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Autore: Lady Atena    25/11/2013    1 recensioni
Partecipa alla challenge La sfida dei duecento prompt di msp17.
Loki conosce l'animo umano. Sa manipolarlo, stregarlo, raggirarlo, corromperlo.
Cosa succede quando, però, ha già davanti un essere che davanti a lui e alle sue minacce continua a parlare di drink e vittoria?
Una piccola WI del momento del "Vuoi un drink?".
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Battutacce di ghiaccio tra geni esibizionisti.'
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Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 93; Coca cola.

Loki avanzò stringendo lo scettro, sogghignò guardando verso l'alto.
“Ti prego, dimmi che farai appello alla mia umanità”.
Tony piegò il capo di lato, si girò verso di lui lasciandosi trasportare in avanti dalla pedana di atterraggio e aggrottò le sopracciglia incrociando le braccia dietro la schiena.
“Ah, in realtà intendo minacciarti”.
Loki avanzò, il bordo delle vesti ondeggiò ai suoi fianchi e lui puntò il bastone in avanti facendo scintillare la pietra blu di riflessi azzurri.
“Avresti dovuto indossare l'armatura”.
Tony si girò, raggiunse gli scalini e prese a scenderli.
“Sì. Ha fatto qualche chilometro di troppo”.
Raggiunse l'ultimo gradino, indicò con la mano lo scettro di Loki e sogghignò.
“E tu hai la Bacchetta del Destino”.
Passò davanti al piano bar, strinse le labbra.
“Ti va un drink?”.
Loki abbassò il capo, lo scosse e ridacchiò. Passò lo scettro da una mano all'altra, alzò la testa socchiudendo gli occhi.
“Prendere tempo non cambierà niente”.
Tony salì gli scalini andando dietro il bancone, alzò l'indice e lo scosse in aria.
“No, no, minaccio”.
Avanzò fino ad una fila di bottiglie allineate, le indicò.
“Niente drink, sicuro?”.
Loki sentì una fitta alle tempie, soffiò dal naso scoprendo i denti. Tony scrollò le spalle.
“Io lo prendo”.
Osservò Loki voltarsi e dirigersi verso la vetrata della stanza, inarcò un sopracciglio castano scuro e sogghignò socchiudendo gli occhi.
“Se un drink è troppo forte posso offrirti una coca cola, Piccolo Cervo”.
Prese uno dei due bracciali della Mark VII, lo agganciò al polso e afferrò una fiala di vetro ripiena di succo di limone. La versò nel tumbler alto1 sopra i tre cubetti di ghiaccio, si sporse di lato e si avvicinò la zuccheriera. Loki si voltò, aggrottò le sopracciglia e sogghignò scoprendo i denti. Alzò lo scettro, lo passò nell'altra mano e lo ondeggiò.
“È tua abitudine offrire bevande per infanti a chi vuole la distruzione del pianeta?” chiese.
Inarcò un sopracciglio, fece due passi avanti sporgendo il capo.
“Mi chiedo come il tuo gruppo da circo non dubiti della tua moralità”.
Tony roteò gli occhi, sbuffò e prese il manico del cucchiaino immerso nella zuccheriera. Versò tre cucchiai di zucchero sulla base di succo.
“Punto uno. La coca cola non è, solo, una bevanda per bambini”.
Afferrò una bottiglia di gin, versò tre dita del liquido semi-trasparente nel bicchiere e poggiò la bottiglia alla sua sinistra.
“Punto due. Se tu accettassi il drink, potrei dimostrarti la magia della coca cola”.
Fece due passi di lato, prese una bottiglia di cointreau e tornò davanti al bicchiere. Versò due dita del liquido aranciato, posò la bottiglia.
“Punto tre. Hanno molti, molti dubbi sulla mia moralità”.
Loki strinse le labbra, abbassò lo scettro e lo batté sul pavimento rizzando il capo. Lo sollevò facendo strofinare i capelli neri contro il collo alto della maglia, dilatò le iridi dai riflessi azzurri.
“E non hai mai avuto dubbi di essere nel torto?”.
Tony alzò le spalle, sogghignò e lo guardò. Gli fece l'occhiolino, afferrò una bottiglia di vodka e la inclinò puntandone il collo verso Loki.
“Tu sì?” chiese.
Si passò la bottiglia nell'altra mano, versò quattro dita del liquido trasparente nel bicchiere e poggiò la bottiglia accanto alle altre. Loki strinse le labbra, fece tre passi raggiungendo le scale. Tony afferrò l'altro bracciale dell'armatura, se lo agganciò al polso e gli sorrise voltandosi.
“Allora? Hai intenzione di accettare la mia coca cola?” chiese.
Prese una bottiglia di rum, versò tre dita del liquido marroncino nel bicchiere e posò il contenitore di lato. Afferrò una bottiglia di tequila, mise due dita del liquido giallino nel bicchiere e poggiò la bottiglia vicino alle altre. Loki raggiunse i gradini alla base del piano bar, inclinò lo scettro in avanti inarcando un sopracciglio.
< Il suo battito, le sue movenze e il suo modo di porsi sono perfettamente naturali. Non sta recitando o mentendo, è davvero sicuro di sé > pensò.
Socchiuse gli occhi, rilassò le spalle.
< Chi ha una tale sicurezza anche di fronte a chi può ucciderti con un gesto è senza dubbio un amico di quello stolto che osa ancora chiamarmi fratello > si disse.
Tony guardò verso Loki, inarcò un sopracciglio castano e inspirò. Prese la bottiglia di coca cola, la agitò facendo comparire un po' di schiuma bianca e versò la bevanda nel bicchiere. Tony si passò la bottiglia di coca cola nell'altra mano, si voltò totalmente e sogghignò.
“Allora? Guarda che se aggiungo al mio cubalibre del martini bianco, posso fare il drink perfetto per te”.
Poggiò il contenitore della coca cola sul bordo del bancone, si voltò e afferrò una bottiglia di soda water. Riempì il bicchiere per quel che ne restava, poggiò la bottiglia e afferrò il bicchiere. Lo ondeggiò, inspirò e bevve tre sorsi sentendo il liquido bruciargli la gola facendogli pizzicare gli occhi. Loki lo osservò, guardò la bottiglia di coca cola e sospirò. Si allontanò di tre passi, guardò la vetrata osservando il cielo oscurarsi e scosse il capo.
“Ormai è tardi” disse.
Tony abbassò il bicchiere, lo poggiò e ghignò.
“C'è sempre tempo per un drink. Soprattutto con della coca cola”.
Loki roteò gli occhi, sorrise scoprendo i denti e si voltò.
“Non posso supporre nemmeno sia avvelenato”.
Tony alzò le spalle, incrociò le braccia al petto all'altezza del reattore ARC.
“C'è chi dice causi danni al cervello, allo stomaco e ad altre parti più o meno vitali”.
Loki ridacchiò, si poggiò allo scettro e piegò il capo di lato.
“Allora, se per te è lo stesso, accetterò quel drink”.
Tony gli fece l'occhiolino, si avvicinò un secondo bicchiere e sogghignò.
“Con molta coca cola, Psycho”.


1 Particolare bicchiere da cocktail, un cilindro di vetro completamente liscio.

  
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