Him.
 


Scarpe firmate Vans.

Skinny jeans neri a cavallo basso.

Canottiera bianca larga che lascia intravedere i peli sul petto e completamente scoperti i bicipiti scolpiti dalla palestra.

Capelli sbarazzini.

E Ray Ban che coprono due oceani senza fine.

Eppure c’è qualcos’altro, ne sono sicura.

Non vedo niente, ma dietro tutte queste maschere ho la certezza che ci sia qualcosa di più oscuro e profondo, in grado di distruggere e creare il tutto e il niente.

Un mostro o un angelo, che è in grado di farmi piangere e ridere, che stringe il mio cuore tra i suoi artigli affilati e lo spreme fino all’ultima goccia di sangue.

E non capisco se ciò che provo per lui sia odio o amore, due opposti separati da un sottilissimo filo invisibile.

Ho distrutto l’equilibrio perfetto, portando caos e rovina all’interno di quello che dovrebbe essere il contenitore dei miei sentimenti.

Buio e luce sono diventati la stessa cosa, caldo e freddo non si distinguono più, nero e bianco sono identici.

Ecco che si toglie gli occhiali e io perdo un battito, un respiro.

Il mondo si ferma ad ammirare l’oscurità di quel ghiaccio abbagliante con qualche spruzzo di sole e di nube.

Le sue labbra si tirano verso l’alto e un sorriso rovente mi fa abbassare lo sguardo per far scendere gelide gocce d’acqua dagli occhi, un sorriso troppo potente per essere anche solo fotografato dalla mia mente.

Il respiro mi si mozza, le mani cominciano a tremare ed io perdo la razionalità.

La pazzia mi ha preso, comincio a sentire il solito peso sul petto e porto una mano al cuore per cercare di calmare il battito in corsa.

Mi piego in due dal dolore e porto le mani alle tempie.

Voglio che le voci spariscano dalla mia testa per lasciarmi in silenzio.

Voglio spegnere tutto e diventare insensibile.

Voglio andare nella fredda Siberia e congelare il mio corpo in una bufera di neve.

Voglio morire senza sentire nulla.

Qualcuno mi accarezza la schiena per cercare di calmare i miei potenti singhiozzi.

Chi è che non mi lascia soffrire?

Mi rannicchio ancora di più, le voci gridano e gridano e gridano nella mia testa.

Frasi strillate si sovrappongono, si confondono tra loro.

Verità urlate da sguardi infuocati d’ironia, un marchio indelebile sul cuore.

Fiamme di parole si innalzano come muri invalicabili nella mia mente.

E’ il Caos.

E poi, un sussurro.

‘Ti amo.’

Chi lo ha detto di voi demoni?

Chi osa mentire?

Alzo gli occhi arrossati e vedo il mare.

Vedo onde infrangersi sugli scogli, il rumore della risacca si espande.

Una mano asciuga le lacrime sulle guance.

Uno sguardo pieno d’amore ricuce le ferite.

Un abbraccio tace le grida.

Un bacio sulla tempia spegne le fiamme.

Mi giro e lo vedo sorridere al cielo.

Guardo verso l’alto e trovo due aquile reali volarsi accanto.

Le vedo giocare, le vedo vivere.

Eccole in picchiata, si avvicinano a me.

Le grandi ali provocano piccole trombe d’aria che mi scombinano i capelli.

La sua mano sposta una ciocca che mi è finita sul viso facendomi arricciare il naso.

Ride.

Oh, la sua risata.

Il suono più bello e devastante a questo mondo.

Letale.

Mi guarda negli occhi e continua a sorridere.

‘Ti amo.’

Non ho immaginato nulla.

Lui è qui.

Prende i suoi Ray Ban e me li mette.

Intreccia la sua mano alla mia e volge lo sguardo di nuovo alla coppia di reali che volano.

E per la prima volta, sorrido.

Un demone innamorato di un angelo.
 
 

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Io sono qui dentro. Dovete solo leggermi e trovarmi.

Dedico questa One Shot a ImPeach.

La dedico al suo brano creato da lei per il mio, nostro amore impossibile.

La dedico a Lui.

Ma se invece fosse lui il demone e io l’angelo?