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Autore: Scarlett Rose    21/11/2013    1 recensioni
Nel silenzio della cripta della Basilica di San Pietro una figura scivola silenziosa tra i corridoi di marmo. Ha un messaggio che deve consegnare e sa che è attesa da molto, molto tempo.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Seth Nightroad
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il gruppo di turisti parlotta a bassa voce, scattando fotografie a raffica negli antichi sotterranei dell'enorme chiesa di S. Pietro, mentre la loro guida, una giovane novizia forse prossima a vestire il velo che la renderà una suora a tutti gli effetti, illustra la storia di quelle pietre millenarie. Dal fondo del gruppo, una ragazzina ascolta assorta inclinando la testa verso l'alto il più possibile, quasi inarcandosi, per riuscire a scorgere i soffitti di pietra che ricambiano lo sguardo benevoli, dall'alto dei loro secoli di storia.

La comitiva prosegue la visita che ora li condurrà nuovamente verso l'alto, per ammirare l'altare maggiore della basilica, e nessuno nota la figuretta che improvvisamente si è staccata dal gruppo ed è trotterellata in senso opposto, addentrandosi ancor più nelle viscere della basilica.

Si dirige giù, avvolta in un buio che non è affatto tale per i suoi occhi, scendendo un gradino dopo l'altro della stretta e ripida scalinata sotterranea.

All'improvviso la strettoia si apre in uno spazio ampissimo, punteggiato qua e là da parallelepipedi di marmo intarsiato.

Tombe. Ce ne saranno almeno un centinaio, ma lei sa quale cercare, riflette camminando colonna dopo colonna.

È posta al centro esatto dell'immensa sala semi - avvolta dall'oscurità e non reca alcuna iscrizione, ma solo un nome e una data così lontana nel tempo da non sembrare neppure vera.

La fanciulla si avvicina salendo i due gradini che la innalzano dal suolo e pone i palmi candidi sulla lastra fredda, fissando a lungo la scritta, senza neppure sbattere le palpebre.

Poi, quasi senza accorgersene, posa la guancia sul marmo e rimane immobile.

Qualcosa nella sua memoria riaffiora con un guizzo repentino e lei chiude gli occhi per rincorrerlo. È più una sensazione che un vero ricordo: profumo di spezie, lunghissime trecce ramate, un bianco morbido e protettivo che la culla, una canzone cantata per lei e persa nel tempo.

Preme la guancia più forte contro la superficie dura, non vuole che quel senso di sicurezza e di nostalgia le sfugga troppo presto fra le dita. Nella sua vita scorre sempre tutto troppo veloce. Voci, volti, incontri si affastellano senza che possa parteciparvi davvero, perchè quando cerca di afferrarli sono già andati via.

Sono già diventati passato.

Quando c'era lei, pensa la ragazzina, era tutto diverso. Erano una famiglia, allora. Sapeva che loro non sarebbero svaniti. Loro erano eterni.

Una parola tanto piccola per descrivere una cosa tanto grande e troppe volte spaventosa, ma che riassumeva perfettamente il loro status quo.

Allora non aveva compreso che essere immortali non significava essere indistruttibili.

E la ragazzina con la testa posata sulla tomba antica era andata in mille pezzi molte volte.

Quando credeva che lei li avesse traditi, schierandosi con una razza indegna.

Quando aveva capito di aver sbagliato a giudicarla.

Quando si era resa conto di non potersi più scusare perchè lei non c'era più.

Quando aveva visto i suoi due fratelli tentare di uccidersi a vicenda.

Quando aveva rinunciato al suo nome per assumere un titolo regale e pomposo, sacrificio che si era accollata per tentare di porre rimedio a ciò che aveva fatto in passato.

Eppure, per non tradire la sua memoria lei era andata avanti ogni volta, senza cedere alla paura e a testa alta.

Ormai non è più una bambina da tanto tempo, nonostante il suo aspetto, ma oggi si è concessa un lusso che non pensava di meritarsi né di potersi permettere.

È andata a trovarla, sa che non conta il ritardo del suo gesto, perchè alla fine ce l'ha fatta ed è questa la cosa importante.

È andata da lei ed ora può dirle una cosa che le preme sul petto da secoli. Da domani tornerà sul suo trono, ma oggi è nuovamente solo una ragazzina con un messaggio per una delle due persone che ha più amato nella sua lunghissima vita.

Lilith.” piange Seth, mentre le lacrime le scorrono lungo le guance magre e si adagiano sul marmo “Non preoccuparti, Lilith, dormi tranquilla, qui va tutto bene. Ci penso io a fare la guardia sulla Terra. Buon compleanno.”.

 

 

 

 

 

 

 

Note: ebbene sì, momento nostalgia modalità ON. Spero vi sia piaciuta, ho immaginato che questo episodio avvenga molti anni dopo la fine di “Trinity Blood (manga ed anime), con una Seth che riesce ad andare a trovare sua sorella, Lilith appunto, per annunciarle la fine delle ostilità tra Terran e Metuselah. Ovviamente, la seconda persona che l'imperatrice ama di più al mondo è suo fratello Abel.

Eventuali commenti sono più che graditi!

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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