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Autore: Yuki Dragon Slayer    23/11/2013    1 recensioni
Cato e Clove, Clove e Cato. Tutti sappiamo da dove vengono e come sono morti, ma sappiamo davvero la loro storia? Una cosa è sicura, loro due erano forti, determinati a vincere, ma cosa ne sappiamo davvero dei loro veri sentimenti? Questa è la storia di Clove e di Cato, di come sono stati strappati dal Distretto 2 per partecipare agli Hunger Games, di come sono stati illusi da Capitol che aveva fatto pensare loro che ci fosse una possibilità di tornare insieme a casa. Questa è la storia di Clove e di Cato, valorosi tributi del Distretto 2.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brutus, Cato, Clove, Enobaria, Katniss Everdeen
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Clove si infilò la tuta rossa e nera aderente con il numero del suo distretto sul braccio destro.
Oggi sarebbero iniziati gli allenamenti, ma lei non si sentiva affatto nervosa, anzi, era piuttosto contenta che tutte quelle rappresentazioni inutili fossero finite, finalmente avrebbe potuto ricominciare ad allenarsi.
Clove spinse il bottone più in basso dell'ascensore mentre Sheila la accompagnava  restando sempre zitta e soprattutto a debita distanza, Clove era stata abbastanza chiara dicendole di starle almeno a 2 metri di distanza sempre e comunque.
Quando si aprirono le porte la strada le venne sbarrata dall'imponente schiena di Cato che si voltò subito dopo aver sentito il suono dell'apertura delle porte dietro di lui.

«Buongiorno Clove.»

Cato sorrideva, comportamento che non era assolutamente compatibile con lui, se non per l'impercettibile sorriso di compiacimento che aveva disegnato sul volto ogni volta che metteva al tappeto qualcuno.
Probabilmente era eccitato tanto quanto lei per gli allenamenti che sarebbero incominciati di lì a qualche minuto.

«'Giorno.» Si limitò a dire allora e camminò dritto verso Marvel che stava osservando Glimmer esercitarsi in un complicato nodo "Gassa Spagnola".

«Ehi Marvel.»

Il ragazzo appena sentì il saluto di Clove si girò verso di lei e alzò il braccio in segno di saluto.

«'Giorno Clove, dormito bene?»

«Beh, direi di sì visto che nessuno per ora ha attentato alla mia vita!»

Marvel rise leggermente a quel goffo tentativo di Clove di fare una battuta.

«Capisco come ti senti, anche nel Distretto 1 devi fare attenzione a dove vai.»

«Com'è il Distretto 1?»

Il sorriso di Marvel repentinamente si trasformò in una leggera smorfia e strinse le mani a pugno tendendole contro i fianchi.

«Andiamo Clove, dovremmo trovare qualcosa da fare, saremo i Favoriti, ma questo non vuol dire che dobbiamo annoiarci, non credi?»

E detto questo, senza aspettare la risposta della ragazza, si fece largo tra alcuni tributi e andò alla postazione di tiro con le lance.
Clove sorrise tra sè e sè, le piaceva il modo di pensare di Marvel, perchè annoiarsi?
Girò il capo alla ricerca di Katniss Everdeen e la vide entrare nella sala nello stesso istante in cui le porte dell'ascensore si aprirono.
Ovviamente Everdeen era con "l'innamorato" e si guardavano intorno con lo sguardo perso, come due conigli in una tana di lupi.
Clove sorrise al pensiero e si diresse verso la zona di lancio con i coltelli, avrebbe fatto rimpiangere a Katniss di essersi offerta volontaria.
Mentre esaminava con cura un coltello a serramanico lungo 8 cm si rese conto che Cato si stava esercitando nella stessa postazione di tiro di Marvel; il biondo prese in mano una lancia saggiandone il peso e con un'immensa facilità la scaraventò dritto al cuore di un manichino a 15 metri di distanza trapassandolo.
Clove sapeva che Cato era bravo nello scontro corpo a corpo, ma mai aveva sospettato che fosse così bravo nel maneggiare le armi con quella disinvoltura.
Marvel dal canto suo non sembrava affatto stupito, simulò uno sbadiglio e indietreggiò di una trentina di metri.

«Non ce la farà mai..» Bisbigliò Clove pienamente convinta.

Marvel prese una lancia lunga e piuttosto leggera e la scaraventò dritta al cuore di un altro manichino, trapassandolo come aveva fatto precedentemente Cato.
Clove restò a bocca aperta, questi erano i favoriti.
Guardò il piccolo coltello che stava impugnando con mano ferma chiedendosi cosa ci facesse lì dentro, ma poi le parole di Brutus le ritornarono alla mente "Io conosco le tue capacità".
Schiacciò un pulsante e 5 figure umane di cartone presero posto rispettivamente a 15, 20, 25, 30, 35 metri, ognuna aveva sul proprio cartonato un mirino puntato al cuore.
Clove fece un lungo respiro, rilassò tutti i muscoli, saggiò un'ultima volta il peso e la consistenza delle sue armi e tirò tutti e 5 i coltelli verso i cartonati con una velocità impareggiabile.
Guardò in basso per un momento e alzò dopo pochi secondi il viso verso le sagome: tutte e 5 erano state trafitte esattamente dove avrebbe dovuto esserci il cuore.
Tutti i presenti nella sala avevano trattenuto il fiato, lo sentiva dal silenzio  improvvisamente calato nella stanza, sentiva l'odore della paura, così invitante da farle venire l'acquolina in bocca, così irresistibile ai suoi sensi da travolgerla completamente, decisamente migliore di qualsiasi altro sentimento mai provato.
 Anche lei era una Favorita e tutti avrebbero fatto meglio a capirlo.
Cato si diresse verso la compagna e le diede un colpetto sulla spalla sorridendo.

«Ben fatto, Distretto 2.»

«Dimmi qualcosa che non so.» Rispose Clove irritata dal suo nuovo soprannome e prese a punzecchiargli leggermente il fianco con un altro dei coltelli che aveva a sua disposizione.

«E comunque Cato, sai che potresti fare di meglio con quella lancia, non è vero?»

Cato sogghignò e fermò il coltello di Clove prendendolo per la punta e guardò la compagna intensamente negli occhi, gli allenamenti lo mandavano decisamente su di giri.

«Non trovi che scoprire tutte le mie carte alle prede sia patetico? Penso sia più originale far immaginare ai poveri tributi cosa sono capace di fare e poi al momento decisivo restituire loro una morte tre volte peggiore di quella che si erano immaginati.»

Clove rimase un attimo spiazzata da quelle parole, ma subito dopo si fece seria.

«Basta che ti ricordi il nostro patto.»

«Oh, lo farò» sorrise malizioso Cato. «Come potrei dimenticarmene?»

Improvvisamente Clove si accorse che Katniss Everdeen li stava fissando e bisbigliò piano a Cato cercando di non farsi sentire.

«Sai, è da un po' di tempo che sto pensando a una cosa..»

«Che cosa?»

«In che modo dovrei svagarmi con la Everdeen? Più mi fissa e più sono convinta che dovrei riservarle una morte lenta e dolorosa. Non sei d'accordo?»

Cato lentamente si voltò verso la ragazza del Distretto 12 e sì, effettivamente li stava fissando, la guardò intensamente cercando di farle abbassare lo sguardo e dopo esserci riuscito spostò il suo sguardo verso il "ragazzo innamorato" che non era nemmeno capace di scagliare una lancia senza inciampare nei suoi piedi cadendo così rovinosamente a terra.
Cato rise leggermente e Clove sorrise al pensiero di una preda facile, ma nello stesso momento dopo che Everdeen gli ebbe sussurrato qualcosa all'orecchio Peeta Mellark prese un grosso peso da 50 Kg e lo scagliò a una ventina di metri dai suoi piedi.
Clove non sapeva capacitarsene, i tributi del Distretto 12 solitamente erano degli imbranati, i primi ad essere fatti fuori, allora perchè quei due sembravano così determinati?

«Sono più che d'accordo.»

I due Tributi del Distretto 2 si scambiarono uno sguardo d'intesa, gli Hunger Games significavano morte e spettacolo, perciò avrebbero omaggiato Capitol City con le loro performances migliori e solo il migliore tra loro avrebbe vinto, al diavolo l'amore, non c'è spazio per i sentimenti quando la tua vita è appesa ad un filo.
  
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