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Autore: Balla sulle nuvole    30/11/2013    3 recensioni
[Questa fanfiction è arrivata seconda al contest "X // Y ~Quando il Genderbend incontra Inazuma Eleven~" indetto da Melabanana_]
Fem!Terumi/Hera |Slice of life, Sentimentale | One-Shot | Genderbend/ Missing Moments |
Dal testo:
“ Sembro una mongolfiera” si lagnò, battendo più volte i piedi a terra come una bambina capricciosa.
I vestiti premaman sembravano ideati apposta per metterle in risalto il pancione.
Comodamente seduto su di una poltrona, con un libro che poteva benissimo essere scambiato per un mattone, Hera la osservava con tranquillità.“Mancano solamente sessantun giorni tesoro e magari anche di meno”.
Genere: Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Hera Tadashi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Gender Bender
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Autore: Balla sulle Nuvole
Genere: Sentimentale, slice of life
Pairing: Hera Tadashi/Afuro Terumi in versione Fem.
Eventuali note d'autore: Innanzitutto ringrazio Roby e Camy per la loro pazienza/gentilezza/comprensione e per aver spostato la scadenza del contest per permettermi di postare in tempo. GRAZIE.
Ho avuto qualche problema col tempo e soprattutto con la cognizione dei giorni che passavano.
Ma parliamo della storia. Non avevo mai scritto nulla, e sarò onesta nemmeno letto, su questi due, oltre alle ff di Fay.

E quindi ero un po’ in alto mare, in balia delle idee……poi ho visto mia cugina ed il suo pancione di otto mesi dare di matto contro il compagno e piagnucolare perché si sentiva grassa e brutta.
Ed ho pensato, chissà come sarebbe una normale conversazione tra Hera ed una Terumi in dolce attesa.
E finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa, anche se visto la ruggine che ho sulle mani(?), non è venuta come mi aspettavo.
Ma molti punti della storia mi piacciono.
Detto questo, non mi resta che dirvi buona lettura.
Un bacio
Mary

 
Sferica si, orrenda no.
 
Aveva meno di quattordici anni Terumi quando s’era resa veramente conto della sua bellezza.
Era successo per caso, quando senza volerlo il suo sguardo si era soffermato un istante di più sulla sua immagine riflessa.
E lì, con la complicità dei raggi del sole, aveva notato per la prima volta l’intensità dei suoi occhi rossi, quasi bordò, simili a due rubini e pieni di vitalità.
Sbigottita aveva continuato a guardarsi, percorrendo con le mani le curve appena abbozzate dei suoi fianchi esili e le lunghe gambe che sembravano non finire mai.
Ma erano i capelli il suo punto di forza, erano state quelle ciocche bionde naturali a darle la conferma della sua incomparabile bellezza.
Non solo sembravano arricchiti qua è là con dei filamenti d’oro ma le ricadevano lisci come spaghetti fino al fondoschiena, facendone l’immagine vivente di quelli che in passato i pittori utilizzavano con maestria per coprire pudicamente le vergogne delle veneri e delle ninfe che amavano dipingere.
E così, come l’invenzione della ruota aveva cambiato per sempre il modo di vivere dell’umanità, la scoperta sul suo aspetto aveva cambiato per sempre la ragazza, da maschiaccio amante del pallone, col passare degli anni, era diventata una vera e propria biondina egocentrica e vanesia.
Aveva appeso le scarpette coi tacchetti al chiodo, donando tutta sé stessa, anima e corpo, al freddo e algido mondo della moda, diventando prima una modella a tempo pieno e poi la proprietaria di una delle boutique più rinomate in centro, dove i capi di vestiario portavano, senza alcuna eccezione, la sua firma.
Per questo, dopo tanti sacrifici, nonostante l’amore sviscerale che già nutriva per suo figlio, non riusciva ancora ad accettare la protuberanza che andava formandosi di mese in mese sul suo ventre.
Era incinta da ben sette mesi.
“ Sembro una mongolfiera” si lagnò, battendo più volte i piedi a terra come una bambina capricciosa.
I vestiti premaman sembravano ideati apposta per metterle in risalto il pancione.
Comodamente seduto su di una poltrona, con un libro che poteva benissimo essere scambiato per un mattone, Hera la osservava con tranquillità.“Mancano solamente sessantun giorni tesoro e magari anche di meno”.
Terumi ridusse gli occhi a una fessura, fulminandolo. “Stai scherzando vero? Hai la più pallida idea di cosa vuol dire portare nostro figlio in grembo? Le caviglie gonfie, il mal di schiena, questi continui sbalzi d’umore che mi rendono così fuori di testa....e tu hai il coraggio di dire solamente, solamente  sessantun giorni, come se fosse una semplice passeggiata un po’ in salita e mancano solamente pochi passi. Dovresti dirmi che sono bellissima invece, che non sembro un elefante e che nel giro di qualche settimana dopo il parto tornerò ad incantare le passerelle come ho sempre fatto”.
Per nulla turbato dal discorso alterato della compagna, Tadashi girò un’altra pagina.

Aveva conosciuto Aphrodite quando ancora giocava a calcio, erano stati compagni di squadra per anni e persino nei panni del calciatore con le ginocchia sbucciate la biondina aveva sempre avuto un bel caratterino.
Un carattere deciso, sicuro, da prima donna che oramai il moro riusciva a gestire senza problemi. Bisognava solo lasciarla fare.
Difatti, dopo un attimo di silenzio, la ragazza riprese a parlare “ Ora non dici niente, e si che non dovrebbe essere difficile farmi un complimento. Insomma sono sferica non orrenda”.

“Comunque...non dare la colpa a mio figlio se sei fuori di testa, quello lo sei sempre stata” esclamò, stiracchiandosi lentamente, gli occhi fissi sulla compagna ancora intenta ad ammirarsi allo specchio.
Aphrodite si girò all’istante, le mani sui fianchi e lo sguardo truce. “Io non sono pazza. Sono la persona più equilibrata e paziente che tu abbia mai avuto la fortuna d’incontrare”.
Per tutta risposta il ragazzo riprese a leggere.
Terumi sbuffò,” sei davvero insopportabile. Non puoi fare così, non puoi iniziare un discorso e poi decidere d’abbandonarlo e soprattutto non puoi ignorami. IO non vengo mai ignorata, figuriamoci mentre sono il dolce attesa”.
“Anche volendo io non posso, non riesco, ad ignorarti Terumi. Non l’ho mai fatto e tu non me l’hai mai permesso”.
La ragazza sorrise, prima di accoccolarsi  sulla poltrona vicino al moro.
Era pienamente consapevole del potere che esercitava su Tadashi, sapeva quanto l’amasse, sia in passato che in quell’istante, esattamente come lei amava lui, l’unico punto di riferimento che nella sua turbolenta vita non era mai cambiato.
“Lo so’” disse accarezzandogli una guancia,”è che con tutti questi ormoni mi sento insicura e non ci sono abituata”.

Hera rise, chiudendo il libro.
“ Sei bellissima, per non dire stupenda, lo saresti anche dopo un incidente aereo, figuriamoci durante la gravidanza quando, almeno così dicono, tutte le donne sono più radiose”.
Terumi sorrise soddisfatta, passandosi una mano tra i capelli che teneva raggruppati in una coda molle. “Ho una gran voglia di fragole, vai a prendermele?” mormorò prima di baciarlo.
Hera sgranò gli occhi,” ma siamo in novembre” mugugnò disperato.



Spazio Me:

Allora, non ho molto da dire.... temo di averli resi un po' OC.
Ma io me li immagino così, Terumi parecchio egocentrica che ama essere ammirata e riempita di attenzioni. Quasi un po' superficiale in apparenza.
E Hera che si diverte a punzecchiarla, taciturno, col naso sempre in qualche libro ma che alla fin fine è completamente succube della biondina.
Del bambino non ho parlato molto, non volevo metterlo in primo piano.
Ringrazio di nuovo Camy e Roby per l'opportunità che mi hanno dato di cimentarmi non solo con una nuova coppia ma anche col Gender.
So' che la ff non è un granchè ma spero non vi faccia vomi..
Ringrazio anche R&by perchè mi a sostenuto durante la scrittura, incoraggiandomi a non lasciarmi vincere dalle mie paranoie.
Grazie.
A presto...spero!!


 
  
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