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Autore: Feox    28/11/2013    0 recensioni
"In Irlanda sembrava tutto più freddo. Il trasferimento mi aveva scombussolato la vita. I miei amici, la mia scuola, la mia classe, i miei insegnanti… Era tutto svanito nel nulla. Dovevo iniziare da capo. Una nuova vita. Non si trattava di cambiare pagina o capitolo, dovevo cambiare proprio libro. Avevo paura. Paura di non saper gestire la nuova routine, di non fare nuove conoscenze, di non aprirmi a nessuno… Eppure qualcosa mi ha salvato, o meglio, qualcuno."
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi piaceva viaggiare, più di ogni altra cosa, ma ad ogni viaggio, fatto con la mia famiglia, ero sempre ritornato a casa… stavolta invece no. Era diverso. A momenti sarei atterrato nell'aeroporto di Dublino. Ah, che bella città quella. In realtà, essendo amante dei viaggi, ho sempre desiderato visitare ogni singola città e ogni singolo paese. Sono stato in parecchie parti di questo mondo, un po' con la scuola e un po' con la mia famiglia, ho visitato metà Italia, ho visitato Londra, ho visitato anche tutta la Francia. Penso che visitare ti apra la mente, è così. Ingrandisce il tuo bagaglio culturale e ti da almeno un'infarinatura di tutto. 
"Mik, vuoi qualcosa da bere o da mangiare?" Mi chiese Rose, appoggiandomi una mano sulla spalla e facendomi tornare nella realtà.
"Mh, no…" Dissi per poi aggiungere "Non ho molta fame, ma un po' d'acqua mi andrebbe." Conclusi per poi ritornare a guardare dal piccolo finestrino dell'aereo. Com'era bello il mondo da lassù, erano tutti così piccoli, dei puntini numerosi impercettibili. Vedevo Rose che stava per prendere l'acqua e un tramezzino per lei. Era rilassata anche se la tristezza le si leggeva in quel sorriso storto. Invece, i miei genitori, i signori O'Conner, erano seduti sui sedili posteriori, mio padre dormiva, come al solito i viaggi lo stancavano parecchio ma in realtà ha sempre avuto paura di volare in aereo e allora dormiva per non pensarci. Mia madre invece leggeva un libro dalla copertina blu con dei richiami rossi. 
"Rose, tra quanto arriviamo?" Chiesi a mia sorella gesticolando con le mani facendo capire che ero stanco.
"Dovrebbe mancare poco. Sei stanco?" Ribattè.
Rose mi aveva capito subito. E' l'unica persona che mi conosce tutto per intero. L'unica davvero. Mi legge nella mente, sarà perché siamo fratelli, ma è davvero così.
"Un po', più che altro sono ansioso di vedere Dublino, i nonni, la casa." Risposi sbuffando. 
"Sì, anche io. Voglio salutare i nonni e voglio subito vedere la città. Mamma ha detto che abitano non molto lontano dal centro, sarà bellissimo, vedrai. Visiteremo insieme la città?" Mi chiede Rose guardandomi con quegli occhi verdi, fissi su di me, come per dire 'DAI DIMMI DI SI!'
"Certo che sì, Ro! Non ti lascerò sola, non l'ho mai fatto e non lo farò di certo ora!" Risposi convinto, per poi accarezzare il braccio di mia sorella.
 
 
(due ore dopo) 
Finalmente eravamo "a casa".
I nonni sono venuti a prenderci all'aeroporto. Ci hanno fatto fare il giro della casa, non era male. Due bagni, la camera matrimoniale, io e Rose avevamo le stanze separate e non era mai successo. Un salotto e la cucina. Era tutto in stile moderno. Il contrario della casa a New York. Era bella, fin troppo.  Per ora l'Irlanda aveva due punti in vantaggio. Mi piaceva, era solo questione di adattarsi.
I nonni andarono a casa, per farci sistemare e per dormire, il viaggio aveva stancato un po' tutti. La mamma stava mettendo a posto le varie cose e nel frattempo perlustrava la casa. Papà invece faceva tremila chiamate al secondo per vedere il suo nuovo posto di lavoro, era contento.
"Ro, allora ti piace?" Chiesi a Ro mentre guardavamo la sua camera.
"Sì, molto. Però mi spiace non avere la camera con te stavolta." Disse buttandosi sul letto.
"Verrò a disturbarti qualche notte, dai!" Le sorrisi tanto per tranquillizzarla. 
 
 
Nel pomeriggio inviai un messaggio a Andy e Ellie. Gli ho parlato della casa, del viaggio, dei nonni e di quel che ho visto di Dublino, con in fine un "Mi mancate". 
"Sarà dura. Ma io sono più forte. Magari quest'esperienza mi farà cambiare. Diventerò più aperto." Pensavo tra me e me, poi, dopo aver sistemato tutte le mie cose, chiamai Rose e le dissi di prepararsi.
"Rose, preparati. Dublino ci aspetta!" Le dissi entusiasto. La mamma mi aveva dato il permesso di andare in città solo con Rose, lei si fidava di me e del mio senso dell'orientamento. 
Rose scese le scale e varcammo la porta. 
"Sei pronta?" Le chiesi sorridendole.
"Certo che sì!" Si mise sotto braccetto e andammo verso il centro di Dublino.
  
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