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Autore: pikaendpichu98    23/11/2013    1 recensioni
A tutti gli utenti sardi,e a metà della mia famiglia, che è laggiù... resistete!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Distesa a terra, fissa il vuoto.
Lo sguardo vitreo vaga sul cielo grigio, le gocce di pioggia le punzecchiano il viso come tanti aghi sottili.
Un dolore diffuso e costante le aleggia in tutto il corpo, diventando più intenso, quasi pulsante, in corrispondenza dei lividi che affiorano sulla pelle abbronzata.
Si riscuote, decidendo di alzarsi in piedi e reagire.
Trae un profondo respiro , sa che lo sforzo di mettersi a sedere sarà duro per i suoi muscoli, devastati dalle ferite.
Come i polmoni si dilatano un bruciore infernale, come può causarlo solo la potenza devastante della natura, le attanaglia il petto, si sente come trapassare la carne da una lama.
Vinta da quel supplizio riappoggia il capo pregno d’acqua sul terreno, per poi inclinarlo abbastanza da scorgere meglio la ferita, non ancora divenuta cicatrice, che le sfregia trasversalmente il petto, la causa di quell’agonia.
Per un istante i suoi occhi indugiano nello spazio che la circonda alla ricerca di qualcuno che possa soccorrerla, ma poi, quasi irritata da quel pensiero, li richiude ; le sopracciglia le disegnano un’espressione spazientita in volto.
È stata lei a decidere di percorrere quella strada solitaria.
Non può aspettarsi di vedere correrle incontro qualcuno che le tenda la mano dopo aver tagliato i ponti con il resto del mondo.
Sola era cresciuta,  sola avrebbe vissuto, e da sola si sarebbe rialzata.
Nobile come il cigno in volo, fiera come la tigre nella neve.
I suoi occhi si rianimano, e senza pensarci troppo, stavolta trattenendo il fiato, si siede sorreggendosi con le mani.
La pelle che lambisce la ferita, da cui cola qualche rivolo di sangue, si tende.
Si assicura che i piedi siano ben piantati a terra, e poi comincia a distribuirci il peso, digrignando i denti per i dolori lancinanti.
I muscoli fremono, ogni fibra del suo corpo grida e si ribella a quei movimenti, le sembra che le membra le si sfaldino ad ogni grammo che ci carica sopra.
Sardegna è di nuovo in piedi, con le spalle tremanti, il respiro affannato e lo sguardo altero.
Sola, come sempre ha fatto, continuerà a combattere.
 


 
  
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