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Autore: fraviaggiaincubi    27/11/2013    2 recensioni
La leggenda narra che il lupo canta alla luna per ricordarle che moltissimi anni fa, quando il mondo era ancora giovane e selvaggio, con il suo canto portò la luce nel buio della sua esistenza.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il lupo e la luna
 
 
 
La leggenda dell’amicizia tra la luna e il lupo risale a milioni di anni fa, quando il mondo era ancora giovane e selvaggio.
 
A quel tempo la Natura era la madre di tutta la terra. Essa era solita passeggiare nelle immense foreste che popolavano il pianeta cantando dolcemente per gli animali e lavarsi nei fiumi e nei mari tra le creature marine. Quando lo faceva essa assumeva l’aspetto di una donna bellissima dai capelli verdi come le foglie a primavera; tra di essi volavano gli uccelli e il vestito si fondeva alla terra che amava.
 
Essa però era triste perché di notte il sole scompariva e gli animali notturni vivevano nelle tenebre più nere.
 In quell’oscurità viveva e regnava Notte. Essa odiava la luce del sole che faceva vivere Natura e ogni notte tramava per come distruggere il potere della luce e la bellissima fanciulla che cantava ai suoi amati animali e fuggiva al suo arrivo. Amava le sue tenebre e sognava che Natura scomparisse assieme alla luce del sole che la nutriva assieme a tutte le creature della foresta diurne, persino gli animali notturni erano invidiosi di vivere in un mondo senza la calda luce solare.
 
In quella oscurità però batteva un cuore pieno di luce; era un animale creato da Notte che aveva chiamato lupo. La creatura amava guardare la luce del sole nascosto nell’ombra e desiderava che potesse nascere una luce anche nelle tenebre della sua esistenza. Amareggiato cantava la sua disperazione ogni notte e fu così che Natura, svegliata dal suo ululare, ebbe pietà di lui. Tradendo la fiducia del sole gli staccò in segreto un caldo raggio di luce e creò la luna, un astro dalla pallida luce che donò al lupo per lanciarlo nel cielo buio.
Adirato da quel gesto la Notte stese le mani e sotto lo sguardo ammirato degli animali notturni scagliò la luna nel punto più alto del cielo, dove la sua pallida luminescenza non arrivava, costringendola a ruotare in eterno attorno alla terra coperta dalla sua ombra.
 
Il lupo non si arrese e sfidando il suo creatore corse verso il punto più alto della terra per riprendere la luna. Corse finche le zampe non gli fecero male, gli occhi bruciavano e la lingua penzolava tra le fauci; rivoleva la sua luce e sapeva che anche i suoi compagni notturni la bramavano.
 In suo aiuto Natura creò un giorno di buio eclissando il sole e concentrandolo in una sfera. Cogliendo l’occasione Notte si avventò su di lei e la rubò; aveva ottenuto le tenebre eterne che anelava e solo il lupo poteva turbare il suo piano.
 
Montato sul suo destriero inseguì il lupo sulla cima della montagna, ma prima che potesse afferrarlo l’animale gettò il muso al cielo e ululò. Era un canto di una potenza incredibile, denso di speranza e desiderio e la luna attirata da quel canto si posò sulla cima della montagna, accarezzando commossa il pelo del lupo con i suoi raggi argentati.
Infuriata la Notte vide la sfera brillare tra le sue mani e il sole esplose in tutta la sua potenza posandosi accanto al pallido astro.
 
Ora la luce brillava ovunque e la Notte sentiva il suo potere morire. Pentito dal suo gesto egoistico e meravigliato dal coraggio del lupo decise di permettere alla luna di regnare nei suoi domini, a patto che ruotasse per sempre attorno alla terra come le aveva imposto.
Il sole acconsentì e donò alla notte l’eclissi, cioè un giorno senza luce per ricordare quando il lupo aveva combattuto per la luna e una notte senza la luce della luna per simboleggiare la loro alleanza; in cambio Notte permise a Natura di passeggiare nella sua oscurità per cantare per gli animali notturni e la loro luce personale.
 
Da quel giorno il lupo canta alla luna per ricordarle che moltissimi anni fa, quando il mondo era ancora giovane e selvaggio, con il suo canto portò la luce nel buio della sua esistenza.
 
 
 


 

 

 


 





 

 
 
  
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