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Autore: _piccolame    30/11/2013    2 recensioni
Lo guardava mentre piangeva disperata e chiamava il suo nome a squarciagola. Era steso a terra privo di sensi con ferite gravi su tutto il corpo...
[storia in revisione]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Lo guardava mentre piangeva disperata e chiamava il suo nome squarciagola. Era steso a terra privo di sensi con ferite gravi su tutto il corpo, un kunai ancora nella sua carne.

La ragazza si svegliò di soprassalto urlando, solo dopo alcuni istanti si rese conto di essere nel suo letto; si strofinò la mano sul viso bagnato dalle lacrime provocate dall’incubo appena finito. Chiuse gli occhi per calmarsi, sapeva che quell’incubo era reale, il ragazzo sognato era tornato a Konoha dopo molto tempo ed era gravemente ferito, infatti svenì subito dopo essere entrato nel villaggio. Alcune cose in realtà erano diverse dal sogno, era tornato con un vecchio amico, che se pur ferito non così gravemente come il ragazzo, il quale era in coma.
Era passato un anno dall’ultima volta che era stato al villaggio.
Una mattina arrivò nell’ufficio dell’hokage Pakkun, un cane ninja, portava tra i denti una busta, Tsunade la aprì preoccupata, Kakashi evocava raramente i suoi cani. Leggendo il contenuto il suo sguardo diventò da preoccupato a scioccato e furioso contemporaneamente.

Durante un suo turno di guardia in una missione il ragazzo scomparve lasciando un biglietto, lo trovò la compagna di team e lo lesse.

“Mi dispiace ma ho bisogno di capire perché è andato via, ho bisogno di capire quello che prova per farlo tornare a casa, una volta per tutte; spero che tu mi possa comprendere.” 

Ora lui è in ospedale da più di tre settimane ma ancora non ha riaperto gli occhi, era però riuscito a riportarlo a casa, era riuscito nella sua missione, sicuramente era riuscito a capire quell’amico dagli occhi color pece.

La ragazza guardò la sveglia sul comodino, le nove, si alzò dal letto e si preparò per uscire ed avviarsi verso l’ospedale. Quel giorno il ragazzo corvino sarebbe uscito ma non andava lì per lui, lo avrebbe salutato e poi sarebbe andata in un’altra stanza dell’edificio a fare compagnia al ragazzo in coma. Andava da lui ogni giorno ormai e stava lì tre o quattro ore, spesso, se era sola gli teneva una mano. Gli raccontava spesso le sue giornate se andava da lui a sera o i suoi programmi per la giornata iniziata se lo visitava la mattina, le piaceva parlargli ma avrebbe preferito se lui gli rispondesse, anche se era certa che la sentisse... I medici glielo avevano assicurato.
Entrò nella stanza, prese una sedia in un angolo e la mise accanto al letto, gli prese la mano titubante e la strinse, non voleva ammetterlo ma era innamorata e non desiderava altro che vedere i suoi occhi aprirsi. Non chiedeva che l’altro ricambiasse i suoi sentimenti ma che si svegliasse e sorridesse felice, perché se lui era felice, lei lo era altrettanto.
Non aveva voglia di parlare, era troppo malinconica, era esattamente un mese che lui era in coma, non ne poteva più e i medici non avevano assicurato che lui si svegliasse, anzi presumevano il contrario... Iniziò a piangere silenziosamente; l’amica che era venuta a prendere il ragazzo corvino per portarlo a casa era tornata da lei e si sedette al suo  fianco stringendola a se, sapeva dell’amore della ragazza e voleva confortarla, aiutarla a superare quel brutto momento, un mese era tanto tempo, troppo tempo. Pure lei stava male, pure lei soffriva ma il ragazzo che lei amava adesso stava bene ed era uscito da quell’inferno di ospedale, mentre l’amico era ancora là dentro.

Quando il ragazzo era scappato durante la missione, la compagna aveva avvisato subito Kakashi ed erano corsi a cercarlo ma non riuscirono a trovarlo, tornando all’appostamento la ragazza trovò un secondo biglietto lasciato dall’amico, lo lesse ma non le fece vedere al suo maestro...

“Spero che questo biglietto, se mai verrà trovato, non venga trovato dal maestro Kakashi, ma dalla mia migliore amica, se tu che stai leggendo sei lei, allora continua a leggerlo per favore. Non so quando tornerò a Konoha, quindi ti chiedo stare vicino a lei, so che tu sai di chi parlo, voglio che lei sia sempre felice e ho bisogno di avere la certezza che avrà sempre qualcuno con cui confidarsi nei momenti più difficili, so benissimo che ha degli amici che le vogliono molto bene, ma lo chiedo a te, perché sono sicuro al cento per cento che tu non la abbandonerai mai. Grazie mille, mi fido ciecamente di te e so che non mi deluderai.”

 
  
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