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Autore: Lucash99    23/11/2013    1 recensioni
Arriva finalmente il prequel di Un lato oscuro, che svelerà a tutti voi lettori il vero passato di Jonathan e Nél. Un lato oscuro - Le origini sarà l'ultima storia della serie, detto questo buona lettura a tutti!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un lato oscuro'
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Era il mattino del giorno seguente a quello dell'omicidio involontario del giovane Nél, mentre quest'ultimo continuava a camminare senza più alcun traguardo dopo una nottata insonne, nella ex abitazione del bimbo Jonathan si era alzato, pronto per andare a lavorare, come sua abitudine si apprestava, prima di uscire, a dare il buongiorno al suo piccolo, ma quando si avvicinò al letto...

«Nél, dove sei? Nél, sei in casa? Non fare scherzi, Nèl, vieni qui! Nél, dove ti sei cacciato? Non farmi preoccupare.»

Jonathan, tutto d'un tratto, rimase pietrificato, era in preda al panico, intuì subito che quella non era la giornata giusta per dedicarsi alle sue mansioni, Nél era scomparso, non c'era traccia di lui tra le mura dell'immobile e il ventiseienne non sapeva neppure da dove cominciare a cercare, poteva essere in qualunque luogo, poteva essere andato ovunque nel corso di quella decina di ore, ma forse era semplicemente a qualche metro, che motivo avrebbe avuto per scappare?

Era la prima volta che viveva una sensazione del genere, quella di perdere un figlio, era la situazione più spaventosa in cui si era mai imbattuto; fece un giro di controllo nei dintorni, ma di Nèl nemmeno l'ombra, sembrava introvabile, cominciò ad allontanarsi sempre di più dalla sua dimora, ma nulla da fare, non aveva alcun indizio, non aveva nessun amico al quale chiedere aiuto, non aveva mai parlato a nessuno della sua adozione... per paura, la stessa paura che in quel momento lo stava distruggendo: “non so più dove correre, non so se sia più utile girare a destra o a sinistra, ormai nulla più potrebbe essere utile, ho commesso troppi errori, sono stato troppo insicuro, sono stato un genitore pessimo, sapevo che non sarei stato all'altezza. Come farà adesso? Come vivrà, dove troverà un luogo nel quale sistemarsi? Dovevo capirlo prima, oramai é troppo tardi, io non gli ho permesso di visitare il mondo esterno e lui ha agito di sua iniziativa, é un comportamento ovvio, come ho fatto a non comprenderlo, é disumano vivere per otto anni chiuso tra quattro mura e per questo lui ha voluto crearsi la libertà che io non gli avevo mai concesso. Ho commesso troppi sbagli, non ne ho voluto parlare con nessuno e adesso non avrò aiuti, é tutto finito, io e Nèl non ci rivedremo mai più... ma non é questo il problema, il vero problema é che non gli ho mai insegnato a cavarsela autonomamente e adesso si troverà di fronte a mille difficoltà sconosciute, poverino, non può nemmeno immaginare cosa lo aspetta lì fuori, non godrà più della mia tutela, come farà? In ogni caso, non posso fermarmi nemmeno davanti a questa tragedia, troppe persone credono in me e hanno bisogno di me, non posso deluderle. Caro Nèl, ti auguro ogni bene, spero con tutto il cuore in un futuro splendente per te, spero che qualcuno ti possa dare ciò che io non ho saputo passarti, e se anche starai per cadere non arrenderti mai, e un giorno chissà... forse per pura casualità ci rincontreremo, così potrò scusarmi nei tuoi confronti, perché non sono stato ciò che tu meritavi, ho fallito come tuo maestro, sono certo che ti attende un domani radioso, spero migliore del mio, perché tu meriti di più. Adesso tornerò sulla via di casa, che non sarà più la stessa senza te, abbattuto come non mai mi renderò conto di essere di nuovo solo e di necessitare del tuo affetto, del quale, stupidamente, mi sono voluto privare.”

Nel contempo invece i Conynborough, anche se indirettamente (dato che non sapevano fosse lui l'omicida), odiavano in maniera profonda Nél, il padre non si sentiva in colpa nei confronti del figlio che aveva abbandonato anni addietro, e dopo aver avvisato la polizia del ritrovamento del corpo iniziava concretamente a sospettare dell'essere malvagio: “i poliziotti ci hanno riferito che le impronte ritrovate sugli indumenti di mia moglie non appartengono a nessuno, nessun essere umano esistente possiede quelle impronte digitali, e questo potrebbe voler dire che...”

Il suo volto mutò e divenne da disperato, ovviamente per la morte della donna, e pensieroso a terrorizzato, cominciò a formulare l'idea che l'autore del misfatto fosse stato proprio lui: “e se fosse stato lui, la creatura oscura? Se fosse tornato qui dagli inferi per vendicarsi di noi perché gli abbiamo impedito di mettere in atto la sua opera di distruzione? E se il suo intento fosse vendicarsi portando via Nel? E se addirittura ritenesse responsabile dell'affronto subito l'intera umanità, a cosa arriverebbe? Per il mondo avrebbe inizio un'era di caos, paura e devastazione... qualcosa di terribile e imponderabile, la rovina più totale... per tutti, un vero e proprio incubo.”

Al contrario, altro che cancellare l'intera umanità, altro che avviare una catastrofe, Nél dopo quello sfortunato incidente era totalmente affranto ed avrebbe avuto ampiamente bisogno dell'appoggio di qualcuno, ma nessuno era con lui, doveva cavarsela da solo, erano già ore che camminava senza ideali, senza traguardi da raggiungere, ma un desiderio nel profondo del cuore, dopo ciò che gli era successo, lo aveva anche lui, non aveva più intenzione di vedere alcuno soffrire, nella sua esistenza non avrebbe voluto più udire grida di dolore o osservare visi impallidire e corpi accasciarsi a terra, niente di tutto quello, avrebbe compiuto qualunque gesto pur di evitare tali scene aberranti, qualunque. Nel corso del suo interminabile cammino scorse un gruppo di ragazzi litigare, la rissa era molto accesa, spintoni e botte non si risparmiavano, non erano certamente persone per bene, ma Coynborough volle comunque opporsi a quella situazione, si intromise nella lite e si frappose ai giovani malviventi, ma quest'ultimi non la presero bene:

«Levati di mezzo, mocciosetto! Questi non sono affari che ti riguardano!»

Piangendo, Nél, urlò contro di loro:

«Non voglio più vedere scene del genere!»

Uno dei quattro tirò fuori una pistola dalla tasca e subito sparò all'intruso che stramazzò al suolo privo di sensi ed in pericolo di vita, ma nessuno frequentava quel malfamato quartiere, nessuno ne aveva il coraggio, i delinquenti che l'eroico ragazzo aveva cercato di dividere lo lasciarono lì, senza offrirgli nessuna cura, la pietà non era nella loro natura e perciò lui rimase disteso su quel marciapiede per giorni, abbandonato come 8 anni prima, però stavolta non c'era Jonathan pronto a raccoglierlo, era completamente solo e niente e nessuno l'avrebbe portato ad evitare il suo triste destino, quello che avrebbe dovuto affrontare una volta sveglio dal trauma:

“Cosa é successo? Dove sono? Non ricordo più nulla, tranne una cosa... i miei genitori e tutti i miei parenti mi hanno abbandonato... ho già fatto fuori quella stupida donna senza scrupoli, adesso devo completare l'opera, devo distruggere tutti coloro che mi hanno rifiutato, faranno la fine che meritano.”

Nél aveva subito gravi danni cerebrali e l'unico ricordo che aveva conservato era il peggiore, quello della vendetta, quello dell'infamia dei familiari che l'avevano lasciato marcire, invece non gli erano rimasti impressi nella memoria l'affetto di Jon, l'innocenza del suo fratellino e il desiderio di non veder più nessuno soffrire, la sua personalità aveva subito un immenso cambiamento, la sua idea si era ribaltata, adesso il suo unico obiettivo era quello di godersi la sofferenza di chi aveva fatto soffrire lui; se, al contrario, avesse rimembrato ciò che di positivo gli era accaduto la sua storia sarebbe stata ben diversa, l'immagine del giovane ragazzo che l'aveva salvato lo avrebbe spinto a fermarsi ed a non attuare quell'orribile sterminio, si sarebbe costruito un futuro migliore e la vita di Jonathan non sarebbe terminata così prematuramente, ma putroppo... il destino gli é stato avverso; molti, in futuro, avrebbero pensato che quel folle omicida avrebbe potuto condurre una vita diversa, ma non era stato possibile, era diventato una persona intenta solo ad uccidere e non aveva avuto nulla a disposizione in grado di fermarlo, neanche un solo pensiero positivo.

Allora, il veggente non aveva detto quelle frasi soltanto per soldi, tristemente era ciò che realmente aveva osservato all'interno della sfera, aveva svolto, se così si può dire, onestamente il suo lavoro, non aveva raccontato bugie, Nél sarebbe stato concretamente un essere malvagio conseguentemente al fatto che i genitori avrebbero preso per vere le predizioni, avrebbe distrutto un'intera stirpe e questo non sarebbe affatto stato un gesto da puro di cuore; perciò l'unica verità é soltanto una, era tutto già scritto nel destino, non hanno colpe il veggente e i Coynborough, non centra nulla Jonathan e neppure i 200 euro e i giovani malviventi, tutti dovevano, involontariamente ma obbligatoriamente, collaborare per completare il puzzle, i racconti del cartomante erano fondati ed essendo questi fondati i due coniugi erano tenuti a ritenerli tali, perché altrimenti non si sarebbero avverati, e i restanti protagonisti, vale a dire Jonathan e i criminali responsabili del trauma di Nèl, erano anch'essi costretti a far avverare la profezia; il destino di Nél era scritto fin da sempre e niente avrebbe potuto farlo mutare, perché era destino, e il destino non si può modificare, mai.

 

 

22 agosto 2011 – 23 novembre 2013

Queste sono le date di inizio e fine della serie “Un lato oscuro”, con voi l'avventura é iniziata più tardi, ma mi avete accompagnato in quell'avventura, un grazie speciale a tutti voi lettori e anche a me stesso, “Un lato oscuro” si conclude qui.

  
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