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Autore: Lovy91    25/11/2013    8 recensioni
E' passato quasi un anno da quando Shinichi è un bambino e dopo tutte le loro avventure ancora non sono riusciti ad arrivare a una soluzione definitiva. Ma ormai tutto questo sta per giungere al termine: qualcuno ha detto agli Uomini in nero chi è veramente Conan ma non chi è Ai. E non è stata Vermouth. Lui viene rapito da loro ma misteriosamente non viene ucciso. Ai si darà da fare per cercarlo e sarà costretta a rivelare a molta gente cosa sta succedendo. Tutti i personaggi finora conosciuti si uniranno, la verità nascosta da tutto quel tempo sta per venire a galla e lo scontro finale sta per iniziare!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Heiji Hattori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Vermouth | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                       L'ultima strofa della canzone – 9a Parte

 

 

 

Quella mattina si annunciava calda e solare.
Tropical Land era piena di gente: coppie, famiglie, gruppi di amici. Esattamente come il gruppo formato da Shinichi e Ran insieme al dottor Agasa, Shiho, Heiji e Kazuha. Shiho varcò la soglia del parco giochi come in un sogno, non ci era mai stata. Ran la guardò a lungo quando s’incontrarono all'ingresso, quell’Ai adulta non riusciva ancora ad accettarla. Heiji strinse la mano alla giovane Shiho come se si vedessero per la prima volta e, in effetti, era proprio così. Kazuha chiese sottovoce a Heiji chi fosse quella bella ragazza e lui rispose che si trattava della sorella maggiore di Ai che era venuta a riprendersela ora che aveva terminato gli studi superiori negli Stati Uniti. La ragazza non poté che crederci, vista la somiglianza.
Ran si teneva a distanza da Shinichi, non era ancora pronta a perdonarlo. Rimaneva vicino alla sua amica e non gli sfuggì la sua mano intrecciata a quella di Heiji. Così come non sfuggì a Shinichi.
Shiho camminava in mezzo alla folla tranquilla, per la prima volta in vita sua godeva della libertà e del tempo libero, respirava a pieni polmoni l'ossigeno. Si sentiva rinata.
Le montagne russe decisero di tenerle per ultime, per chiudere in bellezza quella giornata che sarebbe stata senz'altro magnifica.
I ragazzi vollero provare a sparare al tiro al bersaglio mentre le ragazze a prendere i peluche colorati al banco della pesca delle ranocchie. Agasa e Shiho si recarono al banco dello zucchero filato, la ragazza non l'aveva mai assaggiato e ne rimase stregata.
Shinichi approfittò di essere rimasto solo con Heiji per parlare un po'.
<< Quindi... tu e lei... >>.
Heiji sparò un colpo e colpì un bersaglio, poi alzò lo sguardo all'amico. << Cosa? >>.
<< Non fare il finto tonto con me >>, rise, << tu e Kazuha ieri vi siete baciati e messi insieme >>.
L'amico sparò un altro colpo. << Non ti sfugge niente, abile detective >>.
Shinichi gli diede una gomitata, sogghignando. << Non hai perso tempo >>.
<< Ne ho perso anche troppo in questi anni... E dopo ave rischiato la morte... ho capito che non potevo attendere oltre >>.
Shinichi guardò il banco delle ranocchie. Ran sorrideva con la sua amica a cui si era aggiunta anche Shiho con il dottor Agasa. Sembrava felice ma dentro i suoi occhi leggeva ancora il trauma di ciò che aveva vissuto.
<< Ti perdonerà >>.
<< Come? >>.
Heiji sorrise a Shinichi. << Sono certo che ti perdonerà >>.
Il ragazzo tornò a guardare il gruppetto di ragazze felici e si chiese cosa provava Ran in quel preciso momento...


<< Kazuha >>.
<< Sì Ran? >>.
<< Posso chiederti una cosa? >>. Abbassò la voce per non farsi sentire dal dottor Agasa e Shiho.
<< Certo >>.
<< Tu e Heiji siete... come dire... >>. Arrossì.
Rise. << Te ne sei accorta? >>.
<<< Be'... sì >>.
<<< Non essere in imbarazzo >>, le diede una pacca sulla spalla, << comunque sì >>.
<< Sono molto felice per voi! >>.
<< Ora posso fartela io una domanda? >>.
Ran annuì, ma sapeva cosa stava per chiederle.
<< Perché sei così distante da Shinichi? >>.
Lei sapeva che Heiji aveva preferito non dirle niente della vera identità di Conan, aveva preferito che sparisse dalla sua vita esattamente come in quella delle altre.
<< Abbiamo litigato >>, mentì. Anche non era proprio una bugia.
<< Oh mi dispiace... Posso sapere il motivo? >>.
<< È molto lungo da spiegare, sappi solo che si è comportato molto male >>.
<< Ah se è così fai bene >>, fece la sostenuta, << non bisogna mai farsi mettere i piedi in testa! >>.
Ran rise. << Hai ragione! >>.
Il gruppo si riunì per andare a pranzo. In un fast food, Heiji fece in modo di far sedere Ran e Shinichi insieme, davanti a lui e la sua ragazza.
Lei mangiò senza parlargli quasi, nonostante i suoi tentativi.
Shinichi decise che era ora di fare qualcosa ad effetto, qualcosa che sbloccasse i sentimenti di Ran dalla ragnatela di delusioni e rabbia che aveva dentro.

 

Dopo pranzo decisero di salire su alcune giostre. Mentre erano in fila per un percorso sull'acqua dentro una canoa di legno, Shinichi notò in lontananza una sua vecchia conoscenza.
Era Kaito. Sorrideva e teneva in mano un palloncino rosa. Accanto a lui c'era una ragazza che somigliava molto a Ran, tranne che per i capelli scuri ed era più bassa. Si tenevano per mano e lei nell'altra stringeva un grosso elefante di peluche. Anche Kaito notò Shinichi e i due si guardarono a lungo, con un sorriso. Sembrava quasi che il tempo si fermasse.
Insieme condividevamo un segreto che sarebbe rimasto celato per sempre.

 

<< Sono le tre meno un quarto >>, disse sottovoce Shinichi a Heiji. <>.
<< Dove? >>.
<< È una sorpresa >>.
Ran stava parlando con Shiho quando si sentì stringere la mano da quella di Shinichi e trascinarla via.
<< Che stai facendo?! >>.
<< Zitta e seguimi! >>.
Il dottor Agasa li guardò andare via. << Che avrà in mente Shinichi? >>.
<< Non lo so >>, rispose Shiho, << ma spero per lui sia qualcosa di magico e lo stende sul serio >>.

 
<< Ma mi vuoi dire dove mi porti? >>.
<< In un posto speciale per noi >>.
Ran trasalì e capì immediatamente. Dopo pochi minuti si ritrovarono al centro di quella che sembrava una grande piazza.
<< Mancano tre minuti >>.
<< Cosa speri di fare? >>.
<< Quel giorno ti ho portata qui per festeggiare e ti ho regalato questo bello spettacolo. E dopo l'ultima giostra sono sparito. Stavolta però ti prometto che non andrò mai via. Una volta ti ho promesso che io ti sarei sempre stato accanto... e l'ho fatto, Ran. Anche se come Conan non ti ho mai abbandonato. Ho sempre pensato a te, ogni secondo. E mentirti è stata la cosa più orribile che potessi farti ma credimi... l'ho fatto solo per te >>.
Ran lo guardava e poi cominciò a piangere. << In tutto questo tempo tu mi sei stato accanto ed io ho pianto spesso per te, per le volte in cui avevo bisogno e tu non c'era mai, a parte le tue chiamate sporadiche. Ho sofferto moltissimo >>.
<< Anche io! >>, si avvicinò a lei.
Lei si allontanò all'inizio ma poi andò come una furia verso di lui, piangendo e battendo pugni sul suo petto. La lasciò fare.
<< Io avrei capito, avrei tenuto il tuo segreto! Se pensi poi che non abbia pensato al fatto che l'agenzia investigativa di mio padre fallirà per colpa delle tue bugie, pensi male! Sei una persona orribile! >>.
Lui le permise si sfogarsi e insultarlo.
<< E non pensi anche ai bambini, ah? Alla delusione che avranno quando tu e Ai sarete spariti dalle loro vite? >>.
<< Ci ho pensato >>.
<< Tu hai pensato solo a te stesso! >>, urlò, << Alle tue indagini, come fai sempre. C'è un omicidio, un rapimento che viene prima di tutto. Come faccio a sapere che prima o poi non accadrà di nuovo?! Che tu te ne andrai e sparirai di nuovo?! >>.
Shinichi la costrinse a guardarla dritta negli occhi e in quell'esatto momento l'acqua scaturì fuori, circondandoli.
<< Niente e ripeto niente viene prima di te, Ran. Io ti amo da quando ero un bambino e conto di amarti tutta la vita, se tu me lo permetterai >>.
Lei smise di piangere, con le guance ancora bagnate, smise anche di parlare, guardandolo negli occhi blu.
Poi si alzò in punta di piedi. Lui si avvicinò e si baciarono. 

Con l'acqua a circondarli, si diedero quel bacio troppo a lungo assopito, che troppo tempo aveva atteso.
Un bacio addormentato per quattordici anni.

L'acqua li circondò per tutto il minuto successivo e quando si spense, continuarono a baciarsi. Si abbracciarono stretti e si staccarono.
<< Ti amo Shinichi >>.
<< Ti amo anche io Ran >>.
Si baciarono di nuovo e stavolta senza mai fermarsi, il tempo non contava più, il passato non era importante. Perché quando c'è l'amore di due cuori che battono insieme niente è più importante di quel sentimento
che li unisce.

 
<< Heiji, dici che dovremmo dirgli che sono sul maxi schermo della piazza? >>.
<< E perché? >>, le strinse la mano, << Credo che niente di più bello si sia mai visto su quel maxi schermo! >>.

 
Quella giornata si concluse con le montagne russe. Ran e Shinichi si sedettero vicini e Heiji e Kazuha dietro di loro e il resto della combriccola al vagone davanti. Shiho era nervosa, da adulta non ci era mai andata.
La carrozza partì e le grida entusiaste dei passeggeri si sentirono alla prima discesa dopo una bella salita.
Quei giovani ragazzi non si resero ancora conto che la vita per loro era appena iniziata, che le cose belle non sarebbero finite lì. Gli anni sarebbero passati, ma non si sarebbero mai lasciati. L'amicizia era più forte che mai.
Shiho urlò per tutto il tragitto, il dottor Agasa stringeva la sua mano, era pallido di paura.
Alla fine della corsa, il gruppo scese ridendo a più non posso.
E poi Heiji diede un bacio a Kazuha e Shinichi a Ran. Il vecchio scienziato si commosse e Shiho gli passò un fazzoletto.
Heiji strinse la mano a Shinichi.
<< È stata una bella giornata. Ci rivedremo presto >>.
<< Lo spero >>.
Kazuha strinse le mani di Ran. << A presto amica mia! >>.
I due si allontanarono mano nella mano e sparirono alla prima curva.
Il dottor Agasa si offrì di accompagnarli ma i due preferirono stare soli.
Shinichi portò Ran sotto casa.
<< Grazie >>.
<< Per cosa? >>.
<< Per essere con me >>.
Shinichi le sorrise e si baciarono ancora.
Purtroppo Goro guardava dalla finestra e stava per puntare l'arma contro il ragazzo, ma fu sua moglie a fermarlo, sgridandolo: i ragazzi sono ragazzi.
Ran salì le scale e Shinichi la guardò finché non entrò in casa.
S’incamminò, le mani in tasca, gli occhi felici.
Shinichi Kudo era tornato ma si rese conto solo in quel momento che non gli era mai importato di essere di nuovo grande, ma di tornare solo dalla sua Ran...


Angolo autrice!

Chiedo tremendamente scusa per il ritardo ma purtroppo tra impegni e Internet che funzionava male per colpa del mal di tempo (vivo in Sardegna quindi penso avrete capito!) ho postato con tanto ritardo! E questo bacio è avvenuto, stappiamo lo spumante ahahah XD Però... non è finita! Ancora un capitolo e poi vi libererete di me :) Alla prossima!

   
 
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