Libri > Il diario del vampiro
Ricorda la storia  |      
Autore: Klaroline99    20/11/2013    4 recensioni
Eccomi tornata con l'ennesima OS Bamon!
Non so chi di voi conosce il gioco "Assassin's Creed" ma questa storia è ispirata proprio a quel videogioco.
Bonnie si ritrova improvvisamente nella Firenze rinascimentale, le guardie stanno dando la caccia a un bellissimo e agile uomo incappucciato anche noto come "L'assassino" il quale non è altro che il nostro splendido Damon.
Spero che vi piaccia e vi ricordo che le recensioni sia positive che negative sono sempre ben accette .
Klaroine99
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Assassin's Creed


Assassin's Creed



La strada acciottolata era popolata di gente che andava e veniva a piacimento, i bambini correvano da una parte all’altra rincorrendosi ed arrampicandosi su piccole impalcature di legno, i mercanti dietro i loro carretti urlavano per attirare la gente a comprare le loro merci pregiate.
“Ma dove sono capitata?” pensai disperata mentre tastavo con una mano la lunga gonna dell’abito medievale che fasciava il mio corpo.
Il corpetto mi avvolgeva come una seconda pelle mettendo in risalto le mie curve mentre la larga gonna di un color azzurrino mi copriva le gambe arrivando fino al pavimento lasciando un piccolo strascico.
«Scusi, potrebbe gentilmente dirmi dove siamo?» chiesi con voce spaesata a un passante.
«Certo milady, siamo a Firenze.» mi disse con un sorriso di cortesia mentre io sgranavo leggermente gli occhi.
«F-Firenze? Ma… Come ci sono finita io a Firenze?» mi chiesi non accorgendomi di stare parlando ancora ad alta voce, infatti il signore mi guardava stranito. «Ehm, mi scusi. Può dirmi anche l’anno?»  chiesi e in cambio ricevetti un’occhiataccia.
Dovevo sembrare un aliena! E in parte lo ero visto che mi ero addormentata a Fell’s Church in America e adesso mi ritrovavo in una Firenze rinascimentale.
«1488, milady» mi informò il signore e io lo ringraziai con un sorriso e inclinai leggermente il capo per congedarmi come avevo visto fare spesso nei film su nobili e quant’altro.
«Oddio come farò ad uscire da questa situazione?» mi portai una mano tra i capelli scompigliando i ricci rossi.
“Pensa Bonnie pensa! Come ci sei finita in questa situazione di cacca?” chiesi a me stessa mentre camminavo senza guardare neanche la strada, senza badare a dove andavo tanto non sarei riuscita ad orientarmi nemmeno se avessi prestato particolare attenzione.
«L’assassino! E’ là!» urlò una donna impanicata mentre alzava un braccio e puntava il dito verso un uomo mascherato che agilmente saltava da un tetto all’altro.
Mi avvicinai meglio e riuscii a distinguere chiaramente la figura che balzava in aria con l’agilità di una scimmia.
Indossava una casacca bianca con degli schizzi di rosso sul petto, aveva gli avambracci e le spalle protette da una specie di armatura in acciaio, aveva una mantella rossa drappeggiata su una spalla mentre lasciava scoperta l’altra e il cappuccio bianco non lasciava vedere niente oltre al viso che non riuscivo a scorgere chiaramente da quella distanza.
«L’assassino! Guardie! Qualcuno lo prenda» urlò un altro uomo agitandosi come un forsennato e anche altra gente iniziò a gridare ed invocare l’aiuto delle guardie che subito accorsero.
Cosa aveva fatto di male quell’uomo? Era davvero un assassino?
«Altolà! Fermo e arrenditi alla giustizia!» urlò una guardia mentre quell’uomo incappucciato rideva.
La sua risata… Dio, era bellissima.
Una risata argentina, perfetta, che ti faceva venire voglia di ridere a tua volta anche se la sua voce era intrisa di sarcasmo.
«Ah si? Se mi arrendo cosa ottengo?» chiese lui con finta voce remissiva mentre correva sul tetto a velocità quasi supersonica saltando abilmente sulla ringhiera di un cornicione e poi spiccò il volo.
Urlai portandomi le mani alla bocca vedendolo buttarsi da quell’altezza!  Sarebbe sicuramente morto. Perché nessuno faceva niente?
L’uomo invece atterrò agilmente sulle gambe con lo stesso equilibrio di un gatto, fece uno scatto e in un attimo me lo ritrovai davanti poi sparì di nuovo e sentì un petto ampio e duro aderire alla mia schiena, un braccio mi circondò la gola con delicatezza e riuscii a notare una lama ritraibile nel “guanto” in acciaio che portava l’assassino…
E quella lama era puntata alla mia gola.
«Lascia andare la ragazza e affrontaci da vero uomo! Cos’è hai paura?» chiese una guardia schernendolo.
«Io paura? Questa è bella!» rise l’assassino stringendomi di più e sentii le sue labbra contro l’orecchio. «Non preoccuparti uccellino voglio solo giocare».
Perché invece non ero affatto preoccupata?
Perché non avevo alcuna paura di quello che poteva farmi?
Perché cavolo mi sentivo.. Al sicuro?
«N-non ho paura.» riuscii a dire mentre guardavo le guardie avvicinarsi sempre più a noi a spada tratta.
«Bene, preparati ad urlare.» mi sussurrò lui e capii che stava sorridendo sentendo le sue labbra allargarsi e coprire una parte più ampia di pelle dietro l’orecchio.
Mi fece girare e per un attimo incrociai i suoi occhi.
Due bellissimi occhi color pece.
Poi sentii le sue braccia forti stringermi la vita e venni caricata sulla sua spalla come un sacco di patate.
«Che fai?» chiesi impaurita gridando.
«Preparati a spiccare il volo uccellino!» disse lui ridendo nuovamente. Agilmente iniziò a saltare da un impalcatura di legno all’altra evitando i sassi che tiravano le guardie per farlo cadere.
Arrivammo sul tetto di un altissimo palazzo che offriva una visione spettacolare di tutta Firenze, le guardie ormai non ci davano più la caccia.
«Come ti è saltato in mente di…» iniziai a dire ma mi fermai come paralizzata appena lui si tolse il cappuccio.
Dio era stupendo!
Due bellissimi occhi color pece così intensi che temevo di sprofondare in quell’oscuro oblio per non tornarci mai più, i suoi capelli neri come il piumaggio di un corvo, i lineamenti erano quelli di un fotomodello.
Damon Salvatore.. Cazzo quell’uomo era la fotocopia di Damon! Il mio Damon! Quello di Fell’s Church che avevo conosciuto nel XXI secolo.
«D-Damon..» sussurrai con voce stupita e lo vidi guardarmi sbalordito «Come conosci il mio nome uccellino?» mi chiese avvicinandosi pericolosamente a me e io istintivamente arretrai.
«Io.. Io..» iniziai a balbettare mentre lo guardavo avvicinarsi deglutendo e indietreggiando sempre di più.
All’improvviso mi manco la terra sotto ai piedi e lanciai un grido essendo sul punto di cadere ma una mano forte mi afferrò il braccio tirandomi di nuovo su.
Sentii gli occhi pizzicarmi per le lacrime di paura.. Il terrore di morire era salito alle stelle in pochi secondi.
«Ti tengo.. Sssh.» sussurrò lui con voce improvvisamente dolce stringendomi a sé e io singhiozzai sul suo petto. Lui mi strinse finché non mi calmai.
Sollevai il viso e non feci neanche in tempo a dire una parola che sentii delle labbra fredde e morbide sulle mie.
Gemetti istantaneamente e schiusi le labbra godendomi quel bacio.
Poi cademmo dal tetto. Abbracciati.

                                                         ***

Mi tirai su dal materasso con uno scatto poggiando la schiena contro la testiera del letto.
Che razza di sogno avevo fatto?
Mi portai una mano sulle labbra.. Quasi mi sembrava di sentire ancora le labbra dell’assassino sulle mie, le labbra di Damon sulle mie.
Mi girai verso la finestra con lentezza quasi esasperante e vidi il luccichio di due occhi neri come la pece.
Mi alzai dal letto andando alla finestra e vidi Damon che mi guardava seduto sul robusto ramo di un albero.
«L’assassino.» sussurrai guardandolo e lui mi sorrise.
Poi al suo posto apparve un corvo dalle lucide piume nere che volò via nella notte.






NDA:
Allora eccomi tornata con un’altra schifosissima One-Shot sui nostri Bamon! Ormai sono la mia droga personale *---*
Visto che di questi tempi sono fissata con il gioco “Assassin’s Creed” ho pensato di farlo in chiave “Diario del Vampiro.”
In pratica qui Damon dopo essere diventato un vampiro diventa l’assassino, un uomo che uccide gli ingiusti e potenti del paese (Nel gioco “Ezio Auditore”.
Spero vi sia piaciuta! Kisses <3 <3
Klaroline99. 

Ps: Questa storia è dedicata a Iosnio90, grazie per avermi spronata a pubblicare <3

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: Klaroline99