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Autore: Channie33    30/11/2013    3 recensioni
«Bin, avanti. Sveglia» la voce era mutata d'improvviso in una calda e premurosa.
«Mmh.. sì.. - mugugnò e premette la guancia sul suo largo petto - Altri due minuti».
Leo sorrise e si tirò su sollevando anche l'altro ragazzo.
«Se mi dai una mano con le tue forze, ti porto a letto e potrai starci anche più di due minuti»
.
A tutti una fanfiction - così di getto e molto leggera - su una delle OTP più dolci al mondo: la LeoBean!
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hongbin, Leo, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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The red string of Fate.  - Capitolo I

 


I ragazzi tirarono un sospiro, avevano finito per quel giorno. Dopo ore e ore di estenuante lavoro si erano proprio meritati un minimo di riposo.

Qualche istante per ricomporsi e raccogliere gli effetti personali dispersi per tutta la sala prove e raggiunsero l'ingresso principale dell'edificio. 

Hyuk e Ken furono i primi a sgattaiolare fuori, carichi di un'energia improvvisa al solo pensiero di tornare in dormitorio per una buona parte di giornata all'insegna del relax più totale. Il più grande dei due prese l'altro sotto braccio, coinvolgendolo nel canticchiare a squarciagola una canzone improvvisata al momento per festeggiare la loro allegria. A pochi centimetri di distanza c'era Ravi che commentava divertito la scena. Si volse allora alla sua sinistra convinto di trovarvi N il quale, sino a qualche istante prima, lo appoggiava nella conversazione, ma il suo era diventato un monologo da chissà quanto, ormai.

«Hakyeon?»

«Sì, eccomi».

Il ragazzo era rimasto distante ad osservare con aria stralunata un punto fisso dell'atrio dell'edificio. Da quel medesimo angolo, che svoltava poi verso la scala nascosta da una delle quattro pareti portanti, dopo una manciata di secondi spuntarono anche gli altri due ragazzi, Leo e Hongbin.

«Bene, non vedo l'ora di andarmi a sdraiare un po'. Sono proprio esausto» commentò il rapper.

Tutti e sei salirono sul veicolo che li avrebbe ricondotti in dormitorio.  

A metà del viaggio Ken prese la parola: «Cosa ne dite di organizzare un torneo di video-giochi stasera? Ordiniamo qualcosa da mangiare così non dobbiamo preoccuparcene e ci divertiamo tutti insieme!»

«Io passo. Sono fin troppo stanco»

«Avanti Taekwoon! Puoi riposare dopo. Non ti andrebbe di giocare un po'?» l'esortazione di N appariva speranzosa ma non ebbe il riscontro desiderato. Il ragazzo non voleva darsi per vinto così si armò di tutte le sue forze e scosse il compagno per almeno quindici minuti pieni, giusto il tempo di raggiungere l'appartamento.

Rassegnato all'insistenza del maggiore, Leo optò per un compromesso che l'avrebbe placato.

«Va bene, va bene. Starò sul divano e seguirò le vostre partite, ma non mi va proprio di giocare»

«GRAAAZIE~» urlò l'altro saltandogli letteralmente al collo. Traballarono leggermente e, solo una volta riacquistato l'equilibrio, il leader fu allontanato dalla mano che premeva contro il suo petto.

I sei percorsero le scale fino al loro piano, aprirono la porta e gettarono i borsoni all'ingresso senza preoccuparsi di svuotarli e sistemare ogni cosa.

Ken non perse un attimo di tempo, cercò il videogame più adatto e lo fece partire. La suddivisione dei round era la seguente: prima avrebbero giocato Wonshik e Jaehwan, poi i due maknae, il vincitore della prima sfida a quel punto avrebbe dovuto gareggiare contro Hakyeon e per concludere si sarebbe svolta la finale.

Leo era interdetto nel notare quanta energia riuscisse a spruzzare fuori Ken mentre giocava. Si agitava e scalpitava come un bambino e premeva con foga ogni pulsante del joypad.

«Dai dai dai dai... SÌÌÌ. 1-1! Terzo round e la vittoria sarà mia» e così, effettivamente, fu. Ravi passò il suo controller a Hongbin mentre rideva di gusto della reazione esilarante del suo sfidante. Si diede allora lo slancio necessario per raggiungere il vincitore dall'altra parte del divano e lo spintonò facendolo ruzzolare giù.

La partita successiva si svolse in maniera molto più serena e tranquilla. Le risate non mancarono neppure in questo caso ma perlomeno Leo non veniva strattonato da una parte all'altra a causa delle convulsioni dei partecipanti. Questa calma lo portò a rilassarsi a tal punto da non poter più tenere gli occhi aperti. D'altronde non era realmente interessato a seguire il gioco, era stato costretto, e adesso che la noia e la stanchezza stavano prendendo il sopravvento non poteva più tener fede al patto stabilito inizialmente. Lanciò un'occhiata all'orologio e si accorse che avevano iniziato a giocare da soli tre quarti d'ora. Com'era possibile? Gli sembrava di essere rimasto seduto lì per molto più tempo e invece il sacrificio compiuto era stato minimo.

Magari Hakyeon non farà caso all'ora e non mi farà storie se andrò adesso. In fondo sono rimasto per un po'... saranno contenti, immagino.

«Va be', io vi saluto. Vado a riposare perché non riesco più a stare in piedi».

Il maggiore di tutti scattò immediatamente: «Ma come?! Non puoi farlo! Io non ho ancora giocato. Come farò senza di te a farmi il tifo? Non è giusto...»

«Ma fai seriamente? Io vado»

«Non–» smise di parlare sentendo qualcosa a contatto con la sua gamba. Abbassò lo sguardo e vide il joypad.

«Su hyung, non fare storie. È il momento della nostra sfida adesso. Lascialo dormire se gli va» l'espressione stampata sul viso di Jaehwan era scherzosa e piuttosto beffarda.

«Bene. Giochiamo allora» sbuffò N.

 

Dalla camera accanto Taekwoon sentiva nuovamente le urla del compagno minore, alle quali si sommavano quelle del leader stavolta.

Accoppiata peggiore non poteva capitare. Quanta confusione riescono a fare quei due...

Prese un'estremità del cuscino con la mano e, girandosi su un fianco, se la portò a comprimere l'orecchio scoperto.

Il tempo trascorse in maniera indecifrabile mentre il ragazzo manteneva uno stato di incoscienza totale. Quando riaprì gli occhi l'unico suono che riuscì ad avvertire fu un leggero scroscio d'acqua.

Alla fine ce l'ho fatta a dormire. Che ore sono...?

I pensieri furono interrotti dalla lieve pressione di una mano adagiata sulla sua spalla. Il calore di questa si distingueva anche attraverso le coperte che lo avvolgevano. Strinse gli occhi e girò il volto quel tanto che bastava per scorgere la mano estranea e poter comprendere che, per sua fortuna, non si trattava di quella di N. Probabilmente in quel risveglio c'era ancora un barlume di speranza di poter restare sereno. Ruotando parte della colonna vertebrale e raggiungendo una posizione quasi supina ebbe la possibilità di mettere a fuoco la sagoma intera che l'aveva sfiorato.

«Hey Woonnie, ti ho portato un po' della cena. Hai dormito assai, eh? Noi tutti abbiamo faticato per tenerti Hakyeon il più lontano possibile»

«Oh, grazie Bin. È già così tardi?»

«Beh abbiamo finito di mangiare da una mezz'oretta circa - porse il vassoio all'amico - Tieni. L'ho appena riscaldata».

Il più grande fece forza sugli avambracci e si sollevò per assaggiare un boccone.

«Bin, tu hai mangiato abbastanza? Ne vuoi un po'?» gli occhi restavano fissi sul piatto mentre parlava.

«No, ti ringrazio ma sono sazio» e così dicendo si fece spazio sul bordo del letto per attendere che il compagno terminasse la cena.

«Allora... com'è andato il torneo? Prima di riuscire a prendere sonno le urla di Hakyeon e Jaehwan mi stavano forando i timpani»

«Ahah sì alla fine si è concluso pacificamente con la vittoria del secondo. Credo che Hakyeon abbia voluto perdere di proposito solo per poterti rinfacciare di non averlo aiutato dandogli il tuo supporto. Preparati per delle scuse moooolto sentite»

«Certo, certo...» commentò con assoluto disinteresse.

«Allora? Si è svegliato o no? - eccolo. La voce del leader si avvicinava - Oh bene! Su, vieni con me... per farti perdonare del comportamento di oggi pomeriggio guarderemo un film insieme. E la cosa bella è che puoi sceglierlo tu!»

«Ma tu e gli altri non dovreste andare un po' a riposare? E a me non va di guardare un film adesso»

«Sciocchezze! Abbiamo riposato dopo il torneo. Ora ci vuole un bel film per rilassarsi!».

Mentre il braccio di Leo veniva scosso incessantemente dal suo hyung, che tentava di persuaderlo a raggiungere il divano nella saletta accanto, proprio da quell'altra parte dell'appartamento si stava intrattenendo una conversazione fra i tre membri rimanenti.

«Siamo sicuri che Hakyeon non abbia assunto alcuna droga? O una quantità eccessiva di zuccheri? È davvero fin troppo carico»

«Credo che la notizia di potersi allontanare per un po' dalla figura di leader di un gruppo gli abbia dato alla testa. Sta sfruttando tutte le sue risorse per godere al massimo di questo tempo insieme a costo di non recuperare ore di sonno prezioso. Vuole solo divertirsi in maniera del tutto spensierata. Concediamoglielo, no?»

«Uhm... giusto, giusto! E tutto questo, si sa, può solo fare bene al nostro rapporto in fin dei conti» concluse il maknae vedendo che i compagni avevano raggiunto la stanza.

Dietro i due si scorgeva Hongbin, con il suo solito sorriso caratterizzato da quelle amabili fossette. Reggeva in mano il vassoio portato poco prima all'amico, rimasto in balia del maggiore. Si scostò e raggiunse il lavandino in cui ripose il piatto e le posate, fece scorrere un po' d'acqua e, asciugando le mani sui pantaloni, si mise a sedere su uno dei cuscinoni adagiati intorno al divano.

«Bene, bene, bene. Allooora? Che film vuoi guardare?» cantilenò N una volta posizionatosi a gambe incrociate sul sofà.

«Mh non lo so proprio. Se scelgo mi prometti che ti tranquillizzerai un po' e non farai storie di alcun tipo?»

«Sissignore!»

«Okay. Allora opto per un horror» si poté intravedere un mezzo ghigno fare capolino fra le sue labbra.

«Ma come?! Perché proprio un horror?»

«AH! - lo richiamò - Hai detto che non ti saresti lamentato»

«Ma con tanti bei generi avvincenti...»

«Mi dispiace. Ho preso la mia decisione. E se non ti sta bene possiamo sempre evitare di guardare la TV»

«No no, va bene. E horror sia!».

Così testardo da voler affrontare persino qualcosa che detesta, è irrecuperabile.

Accanto ad N ci sarebbe stato spazio per altre tre persone ma il ragazzo non voleva saperne né di separarsi dai tre cuscini che cingeva morbosamente né di assumere una posizione più conforme che permettesse a tutti di prendere posto. Al suo fianco si sistemarono di conseguenza solo Ravi e Hyuk in quanto era stato categorico nel vietare a Ken di avvicinarglisi.

«Non se ne parla proprio! Tu saresti pronto a tutto. Non perdi occasione in questo genere di cose. Sta' lontano da me»

«Aah ma avanti! C'è freddo qui a terra. Non ci sono più cuscini a disposizione»

«Questo è ciò che meriti. Ora silenzio, siediti e goditi il film» intimò scherzosamente il rapper intromettendosi nella lite.

Leo stava lì, fermo, spalle dritte, gamba destra distesa e quella sinistra piegata comodamente verso l'esterno. Il due guanciali posti sotto e dietro di lui si erano modellati seguendo le forme del suo corpo.

Accanto a lui sedeva Hongbin, avvolto da una coperta in pile.

Per tutta la durata del film Hakyeon emetteva gridolini e stringeva i pugni davanti al viso. Nonostante avesse promesso di fare il “bravo” non era in grado di trattenere qualche lamentela di tanto in tanto.

«Oooh, ma perché ho accettato … Ma cosa ci trovate in questa roba? … Aiuto!» e a quel punto riprendeva a stringersi nelle spalle e piazzava le mani aperte sul volto.

Quando Ravi lo rassicurava poiché il peggio era passato, lui spostava l'anulare destro per sbirciare la situazione e riprendeva con i sospiri e i singhiozzi.

È una tortura. Questa è una tortura...

I suoi pensieri non erano di difficile interpretazione.

Ken e Hyuk invece sembravano abbastanza presi dalla storia e seguivano la trama con particolare interesse, non nascondendo qualche sorrisetto per la stupidità con cui venivano presentate alcune scene, a detta del leader, “terrificanti”.

Dopo circa sessanta-settanta minuti di proiezione il minore si alzò per andare a preparare dei popcorn, vista la fame improvvisa che l'aveva travolto.

A quel movimento un po' tutti si riassestarono. Ravi sbadigliò e si stiracchiò spingendo in fuori il petto e sollevando le braccia.

«Hyuk, fanne qualcuno in più per me».

Anche Jaehwan si mise in piedi e raggiunse il frigorifero. Con il braccio sullo sportello e la schiena ricurva per osservare meglio al suo interno sceglieva la bibita.

Questa va bene. Pensò tirando fuori una lattina tutta colorata. Poi si riavvicinò agli amici e, oscurando il campo visivo di Leo dovendogli passare forzatamente davanti per raggiungere la sua postazione, si accorse che quest'ultimo si era addormentato.

Wow! Presissimo dal film, noto. Hey, un momento. Posso andarmi a prendere il cuscino che tiene tutto per sé in camera visto che non si accorgerà di nulla.

«Ragazzi - bisbigliò - sto tornando».

Hakyeon, immedesimatosi nel film, sentì raggelarsi il sangue al suono di quella voce così bassa e flebile.

«Oh cavolo. Mi hai fatto prendere un colpo... perché sussurri in questo modo?».

Ma il ragazzo si limitò ad indicare il quadretto che gli si stagliava davanti per poi andare a prendere ciò che desiderava ormai da più di un'ora.

«Ma dorme! Non vale così. Dovevamo guardarlo tutti insieme»

«Non è il solo a dormire - precisò Hyuk che, in piedi dall'altro lato della stanza, aveva una visuale più completa - Mi sa che anche Hongbin è crollato da un pezzo».

Niente da fare, è così che era andata la serata. Dopo solo mezz'ora di registrazione il più piccolo dei due non fu in grado di tenere gli occhi aperti e così si era sbilanciato alla sua destra trovando conforto sul braccio di Leo. La testa poggiava abbandonata sulla sua spalla e i capelli solleticavano il collo del maggiore. Questi percepiva il calore emanato dal corpo dell'amico sul fianco sinistro ma, per qualche motivo, quello stesso calore gli infiammava tutto l'intero busto e raggiungeva il volto. Avvertì un brivido che cercò di contenere il più possibile per non disturbare il suo sonno, si girò lentamente per controllarlo e lo vide lì, adagiato, che continuava a dormire beatamente con espressione serafica. Lo contemplò qualche secondo e tornò a seguire il film per quei pochi istanti che avrebbe ancora potuto tollerare. Ed eccolo: stava arrivando anche il suo turno. Poggiò la guancia sulla testa di Hongbin e il buio avvolse pure lui.

«Ma guardali... che facce rilassate! E io ho dovuto tollerare ben cen-to-ven-ti mi-nu-ti di quello schifo perché è così che aveva scelto» N scandiva quelle parole con finto risentimento, sapeva bene che la stanchezza in quegli ultimi giorni non si poteva evitare. Gli si piazzò davanti flettendo le gambe e mantenendo l'equilibrio con le braccia poggiate sulle cosce; non staccava gli occhi da Taekwoon in attesa di un suo movimento che, però, non arrivava. Sbuffò una e più volte, con maggiore insistenza, arricciò la fronte in segno di disappunto e sbottò: «Vuoi svegliarti? È mezz'ora che ti fisso e non ti accorgi di nulla».

L'altro rimase impassibile per un po', dopo schiuse le labbra, uscì la lingua per inumidirle, mosse le palpebre e infine le aprì per perlustrare l'ambiente circostante. Qualcosa lo ostacolava però: il faccione o, per meglio dire, il “faccino” di N si trovava a pochi centimetri dal suo.

«M–ma cosa vuoi?» il tono scocciato era palese.

«Tu-ti-sei-addormentato»

«Ma falla finita...» lo spintonò con il braccio libero e poi si stropicciò l'occhio destro.

Il braccio libero, già, perché sul fianco sinistro c'era un peso che gli impediva di muoversi.

Hongbin? Ma come fai a dormire così tranquillamente?

Si scostò e lo sorresse dalle spalle.

«Bin, avanti. Sveglia» la voce era mutata d'improvviso in una calda e premurosa.

«Mmh... sì... - mugugnò e premette la guancia sul suo largo petto - Altri due minuti».

Leo sorrise e si tirò su sollevando anche l'altro ragazzo.

«Se mi dai una mano con le tue forze, ti porto a letto e potrai starci anche più di due minuti»

«Va bene...».

Era circa l'una di notte, anche gli altri si convinsero ad andare a dormire. Per quella volta la giornata poteva dirsi conclusa, i ragazzi erano riusciti ad allentare la tensione e lo stress accumulati a sufficienza per ricominciare nei giorni a seguire. E poi... quelle giornate libere da passare in famiglia nel periodo natalizio si stavano avvicinando.


 
Commento dell'autore: Buonasera a tutti gli ipotetici lettori, sperando che qualcuno ci sia. Probabilmente non ho azzeccato né il giorno né l'ora adatti ad una prima pubblicazione - eh, vorrei ben dire. Quante possibilità ci sono di trovare gente pronta a leggermi (?) la sera di un fine settimana - però ho deciso di fare ugualmente quest'esperimento!
Ci tengo a precisare che anche questa fanfic è nata proprio come “esperimento”. Il progetto non prevedeva nulla di serio, volevo solo fangirlare sulla mia OTP preferita e la mia mente mi ha portato a ciò in breve tempo. Spero quindi che possa essere ugualmente di vostro gradimento la lettura di questa leggera storiella; io mi ci sono affezionata immediatamente nonostante l'origine poco valorizzata, tant'è che ho già pronti in cantiere i capitoli successivi.
Bene, non mi resta che augurarvi buona lett– damn. Il capitolo si è già concluso.. Alla prossima allora! ♥

Channie~ 

 

  
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