano accesi di una particolare luce a me sconosciuta.-

Sono realmente onorata di fare la sua conoscenza Sir Hatake, il mio nome è Kitsune Uzumaki... A chantè monsieur...


Kakashì Hatàke


-Com'eri bella con il tuo imbarazzamento, i tuoi occhi erano bellissimi, il mio cuore batteva sempre più forte anche se apparentemente non mi scomposi. 
Eri sicuramente intelligente, vestivi alla moda ed eri abbastanza formosa: un sogno per qualsiasi uomo della mia età.
Sussurrai sedendomi accanto a te, il tuo tono di voce era quasi un tremolio, i miei occhi continuavano a squadrarti, diamine se  eri bella e sopratutto, avevi un'ottimo accento anche nelle lingue straniere.- 

Piacere di fare la tua conoscenza, Kitsune-San. 
Potrei chiederti una cosa, alquanto divertente? 

-Dissi volgendo il mio sguardo verso il tuo viso, iniziando a dondolare lentamente, sussurrando con un tono alquanto calmo e tranquillo.
Seppur mi piacevi tanto, non permettevo al mio viso di cambiare colore e al mio tono di voce di cambiare.- 

Mi spieghi perché mi stavi guardando ? 
Sono l'unica persona in questo parco, perché non sei venuta a salutarmi ? 

-Una lieve risata interruppe quella mia apparente serietà, mentre mi fermai portando le gambe sul terreno, dovevo ammettere, quella lieve brezza dava una serenità in più in quella situazione.-


Kitsūnē Nō-Kyūbi Uzūmākī


-Più cercavo di sembrare indifferente e più mi veniva spontaneo provare imbarazzo, credo che sia normale avere questa reazione quando si parla con un ragazzo cosi carino.
Dopo quella delicata stretta di mano tornai a sedermi sull'altalena; portai le mani sui manici chinando il capo verso il tuo volto sorridendo ampiamente. Cavolo se eri affascinante, dalla voce sembri molto giovane, di certo della mia età.-

Mi vedo costretta a dissentire, il piacere è unicamente mio Sir Hatake.

Certamente che può, mi dica tranquillamente.
-Ti risposi mantenendo quel sorriso sul volto, anche se i tuoi occhi erano sul mio volto a studiarne i lineamenti e i cambiamenti che esso portava non decisi di voltare il capo; eri una visione celestiale a cui non volevo rinunciare.-

Mi rendo perfettamente conto di essere stata inopportuna e che il mio continuo guardarla era un chiaro segno di maleducazione e di interesse nei suoi confronti, però ho notato che lei stava leggendo e che la vostra espressione era vivamente interessata; in più una mia conoscenza mi stava chiamando cosi mi era sembrato molto più maleducato disturbarla mentre era immerso nella cultura. Anche se ammetto che l'averla distratta mi rammarica molto.

-Terminai decidendo di guardare i cani che correvano divertiti davanti a noi. Erano cosi belli e mi faceva affascinava sempre il loro modo di comportarsi tra coetanei.-


Kakashì Hatàke


-Fischiai verso i cani, notando il tuo sguardo verso di loro: subito vennero contro di noi, il carlino, più festoso di tutti, si posò sulla tua gamba iniziandoti a fare le feste. 
Voltai lo sguardo verso di te divertito, il mio tono era tranquillo ed i miei occhi lasciavano capire le mie emozioni in quel momento. 
Sussurrai guardandoti, alzandomi dall'altalena, sorridendoti dall'emozione.-

Kitsune-San, che ne dite se ora ci facciamo una passeggiata verso casa mia e dopo aver lasciato i miei cuccioli, andiamo a prendere un gelato, che ne dici?

-Disse portando le mani verso di te, sorridendoti felice: eri talmente tenera, i tuoi capelli rossi erano magnifici, non desideravo nulla si più. 
Se avresti accettato la mia proposta, le mie mani si sarebbero portate nelle mie tasche e mi sarei iniziato ad incamminare verso la mia magione.-



Kitsūnē Nō-Kyūbi Uzūmākī


-Quando i cani si avvicinarono a noi, mi chinai in avanti andando ad accogliere tra le mani il carlino. Era cosi puccioso e tenero che non potei fare a meno di scendere dall'altalena e mettermi in ginocchio a coccolare quel cagnolino cosi dolce.
Quando ti proferì alzai lo sguardo verso di te, chinando nuovamente il capo e rialzandomi annuendo tornando a sedermi sull'altalena che avevo abbandonato prima.-

Con immenso piacere! Sa, ero diretta proprio verso il gelataio, ultimamente è un periodo in cui mi cibo solamente di quello! Ehehe credo che dovrei incominciare a mangiare anche altro... forse delle fragole... della panna... delle verdure... Beh di certo qualcosa di più sano!

-Dissi ridendo divertita, il capo si abbassò di nuovo e aprendo la borsa andai a prendere delle salviette umidificate e detergenti. Non mi piaceva dover prendere la mano a qualcuno sapendo che avevo toccato qualcosa che, seppur pulitissimo, poteva dar fastidio o altro.
Terminato di pulirmi le mani, portai il fazzoletto usato dentro ad una bustina che riposi nella borsa per poi riportare gli occhi verso di te prendendoti le mani.
Appena le tocca una scossa interruppe quel contatto e io ritrassi subito le mani guardandole incuriosita; non era mai successo qualcosa di simile in vita mia.-


Kakashì Hatàke


'' Guardala, si è imbarazzata solo per avermi stretto la mano! È così dolce quando fa così ! "

-Sorrisi guardandoti per un'attimo, diamine, eri anche educata, dove potevo trovare di meglio ? 
Decisi di farti imbarazzare ancora di più: ti presi dal braccio, portandoti vicino ai piedi, andando in direzione di casa; essa si trovava su una piccola collina, di fronte al lago.
Era una specie di villetta, la casa era molto grande, dopo qualche minuto di camminata tra gli alberi essa sbucò fuori in tutto il suo splendore, adorava sia l'interno che l'esterno di essa.-

Non trovi che questa casa sia magnifica, Kitsune-San ? 
Questa casa è tramandata da generazioni in generazioni nella mia famiglia, credo che se qualche volta verrai ti troverai bene! 

- I cani scattarono verso le loro cuccie, le vaschette con il cibo e l'acqua erano proprio di fronte ad esse, era veramente bello vedere gli animali tanto educati sparire nelle loro cuccie.-

Allora, andiamo ?
  
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