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Autore: Adriane    22/11/2013    0 recensioni
''Quel giorno Nora non l'avrebbe mai dimenticato. Mai. Era segnato nel suo cuore, anzi nella sua memoria, definitivamente''
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marcie Millar, Nora Grey, Patch Cipriano
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Quel giorno Nora non l'avrebbe mai dimenticato. Mai. Era segnato nel suo cuore, anzi nella sua memoria definitivamente.

La mattina di quel fatidico giorno, Nora e Patch stavano passeggiando per le strade di Portland, abbracciati e contenti del fatto che Jules, ovvero Chauncey Langeaias, ovvero suo parente lontano, sia morto. Dopo qualche minuto si fermarono da  Enzo a mangiare dei cannoli alla crema che Vee amava tanto. A Nora non piaceva tanto mangiare, ma quel giorno era felice. Felice di stare con lui, finalmente in pace.

Nora e Patch si sedettero su un tavolino vicino alle finestre del locale, dal quale si poteva ammirare la spiaggia e l'oceano blu notte. Qualche tavolo più in là c'erano Marcie e altri due ragazzi, probabilmente due nuove ''conquiste'' con i quali non si sa cosa lei avrebbe fatto, anzi Nora non voleva pensarci. Marcie si accorse di Nora pochi istanti dopo e la salutò. Nora ne fu colpita, ma poco dopo quel cenno con la mano si trasformò in un dito medio. Nora le sorrise. Le sembrava troppo strano che Marcie la salutasse.
A fine pomeriggio, verso la sera, Patch e Nora fecero un'ultima passeggiata sotto le stelle. A Nora sembrava un sogno stare tra le braccia del ragazzo che amava, poterlo baciare, toccare e respirare la stessa aria. Dopo ''l'incidente'' con Jules pensava che sarebbe morta, invece era lì. Ad un certo punto Patch si fermò.

''Che succede?'' chiese Nora allarmata.
''Ci guardano'' disse lui silenziosamente, quasi un sussuro.
''Chi?'' chiese lei, ma Patch non rispose.
Nora parlò di nuovo. ''Chi ci guarda? Patch, rispondi!''
''Gli arcangeli. Non sono contenti della nostra relazione'' rispose lui sussurando di nuovo.
''Cosa...?'' chiese lei.
''Senti Nora, adesso scappa. Scappa più veloce che puoi. Loro vogliono me, e oggi non si faranno scrupoli'' disse Patch, questa volta nella sua mente. Lui poteva parlarle nella mente ogni volta che desiderasse. Era un vantaggio degli angeli.
''Non posso lasciarti da solo! Non vado da nessuna parte!'' urlò lei.
''Corri e basta!'' urlò Patch nella sua mente.
A quel punto Nora non seppe più che fare, ma seguì il suo cuore. Non scappò. Non poteva lasciare il suo amato lì da solo a combattere.
''Combatterò con te'' disse infine.
''Nora sei stupida? Ti uccideranno!'' rispose agitato lui.
''Uccideranno anche te!'' rispose urlando lei.
''Ci rivedremo, te lo prometto. Ci rivedremo'' disse lui, anche se sapeva benissimo che non era così. Gli arcangeli non avrebbero ucciso Patch: l'avrebbero mandato all'inferno. Il peggiore dei posti, il peggiore dove passare il resto dell'eternità. Ma ormai non ci poteva fare niente. Gli angeli avevano un severissimo regolamento, e lui l'aveva infranto.
Patch guardò Nora per alcuni attimi, infine le prese le mani e le baciò.
''Vattene, non sarai sola, te lo prometto, ci rivedremo'' le inviò Patch nella mente. ''Adesso corri più che puoi, non ti faranno del male se non combatterai contro di loro''
A quel punto Nora iniziò a piangere. Lei sapeva che non l'avrebbe mai più visto, sapeva che avrebbe perso l'amore della sua vita. Ama Patch con tutta sé stessa, perciò fece come ha detto. Corse, corse più veloce del vento. Corse con tutt le forze che le rimanevano, mentre lacrime e lacrime cadevano sulle sue guance. Corse per metri, chilometri, senza guardarsi indietro. Dopo minuti, che le sembravano ore, si fermò. Prese tutto il coraggio che le era rimasto e si girò, si girò verso il luogo in cui aveva lasciato Patch. Era notte e buio, ma nel cielo vide una luce abbagliante che saliva sempre di più. Gruppi di ali maestose si dirigevano nel cielo, e al centro c'erano enormi ali nere come il carbone, come gli occhi di Patch. Era lui.

Nora a quel punto crollò a terra e pianse tutta la notte, pianse così tanto che esaurì completamente le lacrime nel suo corpo. Infine, verso l'alba, chiamò Vee.
''Pronto? Nora?'' chiese l'amica. ''Dove sei tua madre ti ha cercato tutta la notte! Non rispondevi al telefono. Che è successo?''
Ma Nora non rispo
se.
Vee capì. ''Dove sei? ti vengo a prendere''

  
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