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Autore: thatsjonasmile    24/11/2013    0 recensioni
speriamo che nessuno parli. non fate come me, per favore. scruto i volti dei presenti. nick accanto alla sua nuova ragazza, joe accanto a sua moglie e poi i miei genitori, quelli di kevin, volti di amici e parenti stra conosciuti. tutti zitti.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kevin Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPEAK NOW.




Ecco qui. E’ tutto rovinato. Si sposa con la donna sbagliata. La odio da morire. Quell’ochetta insignificante con le gambe affusolate, il fisico perfetto e un bellissimo viso che sembra scolpito nel marmo. Non ha un difetto. La odio. Stupida, cogliona, idiota….
Devo calmarmi, prendere un respiro e affrontare la situazione da persona matura e responsabile. Sorrisi al mio riflesso nello specchio e provai con l’auto-convincimento.
“Anche io sono perfetta, non ho niente da invidiare a Miss-gambelunghe” Parlare con il proprio riflesso sorridente è un ottimo esercizio di autostima, peccato che con me non funzioni.
Mi diressi barcollando verso la mia camera sbattendo la spalla sulla porta. “ Cazzo!” Colpa della vodka di ieri sera. Quanto avrò bevuto? Almeno tre bottiglie. Vicino al letto, posati qua e la, come se niente fosse, cinque pacchetti di sigarette sciupati erano in attesa di essere buttati nel cestino. Staranno lì finchè non verrà mia madre a raccoglierli. Devo mettermi il vestito e truccarmi, farò tardi. Almeno il vestito è bello.
Un suono fastidioso disturbò i miei profondi pensieri. Andai alla porta e aprii con noncuranza. Solo quando ebbi aperto mi accorsi che ero in slip e reggiseno.
“Wow” Esclamò l'uomo davanti a me. “Stai zitto, pervertito.”  “Sei un' I-D-I-O-T-A”  “No, ho dormito uno schifo stanotte, grazie per averlo chiesto e..che cosa sono io?”  “I-D-I-O-T-A”  “Idiota?”  “Si idiota, Danielle, idiota. Devo rimanere davanti la porta di casa tua o mi lasci entrare?” Gli lasciai la porta aperta e mi girai, offesa, verso la camera da letto e lui mi seguì.
“Hai bevuto vodka?” Disse, notando le numerose bottiglie. "No, quelle sono bottiglie di acqua minerale. Mi ubriaco così, sai?..si sposa.” Lo guardai sconfortata. “Lo so. E’ mio fratello.” Il suo sguardo si posò sulle mie tette e io gli diedi un pugno sul braccio, violento. Lui fece una smorfia di dolore. “Non fissarmi le tette.”  “Giusto, quelle spettano a mio fratello.” Aprii la porta dell’armadio e presi, non con molta cura, il vestito per il matrimonio. Mi bloccai, nel vedere nello specchio il riflesso di Nick che stava dietro di me. Mi accorsi solo in quel momento che era già in smoking, pronto per fare il testimone. “Sei un pinguino o cosa?” Chiesi al suo riflesso nello specchio. “Almeno lo smoking è adatto.” Rispose lui di rimando al mio riflesso. “Il mio no?”  “No”  “Ma se neanche lo hai visto bene.”  “Conoscendoti so già che fa schifo.” Sbuffai e chiusi l’armadio, uccidendo i nostri riflessi. Lanciai il vestito rosso sul letto e mi guardai le mani, esaminando le unghie. “Perché sei qui?"  “Per dirti, oltre che sei un'idiota, che puoi ancora tornare indietro” 
Abbassai le mani e mi concentrai sui suoi occhi marrone chiaro. Non era un marrone chiaro normale, brillava anche al buio, era una cosa che non avevo mai capito, ma allo stesso tempo la cosa che più mi piaceva di lui.
“Si certo. Nicholas, si sposa oggi, non posso fare più nulla.”  “C’è il momento del ‘parlate ora o tacete per sempre"  “Non vorrai che io…”
Non lo farò. No, no, no, no, no, no, non lo farò. Non dichiarerò al matrimonio che sono innamorata di lui, sono solo una grande amica per tutti i fratelli Jonas. Non mi ridicolizzerò davanti a tutti.
“A buon intenditore poche parole” E così uscì, lasciandomi con la mia confusione, le sue parole e il vestito rosso.

Due ore dopo stavo fissando Miss-gambelunghe entrare in chiesa, con l’uomo che amo all’altare che l’aspettava. Non lo farò. Anzi, lascerò che le cose seguano il caso. Mi abbandono al destino, ecco.
Era bellissimo. Stava prendendo la mano di miss gambelunghe e si sorridevano complici. La sue mani calde le avevo toccate così tante volte che sentivo il suo tocco sulla mia mano ed ero gelosa. Dovevo essere io al suo posto e lei al mio. Non potevo sopportare questa situazione.
“Non sopporti tutto questo, giusto?”  “Stai zitto. Non ti ci mettere anche tu, Joe.”  “Dico solo la verità, e tu lo sai.”
Non sopporto più questa situazione. Hanno ragione….nel frattempo il prete stava dicendo le fatidiche parole.
“Chi è contrario a questo matrimonio parli ora o taccia per sempre.” Tutti si guardarono tra di loro. Nick, dall’altare, e Joe, mi fissavano impazienti. “Allora?” Mi spronò Joe. “Stai zitto”
E’ la mia ultima occasione. La mia ultima e unica occasione di prendermi ciò che voglio, di farlo mio, di poterlo baciare, di poterci andare a letto… em. Comunque…
“Se ne nessuno ha qualcosa in contrario, dichiaro…” Oh merda. “No!” Mi alzai di scatto come una pazza isterica. Tutta la chiesa si voltò verso di me, compreso Kevin. Si levò un borbottio insopportabile per le mie orecchie. “Dica signorina.” Disse il prete con risentimento. “Io sono contraria.” Presi un respiro. Non voglio farlo. Kevin mi sorrise lieto e Miss-gambelunghe mi lanciò uno sguardo da “se potessi ti ucciderei ora”. “Questo si era capito. Per quale motivo queste due persone non dovrebbero celebrare la loro unione?” Oh andiamo, ma chi mai parla così nel linguaggio comune?
Sentivo la tensione salire lungo le braccia, il fuoco lungo le vene, la bocca asciutta e la gola bruciava. Di tutte le persone presenti riuscivo a vedere solo Kevin. Non sono il tipo di ragazza che interrompe queste meravigliose feste, ma quello era un caso diverso. Devo dire qualcosa subito, devo riprendermelo.
“Siediti!” Urlò una persona dietro di me. Era la madre di Miss-gambelunghe, fottutamente di parte.
“No!” urlai. “Insomma, io amo Kevin e non lascerò che una sconosciuta me lo porti via a meno che Kevin non lo voglia.”
In chiesa calò un silenzio teso. Io raccolsi coraggio e cercai di continuare anche se sapevo di non essere molto brava con le parole.
“Ma spero tanto che anche lui ricambi quello che io provo per lui. Sarò una povera illusa, ma io gli darei tutto quello che posso, tutto quello che si merita. Lo conosco da sempre, come i suoi fratelli, ma è Kevin l’unico ragazzo che abbia mai veramente amato e non voglio che me lo si porti via. Perciò Kevin, se ricambi quello che provo per te, ti aspetto dietro la chiesa. E’ ridicolo perché se l’hai portata qui un motivo deve esserci, ma ti aspetto.”
Non ci credevo. Mi ero ridicolizzata davanti a tutti. Scappai via nel retro della chiesa e mi sedetti sul pavimento duro. Aspettai due interi, interminabili, minuti. Come sono stupida, credevo davvero che mi avrebbe seguito? I miei occhi erano fissi sulla porta del retro e dopo il secondo minuto la persona più bella del pianeta varcò quella soglia. Quando mi vide, si diresse verso di me sedendosi e poi mi sorrise.
“Dimmi pure” Iniziò lui. “Ho già detto tutto. Ho rovinato il giorno più bello della tua vita e mi dispiace”  “Non l’hai rovinato lo hai reso ancora più bello, non mi aspettavo che parlassi veramente”  “Ti ho sorpreso?”  “Si”  “Positivamente o negativamente?”  “Positivamente. Ho una scusa per non sposare Tish” Non ci credo lo ha detto. Oddio. Aspetta…ma chi diavolo è Tish? “Tish è…?” Lo guardai interrogativa e lui scoppiò a ridere. “Miss-gambelunghe” “Oh”
Una sigaretta. Subito.
“Kev, senti…”  “No, ascoltami tu.” Avevo sentito tante volte la sua voce che ormai era fissa nella mia mente più di ogni altra cosa, ma non l’avevo mai sentita così dolce. “Sono contento che tu abbia parlato oggi. Ci speravo, ma non credevo che lo avresti fatto, ma so chi devo ringraziare.” Non capivo se stesse scherzando o meno. I suoi occhi guardarono i miei e il mio cuore cominciò a battere troppo velocemente perché io mi concentrassi su quello che aveva detto e non sul battito del mio cuore. “Io non…”  “Non mi credi?”  “Non lo so.”  “Posso fare una cosa?” Non mi diede il tempo di rispondere che poggiò le sue labbra calde sulle mie. Al contatto un brivido mi percosse il corpo.Non le immaginavo così. Erano molto, molto, molto, molto, molto meglio. Non potevo accettarlo però, doveva sposarsi. “Non posso” Dissi quando ci staccammo. “Credevo che fosse quello che volevi.”  “Si, ma ti aspettano tutti e non puoi lasciare tutti così per me” Lui sorrise e mi accarezzò la guancia destra. “Ho detto davanti a tutti che sposerò te.” Scoppiai a ridere pensando fosse una battuta. “Non ridere.”  “Non scherzi?”  “Potrei mai mentirti su questo?”  “No, non potresti mai.”
 
Ecco e ora mi trovo io su quello stesso altare.
“Parlate ora o tacciate per sempre”
Dio, speriamo che nessuno parli. Non fate come me, per favore. Scruto i volti dei presenti. Nick accanto alla sua nuova ragazza, Joe accanto a sua moglie e poi i miei genitori, quelli di Kevin, volti di amici e parenti stra conosciuti. Tutti zitti.
Io e lui ci scambiamo uno sguardo divertito. Ed ecco che ora devo pronunciare il fatidico si. Ho ottenuto quello che volevo.
Kevin Paul Jonas è finalmente mio marito e io sua moglie. Che bella la vita.
  
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