Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Eragon1001    04/05/2008    3 recensioni
Sakura, Mokona, Shaoran, Kurogane e Fay atterrano in un altro mondo, La Città del Vento, in cerca delle piume. D'un tratto scoprono che Sakura potrebbe riottenere tutti i suoi ricordi senza le piume. Rivivendo un amore mai totalmente dimenticato, i nostri si ritrovano di fronte ad una scelta: accettare o no l' inaspettato nonchè sospetto aiuto?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Mokona, Sakura, Syaoran
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Kaze no machi he

Arrivo

“[…] potrebbe essere un ricordo del tuo corpo. Ci sono due tipi di ricordi…i ricordi del cuore ed i ricordi del corpo. Il cuore è molto importante, ma anche il corpo lo è. Nei momenti in cui il cuore può dimenticare, il corpo ricorderà. […] anche se hai dimenticato a causa della perdita delle piume, il tuo corpo probabilmente ha ricordato.”
Soel Mokona



Hime” chiamò il ragazzo, mentre accorreva con un libro in mano “Vi sentite bene?”
“Oh…Hai. Non preoccuparti. Stavo pensando ad una cosa. Tutto bene”.
Il ragazzo strinse le labbra, leggermente preoccupato, prima di asserire con la testa e ritornare alla lettura. Mentre si dirigeva al proprio scaffale, percepì lo sguardo penetrante della principessa sulla nuca, e ciò lo indusse ad arrossire. In quel mentre arrivò saltellando un esserino con l’ aspetto di una polpetta bianca e un orecchino rubino. Guardò Shaoran sorridendo birichino e poi cinguettò con la sua voce sottile ed acuta:
“Shaoran è tutto rosso! Shaoran è tutto rosso!” iniziò a saltellare contento, ripetendo le stesse parole con un’ ossessione tipica dei bambini piccoli.
Il ragazzo bofonchiò qualcosa d’ indistinguibile, abbassando gli occhi. Fu salvato dall’ arrivo di un alto uomo nero, dagli occhi rosso sangue e l’ espressione imbronciata. Palesemente irritato da tutto quel frastuono, si rivolse con malagrazia alla polpetta bianca, in verità un batuffolo magico dal pelo come la neve di nome Soel Mokona.
“Chiudi il becco Mokona. Stai disturbando tutti” e detto questo l’ afferrò ed iniziò a tirarle le guanciotte rotonde, come soleva fare dall’ inizio del loro viaggio. Era l’ unico modo per tener zitta Mokona. In quel mentre intervenne un uomo alto, dalla carnagione delicata, i capelli biondi e gli occhi zaffiro tipici delle regioni del nord. Con un sorriso beffardo iniziò a cantilenare:
“Kuro - bau, non essere sempre così scorbutico con la nostra mascotte!”
La risposta non tardò ad arrivare.
“Non chiamarmi Kuro-bau!” tirò fuori la sua katana ed iniziò a rincorrere Fay - san per tutta la biblioteca, e intanto il sornione personaggio rideva come un matto, saltellando qua e là, una perfetta imitazione a carattere umano di Mokona. Forse per questo si capivano così tanto.
Shaoran e Sakura sorrisero dolcemente. Ormai erano abituati a quel buffo conflitto tra Kurogane e Fay. All’ improvviso i due giovani sentirono dietro di loro un colpo di tosse per nulla rassicurante, e dal tono severo. Si girarono. Davanti a loro stava una donna alta, con i capelli neri, e un vestito molto curato.
“Faccio parte dello staff bibliotecario. E vi prego gentilmente di andarvene. La biblioteca è un luogo di silenzio, e voi state disturbando e deturpando questa quiete. Mentre uscite, riponete quella katana, per favore.” Aggiunse sorridendo in direzione di Kurogane - san.
Questi bofonchiò qualcosa e, spada in spalla, uscì, seguito a ruota dai giocosi Fay e Mokona e i due ragazzi.
“Kuro - pippi! Ci hai fatto sbattere fuori dalla biblioteca! Ti sei comportato in maniera molto maleducata, sai?” scherzò come al solito Fay – san, cosciente di star giocando con il fuoco. Kurogane lo fulminò con lo sguardo ma avanzò, imperterrito. Sakura intanto si guardava intorno affascinata, perlopiù incredula, di fronte al paesaggio cittadino che le si prospettava dinanzi. Cascate di ogni sorta riempivano l’ orizzonte, e vicino ad ognuna di esse, quasi come fosse utilizzata a scopo personale, si edificava una casetta piccola, in mattoni rossi e mura ocra. Ogni cascata si esauriva in piccoli torrenti, i quali divergevano tutti in un unico, grande ed impetuoso fiume, che avvertiva la propria presenza roboando tra gli argini. Ogni casa o spiazzo di terra era collegato tra loro da un ponte, e l’ illusione era quella di un intero regno sull’ acqua. Eppure, la grande umidità ed il sole caldo a picco sulle loro teste avevano favorito la crescita di una flora ampia e variegata, con alberi altissimi quasi a voler sfidare il cielo, un sottobosco ricco e colorato, ed un profumo di fiori che permaeva l’ aria. Ad un tratto la testa di Sakura iniziò a girare, e si ritrovò sballottata qua e là. Un vento prorompente li investì, e Mokona dovette nascondersi sotto l’ ampia manica di Kurogane - san per non essere sbalzata via. Shaoran strinse forte a sé la principessa, aggrappandosi ad un ramo basso. Improvvisa come era comparsa, la tromba d’ aria sparì.
“Ma cosa diavolo…” sbottò Kurogane, tenuto al terreno dalla punta acuminata della sua spada, che aveva saldamente piantato al suolo in un attimo di lucidità.
“Fay!” esclamò Mokona, mentre indicava spaventata qualcosa con la zampina bianca.
Il mago sorrideva estatico da sopra un alto ramo, gli occhi un po’ strabici.
“Puuu! Credo di essere troppo leggero…” e detta questa emerita verità, roteò gli occhi e svenne.
Kurogane si portò una mano al viso, disperato per la deficienza irrimediabile del mago. Sakura e Shaoran ridevano di gusto, mentre Mokona saltellava allegramente per quel attimo in più di piccola gioia. Recuperato il compagno, decisero il da farsi. Ormai mezzogiorno era passato da un po’, e la fame si impadroniva delle loro menti stanche. Così, ad unanimità, si avviarono verso una locanda, e dopo aver vinto tutto il denaro possibile (ben due tavoli furono spogliati degli averi dei propri occupanti) si apprestarono ad ingozzarsi di buono e sano cibo. Dopo il lauto pasto, mentre Fay e Sakura si cambiavano degli abiti da viaggio ed indossavano quelli tipici del regno, Shaoran, presa tra le mani Mokona, le chiese serio:
“Percepisci qualche fluttuazione della piuma?”
La piccola si concentrò, per poi affermare:
“Si, è qualcosa ma debole…sembra quasi protetta da un’ altra forza magica, potente. Oserei dire di un mago”
Kurogane e Shaoran si scambiarono un’ occhiata perplessa: da quanto avevano capito, nel regno erano presenti molti maghi capaci, la magia diffusa in modo più o meno omogeneo.
“Mokona è triste…mi dispiace…ma posso dirvi…che la fluttuazione proviene da est”
Automaticamente, l’ uomo e il ragazzo si voltarono verso la finestra alla loro sinistra, intenti ad osservare il paesaggio. Dopo qualche minuto di silenzio contemplativo, Kurogane pronunciò:
“Quindi la nostra prossima tappa è l’ est…dove sorge il Sole”

To be continued…

Questo era il primo capitolo della mia prima fanfiction su TRC, Kaze no machi he, La città del vento, nome di una famosa canzone di Tsubasa cantata da Keiko. Quella che dal regno di Outo in poi viene messa così spesso, per intenderci. Per ora i nostri eroi sono solo atterrati nel nuovo paese, la parte migliore deve ancora venire, naturalmente! Non credo saranno molti capitoli, anche perché una buona parte ne ho già scritti, anche se li devo revisionare completamente. Spero che per ora il piccolo assaggio vi sia gradito, commentate!
Angelica Eragon1001


Aggiornamento: questa storia è ufficialmente INCOMPIUTA. Si ferma qui, non l'aggiornerò più salvo circostanze particolari (ovvero non si sa mai nella vita). Non la cancello definitivamente solo perchè fa comunque parte della mia produzione. Ringrazio infinitamente coloro che hanno commentato questo capitolo. Ciao Ciao e leggete altre mie storie! ^^
   
 
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