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Autore: applestark    26/11/2013    2 recensioni
Sandy ha 18 anni ed un passato difficile alle spalle. Si è trasferita a Baltimora da poco ed è intenzionata a trovare suo padre, il quale è sparito dalla sua vita senza dirle il motivo.
Jack Barakat è il chitarrista degli All time low, ed è intenzionato a togliersi di dosso l'immagine dell"idiota".
Il loro incontro cambierà un bel pò di cose. Capiranno entrambi che la perfezione non esiste, ed è inutile continuare ad inseguirla.
"Now all I do is sit and count the miles from you to me. Oh, calamity!"
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Nuovo personaggio, Rian Dawson, Zack Merrick
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXI
 
Jack
 
Dormivo beatamente con la mia splendida ragazza accanto, i suoi capelli profumati mi solleticavano il viso e con il braccio stretto intorno alla sua vita la tenevo vicino a me.
Quello era il mio concetto di perfezione, visto che personalmente ero un bradipo e adoravo dormire.
Il suono incessante e fastidioso della sveglia, però, interruppe il bel momento.
Mi portai istintivamente il cuscino sul volto, e finsi di non udire nessun suono.
Ma ad un certo punto divenne così irritante che persino Sandy iniziò a mugolare qualcosa come “Jack, la sveglia”.
Fui costretto ad allungare il braccio e spegnere quell’oggetto infernale, che segnava le otto in punto.
Chi aveva messo la sveglia a quell’ora? Che cavolo!
-Sandy dimmi che non sei stata tu- dissi con la voce impastata dal sonno, stringendo la mia ragazza a me.
-Devo andare a decidere i colori per le pareti della libreria- rispose con gli occhi ancora serrati e intrecciò le sue gambe alle mie. Aveva i piedini freddi, nonostante fosse completamente coperta con il piumone.
-Alle otto del mattino?-
-Alle nove mi aspetta l’ingegnere-
-E com’è quest’ingegnere?- chiesi sulla difensiva.
Lei aprì solo un occhio e mi guardo ridendo. –Dove trovi la forza per essere geloso di prima mattina?-
Non risposi, anche perché per la gelosia non c’è di certo un orario prestabilito!
-Tra cinque minuti dobbiamo rotolare via da questo letto- aggiunse, con quella solita fiscalità che non l’abbandonava mai.
-Che palle Sandy, l’ingegnere aspetta cinque minuti, non fa niente!-
Si mise a sedere e mi guardò a lungo; aveva i capelli castani tutti scompigliati e riusciva ad essere bellissima anche appena sveglia e senza trucco.
-Odio far aspettare le persone!-
-Non odi di più privare il sonno al tuo povero ragazzo?- replicai, e lei rise.
La presi per il polso e la feci scivolare sotto di me. Lei non oppose resistenza, ormai non la opponeva quasi mai. Dato di fatto che sicuramente mi consolava, significava chiaramente che ero stato talmente bravo che ad ogni proposta sconcia non sapeva dirmi di no.
Risi sommessamente al mio stesso pensiero pervertito e le baciai il collo, quello era decisamente il suo punto debole.
-Jackie… dobbiamo alzarci…- esclamò con così poca convinzione che un attimo dopo già aveva provveduto a sfilarmi via la t-shirt, ed io feci lo stesso con lei, ovviamente.
 
-Non ti senti piena di energie, ora?- esclamai mentre bevevo il caffè dalla mia tazza di Jack Skellington.
Sandy annuì poco convinta, probabilmente farlo con me l’aveva solamente stancata ancora di più.
-Dolcezza, la tua faccia è desolata-
Aveva i gomiti appoggiati al tavolo e mi sorrise dolcemente. –Sono appagata Jack, è diverso-
-Molto bene- asserii, e le sfiorai il naso con l’indice.
-Cosa farai tu stamattina?-
-Mi deprimerò alle prove, pensando che tra cinque giorni te ne andrai-
-Povero dolce cucciolo- disse lei con una vocina stridula che mi fece sorridere, ci riusciva sempre.
-E poi sto ancora pensando che secondo me l’ingegnere ci prova eh-
-Sei proprio uno sciocchino. Se pure ci prova io non me ne accorgo perché ho occhi solo per te, Barakat-
Era talmente bello sentirselo dire, che per una sorta di egoismo personale gliel’avrei fatto ripetere continuamente.
-Jackie, basta guardarci come Romeo e Giulietta, ci aspetta una giornata di duro lavoro! E devo anche sistemare le mie cose nell’armadio qui nella mia nuova casa e fare la valigia per l’Irlanda-
Sbuffai, feci una smorfia e mi avvicinai a lei per lasciarle un bacio sulle labbra.
-Va bene, capo! A lavoro-
Ridacchiammo entrambi e poi lei andò a prepararsi, un’ennesima giornataccia ci aspettava.
 
 
Eravamo tutti seduti a cerchio, sembravamo i cavalieri della tavola rotonda.
Da un lato il nostro manager, dall’altro il padre di Sandy con le sue “stelle prodigio”.
Io ero più che certo che quelle lì ci avrebbero fatto fare una pessima figura, ma Alex voleva darle una possibilità visto che gli sembrava avessero certe qualità canore, che io però non vedevo ne sentivo.
Stavamo discutendo ormai da più di mezz’ora circa la scaletta, quelle ragazze non avevano un minimo di organizzazione. Erano tre ed erano stupide, bellissime ma stupide.
Per non parlare del nome assurdo della loro band! Ma è possibile?! L’originalità proprio non la conoscevano.
Un’altra cosa assurda era che stavamo a casa di Edward Wate, il padre della mia ragazza. Ed io avevo passato la notte, con sua figlia, in quella casa.
Quel pensiero mi faceva venire un ridere incredibile, ma cercavo di trattenermi.
-Jack, presta attenzione!- mi diceva Gaskarth, dandomi continue gomitate.
Io annuivo e poi continuavo a giocare a Candy crush con il mio Iphone, era molto più interessante, sul serio!
Il padre di Sandy, il caro Mr Wate, mi guardava in modo strano, allora ogni tanto gli sorridevo.
Ero certo che né a lui né alla signora Terry andassi bene.
Ovviamente, come la maggior parte delle persone viventi, credevano che io fossi un idiota, un cretino, un senza cervello.
Un tempo forse lo ero anche stato, e di cretinate ne facevo ancora, però a venticinque anni un minimo di serietà iniziavo ad averlo.
Poi, come si dice, quando si incontra la ragazza quella stabile, uno abbassa la testa e diventa un bravo giovane!
Ad esempio Alex, da quando la sua relazione con Lisa si era stabilizzata, era molto meno idiota di un tempo.
Lo stesso processo stava accadendo su di me.
-Okay, allora il sette Gennaio inizia il nostro mini tour negli Stati Uniti, abbiate fiducia di me, le mie ragazze sono delle stelle! Adesso noi andiamo a fare altre prove, non create casini sta arrivando mia figlia. -
La voce di Edward e i finali saluti dei miei colleghi mi fecero comprendere che la riunione era finita, ed io non me n’ero nemmeno accorto.
L’uomo mi lanciò un occhiata capace di uccidermi, poi uscì di casa seguito dalle tre ragazzine.
-Barakat, hai sempre la testa tra le nuvole- mi rimproverò Rian, e io feci una smorfia.
-Ragazzi, abbiate pietà di me, pochi giorni e Sandy se ne va-
-Jack sei una palla, Sandy non va in guerra!- intervenne Alex, scocciato.
-Avete ragione, sono diventato così paranoico… anche lei me l’ha detto-
-Stai attento altrimenti ti lascia eh-
Liquidai  Zack con un’occhiataccia, e tenni per me qualche cattiva battuta sui facili costumi delle spagnole.
Senza offesa a Flores, ma si sa in Spagna com’è pazza la vita.
-E chi ti prende più, se non Sandy?!- esclamò Alex, sedendosi su uno dei divanetti del salotto di casa Wate.
Proprio mentre stavo per aprire la porta e ribattere, una voce a me familiare mi provocò un sorriso.
-Tranquilli ragazzi, non lo lascio-
Era Sandy, e non appena la vidi uno stupido sorriso mi comparve in volto.
-San, meglio per noi. Comunque, come stai?-
Gaskarth le si avvicinò e i due si scambiarono un abbraccio, era strano vedere il mio migliore amico e la mia ragazza comportarsi da amici, credevo che Sandy odiasse Lex dopo la sbronza, e invece no.
-Sto bene, anche se sono un po’ incasinata con la libreria. E voi?-
-Bene – rispose Rian, e Sand andò ad abbracciare anche lui.
Ero certo che fosse il suo preferito, non faceva che dire “Oh povero Rian, ma come vi sopporta?!”, ed io ero un tantino geloso.
Passò in rassegna anche a salutare Zack, lo pseudo-ragazzo della sua nuova migliore amica e si dimenticò completamente di me, quella me l’avrebbe pagata.
-Che ci fate a casa mia?-
-Tuo padre ci ha invitati qui per una riunione- rispose Alex.
-Spero non siete andati di sopra, c’è un disordine assurdo-
-Voi ragazze vi preoccupate solo di quello…comunque no, siamo rimasti in salotto-
Sandy tirò un sospirò di sollievo, io allora feci un colpo di tosse per attirare la sua attenzione.
-Sand, non ti sarai mica dimenticata del tuo adorabile fidanzato?-
Scherzò Rian, ed io cercai di ignorarlo. Allungai una mano verso il braccio di Sandy e l’attirai a me, così si sedette finalmente al mio fianco.
-Ciao!- la salutai, fingendomi offeso.
-Ciao Jack, sono secoli che non ci vediamo- rispose ironica,  ed io sbuffai.
Oh cavolo, stavo diventando paranoico più che una donna con il ciclo.
Il resto della mattinata procedette così, fino a quando i miei amici non se ne andarono ed io e Sandy rimanemmo finalmente soli.
Volevo passare più tempo possibile con lei, perché poi se ne sarebbe andata ed io avrei passato il Natale peggiore della mia vita.
 
-Sandy, puoi smettere un attimo di preparare questa dannata valigia e guardarmi in faccia?-
Sbottai all’improvviso, tanto che lei lasciò cadere un maglioncino turchese e mi guardò attonita.
-Jack, si può sapere cosa ti prende?-
Mi guardò confusa.
-Non guardarmi in quel modo Sandy. Sembra che questa cosa che parti fa male solo a me!-
-Ne stai facendo un melodramma!  Non voglio di nuovo litigare con te di questa cosa-
Ricominciò a prendere dei pantaloni dall’armadio e a sistemarli nella valigia, ed io sbuffai.
-Devi preparare il tutto per il viaggio proprio quando ci sono io?-
-Oggi pomeriggio non ho tempo, caro.-
-Che cazzo!-
Mi fulminò con lo sguardo. –Nessuno ti ha chiesto di restare-
A questa spalancai gli occhi. –Bene, molto bene. Allora me ne vado Sandy, va all’inferno-
Dissi con rabbia, mi alzai dal suo letto e iniziai a camminare verso le scale. Lei rimase quasi sconvolta dal mio comportamento, ma poi mi seguì, implorandomi di ascoltarla.
“Amen” pensai, e rimasi fermo a guardarla negli occhi.
-Non volevo risponderti male, ma tu mi tratti come se dovessi andare in guerra-
Il suo tono era talmente dolce che tutte le mie pretese di nervosismo e rabbia crollarono, e mi limitai a rubarle un bacio che non si aspettava.
Posai una mano sulla sua guancia e lei mi cinse con le sue braccia, è così difficile a volte comprendere che anche i ragazzi hanno bisogno di coccole, a volte?!
-Jackie, ora possiamo tornare nella mia stanza?-
Annuii. –Va beh-
Sorrise, e la seguii di nuovo nella sua camera, solo che lei si sedette sul letto e mi fece cenno di avvicinarmi a lei; così feci, e mi abbracciò fortissimo.
-Oh, ecco la mia Sandy- le sussurrai all’orecchio, provocandole una risatina.
-Hai venticinque anni ma è come se fossi ancora imprigionato nei sei, non è vero?-
Arricciai il naso. –Non offendermi-
-Non ti sto offendendo infatti…Voglio dire, tu… - ribadì, ed io la baciai per zittirla, a volte sapeva essere così logorroica.
-Non mi piace che mi baci mentre parlo!-
Sciolse l’abbraccio e mi guardò imbronciata.
-A me si invece-
Mi fulminò con lo sguardo e con una leggere spinta mi fece finire con la schiena sul materasso.
-Ohi ohi, cosa stai cercando di fare?-
Rise. –Niente di quello che tu pensi, Jack. Oggi ho già dato-
Scoppiai anche io a ridere e la tirai verso di me, nonostante cercasse di dimenarsi. 
-Guarda che non c’è un limite di volte, eh…-
Mi sferrò un pugno nello stomaco. –Sei sempre il solito!-
-Ahi, sei una stronza- mi lamentai
-Tu invece un pervertito!-
-E dai amore, non fare così-
-Ora stai cercando di comprarmi con quell’espressione dolce! Non farlo Jack, non farlo!-
Si portò le mani davanti al viso e io mi misi a sedere, e iniziai a solleticarle la pancia.
-No! Sai quanto odio il solletico! No!-
-E’ la mia arma, Sandy Wate- replicai.
-Non ti prego! Ti prego!-
Quando rideva era davvero bellissima, aveva quel sorriso ampio e contagioso, e le si formava una simpatica fossetta sulla guancia.
-Chiedi perdono- le dissi sottovoce, fermandomi solo per un attimo.
-Per-per…perdono- balbettò, tra le risate.
Sorrisi, e le baciai il collo, lei allora scosse la testa.
-No Jack, ti ho detto no!-
-Adesso sei tu che pensi male, piccola Sandy!- mi difesi, e lei allora si arrese, mi guardò con un sorriso malizioso e passammo a qualcosa di molto più interessante, del preparare una valigia.
 
 
 

 
 
Finalmente posso aggiornare! Internet a causa delle numerose piogge, allerte meteo, vento e tempeste non funzionava più :c grazie al cielo tutto si è risolto! E…come ben sapete,  i nostri cari ragazzi verranno in Italia per BEN TRE DATE! Voi ci andate? Io si, il mio papà è disposto ad accompagnarmi e non me l’aspettavo proprio. Sono felicissima *-* è il mio primo concerto in assoluto.
A presto, comunque! :3
 
_stargirl
  
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