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Autore: FafiAKOB    21/11/2013    1 recensioni
Harry è un semplicissimo ragazzo di città, che ama stare con i suoi amici, divertirsi, infrangere le regole e andare alle feste.
Tutto normale, no?
Bè, l'unico problema è che è attratto dal suo migliore amico, ma anche dalla sorellina del migliore amico.
Che succederà?
Leggete per scoprirlo, semplice, no?
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Threesome, Triangolo
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Hi, my name is Harry.

Mi alzai dal letto, quella mattina, con la testa ancora confusa e dolorante e la vista appannata. La sera precedente ero stato ad una fantastica festa di una mia compagna di scuola, e ho bevuto parecchio. Non so bene come sono arrivato a casa, non ricordo quasi più niente da quando, poco dopo che sono arrivato, una bellissima ragazza mi ha offerto da bere.

Dopo qualche momento che passai tenendo gli occhi chiusi, mi diressi verso il bagno, barcollando come uno zombie.

Mi guardai allo specchio e feci una smorfia schifata: ero bianco come un cadavere e i miei capelli, ricci e castani, erano in condizioni a dir poco pietose.

Me li misi un po' a posto con le mani e mi spogliai lentamente. Mentre mi levavo la maglietta notai alcuni graffi sul petto e sbuffai rumorosamente. Poi entrai nella doccia e accesi l'acqua. Subito quel getto freddo mi diede fastidio, ma poi chiusi gli occhi e lasciai che l'acqua mi scorresse addosso e liberai la mente da tutti i miliardi di pensieri che mi giravano per la testa.

Bè, in fondo, ero solo un ragazzino di 16 anni, e la mia testa era colma di idee, fantasie, domande su chi fossi e che cosa ci facessi lì.

Dopo aver passato qualche minuto immobile a rilassarmi, mi insaponai lentamente, togliendo le macchie appiccicaticce di alcool che avevo sul petto.

Quando uscì dalla doccia sentì la voce di mia mamma chiamarmi.

-Harry! Harry ti sei alzato vero?-

Presi un respiro profondo prima di risponderle: subito dopo una sbronza sono sempre molto irritabile ed irrascibile.

-Sì mamma, ho appena fatto la doccia, adesso scendo-

Uscì dal bagno con un asciugamano intorno alla vita e mi scompigliai i capelli bagnati con una mano. In quel momento entrò mia sorella Gemma in camera.

-Harry ma che ora hai fatto stanotte? Era tardissimo, mamma per poco non ti beccava- disse in un sussurro avvicinandosi a me

-Lo so, ho fatto tardi, scusami e grazie- le feci un sorriso e anche lei mi sorrise

-Haz sappi che mi devi un grande favore- uscì dalla stanza sorridendo e si chiuse la porta dietro la schiena.

Mi vestì e corsi giù in cucina e corsi davanti al frigo

-Buongiorno mamma- le baciai la fronte e presi il latte.

-Buongiorno Harry, come mai tutta questa dolcezza?- accennò una risata e io le sorrisi mettendo il latte nella tazza.

-Così- feci spallucce e bevvi tutto il latte -Dio, è tardissimo- mi infilai velocemente le scarpe e corsi fuori -Ciao Mà, ciao Gèm-

Di corsa salì sul mio motorino e partì verso la scuola imprecando contro il mio perenne ritardo.

Arrivai a scuola che la campanella era già suonata e quindi mi affrettai a raggiungere la classe in cui si svolgeva biologia.

Entrai in silenzio e tutta la classe mi guardò.

-Oggi abbiamo l'onore di avere il signor Styles con appena due minuti di ritardo- disse ironica la prof Evans. L'ho sempre odiata quella donna. Mi ha sempre rovinato le giornate. Dio, non la sopporto.

Mi sedetti al mio posto, in fondo alla classe e posai, come sempre, i piedi sulle gambe del mio amico Jake.

-Oh jak- gli battei il cinque e mi guardai intorno.

-Amico, ieri sera sei sparito, non ti ho più visto, che fine hai fatto?-

-Sinceramente non ne ho idea, non ricordo niente di ieri sera, zero assoluto- gli sorrisi e poi mi misi ad ascoltare la lezione.

Per quanto io possa sembrare uno di quelli che della scuola non si interessa, oppure uno che infrange sempre le regole e cose simili, sono l'esatto contrario. È vero, non sono il più diligente della classe e potrei infrangere meno regole, ma i miei voti a scuola sono ottimi e anche la condotta.

Alla fine della lezione andai con Katie, la mia migliore amica, verso l'aula in cui si svolgono le lezioni di inglese. Lei è davvero bravissima e quindi molto spesso, durante i temi, lei fa prima il suo e poi il mio.

E infatti, anche quel giorno andò così.

Finì anche quell'ora e uscì dall'edificio scolastico per la ricreazione e andai nel cortile a cercare i miei migliori amici.

Li vidi da lontano: erano nel posto dove stiamo sempre. Vicino ad un grosso albero in un angolino nascosto del giardino. Camminai lentamente verso di loro godendomi gli sguardi delle ragazze, che vanno, modestamente, matte per me. Sono uno dei ragazzi più popolari della scuola, benché sia solo un ragazzo di seconda.

Quando arrivai dai miei compagni con un sorriso enorme stampato sulla faccia saltai sulle spalle di Louis, il mio più grande amico di sempre.

-Hazza- sorrise tenendomi su

-Boo- questo è il soprannome che solo io posso usare con lui. Sono sempre stato molto geloso di Louis, lui è il mio migliore amico, mio e di nessun altro, quindi io dovevo avere dei privilegi. Mi sembra giusto no?

-Amico puzzi d'alcool- rise e scesi dalle sue spalle.

-Davvero? Speriamo che Anne non se ne accorga- Anne è il nome di mia mamma. Non la chiamo mai “mamma” quando sono con i miei amici. Non perchè me ne vergogni, io amo mia mamma e penso che sia una persona fantastica e perfetta, ma non mi è mai venuto da chiamarla mamma davanti agli altri.

-Ciao Harry- il piccolo Niall mi scompigliò i capelli sorridendo.

-Ciao piccolo Niall- risi vedendo la sua espressione passare dal felice e rilassata al innervosita.

-Non mi chiamare piccolo Niall, Styles- sapeva che odiavo essere chiamato per nome.

-Chiamami ancora una volta Styles, e te la faccio pagare- mi avvicinai a lui minaccioso.

--E come me la faresti pagare, Styles?- fece un sorrisetto malizioso e poi scoppiamo entrambi a ridere.

-Quanto sei scemo- gli scompigliai i capelli -Ciao Zà, ciao Lì- sorrisi ai due ragazzi che stavamo parlando appoggiati all'albero

-Oh, ciao amico- sorrise Zayn con la sigaretta fra le labbra.

-Basta fumare Malik- gliela presi e feci un tiro.

-Oh Styles- Louis prese la sigaretta e la spense contro l'albero. -Lo sai che Anne non vuole.-

-Anne non vuole nemmeno che vada alle feste se il giorno dopo c'è scuola, ma tu mi ci accompagni lo stesso- risi vedendo l'espressione sconfitta di Louis e diedi il cinque a Liam.

Parlammo per un pochino finché non suonò la campanella.

-Non ce la posso fare, fisica- sbuffò Louis tristemente.

-Tomlinson, tra dieci minuti, solito posto- gli sorrisi e corsi negli spogliatoi.

Mi cambiai in fretta e raggiunsi i miei compagni in palestra.

Corsi per qualche minuto e poi finsi una storta.

-Styles, vada in infermeria-

-Mi chiamo Harry, grazie- sbuffai andando uscendo dalla palestra zoppicando.

Non appena uscì dal campo visivo del prof corsi sul terrazzo.

Arrivai e vidi subito Louis, coricato sulla panchina che prendeva il sole.

Mi avvicinai piano a lui e mi sedetti per terra vicino alla panchina guardandolo.

-Haz?- sussurrò senza aprire gli occhi.

-Sì- sorrisi.

-Sei in ritardo- guardò l'orologio -Di due minuti- sorrise e si mise seduto.

-Non rompere Tom- risi e mi sedetti affianco a lui.

-Sei sexy con i pantaloni corti- rise.

-Sono sempre sexy io- sorrisi e lo guardai.

-Che si fa?- guardò da un'altra parte sorridendo.

-Non so- mi coricai e posai la testa sulle sue cosce.

-Comodo?- mi guardò e mi fece uno di quei suoi bellissimi sorrisi.

-Certo- sorrisi e chiusi gli occhi.

-Sonno?-

Mugugnai un sì e Louis mi accarezzò piano i ricci.

-Mmh se non faccio qualcosa mi addormento- mi alzai e iniziai a correre per tutto il terrazzo sul tetto della scuola.

-Non correre Styles, poi cadi- rise e si rimise nella posizione in cui lo avevo trovato.

-Tomlinson?- mi avvicinai a lui.

-Dimmi- aprì gli occhi e mi sorrise.

-Dammi un po' un bacio su, è tanto che non me ne dai- sorrisi.

Prese il mio viso tra le mani e mi stampò un tenero bacio sulle labbra.

No, io e Louis non siamo gay.

Ma ci baciamo, ogni tanto.

Così, per dimostrarci affetto.

Mi staccai e gli sorrisi.

-Ecco ora sono sveglio-

-Oggesù, dai andiamo giù- si alzò e corse lontano da me.

-No dai, stiamo ancora un po' qua- lo guardai facendo la faccina tenera che lo addolcisce sempre.

Lui si avvicinò piano a me e mi stampò un altro bacio sulle labbra.

-No Styles- sorrise e corse giù per le scale.

 

 

Dopo ancora un paio dìore la giornata scolastico finì e mi ritrovai con i miei amici fuori dalla scuola.

-Ragazzi, alle 5 da me?- disse Liam di fretta

-Sì Payne, ce lo hai già chiesto tre volte, ora vai da Angy, se no t'ammazza- disse Zayn ridendo.

Liam arrossì e corse dalla ragazza dai lunghi capelli rossi che lo aspettava sorridendo.

-L'amore- disse Louis ridendo.

-Non fare il poeta dai, fai ridere- disse Niall ridacchiando.

Ridemmo tutti e salimmo sulle rispettive moto e partimmo verso casa.

Quando arrivai davanti alla porta di casa vidi mamma che mi aspettava a braccia incrociate.

Ahia.

Brutto segno.

Scesi dalla moto e tolsi il casco.

-Ciao Mà- le sorrisi e lei mi guardò male. Mi avvicinai piano a lei.

-Harry, questo cosa mi significa?- mi fede vedere una grossa bottiglia di vodka vuota.

E mi ricordai.

Tornai a casa, tutto ubriaco la sera precedente, continuando a bere vodka e misi la bottiglia sotto il letto, prima di mettermi a dormire.

-Posso spiegarti- la guardai preoccupato.

-Avanti, spiega- sbuffò entrando in casa arrabbiata -Harry lo sai che non voglio che tu vada alle feste quando hai scuola il giorno dopo, e ti pare di doverlo fare a due settimane dalla fine della scuola?- mi urlò contro.

-Scusa mamma..- sussurrai tenendo la testa bassa.

-Scusa un bel niente, ora vai in camera tua e non esci per una settimana- andò in cucina e la guardai arrabbiato.

-Non puoi non permettermi di uscire, la vita è la mia e faccio quello che dico io- urlai andando da lei.

-Abbassa il tono Harry- gridò avvicinandosi minacciosa a me. -Sono tua madre e tu hai ancora 16 anni. Decido io quello che puoi fare o non puoi fare, capito?-

La guardai arrabbiato e corsi in camera. Sbattei la porta e mi coricai sul letto.

-Harry?- mia sorella mi chiamò bussando alla porta.

-Entra- sussurrai mettendomi un cuscino sulla faccia.

Lei entrò e si chiuse la porta alle spalle. Si avvicinò piano al mio letto e si sedette affianco a me.

-Harry, che è successo?-

-Quando sono tornato avevo una bottiglia di Vodka, l'ho messa sotto il letto ma mi sono dimenticato di buttarla vita- mugugnai.

-Due settimane?-

-Una-

-Bè, è stata gentile-

-Gentile?- mi misi sedere affianco a lei -Ma da che parte stai?-urlai furioso.

-Non sto dalla parte di nessuno Harry, smetti di sentirti la vittima- sbuffò guardandomi.

-Oh andatevene tutte al diavolo- presi il cellulare e corsi fuori dalla camera.

-Harry torna subito qua- urlò mia sorella. Non la ascoltai e corsi fuori di casa, mentre mamma mi urlava esattamente ciò che avevo appena sentito dire da Gemma.

Era incredibile quanto si assomigliassero quelle due.

Corsi più veloce che potevo e mi trovai davanti a casa Tomlinson.

Suonai al campanello e mi trovai poco dopo Louis davanti, in pantaloni di tuta.

-Haz?- mi guardò confuso.

-Lou, posso entrare?- sussurrai col fiatone.

-Certo- si spostò per farmi entrare e mi fiondai dentro.

-Io in quella casa non ci torno mai più- sbuffai coricandomi sul divano.

-L'hai già detto mille volte, e poi, dopo meno di mezz'ora, eri davanti alla porta di casa che chiedevi scusa a mamma, ma soprattutto a Gemma. Quante settimane?-

-Una, ma dopo questa, se diventano 11 è perchè è gentile- lo guardai e lui si sedette affianco a me.

-Harry, devi imparare a calmarti e a non parlare così a tua sorella e ad Anne. Loro ti amano, e se ti sgridano o ti dicono qualcosa è solo perchè vogliono il tuo bene-

-Anne non vuole il mio bene, mi rinchiude in casa, che razza di madre sei se fai così?- lo guardai sconsolato.

-E' una mamma che vuole farti capire che le regole che ti da, sono da rispettare, perchè sono regole di vita, regole semplici da rispettare- fece spallucce.

-Ma Lou, una settimana senza uscire- sbuffai.

-Magari sarà la buona volta che imparerai ad ascoltarla.- mentre finiva la frase sentì il telefono vibrare in tasca. Lo tirai fuori e vidi il nome di mia mamma lampeggiare sullo schermo.

-Pronto- risposi secco avvicinando il telefono all'orecchio.

-Metti il vivavoce- mimò Louis in silenzio e feci come diceva.

-Harry, la settimana è raddoppiata ovviamente e ringrazia Louis perchè ti sta parlando, se non ci fosse quel ragazzo non so come faresti. Bè, più tardi torni, più le settimane aumentano. Ciao tesoro- chiuse la chiamata.

-Io adoro tua mamma- sorrise Louis. Lo fulminai con lo sguardo.

-Scherzi? Due settimane.- sbuffai -Meglio se torno a casa- mi alzai e mi diressi verso la porta -Grazie Lou, grazie di tutto- lo guardai e gli sorrisi.

-Figurati riccio- si avvicinò a me e aprì le braccia. Capì il messaggio e mi ci buttai dentro. Lui mi strinse forte a se. -Piccolo Haz, Anne ti ama, vuole il meglio per te- sussurrò accarezzandomi la schiena.

-Lo so...- sussurrai tenendo la testa sulla sua spalla.

Lui è nettamente più basso di me, anche se ha 3 anni in più di me.

-Dai vai a casa- mi baciò la fronte e mi sorrise.

-Grazie ancora Lou- sorrisi e gli stampai un bacio sulle labbra.

-Lo sapevo che Harry era gay- disse Lottie, la sorella minore di Louis, ridendo.

-Lottie taci un pò- disse Louis annoiato.

-I miei piccoli gay- ci abbracciò e mi baciò la guancia.

-Non siamo gay stupida- risi.

-Nono- sorrise. Quanto è bella quella ragazza?

-Taci piccola- le sorrisi dolcemente. Lei mi guardò incantata finchè Louis non la scrollò.

-Terra chiama Lottie, ma quando te la fai passare sta cotta idiota per Harry? Dio quanto non sopporto in ragazzi dai 17 in giù- sospirò annoiato.

-Grazie Tomlinson- risi.

-Ma tu non sei un sedicenne qualunque, tu sei Harry Edward Styles- sorrise.

-Lo so che sono speciale- risi.

-Hai litigato con Anne e Gemma?- chiese Lottie.

-Sì Lot, sta volta non la sopporto più Gemma-

-Poverina- fece spallucce -Ti copre sempre-

-Solo perchè copre sempre te quando ti porti a letto i ragazzi non vuol dire che sia simpatica- sussurrai al suo orecchio. Vidi che era arrossita non poco e la baciai. Ma non uno di quei baci che mi do con Lou, un bacio più vero. Lottie mi attrae parecchio, trovo che sia una ragazza bellissima ed è anche molto molto simpatica.

Continuai a baciarla finchè Louis non ci staccò con forza.

-Eddai Styles, va a casa-mi spinse fuori dalla porta.

-Lot, alle 7- le feci l'occhiolino e corsi via.

Quando arrivai a casa mamma mi fece una lunga e noiosissima ramanzina, ma alla fine mi tolse la punizione.

Saltellai felicemente in camera e presi il telefono.

Chiamai Lottie.

-Haz?-

-Ciao Piccola- sorrisi quando mi rispose, come se potesse vedermi.

-Eri serio?-

-Certo-

-Con Louis come faccio?- sussurrò.

-Non lo so, trova una scusa.-

-Non mi crederà mai-

-Vengo io da te, alle 10-

-Perfetto-

-Vado piccola, a stasera-

-Ciao amore- chiuse la chiamata e saltellai felicemente in bagno.

Mi guardai allo specchio e sorrisi.

Si prospettava una bella serata.

 

 

 

Buonasera a tutti. Questa è una delle mie FF meglio riuscite.

Ad una recensione, continuo.

Dai su, una piccola recensione.

Love ya. 

  
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