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Autore: annaiv    30/11/2013    0 recensioni
La misteriosa storia di un cacciatore sui monti Altai (Russia)
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quelle persone che hanno partecipato a delle gite turistiche, sanno, che appena giunge la notte, la guida (specialmente se e’ un abitante del luogo), comincia a raccontare delle storie, una piu’ terribile e misteriosa  dell’altra,  con lo scopo di far spaventare i poveri turisti .
La nostra gita a cavallo nei monti Altai non e’ stata di certo una eccezione.
La guida  che ci accompagnava era una persona particolare e non era una guida professionista bensi  un pastore che pascolava le sue mucche in alta montagna e ogni tanto per guadagnare qualche soldo extra guidava i gruppi turistici.
Quando l’ennesime gruppo di gente mal addestrata entro’ sotto la sua responsabilità, lui senza alcuna esitazione, la condusse nel primo giorno per 50 km sui passi di montagna.
I gruppi normali  di solito facevano lo stesso percorso in due giorni, invece noi lo coprimmo in sole 12 ore. (quasi volammo)
Dal momento in cui  la guida disse che mancavano 800  m alle fine del percorso giornaliero, continuammo a cavalcare ancora per piu’di un ora. (gli 800 m divennero sempre piu’ e piu’)
Non diro’ come la gente appariva, mentre scendeva dalle povere bestie esauste, diro’ solo che le gambe dei cavallerizzi tenevano la  forma del cavallo ancore per un  bel po’ di tempo.
In tarda notte arrivammo nel rifugio dove potemmo finalmente dormire.
Ma prima che il sonno ci colpisse, il programma del soggiorno prevedeva, che la guida raccontasse  questa storia.
Successe  in inverno. Un cacciatore del posto ando’ in montagna. Trascorse all’aperto tutto il giorno giro’ senza  prendere bottino. Non ebbe fortuna. Capite bene, che in inverno i giorni sono corti e quindi comincio’ a scurire. Decise di passare la notte in un rifugio e riprendere la caccia il giorno successivo, non volendo tornare a mani vuote.
Entro’nel rifugio e si preparo’ per dormire. Il problema fu che il cacciatore non pensando di passare la notte in montagna, non porto’ con se abbastanza quantità  di cibo. Alla fine del giorno gli rimasero due pezzi di pane secco. Niente da fare, si sedette  e comincio’ a mangiarli. La sfortuna volle, che un pezzo  gli cascasse in una fessura del pavimento. Il cacciatore si arrabio’ moltissimo.
Prese il  proprio coltello e strapo’  l’asse del pavimento. Guardo’ e vedette  un scheletro umano.  Il suo pane cadde proprio sopra il cranio  e precisamente sui denti.
Fu troppo arrabbiato ad affamato e non troppo schizzinoso per lasciare del pane ad un morto.
Lo prese e lo mangio’
Rimise l’asse a posto ad appena fatto, senti’ dei passi pesanti attorno del rifugio. Si lancio verso la porta e abbasso’ il piccolo uncino della chiusura. Immediatamente dopo qualcuno tiro’ forte l’uscio per piu’ volte.
Il cacciatore grido’
- Chi e’ la?
Nessun risposta.
Il cacciatore prese paura ed aspetto’ cosa succedesse. Non senti’ nulla ma vide arrivare sulla finestra morbide palle di neve che si ruppero sul vetro.
Guardo’ fuori e non vide nessuno. La notte era illuminata dalla luna  percio’ si poteva vedere lontano.
Capi’ che le cose non andavano per il gusto verso e decise di levare  le tende.
Per prima cosa controllo il fucile, in seconda istanza mise gli sci,  quindi apri’ la porta e sparo’. Subito dopo inizio a correre come un forsennato.
Mentre correva gli sembrava che qualcuno lo seguisse. Si fermo’  si guardo’ attorno ma non  c’era nessuno.
Disse delle parolacce e nuovamente sparo’.
Arrivo’ in una segheria, dove c’erano due custodi.
Questi ultimi lo guardarono e capirono che non stava bene e gli dettero da bere del the’ caldo.
Si riprese e racconto’ la sua storia.
I custodi non gli credettero pensando al fatto che un uomo solo,  di notte, potessi facilmente spaventarsi anche vedendo cose innocue durante il giorno.
Tutti e tre seduti aspettarono il sorgere del sole.
All’improvviso vedettero anche loro  delle morbide palline di neve che cominciarono rompersi sulle vetrate della segheria , come prima  aveva raccontato  il cacciatore.
I tre riuscirono a vedere il sorgere del sole, anche se le loro anime erano piene di paura.
 
Ma il cacciatore mai piu’ ando’ in montagna.
 
  
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