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Autore: Lou Asakura    03/05/2008    8 recensioni
-Rukia… sei proprio sicura di voler andare?-
-Si. Io… non posso fare altrimenti-
Abbassò il capo e i ciuffi neri le coprirono gli occhi lucidi, ormai prossimi alle lacrime.
-mi capisci, Renji… ormai non c’è più niente per cui io debba restare qui…-
-Si, invece! Ci sono io qui!- la sua voce si addolcì un attimo. –non ti basto, forse?- [...]
Renji chinò il capo per un attimo, fissò la neve che gli ricopriva le scarpe.
-Te lo ripeto. Rukia, sei sicura?-
-Si, Renji. Andrò a Tokyo-
***
La mia prima AU di bleach. [IchiRuki] [Soft RukiRen]
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Byakuya Kuchiki, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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-Rukia… sei proprio sicura di voler andare

-Rukia… sei proprio sicura di voler andare?-

-Si. Io… non posso fare altrimenti-

Abbassò il capo e i ciuffi neri le coprirono gli occhi lucidi, ormai prossimi alle lacrime.

-mi capisci, Renji… ormai non c’è più niente per cui io debba restare qui…-

Lui la interruppe, afferrandola bruscamente per le spalle e puntando gli occhi nei suoi.

-Si, invece! Ci sono io qui!- la sua voce si addolcì un attimo. –non ti basto, forse?-

Rukia sentì che le lacrime le si accumulavano agli angoli degli occhi.

-ma si Renji, cerca di capire, io non ti stò tradendo o qualcosa del genere…-

Sollevò il capo bruscamente, e Renji constatò con una fitta al petto che le lacrime le rigavano le guance.

-… è soltanto che non ci riesco più a restare qui, non dopo quello che è successo…-

I fiocchi di neve cadevano abbondanti dal cielo, avevano ricoperto tutto.

La neve, il silenzio, il canto insistente delle cicale… Rukia non riusciva più a sopportare tutto questo. Le dava la nausea.

Era come se qualcosa si fosse rotto, come se uno dei meccanismi che faceva girare la sua vita si fosse incrinato, irrimediabilmente.

Renji chinò il capo per un attimo, fissò la neve che gli ricopriva le scarpe.

-Te lo ripeto. Rukia, sei sicura?-

-Si, Renji. Andrò a Tokyo-

 

 

 

 

 

Never let me go, part one. [the crying cherry blossoms]

 

 

 

“A Tokyo probabilmente i ciliegi saranno già in fiore. Ho sempre desiderato potermene stare sotto un albero di ciliegio, immobile, ad aspettare che i petali mi sfiorino il viso… e dimenticarmi di tutto il resto”

 

 

 

 

La prima cosa che Rukia Kuchiki pensò, una volta giunta a Tokyo, fu a quanto questa città fosse diversa da Aomori. Il profumo delle cose, la gente, le strade affollate, le insegne luminose… e niente neve, ne cicale, ne silenzio, ne il grande giardino nel quale giocava con Renji, quando era bambina.

Tutto le era nuovo, estraneo.

Ogni cosa che fino a quell’istante aveva costituito la sua vita, la sua infanzia, era stata spazzata via da una folata di vento gelido che le lambiva il viso come se volesse lacerarlo.

Eppure a Tokyo c’era il sole, un sole anche troppo abbagliante per lei, cresciuta in mezzo alla neve.

 

La città in cui si sarebbe diretta si chiamava Karakura.

Era stata una scelta obbligata, non solo perché una città di periferia le pareva, in qualche modo, un luogo meno estraneo. La verità era che suo fratello maggiore viveva li.

Rukia non lo vedeva da cinque anni, da quando per qualche misterioso motivo aveva deciso di lasciare Aomori e trasferirsi proprio a Karakura.

Per lei a quei tempi fu un vero trauma. Aveva solo dieci anni e suo fratello, insieme a Renji, rappresentava tutta la sua famiglia.

Ricordava perfettamente che prima di partire, Byakuya le disse “non appena avrai bisogno di me oppure non ne potrai più di tutta questa neve, raggiungimi”.

Decisamente, quel momento era giunto.

 

La casa di suo fratello si trovava sulla cima di una grande collina, un po’ isolata rispetto al resto della città.

Si trattava di una imponente costruzione molto antica, di legno massiccio, più simile a un tempio scintoista che ad un’abitazione.

Dall’interno, aldilà del portone d’ingresso, proveniva un odore dolciastro, piacevole, che Rukia non riusciva a collegare a nessuna cosa o persona. Non pensava che potesse esistere un odore cosi buono.

Lo assaporò a pieni polmoni, mentre aspettava trepidamente che suo fratello venisse ad aprirle.

Non ci volle molto.

Neppure trenta secondi dopo aver bussato ecco il portone aprirsi, cigolando, e lasciare intravedere la figura di un uomo, che Rukia riconobbe immediatamente.

Senza neppure pensarci gli si gettò fra le braccia, piangendo, stringendolo con tutte le forze che aveva in corpo.

niisan, niisan…” mormorava fra i singhiozzi. Finalmente sentiva di avere di nuovo una famiglia.

Byakuya ricambiò l’abbraccio e accarezzò la sorella sul capo, dicendole di calmarsi, che ora non c’era più niente per cui piangere.

-Ho saputo tutto- le disse, asciugandole le lacrime. –Non preoccuparti, ora ci sono io-

-Ma io piango perché sono felice di rivederti, niisan-.

Rukia accennò un sorriso, tentando di ricacciare su le lacrime.

-davvero, niisan. Non preoccuparti per me… ora sono solo felice di essere qui. Non voglio pensare ad altro-

Byakuya le scompigliò i capelli, e la condusse all’interno del giardino.

Suo fratello era cambiato…. Rukia l’aveva capito immediatamente. Non solo per i capelli, che ora gli arrivavano fin giù le spalle.

Il sorriso allegro e gioviale di un tempo si era trasformato in un sorriso stanco, spento, logorato dalle difficoltà della vita, dagli ostacoli, dalle delusioni.

Senza dubbio, in quei cinque anni doveva essergli successo qualcosa che l’aveva cambiato.

Mentre Rukia pensava a ciò, la sua mente venne forzatamente deviata verso altro.

L’odore dolciastro di prima le si insinuò nuovamente nelle narici, inducendola a voltarsi.

Rimase a bocca aperta.

Attorno a lei, ovunque all’interno del giardino, erano disseminati alberi di ciliegio in fiore. Erano decine, le loro chiome che si confondevano l’una con l’altra parevano creare una nuvola di petali che si spargevano al vento, e ricoprivano il terreno a formare un tappeto roseo che sembrava volerle dare il benvenuto.

-Benvenuta a Villa Kuchiki, cara sorella.- Le disse Byakuya, con leggero orgoglio -la casa dei Cherry Blossom-

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Beh, che dire… era da tanto che avevo in mente di scrivere una long-fic di bleach, ma non avevo mai pensato ad una AU.

Questo primo capitolo è un po’ breve, gli altri cercherò di farli più lunghi… spero <.<

Avevo pensato di scrivere prima tutta la fan fic e poi pubblicarla, in modo da non correre il rischio di lasciarla in sospeso (come sicuramente accadrà), solo che senza sapere alla fine di ogni capitolo cosa ne pensate, non riesco a scrivere quello successivo >_<

Il personaggio di Byakuya è OOC, ma scusatemi, proprio non mi andava di far avere a Rukia come fratello Mister Ghiacciolo 2008.

Spero però di non uscire troppo dal personaggio di Rukia, che in questa fan fic ha un carattere decisamente diverso. E’ molto più… fragile, credo.

Nel prossimo capitolo ci sarà Ichigo… inutile dire che la fan fic sarà IchiRuki (con accenno a RukiRen).

 

Ultimo appunto,i titoli:

quello del capitolo, The Crying Cherry Blossom (i fiori di ciliegio piangenti). Ho deciso di dare ai capitoli titoli inglesi, perché evidentemente a Kubo-sensei (e anche a me *_*) piacciono  XD

 il titolo della fan fic, Never let me go  è quello di un libro di Kazuo Ishiguro, che adoro. Consiglio a tutti di leggerlo <3.

 

 

 

 

 

Sayonara,

Lou

 

 

 

 

 

 

   
 
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