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Autore: wabisoul    01/12/2013    4 recensioni
Sehun è un burattinaio.
Lu Han è un illusionista.
Sehun lo illude.
Lu Han lo imbambola.
[ HUNHAN ] [ side! Baekyeol ; Kray ]
Genere: Angst, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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❝ L'amore è un fuoco.

Questa storia comincia con un profumo di torta alle mele che arieggiava e per questo tutti i nasi parevano appesi come abiti su un filo talmente sottile da non esistere.
I bambini in piazza stavano giocando a moscacieca quando vennero interrotti da questo buon profumo e, come un gatto a cui è stata afferrata la coda, si girarono.

« Signor Suho, per favore chieda al signor Kyungsoo se può darci una fetta di torta »
« Mi dispiace bambini, ma la torta è per Sehun »
« Sehun? Sta arrivando Sehun? Sta arrivando il circo! »
A quel punto una certa torta di mele molto presumibilmente si offese poiché tutte le attenzioni che prima erano rivolte esclusivamente a lei ora volgevano verso questo tale, cos'avesse poi di così speciale non lo sapeva. Forse, ma dico forse, di speciale aveva che preannunciava il suo arrivo solo un giorno prima ed insisteva, tutti gli anni, a voler dar spettacolo in una città talmente piccola e sconosciuta che neppure chi ci abitava ne conosceva il nome. Eppure la compagnia circense giungeva senza mai tardare neanche di un secondo, maggiormente perché non si sapeva quando sarebbero arrivati.



« Allora Sehun » disse un ragazzo dalla chioma folta e riccia e degli occhi tondi come la luna, « vuoi rivelarci perché non avvertiamo mai prima di un giorno? Sarebbe tutto più semplice anche per noi, loro sistemerebbero i nostri tendoni e noi non dovremmo lavorare così tanto »

« Sto aspettando una persona, Chanyeol, o meglio la sto cercando » sorrise quello di rimando, « e se preannunciassi il nostro arrivo prima scapperebbe ».
Tirò fuori dalla sua borsa uno dei suoi burattini, uno brutto che non poteva neanche esser paragonato a tutti gli altri come per esempio Tyki, il burattino più bello di tutta la sua collezione. Questo, invece, non era lucido, aveva dei vestiti sgualciti sporchi di macchie ovunque, c'era di buono che profumava sempre, eppure nessuno lo aveva mai lavato o profumato.
E Sehun lo teneva più stretto a sé di quanto non facesse con la propria anima.

« Allora svelaci perché tieni quel burattino, non è stato neanche il tuo primo » battibeccò Baekhyun, il suo abile contorsionista.

« E invece, a modo suo, lo è stato » il giovane accarezzò il piccolo burattino togliendogli i capelli, costitutiti da sottili fili di lana, da davanti gli occhi che dovevano sembrare quelli di un cerbiatto. « E voi invece di farmi domande, pensate a prepararvi » sgridò persino i pappagalli che lo guardavano confusi.
« E vedi di esserci stavolta, Lu Han »

Flashback.

Un'altra volta, un'altra volta Sehun aveva ritrovato la sua bambola ( che era poi un burattino ) nel cestino. Il piccolo bambino si era quasi rassegnato e di legno e stoffa per crearne un altro non ne aveva più.

Fine flashback.

« Sehun, Sehun ! Ben arrivato! » per primi si fecero spazio tra la folla i bambini che lo abbracciarono e per toglierli ci sarebbe stato bisongo di tre dei loro elefanti più grossi. 
Nessuno amava Sehun come quei bambini, forse.


« Ehi, bambini! Salutate anche me » gridò un troppo esuberante e sorridente Chanyeol.

« Scusaci Chanyeollie, ti avevamo confuso per uno dei tuoi leoni! » certo non si può dar loro torto dato che a furia di stare con quei gatti che sono stati allattati per troppo tempo, la sua chioma bionda aveva preso, di sua iniziati, la forma di una folta criniera.
Ma i bambini sanno sempre come farsi perdonare: le braccia strette dietro la schiena, il culetto che si muove a destra e a manca, il labbro inferiore sporgente e gli occhi che diventano lucidi. E nessuno, men che meno Park Chanyeol, sapeva resistere e per questo li prese in braccio in massa come se fosse una giostra.

« Se mi date tutti un bacio sulla guancia vi perdonerò » i bambini si misero in fila disordinati, non erano uno dietro l'altro, non si riusciva neanche a capire se la fila fosse orizzontale o verticale.

« Chanyeol, smettila di di importunare i bambini » ogni sguardo si voltò e vide un Baekhyun con le mani sui fianchi ed un sorriso divertito stampato a grandi lettere sul viso.

« La mia principessa è gelosa, bambini » il gigante, perché sì Chanyeol era alto quanto un gigante, si mise l'indice sulle labbra come a voler dire ai bambini di far silenzio e pian piano si avvicinò a Baekhyun. « Se avessimo un illusionista nella compagnia ora gli chiederei di farci sparire e portare in un luogo segreto »

Al sol sentire quella parola - illusionista - Sehun girò.

▬▬▬▬▬▬ 

« Dottore, lei crede nei miracoli? »

« No. »

« Quindi lei non crede in dio. Dicono che lui, i miracoli, li abbia fatti »

« No, non ci credo, Sehun. E tu invece? »

« Io penso che sia stata tutta un'invenzione di un uomo. Perché credere in dio e non nelle favole? E' comodo poter credere in dio, sa? Puoi pregare, andare in chiesa tutte le domeniche ed è fatta. Invece lo sa quanto è difficile creare un'illusione e far credere alla gente che dietro non vi è alcun trucco? Far credere ai bambini che le storie che raccontavo erano vere e dopo tutta quella fatica ogni goccia di sudore era vana perché le mamme dicevano loro che era tutta una finzione. Perché credevano in dio e non in me? »

▬▬▬▬▬▬ 

« Illusionista? » gli chiese il giovane burattinatio.

« Sì, illusionista. Non ne abbiamo mai avuti, eppure si sono presentati i migliori degli illusionisti e non li hai nemmeno voluti incontrare »

« Perché ne sto aspettando uno, il migliore » rispose infine Sehun.

A quel punto il tutto venne interrotto dalla portata della torta di mele di Kyungsoo, il panettiere.



Dopodiché prima che tutto fosse pronto per il gran spettacolo ci volleva una settimana e mezza, ma quando tutto fu pronto l'attesa divenne solo sabbia al vento: vi erano due tendoni di cui uno era finalizzato a diventare una biglietteria, mentre l'altra era per lo spettacolo vero e proprio.
Tutte le madri volevano assumere un circense come badante per i propri figli, sicché quella era l'unica sera di tutto l'anno in cui se si sentiva anche solo un respiro che stonava con tutti gli altri cento il proprietario dello sbaglio l'avrebbe pagata cara e ci sarebbero volute settimane per far scomparire tutti i lividi provocati dai morsi dei bambini. Chiedete a Miseok, lui ci è passato.

La luce si spense.

Tutto divenne una sola macchia di ombra e non c'era luce che non venne divorata. 

Ne sopravvisse una sola, di luce, che seguiva, fedele, un ragazzo alto al centro del palco vestito con un cappello a tuba, un bastone di legno di ciliegio lucente ed un lungo mantello. Egli camminò e fece dieci passi strisciati per terra come se anche l'anima gli stesse pesando. Poi il mantello scomparve, quello glielo aveva insegnato Sehun, e afferrò il bastone con entrambi le mani e cominciò a danzare nel silenzio alzando un polverone di sabbia immenso e poi fece un glissé in avanti ed alzò lo sguardo.
Si era mosso molteplici volte, ma il cappello non l'aveva seguito ed era rimasto saldo sulla sua testa.

Ci fu il primo giro di applausi per Jongin.

Seguirono dei giri di ballerine che vestite com'erano sembravano pavoni dorati, i pavoni del Re Sole, mossero le piume come fossero bacchette magiche e si dileguarono così come erano entrate lasciando svelare al centro della scena un ragazzo alto, vestito di un bianco impeccabile per cui tutti i fiocchi di neve stavano complottando al fine di rubargliene un po' ; al suo fianco una donna vestita di una gonna pomposa dello stesso colore del cielo quando è accompagnato dal sole, sopra un grembiule ed i capelli biondi le ricadevano come cascate di luce, morbidi anche solo nel vederli. 
Partì una nota musicale che ruppe il silenzio e venne seguita da altre sue sorelle che stavano portando allegria, il ragazzo di bianco vestito tirò fuori dalla tasca un orologio e spalancò gli occhi, guardò il pubblico e « Sono in ritardo! », disse dopo essersi dato uno schiaffo in testa e muovendo una scarpa dietro l'altra corse allo stesso tempo della canzone. Ogni tanto saltava quando una nota si dilungava, si fermava quando vi era una pausa e in questo suo fare non si rese conto della ragazza che lo inseguiva e « Fermati, fermati! » lo pregava.
Ma a lei a correre così veloce le cadevano i calzoni, seppure di calzoni non ne avesse.
E lei corse, corse fino a cadere ; al che il pubblico fece un « OH » di dispiacere all'unisono e lei li guardò, si tolse la gran gonna ed incominciò a danzare con quel tutù che aveva la forma del suo corpo e danzò fino a quando una grande tulla le cadde davanti e lei ci si avvolse, apparentemente, senza rendersene conto mentre girava su se stessa confusa. Rimase intrappolata e solo le braccia erano libere.

Lei si aggrappò a questo gran filo e una mano dopo l'altra, aiutata dai piedi che facevano da scalini riuscì a risalire, una volta in alto si mosse con le braccia con la grazia di una farfalla. Mentre si dondolava si donava sempre più forza ed una spinta in particolare le fece sfiorare il pubblico seduto sulle panchine in alto con i capelli e lei li guardò come per chiedere aiuto, confusa. La bionda ragazza accecata dai suoi stessi capelli riuscì a sfilarsi completamente dal nastro, le gambe si aprivano in una grande forbice in aria, ma le mani tenevano ancora forti il nastro sicché l'uomo volare non lo sa ancora fare e la gravità non è un buon aiutante. Dopodiché le gambe si unirono e divennero una sola e lei girò attorno al grande nastro così veloce che anche a vederla ci si sentiva prossimo allo svenimento, ma lei girava come se in pancia non avesse neanche l'aria e forse l'uomo di aria in pancia non ne ha, ma che volete: io racconto soltanto e di anatomia non ne so niente. Intanto le mani la portavano sempre più giù, sempre più giù fino a che non toccò terra con le punte e cadde.

« Aiutatela! » urlò un bambino in prima fila, al che arrivò il terzo alto ragazzo che le si avvicinò nel buio.

« Tutto bene? » lei annuì con la testa e poi la scosse, voleva scuoterla sin dall'inizio - ma con una testa che girava e girava non le era semplice capire dove fossero i punti cardinali.

« No per niente! Dove sono? Dov'è quel bianconiglio che mi ha rubato il cuore? »

« Non lo so » rispose lui e la luce vestì tutto il palco e nessuno non riuscì a non rimanere sorpreso vedendo le sbarre attorno al palco e dei leoni seduti come neanche le ballerine di danza classica sanno sedersi. 
La ragazza si aggrappò a Chanyeol che le sorrise.



« Io sono Chanyeol, il così detto "Chanppellaio matto" e queste .. be' queste sono le mie fiere bestie. Loro non ti mangiano di certo » uno di loro si avvicinò a Chanyeol e come i gatti gli si strusciò contro. Seguì il solito numero dei leoni che alzano la zampa, saltano in fila una di seguito all'altra che vorrei evitare di raccontarvi sicché sono sicuro avrete sicuramente già visto ovunque. E vi susseguirono molti numeri di danza, di clown, elefanti, cavalli, pony, rinoceronti e quando arrivò il momento di Baekhyun che si stava piegando su se stesso come un intestino tenue, i piedi diventarono mani pensate un po'.

E subito dopo di lui toccò a Sehun. 

Ed egli prese, per la prima volta, per uno spettacolo il suo burattino sgualcito e lo usò come protagonista. Quando lo fece entrare in scena comparve una luce, di quelle che si regalano ai bambini, splendere improvvisamente tra il pubblico.

Proseguì e quella bambola divenne Alice, Lydia - altro suo burattino - divenne la Regina Dei Cuori che urlava e urlava di voler tagliar le teste. Ma vi risparmio anche questa storia o il racconto diverrebbe troppo lungo. Sta di fatto che quando finì si spensero le luci ed l'ora degli applausi, ma la luce di prima non si spense, anzi divenne sempre più prossima al giovane burattinaio, tanto che ne poteva sentire il calore e rimase incantato a guardare quel rosso acces .. o. Era fuoco, fuoco su una mano.

E c'era una sola persona che Sehun conosceva che riusciva in tale cosa, la stessa persona che gli aveva insegnato anche gli altri trucchi.

Luhan.
 
▬▬▬▬▬▬ 

Flashback

« Sehun » arrivò una voce da dietro le sue spalle, una di quelle che voci che senti e che ti fanno già pensare che chi la possiede stia sorridendo. Il bambino arrivò correndo e sollevò il minore da terra. « Oggi che storia mi racconterai? »

Seguì un silenzio.

Poi vide il burattino bruciato e buttato nel cestino. Erano mesi che accadevano cose del genere e Sehun non era ancora riuscito a capire chi o perché lo facesse. Forse un presentimento lo aveva, poteva esser stato Luhan. Quel bambino era una peste, figlio della sarta della città e lo odiava - non capiva neanche perché lo odiasse così incondizionatamente dato che non avevano quasi mai parlato. 

Pensò solo che non doveva lasciargli vincere continuamente e non doveva piangere perché ormai Sehun era un bambino forte e i bambini forti non piangevano, benché meno i supereroi che devono salvare il mondo. E Sehun il mondo lo salvava, o almeno così pensava: buttava l'acqua sulle formiche non perché volesse farle affogare, ma perché un po' di mare serviva anche a loro. E se schiacciava i ragni non erano perché voleva ucciderle, ma perché da piatte sarebbero riuscite ad entrare meglio nelle crepe del muro dove - secondo lui - si nascondevano le migliori prede. E Sehun era così: salvava tutti e nessuno, li aiutava - a modo suo.

Per questo si avvicinava sempre a Luhan che passava l'intervallo a scuola sempre seduto a dondolarsi sulla sedia e a guardarsi le punte dei piedi mentre mangiava i suoi panini e gli chiedeva sempre se non preferisse andare a giocare con loro. E così fece anche il giorno dopo l'accaduto del burattino.

« Luhan, stiamo giocando a nascondino. Vuoi venire con noi? »

« No » e non era vero che non lo voleva, era solo vero che nessun altro, a parte Sehun, lo voleva e lui lo sapeva. Ma Sehun pensava che fosse perché lo odiava ed effettivamente Luhan lo odiava perché Sehun aveva tutto quello che era stato sottratto a lui: degli amici, una bella casa, un giardino, il gatto ed infine un burattino. O meglio Sehun aveva visto quel burattino un pomeriggio d'inverno e se n'era innamorato, era rimasto col naso schiacciato sulla vetrina e qualche minuto dopo lo ebbe tra le mani, stretto al suo petto.
Quello stesso burattino era stato visto mesi fa da Luhan che aveva insistito giorni e giorni affinché la mamma glielo comprasse, ma "No" era sempre stata la risposta. E siccome un "No" gli aveva fatto "rubare" il burattino lui con un "No" rubava i sorrisi al piccolo Sehun ; forse, anzi togliamo il forse, era un comportamento davvero infantile, ma di anni non ne aveva mica tanti.

E così accadeva tutti i giorni di tutti gli ultimi tre mesi.

« Gioca con noi »    « No » ; « Vuoi fare il mago? »   « No » ; « Vuoi giocare a carte? »   « No ».

E Sehun si stava stufando così dopo l'ennesimo "No" gli urlò contro:

« Smettila di essere così antipatico, io cerco sempre di chiederti di venire a giocare con noi anche se sei così antipatico e tu mi rispondi sempre e solo di no, come se io fossi quello cattivo. Tu sei l'orco cattivo, io no. Io sono bravo con te e tu .. » il piccolo Sehun battè i piedi per terra e gonfiò le guance d'aria, ma la sabbia del polverone che aveva prodotto con i piedi gli entrò negli occhi che piansero - ovviamente per via della sabbia, non per altro.
Luhan rimase a guardarlo inespressivo tutto il tempo e poi gli disse di non piangere, ma a bassa voce, così bassa che non era neanche sicuro di averlo detto e non solo pensato.

Allora si alzò dalla sua sedia e cercò di soffiare via la sabbia che finì anche nei suoi occhi e pianse anche lui.

« Hai visto? Hai fatto piangere anche me ora! » lo accusò il maggiore dei due e Sehun rise mentre soffocava dalla sottile sabbia che forse era più terra, dato che la sabbia negli occhi li avrebbe resi entrambi ciechi, ora che ci penso.

« Non ridere, non vedi che sembriamo due piagnucoloni? », ma Sehun rise ancora e si fece piccolo afferrando con le mani la maglia di Luhan e nascondendo il viso sul suo petto. « Ma guarda te! Ora mi usi anche come riparo, quindi ora chi è l'orco cattivo? »

Le risa divennero sempre più forti e forse avevano attirato lo sguardo di tutti i bambini attorno, ma nessuno dei due se ne accorse. Come se fossero dentro una bolla di sapone.

« Luhan, perché ti sto antipatico? »

« Il burattino »

« Quale burattino? »

« Quello del negozio del papà di Minseok »

« Non capisco »

« L'AVEVO VISTO PRIMA IO! »

E Luhan se ne andò correndo furioso verso la sua classe.

Il giorno dopo all'intervallo Sehun andò nuovamente dal suo hyung con le braccia strette dietro alla schiena. E se ricordate all'inizio della storia è stato detto che i bambini si fanno perdonare in quel modo.
Gli chiese nuovamente se voleva giocare con loro e l'ennesimo no a cui aveva fatto, a quanto pare, l'abbonamento gli venne schiaffeggiato in faccia ; allora Sehun strinse le spalle e poi da dietro la schiena tirò fuori il burattino e lo mise tra le braccia dell'altro. E allora forse lui non era uno dei soliti bambini.

A Luhan vennero strappate le parole da un bacio sulla guancia.

Una settimana dopo fu Luhan ad andare da Sehun, nessun braccio dietro alla schiena - ma mise una mano dietro al suo orecchio e da lì ne tirò fuori un burattino. Uno brutto. Uno non lucido come l'altro, con dei vestiti sgualciti con sopra delle macchie, c'era di buono che profumava sempre, eppure non lo aveva lavato o profumato. E aveva dei fili in testa che gli coprivano gli occhi che dovevano sembrare quelli di un cerbiatto.

« L'ho provato a fare io con l'aiuto di mamma. Scusa se non è bell- »

Venne subito interrotto da un abbraccio. « E' bellissimo, ti assomiglia sai? Per questo è bellissimo! »

Fine del flashback.

▬▬▬▬▬▬

« Credevo di averti insegnato a fare delle illusioni, non degli sfacieli, Hyunnie. » disse il ragazzo con il fuoco in mano che portava al collo il nome di Luhan. Il fuoco si spense e delle labbra sfiorarono quelle di Sehun, ma quando la luce si riaccese non rimase nulla, neppure il calore del respiro di Luhan.



Angolo retto dell'autrice: 
Spero vivamente che vi sia piaciuto, ci ho messo un po' a postarlo perché ho dovuto fare tante cose e non ho trovato il tempo di stare al computer, in ogni caso mi sono divertita da morire a descrivere le scene di Luhan e Sehun da bambini.
Sono ben accette critiche di qualsiasi genere, spero vivamente che mi regaliate le vostre opinioni. ; _ ; Alla prossima, Kainnibale !
P.s. scusate per la parte di dio, non vorrei aver offeso qualcuno. Ma questa è la visione delle cose che ha il mio personaggio, non volevo offendere nessuno.
  
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