-Rukia…
sei proprio sicura di voler andare?-
-Si. Io… non posso
fare altrimenti-
Abbassò il
capo e i ciuffi neri le coprirono gli occhi lucidi, ormai prossimi alle
lacrime.
-mi
capisci, Renji… ormai non c’è più niente per cui io debba restare qui…-
Lui la interruppe,
afferrandola bruscamente per le spalle e puntando gli occhi nei suoi.
-Si,
invece! Ci sono io qui!- la sua voce si addolcì un
attimo. –non ti basto, forse?-
Rukia
sentì che le lacrime le si accumulavano agli angoli
degli occhi.
-ma si Renji, cerca di capire, io non ti stò
tradendo o qualcosa del genere…-
Sollevò il
capo bruscamente, e Renji constatò con una fitta al
petto che le lacrime le rigavano le guance.
-… è
soltanto che non ci riesco più a restare qui, non dopo quello
che è successo…-
I fiocchi
di neve cadevano abbondanti dal cielo, avevano
ricoperto tutto.
La neve,
il silenzio, il canto insistente delle cicale… Rukia
non riusciva più a sopportare tutto questo. Le dava la nausea.
Era come
se qualcosa si fosse rotto, come se uno dei meccanismi che faceva
girare la sua vita si fosse incrinato, irrimediabilmente.
Renji
chinò il capo per un attimo, fissò la neve che gli ricopriva le scarpe.
-Te lo
ripeto. Rukia, sei sicura?-
-Si, Renji. Andrò a Tokyo-
Never let me go, part one. [the crying cherry blossoms]
“A Tokyo probabilmente i ciliegi
saranno già in fiore. Ho sempre desiderato potermene stare sotto un albero di
ciliegio, immobile, ad aspettare che i petali mi sfiorino
il viso… e dimenticarmi di tutto il resto”
La prima
cosa che Rukia Kuchiki
pensò, una volta giunta a Tokyo, fu a quanto questa città fosse
diversa da Aomori. Il profumo delle cose, la gente,
le strade affollate, le insegne luminose… e niente neve, ne
cicale, ne silenzio, ne il grande giardino nel quale giocava con Renji, quando era bambina.
Tutto le
era nuovo, estraneo.
Ogni cosa
che fino a quell’istante aveva costituito la sua
vita, la sua infanzia, era stata spazzata via da una
folata di vento gelido che le lambiva il viso come se volesse lacerarlo.
Eppure
a Tokyo c’era il sole, un sole anche troppo abbagliante per lei, cresciuta in mezzo alla neve.
La città
in cui si sarebbe diretta si chiamava Karakura.
Era stata
una scelta obbligata, non solo perché una città di periferia le pareva, in
qualche modo, un luogo meno estraneo. La verità era che suo fratello maggiore
viveva li.
Rukia
non lo vedeva da cinque anni, da quando per qualche
misterioso motivo aveva deciso di lasciare Aomori e
trasferirsi proprio a Karakura.
Per lei a
quei tempi fu un vero trauma. Aveva solo dieci anni e suo
fratello, insieme a Renji, rappresentava tutta
la sua famiglia.
Ricordava
perfettamente che prima di partire, Byakuya le disse
“non appena avrai bisogno di me oppure non ne potrai più di tutta questa neve,
raggiungimi”.
Decisamente, quel momento era giunto.
La casa di
suo fratello si trovava sulla cima di una grande
collina, un po’ isolata rispetto al resto della città.
Si
trattava di una imponente costruzione molto antica, di
legno massiccio, più simile a un tempio scintoista che ad un’abitazione.
Dall’interno,
aldilà del portone d’ingresso, proveniva un odore dolciastro, piacevole, che Rukia non riusciva a collegare a nessuna cosa o persona.
Non pensava che potesse esistere un odore cosi buono.
Lo
assaporò a pieni polmoni, mentre aspettava trepidamente che suo fratello
venisse ad aprirle.
Non ci
volle molto.
Neppure
trenta secondi dopo aver bussato ecco il portone aprirsi, cigolando, e lasciare
intravedere la figura di un uomo, che Rukia riconobbe
immediatamente.
Senza
neppure pensarci gli si gettò fra le braccia, piangendo, stringendolo con tutte
le forze che aveva in corpo.
“niisan, niisan…” mormorava fra i
singhiozzi. Finalmente sentiva di avere di nuovo una famiglia.
Byakuya
ricambiò l’abbraccio e accarezzò la sorella sul capo, dicendole di calmarsi,
che ora non c’era più niente per cui piangere.
-Ho saputo tutto- le disse, asciugandole le lacrime. –Non preoccuparti, ora ci sono
io-
-Ma io
piango perché sono felice di rivederti, niisan-.
Rukia
accennò un sorriso, tentando di ricacciare su le lacrime.
-davvero, niisan. Non preoccuparti per me… ora sono solo felice di
essere qui. Non voglio pensare ad altro-
Byakuya
le scompigliò i capelli, e la condusse all’interno del giardino.
Suo
fratello era cambiato…. Rukia l’aveva capito immediatamente.
Non solo per i capelli, che ora gli arrivavano fin giù le spalle.
Il sorriso
allegro e gioviale di un tempo si era trasformato in un sorriso stanco, spento,
logorato dalle difficoltà della vita, dagli ostacoli, dalle delusioni.
Senza
dubbio, in quei cinque anni doveva essergli successo qualcosa che l’aveva
cambiato.
Mentre Rukia pensava a ciò, la sua mente venne
forzatamente deviata verso altro.
L’odore
dolciastro di prima le si insinuò nuovamente nelle
narici, inducendola a voltarsi.
Rimase a
bocca aperta.
Attorno a
lei, ovunque all’interno del giardino, erano disseminati alberi di ciliegio in
fiore. Erano decine, le loro chiome che si confondevano l’una con l’altra
parevano creare una nuvola di petali che si spargevano al vento, e ricoprivano
il terreno a formare un tappeto roseo che sembrava volerle dare il benvenuto.
-Benvenuta
a Villa Kuchiki, cara sorella.- Le disse Byakuya, con leggero orgoglio -la casa dei Cherry Blossom-
****
Beh, che dire… era da tanto che avevo in mente
di scrivere una long-fic di bleach,
ma non avevo mai pensato ad una AU.
Questo primo capitolo è un po’ breve, gli altri cercherò
di farli più lunghi… spero <.<
Avevo pensato di scrivere prima tutta la fan fic
e poi pubblicarla, in modo da non correre il rischio di lasciarla in sospeso
(come sicuramente accadrà), solo che senza sapere alla fine di
ogni capitolo cosa ne pensate, non riesco a scrivere quello successivo
>_<
Il personaggio di Byakuya è OOC, ma scusatemi, proprio non mi andava di far avere a Rukia come
fratello Mister Ghiacciolo 2008.
Spero però di non uscire troppo dal personaggio di Rukia, che in questa fan fic ha un carattere decisamente
diverso. E’ molto più… fragile, credo.
Nel prossimo capitolo ci sarà Ichigo… inutile dire che la fan fic sarà IchiRuki (con accenno a RukiRen).
Ultimo appunto,i titoli:
quello del
capitolo, The Crying
Cherry Blossom (i fiori
di ciliegio piangenti). Ho deciso di dare ai capitoli titoli inglesi, perché evidentemente
a Kubo-sensei (e anche a me *_*) piacciono XD
il
titolo della fan fic, Never let me go è quello di un libro di Kazuo
Ishiguro, che adoro. Consiglio a tutti di leggerlo
<3.
Sayonara,
Lou