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Autore: aris_no_nami    25/11/2013    3 recensioni
“- Ora basta! Tu te ne vai dritta dritta in Corea! Mi sono rotta! Tu e quella sottospecie di quattordicenne di tuo fratello ve ne andate da qui! Vi sbatto subito a Seoul da vostro cugino! Mi sono proprio rotta!
Urlò quella stronza. Quella che, teoricamente, doveva essere la nostra tutrice, nostra zia.
-Bene! Perfetto! Preferisco alla grande nostro cugino che una come te! E osa un’altra volta parlare così di Malcol e ti spacco! Hai capito?! Ti spacco! Ti distruggo!
Uscì dalla stanza sbattendo la porta e dicendo
-Partite domani mattina alle 8 in punto.
Certo! Perché secondo lei ero scema, vero?! Secondo lei non sapevo che aspettava che io toppassi per poco per mandarci dritti a Seoul?! Come se non sapessi che aveva due biglietti di sola andata, pronti da un casino di tempo?! Come se fossi cretina come lei!
-Se n’è andata?!
Mi chiese mio fratello, uscendo dal bagno, nel quale si era rifugiato con le sue cuffie, per fuggire a quella lite definitiva.
-Che stai ascoltando?
Gli chiesi io, cercando di sfuggire a quella domanda.
Anche a pochi giorni dal suo compleanno, quella stronza, doveva rompere!
-Heaven di Ailee …
Mi rispose sedendosi accanto a me.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DAEHYUN POV
Erano ormai passate tre settimane dal concerto ed io avevo scoperto che vivevo, oltre che con i B.A.P e con “Mihyun”, con due ragazzi in piena adolescenza. Uno era Malcol, e l’avevo già conosciuto, e l’altra era quella famosa Penelope, che non avevo ancora visto. Con Malcol avevamo festeggiato il compleanno tutti insieme, invitando pure il resto dei F.T. Island e i ragazzi del campo da baseball. C’erano praticamente tutti, tranne la sorella che si era rinchiusa in camera e non era uscita dalla sera nella quale era finito il concerto. Le uniche persone che aveva fatto entrare erano state suo fratello e Hair...
-In un certo senso mi mette un po’ d’inquietudine quella ragazzina…
Confessai a Yong Guk, quel sabato mattina mentre mi lavavo i denti.
-Ah… no, non è per niente paurosa quella nana… E’ addirittura simpatica… Non so perché si sia rinchiusa così tanto, ma in fondo non la conosco bene. Da quello che ho capito non ne sapeva nulla del lavoro di suo cugino… probabilmente è questo il motivo del suo stato d’animo…
Mi spiegò sedendosi sul bordo della vasca.
-Mh… fe è fer fuespo affora…
Cercai di dire, ma fui subito interrotto.
-Ti prego… sputa e poi parla…
Mi disse facendo una faccia schifata.
-Ho detto che se è per quel motivo che non esce più dalla stanza credo sia il caso di chiamare Mihyun col suo nome vero… Non credi?
Dissi mettendo giù lo spazzolino e girandomi verso di lui, il quale annuì pensieroso. Dalla stanza accanto si sentì partire a tutto volume Wrecking Ball di Miley Cyrus.
-Cavolo se è incazzata… - disse riferito alla canzone –Comunque hai ragione. Quando tornano gli altri glielo diciamo. Dobbiamo chiamarlo col suo vero nome.
Decretò sicuro.
-Ma tu sai perché lo chiamavano in quel modo? Cioè… Da Jong Hun a Mihyun, o Misan come lo chiamavano loror, c’è una gran differenza… e poi il cognome che usano, Kimpark, non ha niente a che fare con Choi…
Chiesi tutto d’un fiato.
-Allora… a me hanno detto che lo chiamavano Mihyun perché, quando Penelope e Malcol erano piccoli, la famiglia di Jonghun aveva un cane che si chiamava Milu e visto che non riuscivano a dire il suo nome cominciarono a chiamarlo col nome del cane, solo che poi si trasformò in Mihyun, tipo un nome coreano e tutti cominciarono a chiamarlo così. Misan perché erano in fissa col giappone e San è un suffisso… Almeno, questo è quello che mi ha raccontato Hair. Del cognome non ne so nulla…
Quando ebbe finito di parlare rimasi immobile a fissarlo per qualche istante per poi annuire poco convinto.
-Stiamo parlando a ruota come delle macchinette… interessante…
L’altro si mise a ridere scuotendo la testa.
-Ok… hem… dovrei… farmi la doccia se…
Dissi un po’ a disagio.
-Ah si, certo, scusami.
Ed uscì.
Io entrai in doccia e mi rilassai… Gli altri ragazzi erano andati a fare compere non so per cosa e in casa c’eravamo solo io, Yong Guk e la ragazza. In un certo senso stavo quasi male per lei… Io non conoscevo molto bene Jonghun, come Yong Guk, Him Chan e Zelo, ma in quei giorni avevamo avuto modo di avvicinarsi un po’ di più. E pur non conoscendo affatto Penelope mi sentivo quasi ferito pure io… forse perché era piccola o perché ne avevo sentito parlare così tanto dagli altri ragazzi, non lo so, ma sentivo qualcosa di strano verso quella ragazza…
D’improvviso la porta si aprì. Non ci feci caso, pensando che fosse Yong Guk e continuai a lavarmi. Quando ebbi finito mi avvolsi un asciugamano intorno alla vita ed uscii.
-Ops…
Una ragazza dai capelli di uno strano colore verde acqua si trovava davanti a me con addosso un paio di shirt e una felpa... abbinata assurda.
-Hem… credo di aver sbagliato è…
Disse ridacchiando.
-Credo anche io sai…
Risposi tranquillamente.
Lei si mise a ridere e si mise il cappuccio sedendosi sul bordo della vasca. Era letteralmente piena di tatuaggi… sul collo sul polso, sull’avambraccio… Gli occhi di un bellissimo color ambra mi scrutavano attentamente.
-Fai con comodo.
Mi disse, estraendo dalla tasca della felpa una sigaretta e un accendino.
Certo… facile, pensai ironicamente prendendomi un altro asciugamano e strofinandomelo in testa.
-Tu devi essere Penelope, vero?!
Dissi ad un tratto.
Lei emanò una nuvola di fumo ed annuì.
Ok… la ragazza era strana forte!
Ormai ero asciutto, ma non potevo mica mostrare i miei “segreti” ad una che non conoscevo neppure… Mi girai verso di lei e stetti immobile a guardarla.
-Ma è stato nel 2013 che hai cominciato a fare ginnastica? No perché prima non avevi minimamente quella testuggine.
Disse battendo la mano sul mio petto. Io la guardai alzando un sopracciglio e ridacchiando.
-Si. diciamo che mi facevano un bel po’ di invidia gli addominali e il fisicaccio di Yong Guk e di Jongup e anche quelli come Kim Jonghyun che non facevano altro che sbattere in faccia a tutti il proprio fisico.
Risposi sinceramente.
Ad un tratto la porta si aprì nuovamente e sperai vivamente che fosse il mio caro e vecchio Bang che venisse a portarmi via la ragazza così che potessi vestirmi in santa pace. E invece no. Una ragazza dai capelli rosa mi guardò con due occhi spalancati.
-ORGIAAAAA!!!!
Urlò saltandomi al collo.
Dopo un attimo mi ritrovai quella strana tipa attaccata addosso come un a scimmia con la testa appoggiata alla mia spalla. Io guardai Penelope con uno sguardo completamente sconvolto.
-Lei è Cindy.
La presentò.
La testa rosa, Cindy, alzò la testa e mi guardò negli occhi.
-Non è un’orgia, vero?
Io scossi la testa.
-Accidenti…
Disse scendendo e sedendosi accanto a Penelope, che le porse la sigaretta.
-Sai che ho sognato che mi facevo con te… Era fighissimo…
Disse la rosa all’azzurra, distendendosi in vasca.
-An si?! Mh… io non ho sognato niente di figo…
Ammise l’azzurra, riprendendosi la sigaretta.
-Scusatemi è, ma io sarei praticamente nudo…
Dissi leggermente a disagio.
-Allora togliti quello così non hai più problemi.
Mi propose Cindy, riferendosi all’asciugamano intorno alla vita che lasciava intravedere i peli dei miei “segreti”.
Mi passia le mani tra i capelli e me li spettinai ridendo. Mi porsi verso Penelope e, passandomi la lingua sulle labbra, le presi la sigaretta.
-Hey hey hey! Ridammela! Non fare come i tuoi amichetti! Non spegnerla!
Disse istericamente alzandosi.
Io la tenni lontana con la mano e mi misi la sigaretta tra le labbra.
-E chi te la vuole spegnere?!
Chiesi facendo uscire una nuvola di fumo.
Entrambe mi guardarono con la bocca spalancata.
-Ya! Perché quelle facce?! Solo perché fumo?!
-Be, da quello che vedevo nelle interviste mi sembravi molto meno trasgressivo e… così…
Ammise Penelope
-Cosa intendi con “così”?
Chiesi inarcando le sopracciglia.
-Be…
-Figo.- completò Cindy -Figo eri già figo. Ma sei figo anche nel carattere. Cioè… caazzoo! Sei un figo della miseria!
Io mi misi a ridere. Quelle ragazze erano completamente pazze… ed io non ero molto da meno. Mi sedetti per terra a gambe incrociate e guardai il soffitto in silenzio…
-Mi stupisce troppo Cindy.
Disse ad un tratto Penelope. Io la guardai con una faccia da “perché?”.
-Perché non è ancora morta di overdose…
Se la rise lei, accompagnata dalle risate della diretta interessata e successivamente dalle mie.
-Non è una cosa su cui scherzare…
Dissi, cercando di fare il serio, cosa che non mi riuscii.
-Passa qua Mr. Non Si Dice!
Mi disse Cindy, riferendosi alla sigaretta.
-No.
Risposi serio.
A quel punto la ragazza si alzò e mi venne davanti con le mani sui fianchi. Anche lei aveva dei short come Penelope solo che, a differenza sua, aveva una canotta sbracciata che faceva vedere completamente il reggiseno con strani decori.
-Si?!
Chiesi ridacchiando.
Lei mi si sedette in braccio e cercò di prendermi la sigaretta che però spostai in maniera tale che non riuscisse a prenderla. Ma non servì a nulla perché quella si sporse ancora di più, tanto che mi fu a pochi millimetri dal viso.
-No ti arrendi è…
Sussurrai ad un palmo dalle sue labbra.
Lei sorrise in maniera strana per poi delinearmi le labbra con la sua lingua.
-Scusatemi è, ma io sarei qui!
Disse Penelope sventolando le braccia sopra la testa.
-In effetti hai ragione!
Dissi ridendo, nell’intento di lasciare si stucco Cindy nella mia noncuranza del gesto che aveva appena compiuto, ma quando mi rigirai a guardarla la trovai con la sigaretta in bocca, distesa sulle mie gambe con la testa a penzoloni giù da esse.
-Che razza di…
Dissi ridacchiando.
-Hai trovato chi ti da filo da torcere mio caro Daehyun!
Esclamò Penelope battendo il cinque all’altra.
Dopo di che si alzarono entrambe ed uscirono dal bagno. Io rimasi come un’idiota a guardare la porta quando Cindy rientrò e mi si sccucciò davanti. Stette immobile a guardarmi con quegli occhi da matta per poi lasciarmi un umido bacio sulle labbra e riuscire dalla porta.
Mi alzai in piedi e mi guardai allo specchio per poi scoppiare a ridere.
Era completamente pazza!
  
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