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Autore: Adriane    26/11/2013    1 recensioni
Era giunta l'ora per Cassie, ma qualcosa, anzi qualcuno la fermò. Perché? Cosa voleva da lei? E sopratutto, chi era?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Morire. Il pensiero della morte.

E' quello che passa per la testa di Cassie. La morte le piace, anzi, l'attira. E per questo lei la vuole provare, provare sulla sua pelle.

Stare sul precipizio di un palazzo di dieci piani è eccitante. Provarlo sulla sua pelle è ancora più eccitante.

Il vento, al decimo piano, è veramente forte. Se lei fosse un po' più magra, sarebbe già stata portata via dalla corrente.

Mi butto. E' ora ,pensò Cassie. Guardò per qualche secondo sotto di lei. Le strade erano affollate di macchine parcheggiata e in movimento. Sotto di lei c'erano il Gran Plaza Hotel, uno dei più prestigiosi hotel del posto. Dopo pochi secondi parcheggiò una limousine davanti all'hotel, dalla quale scese una vacchia signora, indossando un cappotto lungo bianco e una pelliccia che ricopriva tutto il busto. Indossava degli occhiali enormi a cerchio, e dei tacchi venti centimetri. Probabilmente alloggiava lì. Cassie distolse lo sguarda e si preparò mentalmente. Un salto e via. Tutto sarebbe passato. Si preparò. Chiuse gli occhi. Era pronta. Stava per saltare, quando qualcuno urlò. La voce proveniva da sotto. Cassie aprì gli occhi, guardò giù e vide un ragazzo che agitava le braccia. Da quell'altezza non vide bene chi fosse in volto. Cassie riuscì a distinguere gli occhi probabilmente neri, capelli neri spettinati e molto alto. Indossava un cardigan verde scuro con dei semplici jeans. Il ragazzò urlò qualcos'altro che Cassie non riuscì a sentire, e continuò ad agitare le braccia. Dopo si fermò. Cassie non voleva distrarsi e si preparò di nuovo al salto. Ormai non poteva tirarsi indietro. Aprì gli occhi per vedere se il ragazzo urlava ancora, ma non c'era più. Menomale, pensò lei. Basta distrarsi. Contò uno, due... e tre.

Cassie saltò. La caduto le sembrò un istante, anzi meno di mezzo secondo. Era morta, ma era ancora cosciente. Aprì gli occhi, si guardò intorno. Era di nuovo sul palazzo. Ed era in braccio a qualcuno. Il ragazzo di prima l'aveva presa prima che lei potesse saltare. Come ha fatto?, pensò Cassie. Guardò per qualche minuto il ragazzo: era alto, come immaginava, i capelli erano gli stessi, ma gli occhi no. Gli occhi non erano neri, ma grigi. Grigi come il cielo nuvoloso, grigi come il cemento. Dopo un po' Cassie parlò.

''Mi lascia giù?'' chiese.

''Giù dal decimo piano, o giù sul pavimento?'' chiese lui accennando un sorriso.

''Come hai fatto?'' chiese lei liberandosi dalle braccia.

Il ragazzo misterioso la guardò un attimo e poi rispose ''Corro veloce''.

Ci fu un silenzio che durò qualche minuto, ma per Cassie furono anni. Alla fine decise che doveva andarsene, così guardò a porta del terrazzo, e si diresse verso essa.

''Perché?'' chiese il ragazzo.

''Perché no?'' chiese lei.

Cassie oltrepasso la porta, poi si girò. Il terrazzo del palazzo era vuoto. Non c'era più il ragazzo misterioso. Forse lo aveva immaginato, o forse era semplicemente più pazza del previsto.

  
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