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Autore: TheSwordmaster    21/11/2013    3 recensioni
Hail to all folks!
E' con orgoglio che vi presento il primo capitolo della saga di "the pokemon genesis".
Il titolo parla chiaro, infatti questa sarà una versione un po' personalizzata di come sono andati i fatti all'esordio del pokemondo e non solo, che voi tutti conoscete e in questo primo capitolo verrà descritta la nascita del pokemon Alfa... eh sì, proprio Arceus!
In ogni modo spero voi possiate sentire, leggendo, quello che ho provato io scrivendo.
Buona lettura!
-TheSwordmaster
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Prima di iniziare a leggere vorrei consigliarvi queste due canzoni, che a mio modesto parere suonerebbero semplicemente epiche su questo tema (sono già epiche di loro perlopiù, quindi!)
http://www.youtube.com/watch?v=xLKd2U8YLG8
http://www.youtube.com/watch?v=v2bUSSn1YuI
eccole qua, la seconda in particolare crea un'atmosfera da "dal caos all'eternita'" ;) "la prima invece in tema creazione"
buon ascolto e buona lettura!

 



IL GRANDE ESORDIO
 
 
Premessa sulle 18 Lastre del Potere
 
 
Si narra che successivamente alla separazione di Mew da Arceus, verificatasi a causa della violenta ira che scaturì da quest’ultimo, la Creatura Primordiale ricreò lo Spazio Origine, disintegratosi al momento della formidabile esplosione che conseguì tale Grande Scissione. Tuttavia, di questa primeva dimensione, rimasero 18 frammenti, ancora impregnati dell’essenza del potere primordiale di Arceus liberata quand’egli per la prima volta modellò lo Spazio Origine, ed uno ad uno, questi frammenti si ricongiunsero al loro creatore, il quale da ognuno di essi trasse diversi nuovi poteri.
La cosa può suonare bizzarra, poiché queste Lastre del Potere (questo il nome conferito loro da Arceus), erano composte di energia proveniente dall’Essere Primordiale stesso. Eppure, durante la distruzione dello Spazio Origine, la loro natura venne alterata dal nuovo arcano potere che si liberò dalla separazione dell’Alpha nelle due creature e ciò espanse e modificò il potere di cui erano colme. Grazie ad esse, Arceus poteva mutare a piacimento il suo essere, acquisendo caratteristiche e poteri diversi a seconda della lastra di cui stava usufruendo in quel determinato momento. Questi frammenti tuttavia non reagivano in una qualche maniera particolare nei confronti di Mew, il quale ne lasciò il potere sotto il controllo dell’altro, poiché evidentemente nella grande opera della nascita dell’Universo, il suo compito, doveva essere svolto senza ricorrere all’ausilio di altri mezzi esterni.
 
Vedremo come fu proprio in merito al sostegno di queste 18 Lastre del Potere che Arceus insieme a Mew compì un ulteriore enorme passo avanti verso il completamento del Disegno della nascita dell’Universo.

 
Fine della premessa sulle Lastre del Potere
 
 
Successivamente all’evento della scissione dei due Esseri Superiori, piano piano Arceus iniziò sempre più a dilettarsi nell’affinare e maneggiare le sue qualità divine con maggiore cura e dedizione ed imparò a controllare i suoi poteri e ad esorcizzare gli attacchi d’ira che gli montavano in petto quando falliva in qualche suo intento. Ora, un po’ come un ragazzo che crescendo, da adolescente tutto pimpante, si trasforma lentamente in una persona adulta e giudiziosa, aveva acquisito molta più maturità e buon senso e nella creazione delle sue opere, gestiva i suoi poteri con la massima serietà, imponendo il suo volere in modo deciso e razionale, evitando di strafare.
Non si poteva dire lo stesso invece per il piccolo Mew. Pestifero e giocoso, continuava a fare uso dei suoi poteri senza giudizio, al puro scopo di divertirsi, spensierato e frivolo come un cucciolo.
 
Accadde così che una volta, Arceus, che stava tranquillamente dedicandosi al perfezionamento delle sue arti come era ormai diventata consuetudine, decise di cimentarsi in un’impresa alternativa rispetto a tutte le altre che aveva deciso d’intraprendere e svolgere con perizia fino a quel momento. Sedeva in silenzio, meditando profondamente, con gli occhi chiusi e il respiro lento e regolare, innanzi a un oggetto indefinibilmente piccolo, microscopico, alimentato continuamente dalle tumultuose acque del suo fiume di pensieri, nel quale stava convogliando anche l’energia delle 18 Lastre, mantenendo questo punto indefinibile stabile e vivo, come un fuoco danzante che viene costantemente alimentato dalla legna, che ne previene l’estinzione e permette alle sue fiamme di continuare ad ardere e a brillare con foga, squarciando l’oscurità.
Senza saperlo, il Primevo stava però facendo affluire e concentrare in quell’inclassificabile minuscola entità, una quantità macroscopica di energia che avrebbe faticato a reprimere  se si fosse malauguratamente liberata, tuttavia Arceus amava molto mettersi alla prova e verificare fino a che punto potesse spingersi lambendo il confine dei propri limiti, che agognava da sempre di espandere passo dopo passo fino ad abbatterli, così da arrivare al punto di non dover avere più nulla da temere di se stesso e delle sue arti. Sarebbe stato sufficiente un solo attimo di distrazione e… tutto sarebbe saltato, ma Arceus continuava con tranquillità e sicurezza la sua opera, sicuro di aver tutto sotto controllo…


<>


Qualcosa interruppe bruscamente quella quiete congelata.
Mew, che già da un po’ stava osservando seduto proprio lì di fronte, incantato e incuriosito, quello su cui l’altra Creatura si stava concentrando, balzò in avanti di scatto gridando, senza preavviso, e con sorriso vivace allungò pericolosamente la zampina verso il punto di materia concentrata, per provare a toccarlo. L’Alpha riscossosi di botta dalla catalessi, sgranò gli occhi per lo stupore di vedere il gattino rosa saltargli addosso in quel modo così inaspettato e irruento e non ebbe tempo di prevenire il disastro: l’indice della zampina destra di Mew sfiorò inesorabilmente il frutto del suo lavoro.
E tutto si svolse in una frazione di secondo.
Un fascio di luce dal candore accecante scaturì dall’atomo e un boato assordante colmò l’aria, fino a un istante prima calma e pacifica, ma contemporaneamente così carica di tensione da poterla tagliare con la lama di un coltello.
Arceus, sebbene colto alla sprovvista, per tutto il tempo aveva tenuto le orecchie dritte, nell’eventualità che qualcosa, mentre stava lavorando, avesse potuto scatenare il peggio e grazie alla scattante prontezza di riflessi riuscì ad innalzare giusto in tempo uno scudo protettivo che riuscisse a proteggere lui e il suo compagno dalla violentissima esplosione e dalla morte. Tuttavia, come previsto, Arceus dovette fare appello a tutte le sue forze per reprimere quell’onda assassina d’energia, con uno sforzo quasi letale perfino per lui, l’Essere Primordiale.
Così come si era innescata, l’esplosione cessò, e nulla scampò alla sua furia devastatrice, neppure la Vacuità; solamente le due Creature e la piccola porzione di Spazio Origine in cui erano situati riuscirono a salvarsi dalla strage. Il piccolo Mew, che durante quegli attimi rapidissimi era rimasto attonito, stretto ad Arceus, protetto dal suo scudo, solo dopo parecchi secondi riaprì con lentezza esasperante gli occhi celesti e con timore di ciò che gli si sarebbe potuto presentare davanti, si azzardò a guardare.
E il paesaggio che gli si mostrò lo lasciò ancora più sbigottito.
Non c’era più l’opprimente e incolore Vuoto, che inghiotte e oblia tutto, oltre ai confini dello Spazio Origine, che ora si era ridotto a pochi metri quadrati d’estensione. Particelle, atomi, perfino qualche principio di polveri finissime che l’Essere della Vita riusciva a percepire grazie all’acutissima ed innata vista, occupavano in modo caotico e disordinato uno spazio infinitamente enorme, del quale non si vedevano i confini.


Spazio


Col passare del tempo queste componenti microscopiche andarono sempre più espandendosi ed allontanandosi dal punto dell’esplosione, aggregandosi in composti più densi e grandi e lo spazio andava divenendo sempre più inconcepibilmente vasto.


Tempo


Mew, sempre più a bocca aperta, continuava a rimirare quello spettacolo dalla bellezza indescrivibile con gli occhioni cerulei sbarrati e adoranti, e quella vista lo prese in tal modo che per un attimo quasi si dimenticò del suo compagno che giaceva accanto a lui. Nonostante durò poco più di un secondo, lo sforzo che Arceus compì nell’atto di proteggere entrambi fu tale, che lo lasciò totalmente svuotato di ogni energia e incapace persino di reggersi sulle zampe, ma almeno era ancora vivo.
Il piccolo Mew si costrinse a scollare lo sguardo dal paesaggio che li circondava e si chinò, visibilmente preoccupato, verso il compagno a terra vicino a lui e gli chiese perdono per l’atto di pura incoscienza che non aveva saputo reprimere che aveva compiuto e per tutto ciò che ne conseguì, che stravolse completamente la loro dimensione, che l’Alpha aveva creato con tanta dedizione. Arceus tuttavia non pareva arrabbiato, al contrario, sorrideva al compagno, che si affrettò a rincuorare. Egli, infatti, lungi andava progettando e disegnando nella sua mente quel momento, quell’agognato attimo che precedeva ogni evento e che avrebbe stabilito il grande esordio della creazione della sua magnifica Opera, l’Universo, inaugurato dall’iniziare dello scorrer del Tempo e dall’espandersi dello Spazio, due componenti che si sarebbero rivelate di trascendentale importanza per mantenere l’equilibrio tra le miriadi di mondi che da lì in avanti sarebbero lentamente andati sviluppandosi fino ad arrivare a costituire un’unica grande entità. Per questo infatti ringraziò Mew di cuore, perché senza il suo, sebbene inaspettato, intervento, tutto quello non si sarebbe mai verificato, poiché nemmeno l’Alpha stesso era a coscienza dell’ingrediente che avrebbe innescato il fenomeno d’esplosione primordiale, anche se da subito aveva saputo che in qualche modo da quel piccolo granello d’energia  sarebbe dipesa ogni cosa. E a quanto pare quell’ingrediente mancante consisteva proprio nel mistico tocco del piccolo Mew stesso, e questo l’Alpha avrebbe dovuto prevederlo, essendo loro due pur sempre un’unica verità separata in due corpi differenti.
Ma adesso Arceus era esausto e anche i suoi poteri si erano drasticamente indeboliti e sentiva che non sarebbe stato in grado di continuare a coltivare la sua opera e certamente tale compito sarebbe risultato troppo oneroso e gravoso per Mew da solo, così la sua mente, elaborò un nuovo disegno, assolutamente inaspettato, e impose ancora una volta il suo volere, quest’ultimo rimasto quello di sempre, ferreo e onnipotente. Ed Egli disse a Mew:


“La mia mente e il mio corpo sono stati duramente messi alla prova , i miei limiti valicati, e ciò mi rende incapace, mio malgrado, di completare e custodire questo nuovo Universo come avevo nei miei pensieri programmato, e tu nemmeno, anche se disponi del pieno delle tue forze, puoi coltivarne la crescita da solo, creatura Mew, tuttavia la mia volontà non è stata scalfita e la farò valere un’ultima volta prima di cadere nel profondo sonno che ripristinerà le mie forze e il mio potere, donando nuovo vigore alla mia mente e alle mie membra, e dal quale mi desterò alla fine dei giorni per mettere conclusione alla mia Opera di Creazione. Decido perciò di affidare il controllo dello Spazio e del Tempo a due nuove creature, che al mio posto ne saranno eterni guardiani, che s’aiuteranno vicendevolmente per mantenere in equilibrio l’Universo e permettere a quest’ultimo di svilupparsi e prosperare nella pace, fino a che questi non diventerà vastissimo e sempre più rigoglioso e splendente giorno dopo giorno.”


Pronunciate queste ultime parole con solennità, Mew sollevato e con la pace nuovamente nel cuore disse:


“Così sia fatto.”


Allora Arceus, rimessosi con fatica sulle quattro zampe, prese una roccia ferrosa e un frammento di ghiaccio e li pose innanzi a se, tra lui e l’altro Essere Superiore, che con espressione solenne stava attendendo in posizione.
E le loro menti si fusero, vigorose e accese, rilucendo dell’indescrivibile essenza della primordiale realtà che erano, e lo spazio tutt’attorno ne fu colmato, riecheggiando di tale frequenza, che trascende l’udito, baluginando di tale luce, fiamma perpetua che adombra qualsiasi altro lume; i secondi scanditi dallo scorrere incessante del tempo parvero alternarsi fra loro tremando.
Durante il processo, Arceus fece appello a tutte le energie che gli erano rimaste in corpo, traendo ulteriore sostegno dalle 18 Lastre del Potere e tra queste, in particolare, ne sollecitò una in modo più intenso, quella che oggi noi comunemente chiamiamo Lastradrakon, il cui grande potere affluì nella roccia e nel ghiaccio, che investite da tanta energia, si alterarono, divenendo rispettivamente acciaio e acqua.
Dopo quella che parve un’infinità, le menti dei due Esseri Superiori si prepararono finalmente per disgiungersi di nuovo; mancava solo un ultimo requisito per terminare la nascita dei due futuri Guardiani: il tocco di Mew. Il gattino rosa allora riaprì gli occhi e magistralmente sollevò entrambe le zampine anteriori e senza troppe formalità le posò sui due materiali. Questi, al contatto, irradiarono immediatamente un tenue bagliore roseo e blu, che con un boato divenne luce accecante. A quel punto anche il Primevo aprì gli occhi e con un imponente colpo della zampa sinistra fece cessare all’istante il flusso d’energia primordiale, separando definitivamente la sua mente da quella di Mew, e lo spazio tutt’intorno, ritornò spettralmente silenzioso e quieto.
Due uova, due uova uguali a quello da cui nacque lui, stavano sospese in aria di fronte ad egli e a l’altra Creatura, calde e pulsanti di vita, dalle quali sarebbero presto nati i suoi successori, continuatori della sua Opera,
i suoi figli.



Salve a tutti lettori!!! so che nei capitoli precedenti non avevo mai lasciato spazio per l'angolo dell'autore, ma stavolta ho deciso di dedicarvi qualche riga! (in realtà andavo sempre di fretta e finivo per dimenticarmi XD [non che adesso sia da meno]). Anzi tutto spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto, anche perché in alcune parti non mi convince molto, e che continuerete a seguirmi, magari facendomi sapere anche il vostro parere a riguardo lasciando una piccola recensione
:)
(e se siete stati così folli da leggere ascoltando contemporaneamente anche una delle due canzoni che ho linkato in cima al capitolo, beh avete tutta la mia stima! XD).
Comunque tenetevi saldi, perché nel prossimo capitolo ci sarà un sacco di movimento ;)
Abbraccione a tutti voi!
-TheSwordmaster


   
  
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