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Autore: Slynguhazza    21/11/2013    4 recensioni
Sapevo benissimo che alla fine mi sarei innamorata di un ragazza così bello, intelligente, divertente e romantico.
Me lo ripetevo sempre, la notte, quando ero avvolta tra le sue braccia calde che mi proteggevano dagli incubi, come un acchiappa sogni made in pakistan.
E ora, non potendolo più baciare, non potendo più sentire il suo corpo combaciare con il mio, me ne sono resa conto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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  ‘Jo, vengo dopo cena. C’è mio fratello a casa e andiamo a mangiare fuori.
- Elena’
Sto aspettando da mezz’ora che l’aereo di mio fratello arrivi.
Mio padre si è comprato il giornale e lo sta leggendo attentamente, alzando ogni due minuti gli occhi per puntarli sullo schermo che mostra l’arrivo degli aerei.
Io fino a pochi minuti fa ascoltavo la musica, poi mi sono stancata e ora fisso le persone in aeroporto.
Odio ogni singola coppietta che si abbraccia eccitata.
Odio ogni singolo bacio che si scambiano.
Non fanno altro che ricordarmi che io e Zayn non potremmo mai avere un futuro.
Forse conoscenti. Forse sconosciuti.
Ma mai amici. Perché non sopporterei stare un giorno come amica con lui.
Io lo voglio come fidanzato.
Io lo voglio tutto per me.
Fisso lo sguardo sullo schermo e vedo che tra due minuti l’aereo di Mike atterrerà.
Non vedo l’ora di abbracciare mio fratello. Lui mi capisce e mi manca terribilmente.
‘Mancano due minuti’ dico, per informare mio padre.
‘Allora chiamo il Giorgio’s per prenotare’ dice, chiudendo il giornale e prendendo il cellulare.
Mi vibra il cellulare nelle mani e sblocco lo schermo per vedere la risposta di Johanna.
‘Okay, tranquilla. Salutami Mike!
- Johanna’
‘Hai paura per gli esami?’ mi chiede mio padre. Mi volto per guardarlo, sorpresa.
‘Certo che no’ rispondo.
‘Ti vedo pensierosa, ultimamente. C’entra qualcosa Zayn?’
Ma perché ogni persona che incontro deve nominare Zayn?
Sospiro. ‘C’entra sempre Zayn’ sussuro. Non posso mantenere un segreto con mio padre. Lui mi capisce al volo.
‘Ma perché non ci parli? Insomma, lui ti ama, Elena. Si vede a un miglio di distanza’
Purtroppo c’è chi sa recitare bene, Papà.
‘Non è così facile come credi, Papà’ dico, invece. ‘Amore mio’ esordisce, prima di mettere un braccio attorno alle mie spalle e stringermi contro di lui.
‘L’amore non è mai facile. Io e tua madre ci siamo rincorsi per anni, prima di stare insieme definitivamente. Ma ce l’abbiamo fatta. Se è vero amore, non muore’
‘Niente è per sempre’
ribatto, riportando il mio sguardo sullo schermo. Un minuto.
‘Sai benissimo che non credo al destino. Se vuoi qualcosa, devi fare di tutto per ottenerla. Se vuoi stare con Zayn, devi fare tu il primo passo, se non lo fa lui’
‘Ma…sono una donna! Gli uomini devono fare il primo passo’
dico, esitante.
Il vero problema è che mi cago sotto.
‘Non siamo più nell’Ottocento, El’
ribatte, ridendo. Sbuffo.
‘Ecco perché hai paura, allora!’
aggiunge qualche secondo dopo, con un sorriso.
‘Ho paura sia perché non ho il coraggio di farmi avanti, sia perché non voglio un suo rifiuto’ ammetto.
‘Sei una persona forte. Hai superato tante cose e ora ti fermi di fronte l’amore?’
‘Ehi, ma a te non piaceva Zayn!’
dico, guardandolo.
Alza le spalle. ‘Veramente mi piace, ma i padri devono sempre opporsi’ Rido.
‘Il volo Los Angeles – New York sta atterrando al gate 4’ annuncia la signorina.
‘Oh, finalmente!’ mio padre si alza e si stiracchia la schiena.
‘Aah, la vecchiaia’ sussuro, alzandomi. ‘Ehi, vedi che ti ho sentito!’ dice lui.
Rido, di nuovo.
Dopo dieci minuti, sono racchiusa nell’abbraccio di mio fratello.
Inspiro profondamente il profumo. La sua acqua di colonia, sempre la stessa e sempre dolce.
‘La mia sorellina’ dice, dandomi un bacio sulla guancia per poi scompigliarmi i capelli.
‘Il mio fratellone!’ dico, dandogli una pacca sul culo. ‘Ahi!’ esclama lui.
Mio padre, in preda alle risate, cerca di parlare.
Come al solito, quando accadono queste situazioni, io e Mike mettiamo le mani sui fianchi e aspettiamo che si calmi. ‘Finito?’ dico, prendendo Mike a braccetto e superando mio padre. ‘Ho io le chiavi della macchina, El’ dice mio padre, raggiungendoci.
‘Ma dai?’ ribatto, ridendo.
Quando siamo in macchina, mio fratello, che è nel sedile del passeggero accanto a mio padre, si gira verso di me.
‘Ah, El’ mi richiama. Alzo lo sguardo dallo schermo del Blackberry e lo fisso negli occhi.
‘Ho trovato una casa a Los Angeles. Vicino alla mia’
dice, eccitato.
‘Ehm, Michael..’
interviene mio padre, ma mio fratello continua a parlare.
‘Due camere da letto, un bagno, una cucina con isola e salotto’
‘Michael, io e Zayn non abbiamo risolto’
dico, seria. L’entusiasmo lascia la sua faccia per fare posto al dispiacere.
‘Come non avete risolto? Mi avevi detto di ieri’
‘Si, ma non è successo niente di che’
lo liquido. ‘Risolverete. E se non fosse, vieni a vivere da me’ dice, girandosi.
‘Ma se la tua è una casa da scapolo!’
protesto, inorridita.
‘Con il tocco di una donna non lo sarà più’ dice, con un tono che non ammette repliche.
Sospiro e guardo la città che mi scorre accanto.








































‘Mamma!’ urlo, avvicinandomi alle scale. Lei si affaccia dal salotto.
‘Che c’è, Elena?’
‘Mi aiuti a scegliere che mettere?’
‘Sto lavorando. Mettiti un jeans e una t-shirt’
 dice, già iniziando a camminare.
‘Stai scherzando? Sai com’è Papà: quando dobbiamo andare in ristoranti importanti come il Giorgio’s dobbiamo vestirci eleganti’
Sento che sospira, molto rumorosamente.
‘Allora mettiti un vestito’
‘Vabbè, ho capito: chiamo Johanna’
dico, incamminandomi in camera mia.
Fisso il letto su cui è disteso mezzo armadio e prendo il cellulare.
Digito il numero della mora. ‘Jo?’
‘Si, El?’
‘Eri impegnata?’
chiedo, dubbiosa.
‘Diciamo di si’
‘Che facevi?’
‘I preliminari con Niall’
dice, sarcastica.
‘Dai, Johanna. E’ urgente’ assumo un tono supplichevole.
‘Sputa il rospo’
dice, sospirando.
‘Dobbiamo andare al Giorgio’s e non ho la più pallida idea di cosa mettere’ dico, tornando a fissare il letto. ‘Vestito?’
‘Non mi va’
‘Gonna con una t-shirt?’
‘Neanche nei tuoi sogni più selvaggi’
‘Camicia e pantaloni?’
‘Esatto!’
urlo, voltandomi verso l’armadio e studiando tutte le camice che ho.
‘Inviami su WhatsApp gli abbinamenti’ dice.
‘Okay, okay’
dico, attaccando.
Tolgo i vestiti dal letto, sistemandoli per bene nell’armadio, e poi abbino camice e pantaloni.
‘Cole!’ urlo, dopo aver abbinato e inviato le foto a Jo.
Dopo solo due secondi irrompe nella mia stanza.
‘Che è successo?’ sussura, con il fiatone.
E’ a petto nudo con un paio di pantaloni neri e una cintura grigia.
‘Mi aiuti?’ dico, mettendo il broncio. ‘Se metti il broncio non resisto’ dice, chiudendo la porta.
‘Allora, quale?’ chiedo, indicandogli i vari completi.
Si mette una mano sul mento e aggrotta le sopracciglia.
‘Questo’
indica un pantalone grigio e una camicia blu.
‘Anche a me piace’
‘Mettilo’
Lo fulmino con lo sguardo.
‘Devo aspettare il parere di Johanna’ ‘Ah, donne’
dice, sospirando e avviandosi verso la porta.
Prima che chiude la porta, riesco a colpirlo sulla schiena con un cuscino, ridendo.
Leggo il messaggio di Johanna, in cui mi suggerisce lo stesso completo che mi ha suggerito Cole.
Mi distendo sul pavimento per cercare le Loubotin bianche che mi hanno regalato i miei zii a Natale, ma vedo una foto fatta da una Polaroid.
La prendo tra le mani e dopo essermi seduta a gambe incrociate sul pavimento, la fisso attentamente.
Sto leggendo sul letto, distesa a pancia in giù, The Last Song di Nicholas Sparks.
Sento qualcuno che bussa alla mia finestra e mi volto.
Zayn mi sorride, con un pacchetto rosso e rigido in mano.
Mi alzo e vado ad aprire la finestra. ‘Cos’è?’ chiedo, mentre entra in camera.
‘Una cosuccia’ dice, facendo spallucce.
Si siede sul letto e mi guarda, tamburellando sul posto accanto al suo, come a invitarmi a sedere.
Come se fosse il
suo letto.
Okay che deve sentirsi a casa sua, ma non così.
Mi siedo e rivolgo il mio sguardo al pacchetto.
‘Dai, Zayn, niente misteri. Sto morendo dalla curiosità’ mi lamento.
‘Pazienza, Forde!’ mi ammonisce. Lo guardo, seria.
‘Okay, lo apro’ dice. Apre il pacchetto ed estrae una scatola media su cui è raffigurata una Polaroid.
‘Mi stai prendendo per il culo, Zayn?’ chiedo, sorpresa.
‘Non è per te. Me l’hanno mandata dall’Inghilterra i miei amici’ dice.
‘Ciò che è mio è tuo e viceversa, no?’ ‘Quando conviene a te’ dice, alzando gli occhi al cielo.
‘Dai, aprila’
dico, agitandomi.
Lui la apre ed esce quella meraviglia dalla scatola. Ho sempre sognato di avere una Polaroid.
Sono affascinata dagli oggetti degli anni passati, anche dai film.
‘E’ bellissima’ sussuro, ammirandola.
‘Facciamo una foto?’ chiede Zayn, guardandomi.
‘Ma sono struccata!’ protesto.
Perché lui anche da appena sveglio sembra un modello mentre io sembro la donna dei gatti dei Simpson, non solo appena sveglia ma sempre?
‘Sei bellissima, finiscila’ dice, prima di prendermi il mento e posare le labbra sulle mie.
Mi gira improvvisamente la testa, come sempre quando Zayn mi bacia.
Sento un click e realizzo che ha appena fatto una foto.
Mi scosto da lui e prendo la fotografia. ‘Wow, è venuta bene’ dico.
‘Grazie ai soggetti’
aggiunge, gongolante.
Gli lancio un’occhiataccia per poi dargli un bacio sulla guancia.
‘Grazie’ sussuro.

Allungo il braccio per posare la foto sul comodino di fronte a me.
Sicuramente sarà caduta nella fretta di fare altre mille foto.
Quel giorno è stato uno dei più belli della mia vita.
Continuo a cercare le scarpe e quando le trovo vado a farmi una doccia.
























































Mi chiedo perché ho così tanta sfortuna.
Ad esempio, ho sempre odiato il posto in mezzo nei sedili posteriori della macchina.
E ora lo odio più che mai.
‘Quant’è bella!’ dice Cole, con voce estasiata.
‘Già. Non ho idea di come conquistarla’
ribatte mio fratello, sconsolato.
Mike sta mostrando a Cole la foto di un’amica di un suo amico di Los Angeles e ci manca poco che Cole si masturbi.
‘La finite tutti e due?’ dico, esasperata. ‘Smettila di lagnarti, non hai più dieci anni’ dice mio fratello, indispettito.
‘Michael, non litigare con tua sorella’ lo ammonisce mio padre.
‘E’ lei che ha iniziato!’
urla, indicandomi. ‘Dio…’ sussuro, alzando gli occhi al cielo.























Mio padre posteggia la macchina di fronte casa e scendiamo.
‘Vado da Niall, ritorno verso mezzanotte’ dico, prima di iniziare a camminare.
‘Stai attenta, cucciolo di panda’ dice Cole.
‘Sicuro, cucciolo di foca assassina’
rispondo.
Sento le risate di Cole e sorrido automaticamente.
Arrivo a casa Horan e suono il campanello. Sento qualcuno correre e delle voci.
La porta si apre e spunta Harry con dietro Louis che lo abbraccia teneramente da dietro.
‘Il diabete, gente’ dico, scansandoli.
‘E’ arrivata la regina!’
urla Louis, rincorrendomi.
‘Inchinatemi a me, brutto plebeo’ dico, puntandogli un dito contro. Lui ride.
Cerco con lo sguardo Zayn, ma non c’è e quindi deduco che è in cucina, dove sento delle voci.
‘Mmh, che profumo’
sussuro.
‘Stiamo preparando i pancake’ dice Harry, prendendomi a braccetto e portandomi in cucina.
‘Come sempre cose molto leggere’ bofonchio. Entrando in cucina, la prima cosa che vedo è la confusione.
Barattoli di nutella, di sciroppo d’acero e marmellata sono messi sul tavolo.
La cucina è completamente sporca. ‘Wow’ dico, apatica.
Quando cuciniamo facciamo sempre un casino del genere.
Alzo lo sguardo dai fornelli e lo punto su Niall che sta cucinando un pancake.
‘Wo, sei arrivata finalmente!’ urla, alzando le mani sporche di farina, con l’intento di abbracciarmi.
‘Stai lontano da me, Niall James Horan. Questi vestiti costano più di quanto tu possa immaginare’ lo ammonisco, indietreggiando.
Ride e mi abbraccia ugualmente, tenendo le mani lontane dalla mia camicia.
‘Sei bellissima!’
urla Johanna, saltellando ed applaudendo contemporaneamente.
Rido, allontanandomi da Niall. ‘Ohw, grazie Jo’ dico.
Mi siedo su uno degli sgabelli dell’isola di casa Horan e fisso i ragazzi lavorare, mentre io e Johanna parliamo.
Quando Zayn mi da le spalle oppure quando sembra che non mi sta guardando, lo guardo. Ha una felpa blu che gli fa risaltare gli occhi castani.
Sospiro, dopo che Johanna mi ha sussurato all’orecchio che devo fare qualcosa.
‘Cosa, Jo? Non posso costringerlo ad amarmi’ sussuro.
‘Non hai niente da perdere. Ormai neanche siete amici’ ribatte.
Faccio un gesto della mano, come se potessi scacciare la conversazione.
Alle undici e mezza, dopo aver mangiato e aver guardato Vacanze Romane, Niall mi chiede di andare a prendere la sua chitarra nella sua camera.
Annuisco, sorridendo. Mi piace quando cantiamo qualche canzone con solo l’accompagnamento della chitarra di Niall.
Raggiunta la stanza di Niall, non mi è difficile individuare la chitarra.
La mette sempre in un angolo, ovviamente dentro la custodia che gli abbiamo regalato pochi mesi fa, dopo aver macchiato l’altra e aver fatto imbestialire Niall.
‘Elena’ sto per prendere la chitarra, quando sento la sua voce chiamarmi.
Mi raddrizzo e mi giro lentamente.
Ha veramente chiamato me? Beh, non vedo nessun altro nella stanza, e poi sono l’unica nella casa che si chiama Elena.
E’ vicino al letto di Niall, i suoi jeans sono a contatto con la coperta blu scuro del letto.
‘Zayn’ sussuro. Dopo settimane i nostri occhi si incontrano, finalmente.
Mi sembra di sprofondare in quei semplici occhi marrone chiaro.
Com’è possibile che riesco a vedere l’oceano in quei comuni occhi castani? Non solo l’oceano.
Vedo tutte le cose belle di questo mondo.
Guardo nei suoi occhi e non penso più ai miei problemi, alla nostra situazione.
E’ come se fossimo ancora amici, ancora finti fidanzati.
‘Mi dispiace di stare in questa situazione. Quindi, vorrei che leggessi questa lettera. Quando sarai da sola, possibilmente’ indica un pezzo di carta sul letto.
Il bianco spicca sul blu. Alzo di nuovo lo sguardo su di lui ma se ne sta andando.
‘Zayn’ dico, ad alta voce. Corro verso la porta ma vedo che è già arrivato in salotto.
Mi fermo, sospirando.
Non posso rincorrerlo, abbracciarlo, respirare il suo profumo e baciarlo davanti agli altri.
Sarebbe troppo intimo. E troppo imbarazzante.
Questa cosa la dobbiamo risolvere noi due. Da soli, senza nessuno a farci da spettatore.
Guardo la lettera.
C’è scritto ‘Elena’ piccolo al centro.
E’ la sua scrittura, la sua scrittura disordinata.

























































































































‘Ciao, Liam!’ saluto il ragazzo dentro la macchina che mi saluta.
E’ mezzanotte e un quarto, e Liam mi ha appena accompagnato a casa.
Non mi sono potuta godere la serata da quando Zayn se n’è andato.
Pensavo solo alla lettera. Sono curiosa di leggerla.
Casa mia ha le luci spente, quindi deduco che sono tutti andati a dormire.
Apro la porta ed entro nel soggiorno.
Accendo le luci e inizio ad aprire la lettera.
Salgo le scale leggendola e arrivo alla mia camera.
Mi siedo sul letto.
‘Ehi, Elena.
Voglio iniziare col dirti cosa ho provato verso te da quando ci conosciamo.
Quando ti ho visto la prima volta, pensavo che Liam mi stesse prendendo in giro: non sembravi la ragazza che aveva passato un’esistenza terribile, ma emanavi forza e simpatia.
Ho iniziato a conoscerti e mi sei sembrata sempre più bella, giorno dopo giorno.
Ogni volta che ti baciavo provavo una strana sensazione.
Pensavo che fosse sbagliato ma allo stesso tempo giusto.
Ogni volta che ti vedevo era come se il sole spuntasse dopo la pioggia.
Ho capito che mi piacevi, e anche tanto.
Ma non volevo innamorarmi, sapevo che la nostra storia non poteva funzionare.
Anche se mi eri vicina, sembravi lontana.
Eri distante, quasi come se io ti dessi fastidio.
Ma nonostante questa ‘distanza’, continuavi a piacermi.
Sempre di più.
A Capodanno, quando eravamo litigati, ho capito di amarti.
Non riuscivo a non pensare ai tuoi occhi, al tuo sorriso, alla tua risata.
Alla sensazione di averti mia, anche se non eri proprio mia.
Quando ti ho confessato, in parte, i miei sentimenti ero al settimo cielo.
Tu ricambiavi, tu mi volevi.
Volevo definire la nostra relazione, ma ho pensato che avrei rovinato tutto.
Ed è stato lo sbaglio più grosso che abbia fatto in diciannove anni di vita.
Ti amavo ed non potevo dire niente ai ragazzi perché sarebbe tutto finito un casino.
Quando hai posto fine al nostro ‘fidanzamento’ ero distrutto.
Dovevo riparare, ma non avevo il coraggio, e così ho iniziato a fare lo stronzo.
Ma dopotutto era colpa mia.
Perché non ti ho detto che volevo iniziare un vero fidanzamento con te.
Ti amo ancora e ti voglio ancora mia.
Non passa giorno che non pensa a te.
E ogni volta che ti vedo è un dolore. Perché non posso toccarti, non posso baciarti, non posso rivolgerti parola.
Ti amo tanto, e questo amore mi distrugge.
Sei l’amore della mia vita. E non esagero.
Sei l’unica a cui appartiene il mio cuore. L’hai nelle tue mani, fai quello che vuoi con esso, ma non distruggerlo.
Sempre tuo, Zayn.’
Alzo la testa, con le lacrime che solcano le mie guance e che macchiano la lettera.
‘Mi ama’ sussuro, sorridendo.
Voglio incontrarlo. Subito.
Voglio vederlo e dirgli che anch’io ricambio i suoi sentimenti, che voglio stare con lui per il resto della mia vita.
Che voglio passare qualsiasi momento con lui e che lui è l’unico ragazzo che ho amato veramente.
Mi alzo, ma realizzo che è tardi e lui starà dormendo. Meglio che lo incontro più tardi, di mattina.
Metto degli short e una canotta e mi metto sotto le coperte.
Tento di dormire, ma non ci riesco.
Continuo a rigirarmi nel letto, ormai sono quasi intrappolata nelle coperte.
In uno scatto di rabbia, mi libero delle coperte e rimango a fissare il soffitto.
Cosa potrei dire a Zayn?






































































































Guardo la sveglia nel comodino.
Sono le quattro di mattina e non ho chiuso occhio.
Mi alzo e metto una felpa.
Apro la finestra e l’aria fredda del mattino mi colpisce.
E’ ancora buio, ma il cielo pian piano si sta schiarendo.
Non posso rimanere in questa stanza, devo vedere Zayn adesso.
Esco fuori dalla finestra e scendo le scale piano, per non farmi sentire dai miei o dai vicini.
Inizio a camminare velocemente.
Okay, i miei mi ucciderebbero se sapessero di questa specie di fuga mattutina, ma non ce la faccio più.
Arrivo a casa di Zayn e vado alla sua finestra.
Prendo dei sassolini dal giardino dei vicini e inizio a lanciarli contro la finestra.
Mi sento come in quei film degli anni Sessanta. Solo che il maschio lo sto interpretando io.
Dopo cinque sassolini, Zayn si affaccia alla finestra.
Ha i capelli in disordine, lo sguardo confuso e addormentato.
Sorrido quando lo vedo e lui fa lo stesso. ‘Apri!’ gli dico, a bassa voce.
‘Un attimo’ dice, e scompare.
Vado alla porta e dopo neanche un minuto Zayn la apre.
‘Buongiorno’ dico, ridendo. Ha i pantaloni da ginnastica ed è a petto nudo.
Mi chiedo se i maschi sentano mai freddo.
‘Mai buongiorno è stato migliore’ sussura, guardandomi.
‘Abbiamo bisogno di parlare’ dico, guardandolo seria.
Non so come mi trattengo dal baciarlo e sussurrargli almeno dieci volte che lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Mi fa entrare e saliamo nella sua stanza. Ci sediamo sul letto e ci guardiamo per vari secondi negli occhi.
‘Zayn, quando ho letto la tua lettera io ero completamente sorpresa. Perché non pensavo che anche tu provassi le stesse cose che provo io per te. Pensavo che fossi l’unica che era costretta ad amare qualcuno che non avrebbe ricambiato. E invece ho letto la tua lettera, tu mi hai detto che ami, che sono l’amore della tua vita. Ti amo anch’io. Decisamente troppo. Non credo che nessuno nella storia abbia amato mai come io amo te’
Lui ride. ‘Sbagliato. Di sicuro io ti amo più di quanto tu ami me’
‘Non voglio iniziare una lite, ma voglio iniziare la nostra vita insieme. Seriamente questa volta’ ‘Allora….’
abbassa lo sguardo sulle mie mani. Le prende e le intreccia alle sue.
‘Beh, allora siamo fidanzati. Veri fidanzati’
dice, alzando lo sguardo e sorridendo.
Dopo qualche minuto, ci stiamo baciando.
‘Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo’ sussuro al suo orecchio.
‘Anch’io, anch’io, anch’io, anch’io, anch’io’
sussura a sua volta, per poi baciarmi il collo.
Dopo aver fatto l’amore, siamo sotto le coperte e giochiamo con le nostre mani intrecciate.
Zayn inizia a baciarmi la spalla e sospiro.
‘Zayn, promettimi una cosa’ sussuro, seria.
Lui mi guarda.
‘Cosa?’
‘Rimani. Per sempre’
dico.
‘Puoi contarci’ dice, prima di darmi un bacio.







 



SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutti.
si, sono ancora viva lol
il terzo superiore è più pesante di tutti delle medie e superiori messi assieme.
alors, siamo arrivati all'ultimo capitolo :(
beh, i zelena stanno insieme. veramente, questa volta AHAH
spero di pubblicare l'epilogo entro natale, perchè mi dispiace tanto di non poter aggiornare come una volta. ma la scuola mi sta uccidendo, infatti mi connetto dal pc solo due o tre volte a settimana per vedere le puntate di the originals e the vampire diaries.

AAAAAAAAAAAAAAH, lunedì esce midnight memories!
anche se già l'ho sentito lool
btw, non vedo l'ora di averlo tra le mani.
e soprattutto non vedo l'ora che esca catching fire cwc 
lo so, non c'entra niente ma....

MENO SEI GIORNI, MENO SEI GIORNI.
aspetto questo film da più di un anno.
okay, basta.

vi voglio bene, grazie per essere state con me fino alla fine e aver sopportato i miei ritardi.
e i miei scleri, ma vabbè.
#peacenlove


twitter - @zaynsbeing
  
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