Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Purple Deep    30/11/2013    1 recensioni
{Romantico | Slash, Het }
----------------------------------------------
Dal testo:
Le foglie esplodevano sugli alberi, creando curiosi giochi di luce sul marciapiede. E lì, seduto su una panchina, ancora ignaro di ciò che lo aspetta, il nostro protagonista rimirava il cielo, tinto d'un azzurro semplice, interrotto ogni tanto dagli schizzi candidi delle nuvole. [...]Edoardo non era esattamente il tipo di persona che andava a parlare con chiunque, ma il tipo di persona che, in qualche modo, attirava le altre attorno a sè, in qualche maniera anche a lui sconosciuta.
----------------------------------------------
Ci sono molti modi per esprimere i propri sentimenti. Alcuni, lo fanno attraverso semplici blocchi da disegno.
----------------------------------------------
Bien, non so che altro dire, se non che spero che facciate una buona lettura. Ci sentiamo presto!
#Matt
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prologo.

Le foglie esplodevano sugli alberi, creando curiosi giochi di luce sul marciapiede. E lì, seduto su una panchina, ancora ignaro di ciò che lo aspetta, il nostro protagonista rimirava il cielo, tinto d'un azzurro semplice, interrotto ogni tanto dagli schizzi candidi delle nuvole. Inspirò la dolce aria della primavera, assaporando ogni piccolo odore che l'olfatto riusciva a cogliere, serrando per un attimo gli occhi chiari, per poi riaprili di scatto, chiedendosi che ore possano mai essere. 
Controllò l'orologio, messo per errore sul polso destro, dettaglio dettato dalla latente distrazione del nostro amato protagonista, per poi rendersi conto di essere seduto su una panchina alle nove passate. Le nove passate. Insomma, era di nuovo in ritardo. Si passò nervoso una mano tra i capelli corvini, per poi alzarsi senza preavviso, spaventando qualche povero piccione che si stava godendo la bella giornata lì di fronte. 
Lo avrebbe fatto a pezzi, ne era certo. 
Ma non dovremmo forse iniziare a raccontare la storia da un punto dal quale tutto possa essere almeno leggermente più chiaro? 
Inizieremo dall'ipotetico inizio, gli avvenimenti che porteranno poi a comprendere la situazione attuale. 
Sì, direi che così vada meglio.
Tutto cominciò in un fredda giornata invernale. Una di quelle giornate in cui si vorrebbe semplicemente rimanere col viso schiacciato contro il cuscino, senza dover affrontare il faticoso compito di alzarsi e vivere.
Purtroppo, a lui, era toccato un destino diverso. Non solo aveva dovuto abbandonare il dolce tepore del letto, ma era anche dovuto uscire di casa -o quel piccolo appartamento che lui chiamava così- per presentarsi al lavoro. Crudele era stata la vita, secondo lui, a non permettergli di poter vivere senza lavorare. Ma funzionava così: per potersi almeno permettere di mangiare e pagare la sua adorabile catapecchia, doveva lavorare. 
La fortuna aveva voluto che abitasse in una cittadina molto piccola, trovandosi perciò nella situazione di conoscere molta gente, potendo così trovare un lavoretto senza molta difficoltà. Anche la casa, grazie al cielo, l'aveva affittata ad un conoscente, e poteva così permettersi di omettere involontariamente di pagare l'affitto qualche mese.
Diciamo che le sue capacità di fare facilmente conoscenza lo avevano aiutato molto di più di quanto non avesse mai pensato al liceo. 
Edoardo non era esattamente il tipo di persona che andava a parlare con chiunque, ma il tipo di persona che, in qualche modo, attirava le altre attorno a sè, in qualche maniera anche a lui sconosciuta. 
In qualche modo, si poteva dire che brillasse: tutto di lui emanava una strana luminosità, che ammaliava le altre persone. E non necessariamente per la sua bellezza, ma anche solo per il suo modo di atteggiarsi e comportarsi, la sua bocca sempre tesa in un sorriso, addirittura il suo essere leggermente imperfetto nella voce che suonava così roca e la sua risata così rumorosa. 
Molte volte gli avevano detto che era certamente affetto da qualche forma di egotismo, ma lui aveva continuato a vivere come sempre aveva fatto, facendo ciò che lui reputava più giusto. Certo, alcune volte aveva fatto scelte egoiste, ma chi non ne fa nella vita? 
Sbadigliò, entrando dalla porta del bar. 
<<Buongiorno!>>
La voce di una ragazza trillò nell'aria, ed il nostro protagonista, confuso, rimasto impalato lì davanti alla porta. 
Ludovica
La perfetta Ludovica. 
Dotata di una bellezza racchiusa in una bassa e magra ragazza dal naso all'insù, era una delle poche persone che ad Edoardo proprio non piaceva incontrare. 
Non perchè provasse astio nei suoi confronti -al contrario.
A dir la verità, non poteva fare a meno di ammirarla ogni volta che i loro turni combaciavano, ma, ahilui, la ragazza era già felicemente impegnata. Con il suo migliore amico. 
Il ragazzo si sbloccò, fingendo il comportamento più snodato possibile e sfoggiando un sorriso tirato. 
<<Non mi aspettavo di vederti qui! Che c'è, Luca ti ha scaricato il suo turno per qualche sua nonna morta, come al solito?>>
<<A quanto pare!>>
<<Ma non è la sesta nonna che tira la cuoia?>>
<<...Già. Ma che posso farci? Lui vuole il mio turno da un secolo, lo sappiamo tutti che non gli piace alzarsi presto. Ma non posso cederglielo, è troppo comodo! Così ogni tanto lo accontento facendo a cambio e fingendo di credere alla scusa della nonna, almeno è meno pressante.>>
Sorrise lei.
E lui, per la prima volta da quando era entrato, si sentì finalmente a suo agio. 
Poi, un fastidioso rumore di un messaggio che era arrivato su un telefono interruppe quel momento, quegli sguardi incastrati, tutto ciò che secondo Edoardo, sarebbe potuto continuare per sempre.
<<-Oh, è Leonardo! Ma che ci fa sveglio a quest'ora?>>
Si scostò una ciocca dietro un orecchio gioiosa, lei, e lui non poté far altro che togliersi la giacca, e ritornare alla dura realtà. Come gli capitava sempre. 
Come un giorno avrebbe dovuto fare una volta per tutte: capire semplicemente che lui, a Ludovica, non sarebbe mai piaciuto.





-----------------------------------------------------------
Angolino di Matt
Premetto che questa è la prima storia Originale che scrivo -Yay!
Insomma, cosa devo dire? Questo è un prologo, un pò lunghetto, lo ammetto, ma spero vi sia piaciuto. E spero non ci siano errori! In tal caso, vorrei che mi avvertiste, per favore! 

Comunque, che dire, il nostro protagonista è stato presentato, ma non l'elemento principale della fic, che credo avrete capito dal titolo -il blocco da disegno. 
Ma, hey, c'è un sacco di tempo. 
Per domande sulla fic o altro, sono sempre qui:

Ask

#Matt




 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Purple Deep