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Autore: Lullaby1992    25/11/2013    1 recensioni
Genere: | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Manipolazioni'
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***Aida***


Quando finalmente scese Ariel, seguita da Hidan, osservò per qualche istante Kakashi.
“Quindi alla fine hai deciso di togliere il passamontagna! Credimi, stai molto meglio!” gli disse con veli d'entusiasmo..
Lui sorrise e le rispose “Aida mi ha spiegato un po' di cose del vostro.. mondo. Non ho motivo per non potermi fidare della sua parola”
Il tono della sua voce era gentile, e le sue parole tranquille, ma in qualche modo capii che se si fosse sentito tradito da me, sarebbe stato un nemico assai peggiore di Hidan.
Certo Hidan era immortale, brutale e crudele, una vera forza della natura, ma Kakashi anche se potevo controllarlo con i poteri della 'penna' aveva un arma assai più temibile di tutte quelle di Hidan: l'intelligenza.
Hidan era portentoso ma non molto acuto. Kakashi era sottile e se c'era una singola falla nel muro potevi starne certo che l'avrebbe trovata, ci avrebbe messo una bella dose di dinamite e avrebbe fatto saltare tutto con implacabile freddezza e astuzia.
Rabbrividendo nel mio intimo mi costrinsi a sorridere e andai a prendere le chiavi della macchina.
Mi diressi al garage, dove aprii il mio bellissimo Land Rover 110 verde militare, con il tettuccio bianco.
“Cosa diavolo sarebbe sta cosa?” chiese Hidan con aria quasi un po' scandalizzata.
“Non ti permetto di offendere la mia Land! È il migliore fuoristrada esistente!” lo difesi, ma poi aggiunsi.
“Comunque questa è una macchina. Il più comune mezzo di trasporto del nostro mondo” dissi, mentre mi avvicinavo e gli aprii la porta del retro, tirando giù i sedili pieghevoli.
“Prego, in carrozza!” intimai ai due ninja stupiti mentre Ariel già prendeva il posto del passeggero bofonchiando “Non so come faccia a piacerti sto sgorbio! Meglio le mie moto e la mia splendente Lamborghini Murcielago bianca...”
“Ary... vuoi che ti lasci andare da sola con Hidan?...” la minaccia con enfasi, provocandole una faccia di puro terrore... “Non ci pensare neanche!” mi rispose infine, capendo che sarebbe stato meglio non offendere i miei gioiellini.

Amavo anche io le macchine da corsa (motivo per cui possedevo un paio di Ferrari) ma amavo a pari merito i miei fuoristrada.
I due si sedettero quanto più lontano possibile l'uno dall'altro. Kakashi mi sembrava guardingo ma indifferente nei confronti di Hidan, mentre l'altro sembrava voler tenere, per quanto gli fosse possibile, le distanza da noi tutti.
Mentre salivo dissi “ Hidan ti sarei grata se tra la gente normale cercassi di comportarti.. bene mi pare una parola eccessiva, ma.. civilmente. Per favore”
“E al tuo ninja da strapazzo coi capelli appiccicati in testa non gli fai le raccomandazioni?” disse lui acido. Prima che Ariel partisse con una tiritera di parolacce e insulti risposi io.
“ Non credo sia necessario dirlo a Kakashi: è abbastanza furbo da saperlo da sé. Inoltre fin ora non ha né tentato di ammazzarci né ci ha fatto minacce.. a differenza di qualcun altro..”
Incrociò le braccia accigliato e sbuffò... “E' nella mia natura. E poi la mia devozione a...” ancor prima che enunciasse il nome del suo dio, Ariel strizzò i pugni con rabbia, lanciandogli infine uno strillo che fece sobbalzare tutti i presenti...
“Se osi giustificarti, giuro che ti ordino di dimenticare Janshin! Di pregare e di parlare per tutto il tempo che resterai qui! ”.
“Per favore niente lotte nella mia macchina!” dissi uscendo dal cancello e imboccando la strada.
Vidi Kakashi trattenersi appena dal ridere.
Ci fu qualche momento di silenzio poi Ariel mi disse “Visto che abbiamo un momento di tranquillità mi diresti qualcosa sul demente qui dietro e su un certo Kakuzu che ultimamente ha nominato un paio di volte?”
Stava per intervenire Hidan stesso quando lei sbraitò “Zitto! E Fermo! Non ti ho interpellato!”
Lui la guardò con furia, ma era impotente.
“Hidan è il compagno di squadra di Kakuzu. Sono entrambi immortali e dediti alla distruzione, anche se in modi e por motivi diversi. Erano noti come 'il duo dei distruttori immortali'. La differenza sostanziale è che Hidan è immortale per intero, può essere smembrato, ma può guarire, e non muore.
E distrugge in nome di Janshin, il suo dio che stando a quanto dice lui, è grazie alla sua devozione che ha ottenuto i suoi poteri. In cambio da in sacrificio le vite umane di chi incontra, o di chi lo infastidisce”
“ Immagino abbia fatto qualcosa di veramente terribile...”
“ Sì, in effetti a ucciso Asuma Sarutobi. Un collega del qui presente Kakashi e figlio del terzo Hokage. Hidan possiede un modo.. particolare per uccidere, che tu hai sperimento.

Gli basta farti il più piccolo graffio, inghiottire anche solo una goccia del tuo sangue, e poi traccia in terra con il proprio un cerchio con dentro un triangolo.
La sua pelle diventa bianca e nera e da quel momento, se si trova dentro il simbolo da lui tracciato qualsiasi ferita che si infligge, la infligge anche a te. Ma dato che lui è immortale.. quello che per te è letale per lui non lo è”
“ Ragazzi, a tempo debito leggerò qualcosa, ma adesso ditemi quante più cose possibili. Cosa diavolo è un Hikage? ”
“ E' il capo del villaggio della foglia ”
“ La nostra guida, colui o colei che coordina tutti i ninja del villaggio della foglia ” intervenne Kakashi.
“ Vuoi dire che anche le donne possono diventare.. come si chiama.. Hokage? ”
“ Certamente. Il capo attuale è Tsunade Senju, Quinto Hokage. Una donna ”
Lei annuì “ Inizia già a piacermi di più questo 'villaggio della foglia' ” commentò.
“ E Kakuzu? ” chiese.
“ E' il suo collaboratore. Decisamente più orribile di Hidan se me lo posso permettere. Aveva cinque cuori, e questo gli permetteva di usare tutti gli elementi del chakra, rendendolo molto potente. Inoltre dovevi trafiggergli tutti e cinque questi 'cuori' per poterlo uccidere, e se ne perdeva in battaglia poteva strapparli ai suoi nemici per rimpiazzare quelli perduti.
Kakashi ne sa qualcosa ”
Lo vidi annuire nello specchietto retrovisore.
“ Lo hanno sconfitto le forze combinate di Kakashi, Shikamaru e Naruto. Comunque per quanto mi riguarda, trovo che il suo scopo era persin peggiore di quello di Hidan. Uccideva per denaro ”
“ Capisco... Quindi Hidan muore durante il corso della storia? ” chiese lei pensosa.
“ Non muore, viene semplicemente sotterrato vico e fatto in mille pezzettini. ”
Lei annuì e Hidan si agitò al sol pensiero della misera " fine " che gli aveva appioppato il suo creatore.
“ E il tuo Sensei qui dietro? Che mi dici di lui? E come mai gli hai conciato i capelli in quel modo? ”
Sospirai sonoramente. Era davvero senza ritegno quella ragazza!
“ Kakashi è un ninja della foglia. Ha un occhio sinistro molto.. particolare. Te lo spiego poi. Comunque non può usarlo senza perdere energie e a meno che non ti interessi portarlo a spasso in barella dopo qualche ora è meglio lasciargli la 'frangetta da emo'. Fa comunque meno schifo che non fasciargli la testa come un idiota” lo difesi.
“ Sono d'accordo con te. Comunque che occhio particolare? Quelli rossi come quello carino con i capelli neri? O quelli bianchi come quella ragazzina timida? ”
Oh cielo. Sospirai rassegnata a dover placare la sua curiosità ad ogni costo.
“ La 'ragazzina timida' è Hinata, e la sua abilità è il Byakugan. Quello carino con i capelli neri, come lo chiami tu è Sasuke Uchiha. Comunque si, come quello. Si chiama Sharingan. Credo che Kakashi possa spiegarti meglio di me come funziona. ”
Lei si girò verso di lui. Che mi parve a sua volta rassegnato a doverla accontentare. Comunque avevo deciso di coinvolgerlo nella conversazione poiché non mi sembrava cortese parlare di lui come se non ci fosse.
“ E' un arte oculare che permette di vedere e copiare tutte le arti marziali, magiche o illusorie che siano. Tranne le abilità innate naturalmente. Mi permette inoltre di capire con un certo anticipo le mosse del mio avversario..” le spiegò cercando di usare termini semplici.
“ Beh...deve essere molto utile.. e suppongo che il soprannome 'copia ninja' derivi da questo” lui annuì.
“ Spero che la demenzialità sia un'abilità innata allora...” esclamò, guardando Hidan ancora bloccato e muto che si dimenava con i capillari degli occhi in evidenza... Insomma, vero che lo Janshinista non fosse uno stinco di santo, però stava subendo una vendetta davvero asfissiante da parte di Ary; che sapeva essere davvero terribile, quando qualcuno le faceva qualcosa di grave.
" Kakashi, ora perà devi spiegarmi cos'è un'abilità innata... " scatenando a tutti i presenti un sospiro collettivo.
“ E' un abilità, come quella dello Sharingan o del Byakugan, che può esse tramandata solo per via genetica, da padre in figlio e così via ” tagliai corto io.
Parcheggiai di fronte all'immenso viale commerciale e feci scendere tutti dall'abitacolo.
“ Hidan.. davvero per favore, cerca di non attirare l'attenzione ” gli chiesi.
Lui arricciò il labbro con aria di superiorità. Ma alla fine disse “ D'accordo, cercherò di trattenermi.. se quella brutta strega non mi istiga! ”
“ Io più che altro sarei curioso di capire come funzionano questi strani mezzi ” commentò Kakashi.

“Ariel.. potresti iniziare ad avviarti? C'è un negozio che sono quasi certa interessi a Kakashi.. ci vediamo tra qualche minuto”
Lei mi fulminò con lo sguardo dato che la lasciavo da sola a girare con quello scemo di Hidan, però si disse d'accordo e s'avviò verso un bar; sicuramente a prendere un caffè.
Entrai in un armeria, seguita da Kakashi, alla quale avevo stuzzicato la curiosità.
Mostrai i miei documenti e il porto d'armi e dopo aver selezionato alcuni tipi d'armi che presi con me, lo portai sul retro, dove c'era un poligono di tiro.
“Ti presento le armi del ventunesimo secolo” dissi disponendo in bell'ordine una paio di pistole e altrettanti fucili.
Misi la mascherina d'obbligo, e presi la pistola.
Il bersaglio era a forma di uomo, con due centri: uno sul cuore e uno sulla testa.
BANG! BANG!
Sparai un paio di colpi giusto per far vedere.
Lui osservò con attenzione, e quando gli mostrai da vicino il bersaglio non mi sembrò particolarmente impressionato.
“Sono segni piccoli, fanno appena qualche danno in più di un senbon”
“Già ma conta che da queste parti non c'è molta gente veloce e resistente come voi”
“Giusto.. niente arti magiche?”
“Nè illusorie, e non potendo disporre di chakra, anche le arti marziali non sono un granché. Non possiamo neppure aprire le porte del chakra come fa il tuo amico Gai”
“Non sono una particolare esperta di armi, ma queste sono basilari, e il loro funzionamento è abbastanza semplice in fin dei conti”
“Questo è già più interessante”
“I colpi, le 'cartucce' sono formati da una parte metallica, la testa e da una parte che racchiude la polvere da sparo. Quanto premi il grilletto, questa parte batte sul retro della pallottola che, producendo una scintilla incendia la polvere da sparo, che è altamente infiammabile.
Esplodendo da la velocità al colpo che, passando dalla canna della pistola, essendo questa rigata, gli imprime un movimento rotatorio, che ne aumenta la precisione”
Gli mostrai altre armi, e ne sembrò affascinato, anche se non esageratamente impressionato.
“Qual'è la tua preferita?” mi chiese.
“Cosa?” dissi stupidamente cogliendomi un po' impreparata.
“Di arma, qual'è la tua preferita?”
“Nessuna di queste. Il mio gioiello è questo” dissi andando a frugare in una scatola.
Tirai fuori un arco a compensazione.
“è un arco, ma è fatto in modo strano”
Ridacchiai “Come ho detto non me ne intendo molto di armi, ma da quanto ho sentito, le 'rotelle' che ha in cima e in fondo servono per 'accompagnare' la freccia, invece che lanciarla di scatto, e questo dovrebbe dargli maggiore gittata e potenza”.
Poco più tardi raggiungemmo fuori il bar un'imbronciata Ariel che fumava una sigaretta stizzita e Hidan.

 

 

***Ariel***

 

Li vidi allontanarsi verso l'armeria che tanto ci piaceva a me ed Aida, ma , purtroppo, entrare in un negozio di armi insieme ad un pazzoide come quello che mi portavo dietro, non era certo saggio.
Così dovetti rinunciare e m'incamminai scocciata verso il bar più vicino.
Hidan mi seguì riluttante come suo solito, ma per fortuna non iniziò a sbraitare a casaccio, facendosi riconoscere ovunque. Già l'abbigliamento non aiutava, insomma. dall'ombelico in giù aveva ancora i suoi abiti ninja abbinati ad una maglia decisamente fuori moda. Per fortuna si era fatto togliere lo smalto ed ero riuscita a rimediare, dalla stanza di mio padre, un paio di stivali scuri ed un giubbotto di pelle nera; quantomeno era 'appena' presentabile!
Entrammo nel bar affollato...
Decisi di stargli appiccicata per evitare qualsiasi gesto sconsiderato, ma, nell'avvicinarmi, notai che era in ansia...
“Che hai adesso?” gli chiesi a bassa voce.

“I posti affollati non mi piacciono...” rispose piatto.
“Abituati allora, perché qui brulica di posti affollati. Se proprio non ti senti a tuo agio, posso darti la 'manina'” ironizzai, prendendolo per il braccio e trascinandomelo nel locale.
Ci facemmo strada tra le persone in fila, ma io scelsi di consumare prima e pagare direttamente al banco, come avevo sempre fatto.
La barista, che mi conosceva bene come sua cliente abituale, mi salutò radiosa, notando poi l'uomo di fianco a me ed arrossendo vistosamente...
“Co... Cosa gradite?” chiese lei, con un filo di voce e la faccia di un carico rosso tiziano!
Mi rivolsi alla belva umana chiedendogli se gradisse qualcosa, ma lui chiese del Sakè, lasciando la barista di stucco.
“Mongolo! Qui non hanno il Sakè! E poi tu sei un monaco di Janshin, non devi bere!” lo presi in giro, scatenando la sua ira funesta.
Si avvicinò al mio orecchio “Io ti ammazzerò... Stai esagerando...” e mi disse infine con voce dannatamente sensuale.
In tutti ciò, la barista, che aveva assistito alla scena, avvampò ulteriormente, pensando chissà quale porcata mi avesse sussurrato lui; dopotutto, reagii mordendomi il labbro con stizza e forse lei aveva interpretato quel gesto come il preludio di un'interessante serata.
“Io prendo un caffè... A lui dai della Sambuca.” immaginando gli sarebbe piaciuta.
Ci servì i nostri ordini ed iniziammo a bere...
“Che cos'è?!” mi chiese lui dopo aver atto un paio di piccoli sorsi.
“E' un liquore all'anice. Ti piace?”
Come un fulmine a cielo sereno, una goccia d'acqua gelata sulla testa, una secchiata di ghiaccio ... lui sorrise...
Cioè... sorrise sinceramente... Ero scandalizzata!
Le guance sembrarono abbandonarsi alla forza di gravità, cadendomi verso il basso e la bocca mi si schiuse... lui mi aveva sorriso...
Bevvi il caffè velocemente e lui tracannò il bicchierino di liquore in un sorso, immersi negli schiamazzi dei clienti che ridevano e chiacchieravano spensierati.
Lasciai i soldi sul bancone, quando udii una voce gracchiante e schifosamente familiare, provenire dalle mie spalle...
“Ma guarda chi c'è?! Ariel Blackwood!” Mi voltai lentamente pregando non fosse davvero lei, ma, purtroppo, non mi sbagliai.
“Leonia Ride... Ma che sorpresa...” esclamai con enfasi ed anche con un certo sarcasmo.
Una ragazza facile, ambiziosa che, piuttosto di badare ai suoi affari sentimentali e cercarsi un uomo, si divertiva a molestare i ragazzi delle altre, seducendoli ed inducendoli a tradire le loro compagne.
Anche Mike ci era cascato come un allocco; quello fu il motivo per cui lo lasciai. Aida ebbe una soffiata da una sua compagna di corso e corse a dirmelo il giorno dopo.
Diciamo che, paradossalmente, avrei potuto anche ringraziarla per avermi aperto gli occhi col mio ex... ma comunque non mi piaceva come persona e, come se non bastasse, suo padre aveva dato molte gatte da pelare ai nostri, dimostrandosi orrendamente falso ed arrivista.

Era vestita in modo particolarmente succinto: un vestitino aderentissimo e corto, dei tacchi altissimi ed un'acconciatura degna di un gala... cazzo, ci sono modi e modi per dimostrare a quelli che chiami 'comuni mortali' che sei ricca sfondata!

I truccatissimi occhi di lei ricaddero sul petto dello Janshinista al mio fianco e salirono poco a poco fino al suo viso.
La vidi quasi eccitarsi... la troiaccia!
Mi spostò e si lanciò dinanzi ad Hidan, poggiandogli una mano sugli ondeggianti pettorali ... “Uhm... e lui chi sarebbe? Non dirmi che è il tuo ragazzo, perché non ci crederei. Lui è troppo affascinante per accontentarsi di una sciatta artista di strada come te! Ops, scusami, a volte parlo troppo!” ridacchiò infine, tornando al religioso, irritato da quell'invadente tocco.
Mi formicolarono le mani; per l'occasione avrei sguinzagliato Hidan e l'avrei fatta fare fuori... se l'omicidio non fosse stato un reato!
Hidan però, facendomi gonfiare d'orgoglio, prese la mano di lei e la spostò di lato, ringhiandole di non toccarlo.
Eppure la battona non sembrò affatto offesa, anzi! Divenne euforica a quel rifiuto categorico. Sì, insomma, lei si eccitava con le sfide, da brava escort!
Ma quasi quasi glielo facevo toccare un'altra volta, non prima di aver annullato i miei ordini... si sarebbe molto divertita nel far arrabbiare Hidan o forse mi sarei divertita più io nel vederla 'crepare di paura' per mano del tuo tanto agognato trofeo!

“Oh! Ma come siamo scostanti oggi! Mi piacciono gli uomini aggressivi... serbano molte sorprese...” disse la stronza con voce mielosa.
Spinse il seno rifattissimo in fuori e s'accinse a buttarglisi addosso, ma io fui più lesta; le presi il braccio e la spostai con calma.

“Fossi in te eviterei di molestarlo...” le dissi con calma, portandola lontana dal corpo scultoreo di lui.
Notai che Hidan era nervoso, stava per aprir bocca ed offenderla, ma con immenso dolore dovetti zittirlo e fermarlo con due ordini semplici.
Leonia s'irrigidii snervata, strattonando il polso dalla mia presa e indispettita per la mia intromissione “Non sono cose che ti riguardano! E poi, ripeto, non è possibile che un figo pazzesco come lui stia con una sempliciotta come te!”
Ah, mia bella baldracca benestante, se solo sapessi chi lui sia, porteresti il tuo culo rotto da qualche altra parte... Ringrazia la mia coscienza se non ti offro come vittima sacrificale a Janshin!
Un largo sorriso mi decorò il viso, la soddisfazione, il sadismo, la voglia di vederle scoppiare una vena per l'alta pressione... mi preparai e mi gustai il mio idilliaco momento di gloria dinanzi la morte della sua dignità.
Beccati questo! Brutta 'Allargo a chiunque le cosce, purché respiri' ...
“Invece ti sbagli... Lui è il mio uomo...” spostai lo sguardo su Hidan e lo vidi impallidire.
Leonia rise sguaiatamente come per burlarsi della mia dichiarazione “Non ci credo neanche se lo vedo! Deve essere lui a dirlo!” indicando infine il pazzo, bianco come un lenzuolo.
Oh merda...
“Parla! ...” gli ordinai, facendogli segno di stare al gioco.
Lui prima si sgranchì la mandibola, poi si reidratò le labbra ed infine... “Non dare ascolto a quella demente!” sbottò inacidito, provocandomi un sbalzo di pressione che mi portò il sangue alla testa.
Leonia si rivolse a me, soddisfatta nell'aver scoperto la magagna “Ah, ma allora era come immaginavo... Sei brava a dire frottole!”
Si aggrappò al suo braccio, chiedendogli di andare a fare un giro insieme.
Quella brutta stronza!
Hidan, dal canto suo era spiazzato dall'intraprendenza della ragazza, tanto che non ebbe la decenza di emettere fiato... Cos'è? Brutto bastardo, a lei non la mandi a cagare?!
Con lo sguardo basso e la faccia bollente mi fiondai su di lei, strattonandola forte e staccando le sue grinfie dal braccio di lui.. “Ma allora sei cretina! Vuoi morire?!”
Ci trovammo faccia a faccia, l'una di fronte all'altra come due leonesse in procinto di attaccarsi...
“Non è il tuo ragazzo! Lascialo in pace!" mi strillò lei, attirando l'attenzione di tutti i clienti ed il personale del bar.
“Ah, ma seppure lo fosse stato, tu non ti saresti fatta problemi! Brutta sfascia coppie!” risposi per le rime, schernendola davanti l'intero locale.
Hidan, in tutto questo, rideva di gusto “Ma guarda, due donne che litigano per me! Che Janshin mi fulmini!”
“Idiota!” lo ammonii, senza staccare gli occhi dalla battona da strapazzo.

Mi si fiondò contro, con le dita ad uncino e l'intento di graffiarmi...
Peccato per lei, ma fui più veloce, scansando le sue braccia e mollandole un pugno talmente forte da farla capitombolare su se stessa; le volarono le scarpe ed il vestito le si sollevo, lasciandole il culo di fuori!
Hidan rise a crepapelle, mentre i presenti si zittirono inermi ed increduli dinazi quella 'folgorante' disfatta da parte mia.
Mi massaggiai le nocche doloranti della mano e mi diressi verso di lei, sovrastandola con la mia figura “Vedi, questo è quello che accade quando la stronzaggine prende il sopravvento sul buon senso...”
“Va... Vaffanculo Blackwood...” esclamò infine, massaggiandosi la guancia tumefatta.

Afferai il cretino per il braccio e lo strascinai verso l'uscita, mentre ancora se la rideva di gusto.

“Che cazzo ridi?!”
“E' stato troppo divertente! Sei brava col terrorismo psicologico, devo riconoscerlo!” rise ancora, infastidendomi.

Uscimmo infine ed io mi accesi una sigaretta in preda al nervoso...
“Potevi stare al gioco e tutto questo si poteva evitare...” mi lamentai, facendo un tiro dietro l'altro per alleviare la tensione.
“Hey, io ho detto solo la verità!” ghignò maligno, soffocando altre risate.
Lo incenerii con un'occhiata “Potrei anche fartela pagare per questa merdata...”
“Non ho ucciso, aggredito, insultato, malmenato nesuno... Non sarebbe corretto da parte tua...”
Aveva ragione, però...
“A te non costava nulla! Dato che sei nel mio mondo ed ho delle responsabilità su dite, potevi darmi man forte, lei se ne sarebbe andata e avremmo finito per goderci questa giornata nella tranquillità più assoluta! E invece no! Tu sei un controcorrente del cazzo! Tutto d'un tratto senti il bisogno di avere l'animo nobile! Stupido!”

“Io non ci tengo ad essere il tuo uomo, neanche per scherzo...”

Sarà stato il mio orgoglio di donna, la mia dignità, ma quell'ultima affermazione mi fece salire l'acido alla gola.
Non seppi spiegarmi le ragioni di quel disgusto, ma, probabilmente, se non mi avesse donato quel sorriso, mostrandomi quanto potesse essere bello e sincero, non mi avrebbe fatto poi tanto male.
Mi odiai ancora...

Infine, arrivarono Aida e Kakashi che non si sorpresero di vederci ombrati ed li implorai di andare a fare shopping o mi sarebbe venuto un malore per tutta l'adrenalina che avevo accumulato.
Mentre camminavamo, Aida mi si avvicinò furtiva e mi chiese cosa fosse accaduto. Inizialmente esitai, ma conoscendo la boccaccia larga di Hidan, sicuramente, l'avrebbe saputo prima o poi ... “Ho beccato quell'idiota di Leonia Ride...”
Aida sussultò, con l'espressione di chi sperasse non fosse accaduto niente di troppo grave. “E... quindi?”
“Ha fatto la gatta morta con Hidan ed io per 'salvarle il culo' le ho dato un pugno al viso...” conclusi piatta.
Ma lei si bloccò , costringendomi a fermarmi “Ary, ma... ma...”
“Sì, lo so. Sono un uomo, una cafona bla bla bla...”
Mi afferrò per le spalle e mi scosse “Ary, tu non hai mai picchiato nessuno! Non l'hai picchiata neanche quando ti venne a prendere in giro su Mike! Perché adesso sì?!”
Mi prese alla sprovvista... maledizione, non lo sapevo neanch'io!
“Ehm, ero già snervata per conto mio. Dimentichi che ho rischiato di morire ed ora vivo culo a culo col quello che doveva essere il mio aguzzino?!”
Non la convinsi, ma almeno riprendemmo a camminare dietro i ninja...
“Ary... ma Hidan ti piace? ...” mi chiese con più dolcezza, forse per non rendere la domanda tendenzialmente negativa.
“NO! Che cazzo dici!?” ringhiai tra i denti come una furia.
“Ary, ti conosco da quando avevamo tre anni...”
“Ti sbagli!” conclusi infine, camminando più veloce con l'intento di superarla e sottrarmi a quella scomoda conversazione.

Finalmente arrivammo al grande negozio d'abbigliamento.
Le dipendenti ben vestite ci accolsero con plateali reverenze e ci invitarono nel grande locale con ampi gesti di braccia.
Vetrine allestite in maniera impeccabile, faretti colorati, scale mobili, quantità industriali di capi d'abbigliamento e scarpe.
I ninja si guardavano intorno stupefatti; forse il loro mondo era privo di negozi tanto vasti...

“Kakashi, ti piace?” gli chiese Aida con entusiasmo.
Il ninja-copia annuì distrattamente, ancora preso dalla maestosità del luogo.
C'incamminammo verso il reparto da uomo e , quando arrivammo, ci dividemmo tutti per cercare qualcosa.
“Io vado a curiosare, se non ti dispiace.”
“Ma no Kakashi, vai pure. Se trovi qualcosa che ti piace fammelo sapere. Così ti aiuto a cercare la taglia giusta.” lo rassicurò Aida, con le mani immerse tra file di pantaloni.

Io ero al reparto maglie e subito trovai qualcosa che poteva stare bene allo sclerotico che, intanto, era vicino i giacconi.
Selezionai un paio di completi che dovevo fargli provare, quando una risatina civettuola mi fece girare in direzione del suono...
Vidi che Kakashi era stato avvicinato da una commessa, la quale, stava chiacchierando animosamente col ninja consigliando capi che donassero al suo 'fisico perfetto' .
Automaticamente, gli occhi mi ricaddero su Aida che, in linea d'aria, si trovava sulla mia traiettor

  
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