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Autore: harrysvoice    28/11/2013    4 recensioni
Harry Styles è morto.
Louis Tomlinson, il suo ragazzo, non riesce a dirgli addio e scrive un diario indirizzato a lui, fino al novantanovesimo giorno in cui scopre una verità scioccante.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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99 Days Without You

Se solo qualcuno avesse potuto far smettere questa agonia che si emanava nel mio fragile corpo, probabilmente ora sarei felice.

 

Scrissi quel diario a quasi diciannove anni, incapace di intendere e volere.

Capii subito che probabilmente scrivere non mi sarebbe stato d’aiuto.

Sono ancora vivo, sì, quello sì. Ma nulla penso possa aiutarmi, dato che sono appena uscito dalla riabilitazione.

Sto sperando, sto ancora sperando che lui ritorni, anche se so che non accadrà.

 

 

 

 

Giorno 1

Che schifo la vita. Mi manchi troppo, tanto. Farei di tutto per stare ancora un po’ con te.

Ho parlato con Katherine e lei dice che passerà, ma per me non cambierà nulla.

Ti amo e senza di te non so che fare. Perché te ne sei andato? So che la vita è difficile, ma a che serve vivere se non si prova a combatterla? Sono in stato depressivo e confusionale. Aiuto.

 

Oh. Tutto quello che ho sempre sognato é stato distrutto e si ritrova rotto, incapace di muoversi.

Anni ed anni di aspettative, e quando trovi il vero amore che succede? Si uccide.

Mh, bello.

 

 

 

 

Giorno 3

Ho ascoltato delle canzoni. Si chiamano: “Half A Heart” e “Better Than Words”.

Sì, sono le tue canzoni. Le tue e quelle di Liam, Niall e Zayn. Bei ricordi, forse troppi, mi fanno ricordare i momenti passati con te.

Oggi mi ha chiamato tua madre, mi ha detto:”Ehi, è tutto okay? Sappi che dopodomani ci sarà il funerale..”.

Io le ho risposto che va tutto bene (cosa non vera) e le ho detto che verrò assolutamente.

Dopo che ho chiuso con lei, ho chiamato Zayn:

“Pronto?”

“Ehi, Zayno. Sono io, volevo dirti che dopodomani c’è il funerale.”

“Ohi, ciao! Sì, lo so. Anne ha chiamato anche me, poco fa. Dovresti chiamare Niall, lui non risponde né a me né agli altri. E’ sconvolto.”

“Okay.. Lo chiamo.”

“Dai, ora vado. Ti voglio bene.”

E poi ha chiuso. Ho chiamato Niall col telefono di casa, invece del cellulare.

L’ho chiamato circa 6 volte e non ha voluto rispondere. Quel cretino! Così ho lasciato perdere e sono andato in cucina a preparare un tramezzino.

Dopo circa mezz’ora, il cellulare ha squillato. Pensavo fossi tu e mi è preso un colpo.

Ma non eri tu, era Niall che finalmente si era deciso a prendere in mano quel telefono.

“Niall!” gli dissi.

“Ciao..”

“Come stai?”

“Male. Se n’è andato, capisci?!”

“Nialler.. lascia perdere, per favore.”

“NO! Vengo a casa tua e parliamo. Mi manchi tu e quel rimbambito del tuo ragazzo.”

“Va bene.”

“Ciao.” E ha chiuso.

Io ero in pigiama e puzzavo, messo male, quindi.

Non mi sono più vestito, lavato, o non sono mai uscito da quando sei morto.

Così, dopo due ore, qualcuno ha suonato alla porta.

Ho aperto e ho trovato non solo Niall, ma tutto il gruppo.

“Che ci fate qui?” ho detto, imbarazzato.

“Siamo qui per te.” Ha detto Liam.

Io sono rimasto sconvolto, ma li ho fatti entrare sperando che se ne andassero presto.

E invece, sono rimasti a dormire e sono ancora nelle loro camere a riposare.

Siamo stati tranquillamente seduti ognuno per i cavoli propri ed ho finalmente realizzato che manchi a tutti in maniera esorbitante. Tu non ci hai lasciato nulla per riuscire a capire il perché tu ti sia suicidato, né una lettera né una foto. Nulla.

E quindi dobbiamo restare qui, senza una risposta ad immaginare perché Dio abbia deciso di far terminare così velocemente la tua bella e grande vita. Che merda.

Ricordo ancora quando ci siamo incontrati. Eravamo in quello piccolo bar, in periferia di Londra e tu entrasti con quell’aria da intelligente ragazzo della porta accanto. E beh.. lo eri. Mi guardasti e poi iniziammo a parlare.

Ricordo quando mi feci conoscere i ragazzi. Tutti carini e dolci, poi trasformatisi in cretini. Hahaha sì.

Forse è meglio lasciar perdere, Niall si è svegliato e penso che tra poco verrà nella mia stanza per controllarmi.

Ti amo,

Ciao.

Giorno 4

Domani c’è il tuo funerale ed io sto letteralmente morendo per la troppa depressione.

Penso che andrò dal medico per farmi prescrivere degli anti-depressivi.

Liam, Niall e Zayn sono tornati nelle loro case ed io non mi sono ancora mosso dal letto o dal divano. Bah, la mia voglia di uscire è pari a zero e pensare che sono passati soltanto pochi giorni.

A me sembra un’eternità.

Mi ha chiamato Gemma e mi ha detto che vorrebbe uscire con me per andare a fare un giro, ma io non me la sento e quindi le ho risposto di no.

Sembrava un po’ demoralizzata ma ha lasciato perdere.

Ora vado, ciao.

Ti amo.

Giorno 5

Circa un’ora fa c’è stato il tuo funerale.

E’ stata la prima volta che sono uscito di casa dopo la tua scomparsa.

C’erano tutti i tuoi parenti: tua madre, tuo padre, il tuo patrigno, tua sorella, i tuoi cugini, i tuoi nonni e c’erano anche i ragazzi.

E’ stato un momento malinconico e appena stavano per seppellire la bara, ho incominciato ad urlare perché non volevo te ne andassi sotto terra.

Piangevo e gridavo in una maniera stranissima, come mai avevo fatto prima.

Ti vedevo là, vicino alla terra scavata, che mi fissavi con i tuoi occhi verdi.

Sembravi triste, troppo triste e non ho resistito.

Zayn mi ha preso per un braccio e mi ha ribadito che dovevo restare tranquillo.

Non smetterei mai di ringraziarlo per quello che sta facendo per me, gli voglio troppo bene.

Oh! Sai che tra qualche anno si sposerà con Liam? Oh sì, sono proprio carini insieme.

Niall sta con Katherine, ora. Stanno bene insieme e sembrano innamorati.

Proprio come lo eravamo noi due.

 

Giorno 7/10

Ciao.

Come stai? Spero bene.

Io più o meno. In questi giorni ho parlato molto con i ragazzi e sono contento di aver legato moltissimo con loro, siamo usciti e siamo andati al cinema.

Questi giorni non ho sentito molto la tua mancanza, ma ora che sono a casa mi sento giù di morale.

Sono passati dieci giorni e ti vedo ancora qui vicino a me a ridere e scherzare.

Uff.. vorrei essere con te.

Buona notte.

Giorno 11

Buon pomeriggio!

Stamattina sono andato a fare l’esame di guida.

Mi ha accompagnato Zayn e mi ha promesso che sarebbe venuto a riprendermi e così è stato.

Quindi.. ho preso la patente! Wohoo. Mia madre mi ha detto quindi che per i miei diciannove anni mi comprerà un’auto. Non so ancora che macchina voglia comprarmi, ma io ne sarò felice lo stesso.

Mm.. forse oggi verranno Liam, Niall e Katherine per stare con me.

Ora ti saluto e ci vediamo stasera.

Giorno 11- Sera

Hello!

I tre pazzi dei nostri amici se ne sono appena andati e in queste ore è passate abbiamo:

-          Visto un film.

-          Parlato di te e di me e te.

-          Divertiti.

Sì, tante cose! Hahah. Ma comunque, basta essere stati bene. Il resto non conta, no?

Mia sorella Lottie mi ha detto che le sembro più felice e sembro stare meglio e probabilmente ha ragione.

Mi manchi tanto, ma la vita va avanti.

Ora vado a dormire, notte.

 

Giorno 15/19

Ma ciao!

Come va?

Siamo già al diciannove dicembre e tra un po’ è sia il mio compleanno e sia Natale.

Devo anche comprare i regali per tutti i miei familiari e non so proprio da dove cominciare.

Ah, che due scatole.

In questi quattro giorni non è successo niente di particolare, quindi mi sembrava noioso raccontarti cose che non servono sapere e che sarebbero ripetitive.

Quindi se troverai dei giorni saltati, sarà perché in quel giorno non è successo nulla di divertente o di straordinario.

Giorno 21

Ehi.

Oggi, Lottie mi ha scritto e voleva che andassi da lei, così ci sono andato e mi ha dato una lettera.

Le ho chiesto cosa fosse e da chi fosse. Mi ha detto di andare a casa e leggerla.

L’ho aperta ed ho letto le prime righe:

Ciao bellissimo.

Sono Harry, ma secondo me già dalla prima riga l’hai capito dato che ti chiamo sempre così.

Scusa se ieri sera non sono rimasto con te a dormire, ma sappi che ci sarei restato volentieri.

Stiamo insieme da quasi undici mesi e sono stati bellissimi.

Ti amo. Troppo, tanto, immensamente e spero che la nostra storia non finirà mai.

Arrivato a questo punto, ho smesso di leggerla e sono scoppiato a piangere. Troppi ricordi si sono fatti strada nella mia mente ed iniziavo a ricordarmi di te.

Del tuo sorriso, dei tuoi occhi verdi, dei tuoi capelli ricci e del tuo carattere troppo gentile e bello per essere vero.

Dopo essermi calmato, ho ricominciato ad osservare le parole che c’erano scritte ed andai avanti.

Sai che prima di conoscerti ero depresso, e devo svelarti una cosa: non ho mai smesso di esserlo.

Anzi, conoscendoti, le mie paure sono aumentate e la paura di perderti è tale che ogni giorno ti scrivo solo per sapere che tu sei ancora vivo e che mi ami ancora.

Ho scritto questa lettera per sfogo e non so se la leggerai mai.

Ti amo.

Harry.”

Ero sconvolto, forse peggio. E non pensavo che tu potessi stare così male.

Oh mio Dio. Ora ho capito perché te ne sei andato.

Non sapevo queste cose e penso che tu avresti dovuto dirmele! Sono ancora più triste perché io non me ne sono mai accorto e non ti ho mai chiesto niente. Scusa, perdonami.

Giorno 32

Buon anno.

Ho passato Natale e Capodanno da solo, in casa a rimpinzarmi di cioccolatini e spumante.

Sono uscito solo per comprare i regali dei familiari.

A Zayn, ho regalato una giacca di pelle nera.

A Niall, ho regalato una polo grigia.

A Liam, ho regalato una camicia a quadri proprio come piacciono a lui.

Loro mi hanno regalato diverse cose:

Zayn, mi ha regalato un completo: maglione grigio e dei pantaloni blu scuro.

Niall mi ha regalato un orologio davvero carino e Liam mi ha dato cinquanta sterline per comprarmi qualcosa.

Alla fine, mi ricordai di aver preso un regalo anche per te.

Come se fossi ancora qui, sono andato al cimitero, e mi sono messo davanti alla tua tomba con il sacchettino in mano.

L’ho appoggiato e ti ho augurato “Buon Natale e buon Capodanno!” e poi sono scoppiato a piangere come faccio sempre.

Poi.. ti ho visto.

Eri davanti a me e mi stavi cantando quella canzone che amo.

Cercavo di toccarti, ma non ci riuscivo e poi mi hai detto che ti mancavo.

Giorno 42

Non so perché, ma nessuno dei ragazzi si fa più sentire.

Ho paura che mi abbiano dimenticato, soprattutto Zayn. Perché con lui ho un rapporto speciale, siamo come fratelli e senza di lui sarei perso.

Quindi ho provato a chiamarlo e mi ha risposto, abbiamo parlato tanto e si è scusato e mi ha detto che mi vuole bene. Anch’io gli voglio bene e gli ho detto che dovremmo vederci più spesso e che mi sembra che i preparativi del matrimonio lo stiano facendo dimenticare di me.

Lui mi ha detto che non era assolutamente vero e che non si dimenticherà mai di me. E penso che questo sia dolcissimo da parte sua, ma io amo te e lui non prenderà mai il tuo posto. MAI.

Giorno 44

Ciao.

Io e Liam, qualche giorno fa, siamo andate a cercare il vestito per il matrimonio.

Lui ha scelto uno di quegli smoking normalissimi e a me basta che lui sia contento.

Non sono io il suo testimone, perché non ci conosciamo molto, ma comunque si fida di me ed è felice di avermi accanto in uno di questi momenti molto importanti.

Dopo, sono andato da solo a mangiare in un ristorante e mi sembrava di essere con te. Parlavamo, e quando ti chiedevo perché ti sei ucciso, tu non rispondevi e stavi immobile a guardare qualcosa lontano.

Non volevo darti pressioni e ho lasciato perdere, così ti ho raccontato le cose che erano successe e quando il cameriere è arrivato a chiedermi se andava tutto bene, gli ho risposto che io e il mio ragazzo eravamo piuttosto contenti della qualità del cibo. Mi ha guardato allarmato e se n’è andato, l’ho guardato male e ho ripreso a parlarti.

Secondo me, sto diventando pazzo.

Senza di te tutto sembra più vuoto, o tutto bianco, o tutto nero. Mi sento tra il bene o il male. Mi sento come una barca in mezzo al mare durante una tempesta.

Che vita.

Giorno 48/57

In questi giorni, non è successo niente.

Sempre la medesima e triste vita.

Non so neanche cosa io possa raccontarti, dato che non c’è nulla da dire. Sempre da solo, in casa, a mangiare e bere, a dormire, o andare in bagno, o a lavarmi.

Sempre uguale.

Sono depresso e non so cosa caspita fare.

Non voglio prendere medicinali perché voglio vivere questo intenso dolore che mi affligge.

Vivere fa schifo, vorrei uccidermi, ma non posso.

Anzi, posso, ma resto vivo solo per la speranza di vederti entrare da quella porta.

Giorno 60

Buon giorno.

Ieri sono venuti: Liam, Zayn e Niall.

Siamo stati insieme, abbiamo visto un film e abbiamo chiacchierato del più e del meno.

Oggi vogliono restare a dormire da me, ma io non voglio.

Non voglio che mi sentano piangere per te, la notte.

Sto diventando pazzo, dovrei essere curato perché ormai parlo con te quando ormai sei scomparso da due mesi, un giorno in più o un giorno in meno.

Questi sono stati i due mesi più duri che abbia mai passato nei miei diciotto anni.

I giorni passano in fretta, troppo frettolosamente per uno come me e so, dentro il mio cuore, che il resto della mia vita sarà così e rimarrà così. Non c’è nulla che possa aiutarmi, o che possa dirmi “Smettila. Tu meriti più di questo!” a parte te, Harry.

Lo sai perfettamente e secondo me non c’è bisogno che io te lo dica. Vorrei tanto sapere come si sta lassù, nel cielo. Magari non è bello come si pensa, o magari il Paradiso non esiste neanche.

Sto ascoltando una delle tue canzoni preferite, e la sto canticchiando nella mente mentre scrivo, ma mi sento un disperato.

Troppo disperato, come un alcol dipendente quando non ha il suo alcol, come un drogato quando non ha la droga. Non so se mi sono spiegato, ma io sono un ragazzo che non ha più il suo ragazzo, la persona amata. O semplicemente Harry, è uguale.

Beh. Ora ti saluto.

Ti amo.

 

Giorno 61

Buongiorno, amore.

Come va la vita? Okay, pessima battuta.

Mi manchi tantissimo. Non mi sono ancora dimenticato di te anche dopo sessantuno giorni che sei morto.

Ho legato tanto con tua sorella e tua madre.

Ogni volta che vengono mi raccontano tante cose che facevi da piccolo ed io sorrido per la tua dolcezza. Ti amano tutti qui e volevano vederti morire di vecchiaia, non per lo sparo di una pistola.

Scusa se ti dico che ho bisogno di te, ma non m’interessa, non sono spaventato dall’amore. E’ sbagliato? E’ così sbagliato che tu mi faccia restare forte? Non lo capisco.

Noi eravamo fatti per stare insieme, ma è stato destino e tu te ne sei dovuto andare.[1]

Giorno 63

Ciao..

Non so cosa scrivere, oggi.

Troppe domande, troppi pensieri in testa.

Pensò andrò a dormire.

 

Giorno 65

Ehi.

Oggi sono uscito per fare un po’ di spese e stare da mia madre e le mie sorelle. Ho comprato un completo, che non indosserò mai. Ma è carino, dopotutto. Se solo ci fossi tu, potresti dirmi se mi sta bene o no.

Tutti e tre, abbiamo parlato di cosa volessi fare prima dei miei diciannove anni. Io ho risposto loro che era meglio non fare niente e che sarei restato a casa.

Ho quindi deciso di fare un viaggio, fino a casa di mio padre a Manchester.

Partirò tra pochi giorni e starò lì una settimana o poco più.

Lui mi ha detto che sarei stato bene con lui, la sua nuova moglie, e la sua figliastra: Gretchen. Lei è una ragazza davvero bella, troppo. Ha diciassette anni, ha i capelli castani chiari e gli occhi verdi. Io in confronto a lei sono uno sgorbietto orripilante.

Ma cambiamo argomento, a casa sto ripulendo un po’ e sto trovando un sacco di cose tue. Le farò vedere alla tua famiglia.

Ora vado, ciao.

Giorno 74

Sono passati nove giorni e sono appena tornato dal viaggio a casa di mio padre.

Quando sono partito mi sono accorto di aver lasciato il mio diario a casa, come uno stupido stavo per scoppiare a piangere. Pensavo di averti perso, anche dopo la tua morte ti sentivo vicino e mi sfogavo con quel diario ed anche ora faccio lo stesso.

Sono passati settantaquattro giorni.

Sembrava ieri che avessi iniziato a scrivere.

Comunque, ti racconto cos’è successo a casa di mio papà:

Sono stato bene, anche se ci sono stati momenti strani ed imbarazzanti.

Quando mi hanno chiesto della “fidanzatina” non sapevo cosa rispondere.

“Oh, sono gay e.. ma non sapete che è morto?” oppure “Sì, avevo un fidanzatino, poi si è suicidato.”

Non penso avrebbe fatto piacere sentirsi dire una cosa così, quindi mi sono limitato ad un sorrisino e ad un “Ma va!”.

Un'altra volta, Gretchen mi ha chiesto il cellulare perché voleva vederlo e vide, nella rubrica, la scritta: “Amore” e mi ha chiesto spiegazioni. Io non ho mai cancellato il tuo numero. Qualche volta provo a chiamarti ma tu non rispondi mai. Stupido Harry, ma guardalo qualche volta il telefono! … Beh, non puoi.

Giorno 76

Ciaaao.

Questo diario sembra stia per finire, non penso andrà avanti dopo il centesimo giorno.

Sto pensando di suicidarmi, di uccidermi.

Non ce la faccio più, Dio.

Giorno 78

Oggi sono stato con i ragazzi.

Abbiamo parlato tantissimo e poi siamo andati al cinema.

Liam era con Zayn, Niall con Katherine ed io sono stato da solo per quasi tutto il tempo, dato che sono solo.

Siamo stati bene, ci siamo divertiti. Ma tu sei sempre un punto fisso nella mia mente, Harry.

Giorno 80

Ottanta stupidissimi giorni.

E’ da tanto tempo che non ci sei più.

Sto iniziando a dimenticare il tuo viso, il tuo profumo e tutti i ricordi che ho di te.

Voglio stare da solo, immediatamente. E invece mi ritrovo al piano di sopra, mentre gli scalmanati dei tuoi amici sono al piano di sotto a fare casino.

Li adoro, seriamente.

Niall è un cretino! Mi fa morire sempre dal ridere.

Liam è un perfezionista, e con la sua mania mi mette sempre a posto casa. E’ gentilissimo!

Zayn è particolare, invece. A volte sta per i cavoli suoi, a disegnare e a volte inizia a pianificare un mega festone con birra e altro. E’ strano.

Tu eri il più bravo di tutti.

 

Giorno 83

Ora inizierò a scrivere poco, le cose essenziali, perché oramai non ho neanche le forze per prendere in mano la penna. Mi manchi, so che lo dico sempre ma ti amo e non posso farne a meno.

Giorno 85

Ieri non è successo nulla.

Oggi ho scoperto di essere dimagrito di tre chili.

Non mangio mai nulla ed è già tanto se bevo.

Me lo dicevano quasi tutti ma non li ascoltavo mai, invece avevano ragione: ho perso peso.

 

Giorno 86

I miei capelli si sono allungati tanto.

Non so cos’altro dirti.

Giorno 88

Oggi qualcuno ha suonato alla porta, ma non ho aperto.

Stavo facendo la doccia e ho lasciato perdere. Chissà chi era.

Giorno 90

Novanta giorni.

Sto impazzendo.

Come sei morto, Harry? Dimmelo.

Non può essere stato il vento ad ucciderti.

Non sei stato tu. Tu mi amavi. Non lo avresti mai fatto.

E’ stato Zayn? Liam? Niall? Io?.

Giorno 91

Mi hanno portato da un dottore, oggi.

Non so perché, dato che fisicamente non sto male.

Giorno 92

Ho appena trovato tantissime foto di noi due.

Sono circa settanta e le guarderò attentamente una ad una per non dimenticarmi il tuo viso.

Non sto sentendo più nessuno da nove giorni.

Io non cerco nessuno e loro non cercano me, è così che funziona. Io voglio stare da solo e loro lo capiscono e non mi chiamano, scrivono o vengono a casa mia.

Mi sento un po’ solo.

Tutto ciò che ho sono: la musica, i film, il mio album da disegno, le bottigliette d’acqua e i miei ricordi.

Il diario finirà tra poco.

Giorno 93

Ho sentito mia madre parlare di ospedali psichiatrici e di riabilitazione.
Spero non parlasse di me.

Ho paura.

 

 

Giorno 94

Tantissimi miei parenti sono venuti a salutarmi e abbiamo cenato tutti insieme.

Non so perché e sento come se stesse per succedermi qualcosa di brutto. Aiutami, Harry.

Giorno 95

Sono passati novantacinque giorni.

Ho trovato una cassetta con su scritto “Per te”.

Volevo vederla, ma mia madre me l’ha proibito.

Perché non vuole?! Non lo so, sto diventando confuso e sto male.

Mi manchi e ti amo.

Giorno 96

Sono riuscito a rubare la cassetta che mia madre non voleva farmi vedere.

Domani penso di vederla.

 

 

Giorno 97

I ragazzi sono venuti a stare con me e quindi non ho potuto vedere il video.

Giuro che la vedrò domani, perché sono curioso.

Quando Niall, Liam e Zayn mi hanno salutato sono stati davvero affettuosi, come se dovessero partire lontano. Che carini.

Anche se è strano quello che sta succedendo in questi giorni.

Giorno 98

Stasera premerò play e vedrò cosa contiene quel video.

Ora vado.

Giorno 99

Ho guardato il video.

C’eravamo io e te.

Parlavi di quanto tu mi amassi, dopo qualche minuto, sono comparso io.

Avevo in mano una pistola.

Ero dietro di te e ho minacciato di ucciderti.

Ti sei girato e mi hai chiesto cosa stessi facendo.

Io risposi, piangendo, dicendo che dovevi morire.

Mi sono avvicinato.

Tu hai detto che dovevo fermarmi.

Poi..

Ho sparato.

Eri steso per terra. Morto. Il sangue usciva dalla tua testa.

Cos’avevo fatto?

 

Questo è stato l’ultimo giorno che scrissi.

Ricordo ancora quando entrarono mia madre e un poliziotto. Piangevo e gridavo:”L’HO UCCISO IO. SONO STATO IO.” Non volevo farmi portare via.

Il poliziotto mi mise le manette, andai in un ospedale psichiatrico e ci restai per poco più di un anno.

Scoprii di essere malato mentalmente e tutti avevano cercato di non darlo a vedere. Harry lo sapeva e ha voluto rischiare amandomi sempre il più che poteva.

Ora sono uscito e sto bene.

Ma io amo Harry, lo amo ancora adesso.

Sono cambiato: non sento più la sua voce, non lo sogno più, non piango più, non ho nessun attacco di pazzia o rabbia. Mi hanno curato e sto bene.

E’ stato un periodo della mia vita che voglio dimenticare.

Io sono Louis Tomlinson, ho diciannove anni e un anno fa ho ucciso il mio fidanzato Harry Styles.

Questo è tutto.

Louis Tomlinson.

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Riferimenti alle canzoni “Strong” e “Happily” degli One Direction e Sony Music. © all credits goes to One Direction and Sony Music, I don’t own anything.

   
 
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