Fanfic su attori > Cast Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: HoranIsMySunshine    21/11/2013    2 recensioni
'sei stata l'attesa più lunga della mia vita.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NATHAN'S POV.
'Capisci, Richard? Io non..oh, non ci credo ragazzi, scusatemi, me la sono scordata di nuovo.'
Stana scuote la testa, sbuffando, e le riprese si bloccano, di nuovo. Abbiamo iniziato da poco le riprese dei nuovi episodi di Castle, ma siamo stati costretti a fermarci un sacco di volte perchè lei non riesce a ricordarsi le sue battute. Sono cose che capitano, certo, ma oggi è diverso. Non dico che non sbaglia mai, sul set, ma quando sbaglia, sono sempre quegli errori buffi, divertenti, che a malapena riesci a smettere di riprendere la scena per quanto ridi; oggi invece no, oggi è diverso. Oggi Stana è triste, confusa, scocciata, non so nemmeno io cos'abbia, ma ormai la conosco bene come le mie tasche, e so benissimo che c'è qualcosa che non va.
'ehi, ti va di parlarne?'
'no, va tutto bene, io..io posso farcela'
'Stana, ehi.- le accarezzo una spalla, affettuosamente, come si fa tra amici, e la guardo negli occhi con convinzione.-ti conosco, okay? So che non va tutto bene.'
Sospira, abbassando la testa, e sembra sorridermi, per un secondo, ringraziandomi con gli occhi. Farei di tutto per lei, e se posso aiutarla a stare meglio, o a capire cosa non va, beh, allora non vedo l'ora di farlo.
'okay ragazzi, facciamo tutti una pausa, va bene? ci rivediamo sul set tra un'ora.'
Stana ringrazia gli altri ragazzi del cast, e, con un solo mio cenno del capo, capisce che passerà questa pausa con me.
Ci dirigiamo verso un ristorante italiano, ma non uno qualunque: questo ristorante, nel centro di Los Angeles, è il suo preferito, so che adora mangiare qui. 
Il vento fresco e piacevole del mattino le scompiglia un pò i capelli, mandandoli all'indietro, e mettendo ancora più in risalto il suo viso, e il suo sorriso da bambina, leggermente imbarazzato.
Saluto velocemente il proprietario, vecchio amico di famiglia, e sposto la sedia del tavolo dove Stana mangia di solito, per farla sedere prima di me.
'prego, si accomodi miss Katic'
Ride, divertita, e si mordicchia leggermente il labbro inferiore, sistemandosi i capelli dietro l'orecchio. Amo questi suoi piccoli vizi.
'veramente, io non avrei tanta fame..'
'sssh, ci penso io.'
Le sorrido, avvicinandomi al cameriere, proprio come farebbe Richard Castle: con stile. 
Ordino il suo piatto preferito: ormai la conosco così bene che mi ricordo a memoria quello che mangia, e come mangia in base al suo umore. Per esempio, per una giornata non proprio allegra come oggi, un bel piatto di lasagne le fa subito tornare il sorriso.
E quando dice che non ha fame, mente.
'ecco qua, le sue lasagne, miss Katic'
'Nathan, io..'
'Sssh, non dire che non hai fame, so che menti. Sono sicuro che è solo un brutto scherzo della tristezza. Prova a mangiarne un boccone, okay?'
Sorride, buttando gli occhi al cielo, e inizia a gustare le sue lasagne, immerse nella besciamella, proprio come piacciono a lei. E' bellissima persino quando mangia.
Sono sempre stato convinto che una ragazza del genere -lei in particolare- non abbia bisogno di trucchi, make up, o cose varie, perchè è perfetta anche così, ma in questi casi, in cui la mia teoria si rivela esatta, riesce a lasciarmi senza parole, nemmeno fossi un ragazzino alle prese con il suo primo amore. Beh, non sarà il mio primo amore, ma è sicuramente il più forte che abbia mai provato.
'Beh, menomale che non avevi fame'
Si porta una mano alla bocca, spalancando gli occhi, e io non posso fare a meno di scoppiare a ridere.
'ommioddio scusami, non te ne ho nemmeno offerto un pò..perdonami, davvero, io..'
'ehi, ehi, tranquilla, sono contento di vederti mangiare, significa che stai meglio'
Sorride, un pò imbarazzata, mentre entrambi ci alziamo, per uscire. La pausa è appena iniziata, ma io devo ancora sapere come mai era triste prima.
Stana fa per prendere il portafoglio nella borsa, ma io la blocco, tenendole ferma la mano. Un contatto che mi fa tremare e mi riempie di brividi, nonostante non sia nulla di eccezionale. Le ho solo sfiorato la mano.
'lascia stare, faccio io'
'Nathan, stai scherzando spero, non puoi pagare tu!'
'e chi me lo vieta?'
'io!'
Le sorrido, ironicamente, e mentre mi appoggio con un braccio al bancone, con la mano libera avvicino i soldi alla cassa. Fregata, proprio in stile Castle.
Stana sbuffa, buttando gli occhi al cielo, e io inevitabilmente scoppio a ridere. Le piace averla sempre vinta, ma, semplicemente, a volte con me non può.
La raggiungo, fuori dal ristorante, e le prendo delicatamente un braccio.
'vieni, abbiamo ancora molto tempo prima che la pausa finisca'
'dove vuoi portarmi?'
'vieni, e vedrai. Devi ancora spiegarmi come mai sei triste..cosa credi che ci stia a fare io qui, mh?'
Le porgo la mano, sorridendo, e lei, affondando i suoi meravigliosi occhi verdi dentro i miei, la afferra, con una dolcezza che dovrebbe essere quasi proibita.
Voglio portarla in un posto speciale. Voglio portarla all'altalena, alla nostra altalena. Ci siamo stati moltissime volte per girare delle scene di Castle, ma ci siamo stati spesso anche per parlare, per stare un pò da soli. E anche oggi è così. E' il nostro rifugio, il posto in cui andiamo quando uno dei due ha qualcosa che non va, e ha bisogno dell'altro per ritrovarsi.
Stana si siede sulla sua altalena, tenendosi alle catene che la sorreggono, e, guardando in terra, inizia a dondolarsi lentamente, mentre io mi siedo nell'altalena vicina.
'allora? Posso sapere chi si è permesso di toglierti il sorriso?'
Mi rendo conto di aver forse esagerato, di essermi scoperto troppo, di essermi quasi tradito. Lei non deve sapere quanto sto male ogni volta che mi dice che ha un appuntamento con qualcuno, e non deve sapere quanta voglia avrei di picchiare chinque si permetta di ridurla così, senza sorriso. Non deve sapere che se il fortunato potessi essere io, darei l'anima ogni singolo giorno pur di vederla sempre sorridere. Perchè quando sorride, mi si riempie il cuore. Ma lei ancora non lo sa, e non sembra aver colto pienamente il tono della mia domanda. Meglio così, no?
'non lo so, io..qualche settimana fa ho smesso di uscire con Jason. Non mi piaceva più, era cambiato, mi sentivo sempre in imbarazzo con lui, come se non fossi adatta. E poi, ultimamente mi faceva sentire..usata, ecco. Vivevo ogni giorno come se potesse essere l'ultimo della nostra storia, e passavo ogni singola giornata a pensare che presto mi avrebbe rimpiazzata, e mi avrebbe buttata via, come si fa con  un oggeto vecchio quando non serve più. -stringo i pugni, senza capacitarmi di come qualcuno possa aver spinto una ragazza del genere, così bella, dolce, perfetta, a pensare cose di questo tipo. Come ha potuto un uomo farla sentire così per tutto questo tempo? Evidentemente non si rendeva conto nemmeno lui di cosa aveva.-quando la nostra storia è finita, pensavo che mi avrebbe lasciato indifferente, anzi, che avrei finalmente potuto ricominciare e sentirmi meglio. Ma..non lo so. Non provo più niente per lui, ma sento ancora quelle sensazioni addosso e mi fanno male. Ultimamente, ho iniziato a pensare che non sono nemmeno più all'altezza del mio lavoro. E poi..'
Mi alzo dall'altalena, agitandomi un pò. Nessuno può farla sentire così.
'Stana, ascoltami. Io non conosco questo benedetto Jason, mi chiunque lui sia, non può farti stare così, okay? Tu non puoi pensare di non essere brava nel tuo lavoro, di non essere abbastanza, perchè non è così. Sei un'attrice piena di talento, e non lo dico solo per farti contenta, mi conosci. E poi, sei..-mi interrompo per un secondo, mentre il suo sguardo, leggermente ferito, incrocia il mio, in attesa delle mie prossime parole.-..sì, insomma, sei bellissima. Nessuna è affascinante come te. Nessuna è bella come te. Quando sorridi, io..dai, hai capito. Nessuna è come te, Stana.'
La guardo, lasciando cadere le braccia lungo il corpo, come se per lasciar uscire tutte queste cose- che mi tenevo dentro da anni- avessi fatto una fatica indescrivibile, e solo nel momento in cui sento le sue braccia che mi avvolgono, mi rendo conto che sto piangendo, e che questa è una dichiarazione vera e propria. Una di quelle ch eho sempre pensato non avrei dovuto farle, non ora, non così; una di quelle che mi ero preparato, molte volte, parlando di fronte allo specchio e fingendo che lei fosse lì, quando in realtà ero solo; una di quelle che al massimo le ho fatto nei miei sogni, e ogni volta mi sono svegliato con un sorriso stampato in faccia, unito all'amarezza, perchè sapevo che ciò avevo sognato non sarebbe mai diventato realtà. Se non per qualche scena girata sotto l'occhio attento delle telecamere.
'Nathan'
'dimmi'
Riduce la distanza tra i nostri visi, avvicinando vertiginosamente le labbra alle mie. Riesco persino a sentire il suo respiro.
'ti amo'
'cosa?'
Chiudo per un secondo gli occhi, scuotendo leggermente la testa, per poi tornare  a guardarla negli occhi. Dev'essere un altro dei miei sogni, questo: non può aver davvero detto che mi ama. Lei è troppo per me.
Sorride, arrossendo un pò, ma non stacca gli occhi dai miei, e mi stringe una mano, accarezzandola un pò.
'hai capito benissimo. Sì, insomma..il fatto è che volevo dirtelo da tanto, ma non ho mai avuto il coraggio di farlo. Ho cercato di lasciar perdere, vedermi con altre persone, dimenticarti, ma rivederti ogni giorno sul set mi ha fatto perdere la testa sempre di più,e..tu mi fai stare bene, Nathan, mi fai sentire..bella.'
Vorrei dirle che lei, bella lo è per davvero, vorrei dirle tante altre cose, ma non faccio in tempo, che sento le sue labbra premere dolcemente contro le mie, che la accontentano subito. E ora, non c'è più bisogno di dire nulla.
Sussura un 'grazie' sulle mie labbra, ridendo con me, e mi abbraccia, riprendendo a baciarmi. Per quanto tempo ho aspettato tutto questo, se solo lo sapesse. Ma ora non è importante; l'importante, adesso, è che il momento è arrivato. Lei è tra le mie braccia, come non lo è mai stata fino ad ora, e non importa quanto l'ho aspettata, quanto ho sofferto; l'importante è che adesso, lei è qui.
'e comunque, lo sei'
'cosa?'
Mi guarda con un'aria vagamente interrogativa, curiosa, ma sempre con il suo sorriso accecante e bellissimo sulle labbra.
'bella, lo sei. Eccome se lo sei'
Mi dà un leggero buffetto sulla guancia, mentre io non posso fare a meno di ridere e tenerla stretta a me. E poi baciarla, baciarla ancora. 
Cara Stana Katic, sei stata l'attesa più lunga della mia vita, ma ne è valsa davvero la pena.
Perchè da oggi, io, mi prenderò cura di te.
-
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Castle / Vai alla pagina dell'autore: HoranIsMySunshine